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24 Dicembre
Senza una meta ben precisa, camminava distrattamente tra le strade del quartiere di Minato, osservando la gente che faceva compere o che nei vari caffè si fermava a chiacchiere o a scambiarsi i regali di Natale di fronte a un buon caffè o una cioccolata calda …
Guardando la gente intorno a me, che sorride felice in questi attimi di vita pulsante, mi è impossibile non ripensare a quando con Catherine andavamo a festeggiare la vigilia in qualche caffetteria di Montmartre …
A quella riflessione sorrise nostalgica …
… era bello e semplice allora …
… nessun pensiero …
… nessun dolore …
… solo noi …
… i nostri sorrisi …
… i nostri sogni …
… i nostri desideri …
… e senza accorgersene, trattenne il respiro, realizzando tristemente che ormai, quelli erano solo ricordi … dolci, ma lontani …
… adesso è tutto diverso …
Si soffermò melanconica a guardare il proprio riflesso in una vetrina di un negozio …
... da allora sono cresciuta e … sono cambiata …
Alzò una mano e la posò sul vetro, come a voler accarezzare la propria immagine …
… non sono più quella Françoise … quella ragazzina che sognava ad occhi aperti di calcare i maggiori teatri del mondo, interpretando la propria Giselle …
Sospirò ed abbassò lo sguardo …
La vigilia e il magico spirito natalizio la rendevano purtroppo, particolarmente sensibile, facendola finire così, senza volere, a cullarsi in quei ricordi sfuocati dai toni chiaro scuro …
Scosse la testa …
Basta pensare al passato!
… è il presente l’unica cosa a cui devo rivolgere il mio cuore e la mia mente!
Così, piegò le labbra in un sorriso convinto e strinse i pugni a persuadersi …
È la vigilia : un giorno di gioia e festa! E non di lacrime e memorie!
Fece quindi un profondo sospiro e, sorridendo, riprese la sua camminata tra le grandi e addobbate strade di Tokyo …
Aveva camminato allungo e, per uno strano caso del destino, si era ritrovata involontariamente nel quartiere di Roppongi …
Beh, non posso certo dire di non aver visto le luminarie e gli addobbi di tutta Minato, quest’anno!
Leggermente stanca, si fermò a guardare uno dei cartelloni dei grandi edifici che mostravano l’ora e le condizioni meteo …
… 15: 57 …
… 70% di umidità …
… 2 C° …
Alzò allora lo sguardo verso il cielo …
… cielo grigio … uhm …
… e improvvisamente, sorrise contenta, stringendosi nel cappotto …
… anche questo sarà un bianco Natale!
Quest’ultimo pensiero però, nella sua semplicità, ebbe il grande potere di farle ritrovare subito quel buon umore, sincero e autentico, che le era mancato per tutto il giorno e così, ascoltando finalmente il suo stomaco che brontolava per il pranzo saltato, decise di fermarsi a ritemprarsi con qualcosa di caldo e buono per regalarsi, in quel preludio di festa, un attimo tutto suo!
… vediamo un po’ dove potrei andare …
Vi erano molti locali di ogni genere e grandezza …
… bar … caffetterie … ristoranti … alimentari …
… c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Osservò allora, con attenzione, una ad una, le varie insegne e vetrate, in cerca di un luogo e di un sapore che la ispirasse più degli altri, ma purtroppo senza grandi risultati …
In genere, non era di gusti difficili e, in linea di massima, un locale valeva l’altro, ma quel giorno, evidentemente, non si era proprio svegliata con lo spirito giusto e, nonostante tutti i suoi sforzi per mutarlo, sembrava proprio non riuscire ad uscire da quel mood spoetizzato e sconclusionato … tuttavia, all’improvviso, quando aveva deciso addirittura di spostarsi e cambiare zona, un bistrot con l’entrata in legno, addobbato con palline di Natale rosse e oro satinate, attirò la sua attenzione …
Quel bistrot mi ricorda molto quello in cui andavo da ragazzina con Catherine …
Ci pensò un attimo …
Avevo detto di non pensare al passato, ma …
Alla fine, il desiderio recondito di rivivere certi momenti passati ebbe la meglio su di lei e così, senza pensare alle conseguenze di quel gesto sul suo già altalenante umore, attraversò ansiosa la strada e vi entrò …
Appena aprì la porta e, prima ancora di riuscire a salutare i dipendenti, fu investita e travolta da un buon profumo di dolci appena sfornati che la fece subito sussultare piacevolmente …
Uhmmmmmmmm …
… profumo di dolci …
… profumo di buono …
… profumo di Natale!
Così, felice e soddisfatta per la scelta fatta, si tolse il cappello e i guanti, salutò e si diresse sicura verso un tavolino vicino alla vetrata dove, dopo essersi tolta il cappotto, si accomodò, inspirando profondamente quel buon profumo che l’aveva subito allietata …
Sì, nonostante tutto, ho fatto bene ad entrare …
Una ragazza, più o meno della sua età, con lunghi e mossi capelli castani e un bel trucco sul rosa, le si avvicinò …
-Buona sera, signorina! Cosa posso offrirle?-
Sorrise affabile … -Buona sera!- guardò rapidamente il menù, lasciandola in attesa … -Ecco … vorrei della cioccolata fondente calda con … cannella, rum e panna e … qualche biscotto allo zenzero!-
-Bene! Glieli porto subito!- ma prima di andarsene con l’ordine, la giovane cameriera le lanciò uno sguardo divertito per la sua scelta e Françoise si morse nervosamente un labbro …
No … non è carenza di affetto … è solo gola!
