L'ARMAGEDDON

di Joe 77

 

1. LA SOCIETÀ DEL XXI SECOLO.

Probabilmente il XXI secolo verrà ricordato come l’anno nero delle sciagure. Infatti, gli eventi sismici, tsunami, tempeste, uragani ed incendi sono ormai all’ordine del giorno in svariate parti del mondo. Nella parte finale del secolo, il mondo fu colpito da una grande crisi che colpì per lo più i paesi industrializzati, ma non furono risparmiati i paesi emergenti in via di sviluppo che a loro volta, grazie al basso costo della vita riuscivano a sentirne meno il peso degli effetti di tali eventi. I disastrosi eventi avvenuti non potevano non suscitare una riflessione sulla società e sulla propria politica interna ed internazionale degli stesi paesi colpiti.
Il termine modernizzazione indica l'insieme dei processi di cambiamento e mutamento su larga scala che investe una determinata società, trasformando in maniera profonda le sue strutture e i suoi modelli di organizzazione sociale.
I paesi interessati da questi processi, acquisiscono le caratteristiche economiche, politiche, sociali e culturali considerate proprie dell'era moderna, che acquistano aspetti di individualismo e razionalismo. Le stesse trasformazioni legate all'era moderna appaiono più profonde della maggior parte degli eventi e trasformazioni avvenuti nelle epoche passate.
Tendenze generali della modernizzazione sono quelle d'innovazione e cambiamento, accompagnate da una visione del mondo che vede la società in continua evoluzione, e che si allontana così sempre di più dalle forme assunte in passato.
La modernizzazione stessa è inoltre strettamente collegata al concetto di sviluppo economico il quale rappresenta un processo di ampi mutamenti e di straordinario accrescimento delle capacità produttive, che ha permesso ad una gran parte della popolazione mondiale di poter usufruire di una quantità esagerata di beni di consumo e servizi superiori rispetto a quelli del passato che ha cambiato le abitudini economiche e sociali, i modi di pensare, gli stili di vita, i modelli culturali, i comportamenti e le aspettative, la religione e i suoi derivati.
La teoria della modernizzazione nasce e si sviluppa negli Stati Uniti nel periodo postbellico per studiare i problemi e le difficoltà delle società più arretrate e proporre quindi strategie di crescita economica e stabilità politica. Lo sviluppo della teoria è influenzato da due avvenimenti storici fondamentali e di grande portata: la decolonizzazione e la guerra fredda tra le due superpotenze Stati Uniti e Unione Sovietica, le quali cercavano entrambe di attirare nella propria sfera di influenza gli stati decolonizzati.
Per modernizzazione, si intende un sistema di produzione industriale che applica tecnologie scientifiche, che sostituisce il lavoro umano e animale con energia meccanica, quindi un aumento della produzione di beni a basso costo di mano d'opera, che comporta un esteso consumo e commercializzazione dei beni e servizi in un mercato tendenzialmente globale che impoverisce il singolo. Si sviluppa quindi, rispetto al passato, una diversità di ruoli occupazionali e professionali differenziati, che richiedono capacità, competenze e aggiornamento specifico. Il lavoro agricolo, prevalente nelle società passate, diminuisce progressivamente all'aumentare nell'industrializzazione e del settore terziario. Ciò comporta una gamma sempre più ampia di ruoli professionali che richiedono competenze e conoscenze in continua evoluzione.
In questo modo si è arrivati a creare disoccupazione crescente, paesi nettamente sottosviluppati e crisi mondiale dei paesi sviluppati. In questo contesto si fanno largo ogni sorta di individui che cercano di sopravvivere sottomettendo il proprio prossimo; corruzione, delinquenza, omicidi e anarchia si propaga velocemente distruggendo i presupposti di un paese civile e moderno.
Le varie religioni esistenti, che hanno sempre cercato di arginare questi fenomeni aiutando l'uomo a riavvicinarsi a Dio, sembrano essere anch'esse infestate dai sintomi negativi che il progresso produce su larga scala.
La religione, da al popolo una identità e uno scopo alla propria esistenza, insegnando come comportarsi nei confronti del prossimo nel rispetto delle leggi dettate e scritte da Dio sul monte Sinai.
Il termine religione, infatti, deriva dalla lingua latina e del suo significato gli studiosi hanno dato due definizioni. Re-ligione che deriva dal verbo re-legere cioè raccogliere e re-ligare che significa legare insieme.
Nel primo caso si vuole indicare l’insieme delle preghiere, dei riti, delle usanze e delle leggi proprie di una religione. Nel secondo caso si vuole esprimere lo scopo di ogni religione che è quello di unire gli uomini al mondo divino.
La Chiesa cattolica (dal greco katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al Vescovo di Roma (il Papa) in quanto, secondo la stessa fede cattolica, successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. Nel XXI secolo però la stessa Chiesa cattolica, ossia la prima religione che conta moltissimi fedeli in tutto il mondo, attraversa una crisi profonda legata ad un calo di fede da parte del popolo cristiano successivamente ai molti scandali avuti che hanno riguardato i suoi pastori. Inganni, sete di potere, sovversione, prostituzione e pedofilia, questi i reati commessi da alcuni seguaci di spicco dallo Stato Pontificio tanto da scatenare una dura reazione di condanna del Papa Benedetto con successivo allontanamento degli individui macchiati.
In questo caos globale, la razza umana deve misurarsi quotidianamente con i problemi che affliggono la società senza intravedere tuttavia una speranza nel proprio futuro.