… più o meno …
Cercando di non soffermarsi oltre su quel piccolissimo particolare e rivolgendo i suoi pensieri ad altro, aprì la borsa e tirò fuori il cellulare, aggrottando la fronte …
Cinque notifiche …
Sbloccò lo schermo e guardò il programma di messaggistica istantanea …
… erano messaggi di Albert di alcune ore fa che lei, assorta come era nel tentare di tenere la mente sgombra dai ricordi, non aveva assolutamente sentito …
Titubante, li lesse e purtroppo ebbe la conferma definitiva ai suoi timori …
… anche quest’anno non ci sarà …
Sospirò triste, abbassando lo sguardo …
… sarà di nuovo un Natale senza di te …
-Signorina, ecco la sua cioccolata e i suoi biscotti!- la voce della ragazza la fece trasalire debolmente, riscuotendola dal suo turbamento momentaneo …
-Ah, sì … grazie … - mormorò con voce fievole e mogia …
-Prego!- concluse allegra, posando la tazza e il piattino davanti a lei e poi, andandosene via …
Guardò assente e demoralizzata la cioccolata e i biscotti …
… è meglio se non ci penso …
Sentì un’improvvisa e insolita fitta al cuore che le fece portare d’istinto una mano al petto …
… la tua assenza in questo giorno … fa ogni anno più male …
Avvilita, alzò gli occhi e si guardò attorno …
… sono tutti così sorridenti e felici … mentre io … sento questo doloroso freddo dentro al cuore …
Si morse nuovamente un labbro, sentendo alcune lacrime scendere lungo le sue guance …
Non devo piangere … non oggi … non oggi …
Inspirò e con il dorso della mano si asciugò il volto, imponendosi di sorridere …
Ora basta! … non posso farmi sopraffare nuovamente dalla tristezza, in maniera così arrendevole!
… non è giusto …
E così dicendo, prese un biscotto e lo morse … e, cercando di distrarre la mente, iniziò a concentrarsi sulla canzone che sentiva di sottofondo al brusio del locale …
La melodia e il testo molto dolce la presero rapidamente e, senza accorgersene, iniziò a canticchiarla tra sé e sé …
-Everyone tells me … If you make a wish to the sky … It will come true, it will come true … Waiting for a great tomorrow … -
Inconsciamente, guardò fuori, verso il cielo …
… if you make a wish to the sky …
-Even the useless dreams … Frozen in the cold ice … Will disappear, will disappear … I need the magic that will melt you … -
… I need the magic that will melt you …
Spostò melanconica lo sguardo sulla tazza di cioccolata calda e poi, la prese tra le mani, stringendola e scaldandosi al suo tiepido calore mentre continuava assorta ad ascoltare, in silenzio, le parole della canzone ...
Proprio in quel momento però, la porta del caffè si aprì e alcune persone entrarono …
… e attimi dopo, una voce a lei ben nota e molto cara, la fece trasalire …
-Françoise? –
La ragazza alzò di scatto gli occhi, guardandolo perplessa e incredula …
-Joe … ?- era stupita di trovarlo proprio lì … o meglio, era proprio scioccata di essere riuscita ad incontrarlo per la vigilia, nell’immensità di Tokyo e dei suoi milioni di abitanti in festa …
009 le sorrise dolcemente … -Ciao … -
Arrossì, imbarazzata di essersi fatta cogliere in quello stato emotivo, e abbassò timidamente lo sguardo, rispondendo fievole al suo saluto … -Ciao … -
-Che ci fai da queste parti?-
Ma prima che lei potesse raccogliere i suoi pensieri e rispondergli, una voce squillante li interruppe e li riscosse entrambi …
-Joe, che stai facendo?!Vieni a darmi una mano!Non ce la faccio con tutti questi vassoi!-
Il ragazzo si voltò nervosamente verso chi lo stava chiamando … -Sì … arrivo subito … un attimo May … -
Automaticamente, Françoise rialzò stordita il viso, guardando confusa e spiazzata nella stessa direzione di lui e …
… il cuore le si fermò dolorosamente …
È insieme … ad una ragazza …
Purtroppo per lei, per quanto stesse tentando di non lasciare trasparire le proprie emozioni, la sua espressione si incupì …
… in questo preciso istante … vorrei solo morire …
Joe si girò di nuovo verso di lei e, evitando di guardarla dritta in volto, con tono malfermo la salutò … -Scusami … ma adesso devo proprio andare … ciao … Françoise … - e senza aggiungere altro, né aspettare una sua risposta, si allontanò da lei, andando subito dall’altra ragazza che lo attendeva disperata con alcuni pacchi di dolci in mano che la caffetteria aveva preparato loro e che lei stava per far cadere rovinosamente a terra …
-Chi era?-
Trasalì, assorto nei suoi pensieri … -A chi ti riferisci? –
-A quella bella ragazza che hai salutato nel caffè … -
-Ah … sì … - fece una pausa, abbassando lo sguardo … - … un’amica … -
-Un’amica? … e di che genere?-chiese sorniona, aprendo il cancello che dava sul giardino interno all’edificio …
-Un’amica. – rispose, squadrandola in malo modo per il suo tono allusivo …
-Ah, sì? … - lo guardò interdetta e poi, lo rimproverò divertita … -Shimamura … sei il solito pessimo bugiardo!-
-May … - scosse la testa contrariato … - ... non farti strane idee. Siamo solo amici … -
-Per scelta sua però, suppongo!- lo sbeffeggiò apertamente …
-Smettila! – sbuffò, entrando in cucina e posando i pacchi con i dolci sul tavolo …
Chiuse la porta alle loro spalle e gli si avvicinò, prendendolo per un braccio … -Su, racconta! Dimmi come stanno le cose veramente!–
-Te l’ho già detto : siamo amici. – rispose infastidito per la sua insistenza inappropriata …
-Bugiardo! Ti conosco da quando siamo bambini e so benissimo quando menti!E soprattutto … - fece una piccola pausa … - … quando provi qualcosa per una persona … - sussurrò maliziosa …
Trattenne il fiato, ammutolendo spiazzato per la sua affermazione …
-Dai, Joe … a me, lo puoi dire! Siamo sempre stati amici! E mi hai sempre raccontato tutto! – insistette lei … -Su Joe … - mugolò … - … non sentirti a disagio per quello che c’è stato tra noi … è storia ormai passata! … eravamo ragazzini allora ed era la prima volta per entrambi … - si fermò e lo guardò seria negli occhi … - … e anche se non era amore con la A maiuscola, dopo abbiamo continuato a volerci bene lo stesso e ad essere amici! E poi … - si interruppe nuovamente … - … lo dovresti sapere … te l’ho sempre detto, ricordi? Le cose che accadono per Natale … sono magiche e non capitano mai per caso … - gli sorrise e, mettendosi sulle punte dei piedi, gli diede un piccolo e affettuoso bacio sulla guancia … - … è la vigilia e … sembrava così tanto triste e sola … proprio come ti senti tu, ogni anno, in questo periodo … - gli strinse leggermente il braccio … - … non ti voltare dall’altra parte per non guardare … come hai fatto dentro al caffè quando l’hai salutata … -
Joe la guardò turbato per quel particolare che l’amica aveva notato …
-Lo sai : ho la vista lunga e … è difficile che mi sbagli! Quindi … pensa obiettivamente se ti senti a posto con la coscienza e se ti sei comportato come volevi veramente, prima di continuare ostinato su una strada sbagliata … -
-Pronto?-
-Pronto … Françoise ?-
-Joe … ?- era chiaramente perplessa di sentirlo dopo quello che era successo …
-Ti disturbo?-
-No … - era uscita proprio in quel momento dal bistrot … -Dimmi pure … -
-Dove sei? –
-Beh, ecco … sono uscita ora dal caffè e-
-Sei ancora lì? – chiese sorpreso …
-Sì … -
Ci fu un attimo di silenzio …
-Hai fretta o … puoi aspettarmi qualche minuto?-
Inspirò nervosamente mentre la sua mente si confondeva tra le sue parole … -Beh, ecco … - esitò scombussolata … - … sì … certo … -
-Perfetto! Allora, fra cinque minuti sono lì! Aspettami! A dopo!- riagganciò subito, senza darle neanche il tempo di aggiungere altro, e volò subito da lei …
Guardò l’ora …
… 19:04 …
… ho fatto male ad accettare … è già tardi e devo attraversare tutta la città per arrivare al ristorante di Chang …
Erano passati solo due minuti da quando ci aveva parlato, ma si era fatta assalire dall’agitazione …
Inoltre … che senso ha?! Voglio dire … era con quella ragazza … perché ha dovuto chiamarmi e chiedermi di vederci?
Guardò nuovamente l’ora sul cellulare …
… sono passati cinque minuti …
Arrabbiata con sé stessa, sbuffò, stringendosi infreddolita nel cappotto …
Perché sono la solita stupida?! Perché ho accettato di vederlo dopo quello che è successo prima nel bar?! … non potevo risparmiarmelo una volta tanto?! … almeno per la vigilia!
Ma un istante dopo aver finito quel pensiero, la turbo 2000 cavalli dell’amico si accostò improvvisamente al marciapiede, facendola sobbalzare …
Joe aprì lo sportello … -Hey! Ciao, ci sono! - le sorrise allegro … - Su, sali in auto!-
Françoise però, rimase imbambolata dove era, ferma ed immobile … guardandolo stordita e con disappunto per quella sua inaspettata richiesta …
Il ragazzo, vedendola restia, pensò che fosse probabilmente per l’ora tarda e così, aggiunse subito … -Ti prometto che non ti farò fare tardi alla cena con gli altri … -
Non è quello il problema …
Pensò lei, tra sé e sé, distogliendo lo sguardo e riflettendo …
-Ok … va bene … - mormorò con un filo di voce, salendo in auto e mettendosi la cintura …
... sono decisamente senza speranze … con lui …
009 allora, senza perdere ulteriore tempo, rimise in moto e ripartì immediatamente …
Anche se Françoise tentava di non mostrarsi agitata e in imbarazzo, non ci riusciva proprio a non esternarlo, rigirando nervosamente il cellulare tra le mani …
-Scusami, ma … - iniziò a dire con nonchalance, mascherandosi dietro alla scusa che gli aveva addirittura fornito May per convincerlo … - … May si è offesa mortalmente che, questo pomeriggio al caffè, non vi ho presentato … per questo, ha insistito perché ti portassi a prendere un caffè con noi … -
Si voltò a guardarlo con aria interdetta … -May?-
-Sì … la ragazza che era con me questo pomeriggio … -
-Ah … - riabbassò amareggiata lo sguardo sul proprio telefono, cercando di scacciare qualsiasi pensiero che la sua mente potesse elaborare in seguito a ciò che le aveva appena detto e soprattutto, di tenere a bada le proprie emozioni …
-Ecco … siamo arrivati … - disse qualche istante dopo, svoltando a destra e poi, parcheggiando l’auto dentro ad un cortile …
Delusa e avvilita, scese dall’auto e guardò verso l’edificio di fronte a loro, sgranando gli occhi subito dopo …
… ma questo è …
-Vieni … -inaspettatamente, le si affiancò … - … andiamo dentro … ci stanno aspettando … -
Incapace di dire una parola, si limitò ad annuire e lo seguì in silenzio …
-May, sono tornato!- disse aprendo la porta …
Appena sentì la sua voce, la ragazza mollò coltello e verdure all’istante e, asciugandosi le mani sul grembiule, gli andò incontro ansiosa di conoscere finalmente la ragazza del caffè ...