 

2. LA PROFEZIA DEI MAYA.

Dopo recenti studi sul popolo Maia, il 21 dicembre 2012 è la data nella quale secondo alcune profezie si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato. Si narra che secondo tale profezia infatti, in quella data, si avrà una radicale trasformazione dell'umanità, in senso spirituale per alcuni (ossia la distruzione del male da parte di Dio), mentre secondo altri, i più catastrofici, si verificherà la distruzione del pianeta in seguito a disastrosi cataclismi che sconvolgeranno la natura geografica del mondo stesso. Invece, secondo alcuni scienziati ci saranno delle rivelazioni sul senso dell'esistenza dell'uomo e dell'universo con l'arrivo inaspettato di visitatori di un altro pianeta e quindi il primo contatto ufficiale con gli extra terrestri. L'evento atteso, viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli del calendario Maya stesso, (l'ultimo) il 13°.
La civiltà Maya ha origini antichissime, i primi insediamenti si sono visti già dal 1500 a. C., ma è solo nel 300 a.C. che si cominceranno a sviluppare le prime vere e proprie città. L'impero Maya era localizzato negli attuali territori messicani e nel Guatemala ma anche in alcune aree del Belize e dell'Honduras. Le maggiori città maya furono Tikal, Copan, Bonampak, Piedras Negras, e Palenque.
In questo periodo la storia maya presenta il suo massimo sviluppo nel campo dell’organizzazione culturale, politica, tecnologica, culminando in uno scenario dove ogni città era diventato un piccolo stato che aveva contatti con le altre stesse città solo per scambi commerciali. Intorno al 900, questi centri vennero misteriosamente abbandonati ufficialmente a causa delle carestie ad eventi naturali. Dopo il 1500 a. C. iniziò il collasso della stessa civiltà Maya. Il Re, infatti, che rappresentava il fulcro della vita delle città-stato, unica entità in grado di tenere unita tutta la popolazione, perde di credibilità. La popolazione stessa per opera di tale fatto, lentamente abbandonò i grandi centri urbani e tutte le attività commerciali persero di importanza.

A questo punto i Maya furono lentamente assoggettati dagli Aztechi. Successivamente gli spagnoli, giunti nel XVI secolo, rovesciarono con facilità i piccoli gruppi maya, anche perché indeboliti dalle guerre interne e colpiti da devastanti epidemie di cui erano portatori gli stessi conquistadores.
Fu un massacro, da circa otto milioni di persone, si ridussero in breve a meno di un milione che successivamente furono ridotti in schiavitù dagli stessi occupanti. Alcuni gruppi di scarso numero di componenti riuscirono a rifugiarsi nelle regioni vicine, New Messico ed Arizona. Quindi, solo pochissimi e rarissimi superstiti, ancora tutt'oggi hanno conservato il linguaggio e le antichissime tradizioni del popolo Maya.
Il popolo Maya ha ideato numerosissime invenzioni tecnologiche per quel tempo, la più importante è rappresentata dal calendario Maya. Esso è infatti molto complesso, è il più accurato fra quelli conosciuti prima del calendario gregoriano.
L'anno, che iniziava il 16 luglio quando il sole attraversa lo zenit, durava 365 giorni ed era suddiviso in 28 settimane di 13 giorni ciascuna detti cicli. La fine dell'ultimo ciclo, coincideva appunto con il 21 dicembre 2012.