Con una certa esitazione, che non era da lei, Françoise entrò nella stanza e si ritrovò immediatamente davanti, con i capelli raccolti, ma leggermente scompigliati e dismessa, la ragazza che aveva visto con lui quel pomeriggio …
-Ciao! Io sono May!- le porse la mano, sorridendole cordialmente …
-Ciao … io sono Françoise … - balbettò sempre più confusa, contraccambiando il gesto …
-Piacere di conoscerti, Françoise!-
-Il piacere è mio … -
Notando subito il suo smarrimento, May comprese che l’amico, come si era potuta immaginare, non le avesse spiegato ancora nulla, perciò … -Françoise, sono così felice che tu abbia accettato il nostro invito! Sai, oggi al caffè mi è dispiaciuto che Joe non ci avesse presentato … soprattutto, dopo che mi aveva spiegato chi sei! -
Credo di non capire …
… in che senso “chi sono” ?
Turbata, non riuscì ad aprire bocca e così, l’altra continuò tranquillamente con il suo discorso …
-Per fortuna, nonostante il tuo importante impegno di stasera, sei venuta lo stesso! E ne sono molto felice! Ci tenevo molto a conoscerti!-
Continuo a non capire e …
-Impegno? … -
-Sì! Joe mi ha detto che stasera hai la cena di vigilia con dei vostri amici dall’altra parte della città e che rischiavi di fare tardi, se avessi accettato di venire fino a qui per un caffè, ma … - fece una pausa e la guardò grata … - … grazie davvero per aver accettato … -
Annuì sempre più confusa …
-Bene! E adesso, togliti il cappotto e il resto e dai pure a me! Il caffè è quasi pronto e possiamo già accomodarci! – vedendola sempre più intontita, aggiunse … - Visto che sei di corsa, mi sono portata avanti! Così, almeno, potremo fare qualche parola assieme, prima che Joe ti accompagni più tardi dai vostri amici!–
-Ah … va bene … grazie … - perciò, totalmente sottosopra e con fare meccanico, si tolse gli indumenti e glieli porse …
Senza poterselo impedire, May la guardò rapidamente da testa a piedi, facendole una scansione completa, e subito le sorrise, esordendo … -Come sei bella!-
-Ehm … grazie … - imbarazzata, arrossì e abbassò lo sguardo, stringendosi tra le braccia nel suo vestitino corto in lana operata bordeaux, a maniche lunghe, collo alto, corpetto aderente e gonna a ruota a cui aveva abbinato calze chiare, parigine color caffelatte fino al ginocchio, stivali color cuoio con tacco alto e plateau e una bella collana a collier in oro giallo con fiori in resina multicolore e piccoli diamanti …
-Dico sul serio! Hai un fisico perfetto e questo abbigliamento ti dona! Non è vero Joe?-
Reprimendo la voglia di strozzare l’amica, per averlo chiamato in causa in un contesto simile, annuì in silenzio e, simulando una finta indifferenza, andò a guardare a che punto era il caffè mentre 003 nervosamente si accomodava su uno sgabello intorno al ripiano della cucina ed iniziava a guardarsi attorno …
… festoni …
… pacchi …
… dolci …
… piatti …
-Se ti stai chiedendo se stiamo preparando una festa … è così!- le disse rientrando in stanza e avvicinandosi a Joe per aiutarlo con il caffè ...
-Sì, certo … capisco … -
May però, non si limitò a quella spiegazione, ma continuò, dandole finalmente le delucidazioni che qualcun altro avrebbe dovuto darle … se ovviamente, non fosse stato un timido cronico! -E’ per i bambini dell’orfanotrofio! Ogni anno io, Joe e alcuni altri ragazzi con cui siamo cresciuti qui, ci ritroviamo per fare una festa ai bimbi che vi vivono adesso e che … in un certo senso, consideriamo un po’ come nostri fratellini … - concluse, porgendole gentilmente e con un sorriso, una tazza di caldo e profumato caffè appena fatto che Françoise prese in modo alquanto rigido perché ancora frastornata per la rivelazione …
Quindi … è questo il motivo per cui ogni anno non lo festeggi con noi …
Senza rendersene conto, spinta dal bisogno di avere anche solo un piccolo segno da parte sua, si voltò verso di lui, cercando il suo sguardo … ma appena lo fece, 009 lo distolse e lei si sentì subito assalire dalla colpa per la sua involontaria indiscrezione e invadenza …
Così, mesta e contrita, abbassò gli occhi, spostandoli sulla tazza di caffè e stringendola nervosamente tra le mani … -E’ un bellissimo gesto e –ma prima che potesse finire di parlare, un gruppetto di bambini di diverse età e sesso, fecero irruzione in cucina al grido di …
-Dolci!!!-
Vedendoli già tutti vestiti a modo e pronti per la vigilia, ma anche già affamati, May scoppiò immediatamente a ridere mentre Joe scosse la testa divertito …
Dal canto suo, dopo la sorpresa momentanea, dovuta all’inattesa quanto buffa incursione, Françoise si riprese subito e li cominciò ad osservare uno ad uno … e presto, si accorse che avevano tutti lineamenti misti, proprio come gli altri due …
Già … dovevo immaginarmelo …
-Bimbi, su! Fate i bravi! Non vedete che abbiamo ospiti?!- May li rimproverò bonariamente, giusto per richiamarli all’ordine, e loro, finalmente, si accorsero della presenza di quella ragazza dalle fattezze così singolari …
Inconsciamente infatti, si zittirono subito e, sospettosi, iniziarono a guardarla a loro volta, stringendosi tra loro …
All’improvviso però, la più piccola di loro, come se si fosse accorta di qualcosa di particolare, si allontanò spavalda dal gruppetto e le si avvicinò, guardandola per un lungo istante con attenzione e curiosità … -Ma … tu sei la Regina delle Nevi!- esclamò con occhi sognanti ed espressione incredula …
All’affermazione della bimba, gli altri bambini si scambiarono uno sguardo sorpreso e poi, si voltarono a fissarla, esordendo anche loro … -Sì! È lei! Hai ragione Nichy!- e così dicendo, la circondarono subito tutti allegri e con occhi luminosi …
-Co .. co … me?- balbettò, scoppiando a ridere, sbigottita di essere stata chiamata in quel modo!
-Sei la Regina delle Nevi, vero? Vero?- cominciarono a gridare tutti in coro, sotto gli occhi sbalorditi degli altri due ragazzi …
-Beh … ecco … - tornò seria e guardò confusa i loro occhioni supplichevoli e pieni di speranze …
Uhm … che devo fare?
… io non sono certo la Regina delle Nevi, ma … non mi va neanche di deludere questi bimbi, togliendogli la possibilità di sognare ad occhi aperti proprio oggi …
… sospirò debolmente, indecisa su cosa fare, ma alla fine … – Ebbene … sì … è vero! … però non ditelo a nessuno! Promesso? – scherzosa, si portò un dito alle labbra, in segno di silenzio e i bimbi fecero la stessa cosa, sorridendo felici …
Impaziente ed esagitata per la scoperta però, la piccola Nichy non resistette e, tirandole la gonna per farsi notare da lei, le chiese subito … -Regina delle Nevi, farai nevicare quest’anno?-
Ormai era in ballo … e doveva ballare! Per questo, immedesimandosi nel ruolo, Françoise la prese in braccio e se la mise sulle ginocchia … -Questo è un segreto … non lo posso dire!-
-Perché? –
-Perché … la magia di Natale non va rivelata! Altrimenti non si avvera!-
La piccolina annuì e così, pure gli altri …
-Regina, ma come mai sei qui?- le chiese all’improvviso un altro bimbo …
-Beh, ecco … -
-Sei venuta a festeggiare con noi il Natale?- chiesero, gridando allegri tutti assieme …
A quella domanda però, decisamente inaspettata e dolente, 003 si ammutolì, questa volta smarrita sul serio per la situazione creatasi … tuttavia, per sua fortuna, le venne prontamente in aiuto May che ormai, sapeva bene come gestire i piccoli e far fronte alle loro richieste indiscrete!
-Bimbi! Su, non sommergete di domande la Regina delle Nevi! E’ solo passata di qui a fare un saluto, ma lei ha molte cose da fare in questa notte! Non può certo fermarsi con noi!-
-Ma ormai è qui! – mugolarono contrariati … -E noi l’abbiamo vista! Quindi, non può andare via! –
Beh, il loro ragionamento non faceva una grinza … sfortunatamente per lei!
-Bimbi … - le fece l’occhiolino in segno di complicità … - … lo sapete : non può restare qui … la Regina delle Nevi ha il compito di visitare tutti i bambini del mondo e portare loro la neve! In particolare, per Natale!-
-Ma May, noi vogliamo che la Regina resti qui con noi!Solo per questa volta!-le si strinsero forte attorno, come se fossero impauriti che potesse svanire da un momento all’altro, senza che loro se ne potessero accorgere o fare nulla …
-Ma se resta qui, gli altri bimbi come faranno? Non pensate a loro?-
Alla giusta osservazione di May, i loro volti si rattristarono subito e Françoise sentì una forte fitta al cuore …
Intanto però, uno dei maschietti, tutto mogio, andò subito da Joe, tirandolo per la giacca … -Fratellone … non puoi fare nulla per farla rimanere? –
Il ragazzo si piegò sulle ginocchia e lo guardò con dolcezza … -Hiro … mi spiace, ma non posso … hai sentito quello che ha detto May, no?-
-Ma a te, fratellone, le ragazze non dicono mai di no! Non puoi provare a dirglielo tu? Magari rimane! Per favore! Provaci! -
Le parole di Hiro lo fecero sorridere nervosamente mentre May tentava di restare seria e di non scoppiare a ridere e 003 invece alzava un sopracciglio contrariata …
Tuttavia, inaspettatamente, mossa a pietà per la situazione imbarazzante in cui era caduto come una pera cotta, l’amica intervenne in suo favore ... -Hiro, ma è la Regina delle Nevi! E per quanto Joe sia innegabilmente convincente, non può farci nulla neanche lui!-
-Uhm … ho capito May … - sbuffò, dispiaciuto …
Dopo le parole di Hiro, nella cucina, cadde un generale e mesto silenzio …
Che sciocca e superficiale che sono stata …
… sarei dovuta essere subito onesta con loro e non fingermi la Regina delle Nevi …
… così, non ho fatto altro che alimentare i loro sogni e desideri quando adesso, purtroppo … glieli devo infrangere …
Quando aveva deciso di assecondare i bimbi con quella messa in scena, aveva agito in buona fede … ovviamente, per rallegrarli e regalare loro una piccola magia di Natale! … ma sconsideratamente, non aveva pensato ai possibili risvolti di quella sua affermazione e adesso, aveva ottenuto l’esatto contrario …
Françoise sospirò amareggiata e guardò l’ora sul cellulare …
… 20:17 …
Rifletté allora, su come o cosa potesse fare per risolvere il guaio combinato involontariamente e …
… deludere i bambini o …
Così, cosciente e pienamente responsabile delle sue azioni, sbloccò la schermata del telefono e scrisse un messaggio ad Albert …
Ciao Albert, scusami con gli altri, ma arriverò in ritardo alla cena. Voi iniziate pure. Io vi raggiungerò subito dopo mezzanotte. A dopo, Françoise.