 

3. LA VITA DEI CYBORG DELLA SERIE 00.

La vita dei cyborg della serie 00 era rimasta fondamentalmente la stessa.
Solo i quattro ragazzi residenti in Italia, a Firenze, si erano dovuti spostare presso la città di Salerno, sulla costiera amalfitana. Françoise dopo un periodo di vacanza passata nella bellissima città campana assieme a Joe, decise di venirci a vivere, anche perché, dove abitavano, avevano la sensazione di destar sospetti sulla loro natura. Infatti, come pensava Jet, non invecchiando potevano non passare inosservati alla popolazione locale e i colleghi di lavoro.
I quattro dunque, Joe, Françoise, Jet e Nathalie, si erano stabiliti attualmente presso il paesino costiero di Amalfi in due diverse villette poste a strapiombo sulla costa frastagliata che affacciava direttamente sul mare.
I due ragazzi, lavoravano come istruttori presso una scuola di piloti in un paesino vicino Salerno grazie anche ai loro precedenti di piloti professionisti, mentre le due ragazze, invece, lavoravano presso un nuovo centro di ricerche di protesi applicate ai tessuti umani in centro città, dove Françoise svolgeva l'incarico di capo reparto e Reiner aveva le funzioni di segretaria di laboratorio. Françoise vantava di ottimi precedenti nel campo della robotica applicata ai tessuti e quindi, data la sua vasta esperienza e cultura in materia, veniva vista come una sorta di scienziato oltre che conosciuta per la sua bellezza travolgente.
Ivan, era ancora affidato alle cure della coppia di ex collaboratori americani del compianto Dottor Gilmore, i coniugi Jennifer Green e Bill Brown che erano ormai anziani in pensione, ma vollero tenere il piccolo cyborg con loro. Era diventato per loro un figlio del quale difficile a separarsi. SI erano per tanto trasferiti presso una residenza lussuosissima al centro di New York. Egli aveva subito dei delicati interventi per destabilizzare la sua condizione di neonato, ossia, grazie a cure specifiche e ormonali, nonché a delicati interventi era riuscito a crescere. Ormai non aveva più bisogno di lunghi periodi di sonno, ed aveva preso infatti le sembianze di un bimbo di cinque anni, poteva parlare, camminare e correre.
Albert e Reiner, abitavano sempre in Germania presso il castello di Reiner a Berlino (Berliner Schloss, o Berliner Stadtschloss). Albert aveva ceduto la scuola di sci e adesso si occupava dell’orfanatrofio a tempo pieno con Reiner. I due si erano sposati da un anno ormai e vivevano una vita di grande felicità densa di successi. Essi erano diventati un punto fermo della città e acclamati in tutta la Germania per gli enormi sforzi compiuti per la salvaguardia dei diritti dei minori.
Geronimo gr., aveva trasformato la fattoria di Pop, il suo vecchio amico ormai scomparso, in un Ranch. Li, sembrava che il tempo si fosse fermato all'epoca degli indiani, infatti addentrandosi sembrava di fare un passo indietro nel tempo.
La natura della struttura e dell'immenso terreno di sua proprietà erano rimasti cosi quelli di un tempo anche se in esso, si contavano installazioni tecnologiche di irrigazioni e cura del bestiame, ed esisteva anche un discreto parco naturale che conservava la natura selvaggia di quei posti. Il ranch contava molti capi di bestiame e produzioni agricole di eccellenza, e lo stesso dava lavoro ad un centinaio di persone.
Geronimo si era sposato da sei mesi con una bellissima ragazza di nobili origini indiane di nome Anisha, figlia di un grande capo tribù (i Navajo) la quale venuta a conoscenza del segreto di quest’ultimo, accettava senza problemi la condizione di cyborg di lui. I due, innamoratissimi, si dedicavano alla cura dei loro possedimenti nel rigore morale e naturale di quei posti.