Aveva deciso e fatto una scelta … e anche se il suo gesto era dettato da un buon motivo, si sentiva comunque mortificata per la mancanza di rispetto nei confronti dei suoi amici … in particolare perché, era solo ed esclusivamente colpa sua, se si trovava in quella situazione …
Tuttavia, ormai non vedeva altro modo per non far rimanere male i piccoli … e così, inviò il messaggio e bloccò di nuovo lo schermo, esordendo … - Va bene bimbi … resterò qui fino a mezzanotte, ma poi ripartirò per il mio viaggio!-
Così … dovrei aver limitato i danni e … non aver fatto rimanere troppo male Chang e gli altri …
I piccoli la guardarono stupiti e poi, sgranando gli occhi, gridarono felici! -Sì! Evviva!!! Che bello! La Regina delle Nevi passerà la vigilia con noi! Questo sarà il Natale più bello di tutti! Yeee!!!-
003 sorrise e, scendendo dallo sgabello con Nichy in braccio, aggiunse … -Bene! E adesso … andiamo a giocare tutti assieme mentre i vostri fratelloni finiscono di preparare! Che ne dite?-
-Sì!!-
Joe e May la guardarono attoniti …
-Ma Françoise … - provò a dire quest’ultima … - … e la tua cena?-
-Tranquilla! Non è un problema!- le fece l’occhiolino e poi, con la coscienza sporca e senza guardare in volto 009, seguì i bimbi nell’altra stanza … -Forza bimbi! Andiamo di là a giocare!-
Era scontato che, entusiasti come erano, i bambini presentassero Françoise agli altri adulti come la Regina delle Nevi, ma meno che la cosa suscitasse così tanta attenzione ed ilarità negli altri due ragazzi che erano venuti a dare mano a Joe e a May …
-Joe non sapevo che te la intendessi con la Regina delle Nevi!-
009 lo fulminò con lo sguardo, senza rispondergli e l’amico rise … -Su, su! A noi puoi dirlo! Siamo amici fin da bambini!- intanto però, si era avvicinato incuriosito anche l’altro ragazzo …
-Non me la intendo con nessuno. E’ solo un’amica. – rispose secco, finendo di sistemare alcuni addobbi nella sala dove si sarebbe tenuta la festa …
-Sì, certo! A chi la vuoi raccontare giusta?!-
-Ma è così. Io e Françoise siamo solo amici. – ribadì nervosamente …
-Shiji e Chei non insistette! – li ammonì improvvisamente May, avvicinandosi ai tre … -Se Joe non ci vuole dire nulla, avrà le sue buone ragioni!-
-Ma May, questo è uno scoop! La Regina delle Nevi è amica del nostro Joe! Ci pensi?!-
La ragazza sorrise … -Shiji non prendere in giro Joe! –
-Non lo sto prendendo in giro! – protestò ironico … -Però, volevo capire come facesse a trovarle tutte lui!?!-
-Ah! Ora ho capito tutto! Siete invidiosi!-
-Beh … senza offesa May … ma non so se l’hai vista bene! E’ incantevole e bella come una fata o una principessa delle fiabe! Inoltre, i bambini non hanno detto una cosa così assurda! Sembra veramente la regina Elsa di Frozen!-
-Effettivamente, Shiji ha ragione … è proprio bella, delicata e buona come una principessa delle favole! - la ragazza rise divertita, prendendo affettuosamente per un braccio Joe … - Ed è vero anche il resto : anche io, appena l’ho vista varcare la porta, ho notato che somiglia ad Elsa!-
009 però, continuò a restare in silenzio, senza battere ciglio …
-Dai, Joe! Non ci vorrai mica dire che non c’è nulla tra te e la bella Snow Queen?! No, perché altrimenti … noi siamo disponibili a farle compagnia o a portarla fuori, anche subito!- concluse ammiccante Shiji …
-Sì! Subito! Concordo con Shiji!- aggiunse convinto anche l’altro …
Joe era perfettamente cosciente che, le battute dei suoi vecchi amici, con cui era cresciuto e conosceva bene, erano dette solo a fine comico e non malizioso, ma lo urtarono comunque profondamente … e, stizzito, si staccò in malo modo dall’amica che non centrava nulla e se ne andò, senza dire una parola … lasciando tutti leggermente perplessi e in disappunto …
-Perché ha fatto così?!- chiese stupito e dispiaciuto Chei …
-Perché Joe è il solito! - protestò arrabbiato Shiji … - Non dice mai come stanno le cose in realtà e rimane offeso se qualcuno poi, innocentemente, ci fa qualche battuta sopra!-
May sospirò … -Su, ragazzi! … non arrabbiatevi con lui, ma piuttosto cercate di capirlo! … In fondo, lo sapete bene : Joe è sempre stato molto riservato sui suoi sentimenti … anche con noi, che ci considera come fratelli! Inoltre … - guardò pensierosa fuori dalla finestra, verso il cortile, dove Françoise e i bambini stavano giocando allegramente … - … le cose potrebbero non essere così semplici e ovvie come pensiamo noi … magari, per qualche loro motivo, non possono essere altro che amici … almeno ora come ora … e questo, non solo lo potrebbe far desistere dalla voglia di parlarne, ma soprattutto indisporlo … -
Era quasi mezzanotte e finalmente, tutto era pronto per la festa! I festoni erano attaccati … le tavole imbandite e piene di leccornie di tutti i tipi … le musiche natalizie rallegravano l’ambiente, l’albero di Natale era acceso e i bambini non stavano più nella pelle di festeggiare con la Regina delle Nevi!
Appoggiata al muro, vicino ad una delle finestre, Françoise guardava assorta lo schermo del suo cellulare che le mostrava ora e condizioni meteo in tempo reale …
… 23:27 …
… 80% di umidità …
… 0 C° …
Agitata, guardò fuori dal vetro, verso il cielo …
… speriamo che nevichi … i bambini ci tengono tanto ad avere un bianco Natale …
All’improvviso però, ripensando all’ora, si incupì e chiuse gli occhi …
Uhm … fra poco dovrò andare …
Le dispiaceva farlo, ma d’altronde quello non era il suo posto …
Era vero che, più o meno volutamente, lui l’aveva messa a corrente del suo segreto di Natale, ma non le aveva certo chiesto di rimanere … e per quanto a lei facesse male, non era giusto, nei suoi confronti, prolungare oltre la sua presenza … senza contare poi che, visto dal suo punto di vista, quel giorno aveva combinato già fin troppi danni …
… 23:40 …
May, Shiji, Chei, i responsabili dell’orfanotrofio e i bimbi si erano finalmente messi tutti a tavola, pronti a dare inizio ai festeggiamenti mentre lui …
-E’ tardi … se partiamo adesso, arriverai appena dopo mezzanotte … - le disse a bassa voce, accostandosi a lei e facendola trasalire debolmente …
Infatti, assorta come era nei suoi pensieri, non aveva fatto caso al suo arrivo e, per un attimo soltanto, l’aveva presa di sorpresa … -Tranquillo … Non c’è problema … Ho avvisato Albert di iniziare senza di me e … non devi accompagnarmi … chiamerò un taxi e mi farò portare al ristorante di Chang. –
-Ma non è un problema per me … ti posso portare tranquillamente io e tornare qui, dopo … -
-No … è meglio se resti qui con loro a festeggiare … -
L’espressione di Joe era molto contrariata! … in primo luogo, perché non trovava giusto farla andare da sola in taxi, per la vigilia di Natale, dall’altra parte della città dopo che, per colpa sua, proprio in quell’occasione, 003 si era ritrovata a dividersi in due per fare contenti tutti … e in secondo luogo, perché sapeva che non sarebbe mai riuscito a farle cambiare idea … nonostante che, più che per dovere o gentilezza, la volesse accompagnare per restare un po’ da solo con lei, in quella strana e insperata notte di festa …
-Sei proprio sicura che non vuoi che ti accompagni? Non ci metteremo molto … - provò inutilmente ad insistere …
-No, tranquillo … rimani qui con loro! E poi … - la buttò sul ridere, per mascherare il suo dispiacere e sdrammatizzare la situazione … - come spiegheresti ai bambini che sei sparito con la Regina delle Nevi e poi, sei tornato senza di lei?! Eh!- ma, appena finì di dirlo, ritornò subito seria e guardò nuovamente l’ora, sospirando … -E’ ora che vada … - osservò i bimbi un’ultima volta, tutti assorti dalle buone cose che May e gli altri stavano servendo loro … - … mi approfitterò della loro attuale distrazione per sparire proprio come farebbe la Regina delle Nevi : all’improvviso e nel buio della notte! Così, andranno a dormire, pensando di aver veramente trascorso la vigilia con la loro eroina! – concluse, pronta a defilarsi senza farsi vedere, ma …
… tutto ad un tratto, scherzo mancino del destino, la luce nell’intero edificio saltò e li lasciò al buio completo …
… 23:50 …
Ci fu un no di dispiacere generale …
-Oh, no! Deve essere saltato il generatore!- mugolò dispiaciuta May … - Shiji e Chei, per favore, andate a vedere se riuscite a farlo ripartire!- disse, accendendo una delle candele sul tavolo …
-Va bene! Andiamo subito!- accesero anche loro un paio di ceri e, facendosi luce con questi, andarono subito a vedere cosa potevano fare per risolvere quel brutto inconveniente …
-Maledizione … questo intoppo proprio non ci voleva … - mormorò inconsciamente Joe, demoralizzato … - … dopo tutti i nostri sforzi, per far passare ai bambini una bella notte di Natale, passeranno proprio la mezzanotte al buio … -
Françoise rifletté un attimo sulle sue parole e, guardando May, le venne un’idea … -Non è detto … e se mi dai una mano, riusciremo a fare luce sufficiente per farli festeggiare lo stesso!-
-Ma Françoise … tu devi andare e … -
-Non ti preoccupare per quello … pensiamo solo ai bambini, adesso!- e così, senza esitare oltre, iniziò a raccogliere delle candele e ad accenderle … lui fece la stessa cosa e May, vedendoli, li imitò subito …
E così, in men che non si dica, l’intera sala tornò ad essere illuminata, ma questa volta dalla magica e soffusa luce dei ceri …
-Questa luce è molto meglio, non credete bambini? Rende tutto più magico!- disse avvicinandosi a loro …
-Sì, Regina delle Nevi!- risposero in coro, tornati subito allegri …
-Bene! E adesso … che ne dite se cantiamo qualcosa tutti assieme, nell’attesa che i vostri fratelloni tornino dalla loro missione di Natale?-
-Sì!!!! – i bambini accolsero con gioia la sua proposta e, alzandosi tutti dal tavolo, si misero subito a sedere per terra, intorno a lei …
-Che volete cantare?- chiese, sistemandosi a sedere in mezzo a loro …
-La canzone della Regina delle Nevi!-
Turbata, aggrottò la fronte e balbettò esitante … -La canzone … della Regina … delle Nevi?-
-Sì!-
Restò un attimo in silenzio, non sapendo cosa inventarsi … ovviamente, quando aveva fatto quella proposta, aveva pensato ai soliti canti natalizi …
Jingle Bell … Silent Night … White Christmas …
… e non si aspettava certo, la canzone della Regina delle Nevi!