Chang, residente sempre ad Hong Kong non era più in attività da anni ormai, ma volle rimanere in tema di gastronomia aprendo dunque una scuola per futuri chef. Ormai dopo la grandissima fama acquisita, era sua intenzione insegnare quella nobile arte, come lui la definiva, alla gioventù moderna che prediligeva ormai i classici McDonald's in via di sviluppo.
Egli, continuava a finanziare il progetto che doveva portare fertilità a tutti i terreni cinesi.
Ebbe una felicissima vita al fianco di Chun Lee la bella quarantenne cinese, la quale lo sposò dopo il suo ritorno dalla guerra nei Balcani. La coppia però, fu colpita da una grande disgrazia perché ella purtroppo morì dopo venti anni assieme all'età di 60 anni.
Grazie alla vicinanza di Françoise e gli altri amici cyborg si riuscì a colmare il grande vuoto lasciato dalla scomparsa della donna.
Bretagna e Simon residenti a Londra, si unirono in matrimonio dopo due anni dalla fine della guerra dei Balcani che li vide protagonisti assieme ai loro amici. Avevano lasciato le loro attività all'apice del successo, egli però aveva aperto una prestigiosa scuola teatrale, mentre lei insegnava alle giovani reclute dei servizi segreti inglesi. Avevano ottenuto i massimi onori dalla Regina Elisabetta diventando cosi stimati nobili inglesi con tanto di stemma di casata.
Spesso venivano invitati a corte perché ormai amici della casata Reale, furono persino invitati come ospiti d'onore al matrimonio di William e Kate, il 29 aprile 2011, dove furono acclamati dalla comunità inglese al pari di tutti i nobili invitati.
Punma, in Kenya, diventato presidente della sua ormai città dei "Meru", situata nella provincia orientale della stessa nazione, era riuscito a far evolvere il suo popolo e costituire finalmente una Costituzione con un piccolo parlamento. Furono create nuove leggi moderne che favorirono lo sviluppo tecnologico senza alterare gli equilibri naturali di quei luoghi incontaminati, fu potenziata poi l'agricoltura e furono costruiti buoni complessi abitativi per tutta la sua gente.
Il suo movimento, “il nuovo inizio”, era stato un grande successo anche se sviluppatosi lentamente e con grandi difficoltà. Egli aveva raggiunto il suo scopo grazie anche a Françoise e Gilmore (quando quest’ultimo era ancora in vita), i quali non si erano risparmiati per dargli supporto. Il suo amico Shon, ormai sessantenne, affiancava Punma da molti anni come primo ministro, il quale lo sostituiva egregiamente nei periodi di sua assenza.
La vita scorreva tranquilla per i nostri cyborg, essi non si immischiarono mai più nei conflitti odierni che come al solito coinvolgevano i paesi sottosviluppati, ma ricchi di materie prime, gas e petrolio. Nel 2012, il mondo era profondamente cambiato, essi avevano la consapevolezza di non poter cambiare la sete di potere dell'uomo avido. Si erano promessi però di difendere l'umanità soltanto quando ne avrebbe avuto maggior bisogno.
La minaccia più grossa di quel secolo era però rappresentata dalle voci sulla fine del mondo che troverebbe riscontro nelle profezie del popolo Maya eclissatosi molti secoli fa. Essi avrebbero profetizzato che il 21 dicembre 2012, alla fine dell'ultimo ciclo del loro calendario, ci sarebbe stata una profonda trasformazione che avrebbe portato la distruzione del mondo conosciuto. Ma erano in molti a non credere a quest'assurda ipotesi.

 

4. I TIMORI DI FRANÇOISE.

15 gennaio 2012;
La stanza da letto era semi buia, gli scuri delle finestre erano socchiusi lasciando passare solo un filo di luce proveniente dai lampioni che illuminavano la strada sottostante sul punto ormai di spegnersi col sopraggiungere delle prime luci dell'alba. Sul comodino alla destra del letto la sveglia elettronica, emettendo luce rosso fuoco sulle coperte, segnava le 06 e 30 ed illuminava sensualmente due corpi che in quel momento erano avvolti da un tornado di passione. La mano di lei stringeva le lenzuola fortemente e i suoi gemiti di piacere rimbombavano tra le mura della camera. Lui dava sfogo a tutto il suo ardore e su di lei, fra le sue gambe, spingeva all'impazzata in maniera ritmica, stringendo in contemporanea con una mano uno dei suoi fantastici seni finche non raggiunsero il massimo piacere tra urla di lussuria.
La sveglia sul comodino segnava adesso le 07 e 00 e i due corpi nudi erano coperti dalle lenzuola e posti con la schiena sul materasso. I loro occhi, persi nel vuoto, fissavano il soffitto in un'atmosfera silenziosa e di stasi, quasi a voler testimoniare la quiete dopo una tempesta.
Ad un tratto una voce interrompe quel dolce ed irreale silenzio, lei disse, "è stato stupendo... mi è sembrato di toccare il celo!"
E lui rispose, "si, hai ragione... come al solito del resto!"
Lei con aria ironica, esclama, "si... ma non vantartene troppo! Ho fatto l'amore sempre e solo con te, e non so neanche come sono gli altri... quindi non gasarti!"
Lui stacca gli occhi dal soffitto e girando la testa e lo sguardo verso di lei ironizzando esclama, "potresti sempre provare... che ne dici!"
Lei girando a sua volta testa e sguardo verso di lui ribatté energicamente, "be... Joe, non dire stronzate come al tuo solito! Prepariamoci... forza… oggi la colazione tocca servirla a te stupidino!"
Joe rispose, " ma certo mia cara Françoise, ogni tuo desiderio è un ordine!"
Françoise ridendo disse maliziosamente, "ma che scemo che sei... io vado a fare una doccia... che ne dici di seguirmi!"
Joe con espressione da furbetto esclama, "mmm... l'idea è stuzzicante! Ma certo che ti seguo!"
I due si diressero correndo uno dietro l’altro, ridendo e scherzando, sotto la doccia mentre le prime luci dell'alba si fecero sempre più forti.
Joe e Françoise, come risaputo ormai si erano trasferiti in una villetta sulla costiera amalfitana in provincia di Salerno, la loro casa godeva di una vista mozzafiato posta sulla scogliera a picco sul mare, essa era composta da due piani con un ampio terrazzo posto a picco sulla scogliera e addobbato con due piante di limoni, alcuni vasi di fiori con sedie, due tavoli e due ombrelloni chiusi.
Lei scese dopo essersi preparata, mentre Joe aveva già imbandito la tavola con una abbondante colazione. Ella vestiva con un Jeans blu aderente Dolce e Gabbana con gamba a sigaretta e cintura beige stessa marca, maglia cashmere color panna a manica lunga e collo rivoltato sul decolté con spalle scoperte. Indossava orecchini d'argento e bracciale largo dello stesso materiale al polso, con ai piedi un delizioso decolté con tacco e pochette entrambi marca Louis Vuitton tela monogram intonate con la borsa della stessa marca. Joe invece vestiva con jeans blu scuro e camicia Armani nera, cintura stessa marca di colore nero con scarpe a mezzo stivaletto punta quadrata stretta marca bata nere. Indossava un pendente al collo con filo in tessuto ed anello al dito entrambi di marca Dolce e Gabbana .
I due durante la colazione, oltre a guardare la tv al plasma 42 pollici accesa, si stavano intrattenendo con una conversazione al quanto triste;
Françoise, malinconica disse, "sai Joe sono stufa di emigrare da una città all'altra!"
Joe con rammarico rispose, "si hai ragione Françoise! Ma lo sai che purtroppo dobbiamo farlo. Non invecchiando mai desteremmo troppi sospetti! Ricordi il discorso di Jet? Non aveva tutti i torti!"
Françoise, abbassò lo sguardo, e dopo aver fatto un grosso sospiro disse, "si lo so! Forse è colpa degli aggiornamenti periodici che facciamo! Il nostro corpo, dopo l’aggiornamento prima della guerra nei Balcani che abbiamo affrontato, essendo composto da recettori e cellule come quelli di comuni essere umani, invecchierebbe se solo io la smettessi di aggiornarli".
Joe, guardando il notiziario che stava passando in tv rispose, "già... probabilmente hai ragione, ma noi..."
Lei lo interruppe esclamando, "si… lo so... lo so...! Dobbiamo essere sempre pronti per difendere il mondo! La solita vecchia diceria che orami tutti ci raccontiamo dal nostro ultimo intervento in Croazia... più di venti anni fa... ormai! Sai, mi domando invece, se questa non stia diventando una scusa Joe! Forse vogliamo solo vivere in eterno. Ma sono stufa di avere sempre 18 anni Joe! Lo capisci questo???"