Inoltre, come se non fosse stata abbastanza con l’acqua alla gola, Nichy si era alzata in piedi e le era corsa incontro, gettandole le braccia al collo, abbracciandola forte, ed iniziando poi, a pregarla insistente … - Ti prego Regina delle Nevi! Cantaci la tua canzone! Facci questo regalo! Ti prego!!!-
… 23:57 …
Sospirò disperata …
… e adesso? … cosa mi invento?!
… uhm … oggi non ne combino una giusta … faccio solo guai!
Poi però, fortunatamente per lei, le tornò in mente una canzone che poteva essere adatta a quella insolita e improbabile richiesta …
… già! … la canzone che ho sentito oggi al caffè!
… sì, quella potrebbe essere perfetta!
Uhm … come faceva … ?
… ripensò rapidamente al testo e alla melodia e poi, facendosi molto coraggio, si schiarì la voce ed iniziò ad intonarla …
Everyone tells me
If you make a wish to the sky
It will come true, it will come true
Waiting for a great tomorrow
Even the useless dreams
Frozen in the cold ice
Will disappear, will disappear
I need the magic that will melt you
Everyone pretends to be kind, it’s obvious
No one knows you
But I’ll never give up
On you, who will shine again
When you’re tired, lean on me
I see you in my eyes
You will shine brighter
You’re my diamond
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
I found you in the darkness, you’re my diamond
Everyone tells me
The more you go through, the stronger you’ll get
One more step, two more steps
Just walk slowly
Even if you freeze
Even if all the dreams you wanted break apart
Like the start that shines in your heart
Your unchanging heart is what’s important
When you’re tired, lean on me
I see you in my eyes
You will shine brighter
You’re my diamond
… 00:00 …
May si avvicinò a Joe che, come i bambini, era completamente preso da lei, dal suo dolce sorriso e dalla sua voce, e gli sussurrò incredula, sorridendo felice … -Forse non ci crederai, ma … ha iniziato proprio adesso a nevicare … -
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
I found you in the darkness, you’re my diamond
Even if the world turns against you
Even if people laugh at you
You can’t stop now
The game has just begun
Follow the light that is hidden in your heart
You’ll shine even brighter, you’re my shining star
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
You’re my diamond
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
Oh I’m never giving up on
I’m never giving up on you
I found you in the darkness, you’re my diamond
Quando però, pronunciò anche l’ultima strofa della canzone, casualmente, incrociò lo sguardo di 009 e il tempo, intorno a lei, si fermò per un lungo istante … al punto che non notò neanche che, proprio in quel momento, era pure tornata la luce e i bambini si erano finalmente accorti che era iniziato a nevicare …
Lo staccarsi brusco ed improvviso della piccola Nichy, corsa immediatamente alle finestre per guardare la neve cadere insieme agli altri bimbi, la riscosse subito dal suo turbamento e così, imbarazzata, distolse lo sguardo e si alzò …
… approfittandosi poi, della confusione generale nata per quella strana concomitanza di fatti, prese velocemente la sua roba e si defilò senza dire una parola a nessuno, lasciandoli finalmente a festeggiare felici quel tanto atteso e magico 25 dicembre …
Era quasi giunta al cancello, ormai convinta di essere diretta senza più altri imprevisti verso il suo Natale quando, in quel dolce silenzio ovattato, improvvisamente, si sentì chiamare …
-Françoise … -
Ovviamente, riconobbe subito la sua voce e si fermò … - … è tardi … - mormorò con voce fievole, voltandosi verso di lui con una certa lentezza … - … gli altri mi staranno già aspettando … -
- Sì … va bene, ma … sei sicura che non vuoi che ti accompagni? –insistette un’ultima volta, sperando intensamente che questa volta lei accettasse …
-Sì, tranquillo … resta qui con loro … - si strinse infreddolita nel cappotto e poi, sorridente, alzò lo sguardo verso il cielo grigio, osservando incantata i candidi fiocchi di neve danzare nell’aria come tante piccole e fatate ballerine … - … adesso devo proprio andare … - riabbassò lo sguardo su di lui e, pervasa da un insolito e dolce calore nel cuore, sussurrò … -Buon Natale Joe … -
Volente o nolente, purtroppo, Joe dovette accettare di buon grado che le cose andassero proprio in quel modo e così, le sorrise con grande dolcezza e contraccambiò i suoi auguri … -Buon Natale anche te … Françoise … -
-Grazie … -lo salutò di nuovo e poi, se ne andò, lasciandolo solo, ma inaspettatamente sereno, in quel cortile che invece, lo aveva sempre visto triste ed avvilito in quel giorno di festa …
-Grazie a te … per tutto quello che hai fatto per i bambini e … per me … Regina delle Nevi … - sussurrò, osservandola allontanarsi e svanire gradualmente e pacatamente in quella incantata notte di impensabili piccoli miracoli …
Inspired by
Soyou’s “Diamond”
E come è ormai di consuetudine, negli ultimi anni a questa parte,
cara Nico, ti porgo i miei più sinceri ed affettuosi
Auguri di Buon Compleanno,
sperando di esser riuscita, anche questa volta,
a regalarti un piccolo sorriso di gioia …
© 23/12/ 2014
Cyborg 009 Fanfiction di www.cyborg009.it è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported
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