Joe rispose dopo aver mandato giù un boccone a forza, tentando di deviare l’argomento "be... io dico che dovresti mangiare quello che ti ho preparato! E poi io sono contento di passare tutta l'eternità accanto a te e alla tua eterna bellezza!"
Françoise, arrossendo rispose sorridendo, "riesci sempre a tirarmi su ed emozionarmi! Devo ammetterlo sei unico Joe! Per questo ti amo!"
Lui la guardò abbozzando un dolce sorriso. Erano proprio cambiati Joe e Françoise, la timidezza aveva ceduto il passo. I due ragazzi vivevano il loro rapporto al cento per cento senza ombre.
Il loro sguardo fu interrotto dal notiziario che, intanto, passò le notizie di cronaca nera, la tv trasmetteva, "sparatoria in seguito ad una rapina in pieno centro a Milano, i banditi, dopo aver fatto irruzione nella banca Mediolanum, hanno sparato a bruciapelo contro un operatore di sportello uccidendolo. Successivamente gli stessi banditi hanno aperto il fuoco contro la guardia giurata, già disarmata, uccidendola." "A Roma invece, un'anziana di 70 anni dopo uno scippo viene presa a calci e ridotta in fin di vita. La donna è ora ricoverata presso l'ospedale principale della capitale." "A Napoli uno squilibrato ha compiuto un attentato dinamitardo con una bomba costruita artigianalmente che ha ucciso tre persone e ferite otto."
Françoise disgustata esclama, "ma cosa ha la gente oggi! I giornali contano molti di questi episodi durante la settimana! Dove si arriverà?"
Joe concorda dicendo, "be... sarà colpa della crisi! La gente non sa come far fronte alla stessa e quindi impazzisce o compie gesti estremi!"
Françoise, ribatté, "non so cosa pensare, ma non credo che sia solo colpa della crisi!"
Joe risponde incuriosito da quelle parole, "cosa vuoi dire!"
Françoise continuò, "Be.... Ricordi Gianni, il mio collega al centro di ricerche dove lavoro?"
Joe diventando di colpo serio, "chi quel tipo poco sveglio che ti corre dietro come un cagnolino?"
Françoise rispose, "ma cosa dici Joe... è solo un collega ed amico... e poi non è poco sveglio!"
Joe sarcasticamente esclama, "ha...! Un amico... ma se ti sbava dietro da tempo ormai!"
Lei disse ridendo, "ma dai Joe! Ma cosa vai a pensare... dai smettila!"
Joe esclamò, "sarà... comunque cosa volevi dirmi a proposito di questo tale... Gianni vero?!"
Françoise rispose, "be... lui oltre ad essere un ricercatore, è anche appassionato di storia antica, ha studiato da sempre la civiltà scomparsa dei Maya trovandola molto affascinante e misteriosa."
Joe sarcasticamente esclama, "mpf... affascinante un popolo che ha fatto della sua bandiera la conquista e lo sterminio di molte tribù dell'America centrale? Ma... ha uno strano concetto dell'affascinante!"
Françoise, rispose, "be non in quel senso Joe! Egli dice che è stato un popolo intelligentissimo, hanno raggiunto traguardi scientifici notevolissimi per il tempo in cui si trovavano, erano anche bravissimi nelle profezie riuscendo con anni in anticipo a scoprire alcuni eventi successi secoli dopo la loro estinzione. Affascinante non credi?"
Joe non convinto esclama, "non so... se lo dici tu!"
Françoise continuò, "comunque, il successo più grande raggiunto era quello dell'invenzione di un calendario basato sui movimenti del pianeta Venere. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano appunto dalla nascita di Venere. Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni e il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà il 21 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya erano del tutto sicuri che dopo quest'ultimo ciclo, non ve ne sarebbero stati altri. Quando il mondo avrà completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose atrocità, esseri umani contro esseri umani, omicidi, saccheggi, inondazioni, terremoti e incendi! Se non ricordo male... questo è uno scenario molto simile alle profezie narrate nel Nuovo Testamento."
Joe guardandola, esclama ridendo, "ha, ha, ha, ha, ha... ma Françoise cosa ti fai mettere in testa... non crederai davvero a quelle ridicole e paranoiche dicerie sulla fine del mondo? Su dai!!!"
Françoise disse con viso serio, "Joe... smettila di ridere! Non ci credo è ovvio! Ma comunque non mi sento tranquilla... stanno succedendo cosa molto strane, non senti i media cosa raccontano ogni giorno? Uccisioni, e sciagure."
Joe rispose, "Françoise queste cose sono sempre esistite, una volta non si conoscevano perché non esisteva un'informazione cosi diffusa come adesso... tutto qui. Sta tranquilla... il mondo anche se adesso è più corrotto che mai, non finirà certo quest'anno!"
Françoise, con una dose di preoccupazione esclama, "be... lo spero proprio Joe!"
I due ragazzi uscirono di casa e si diressero presso i rispettivi lavori. Joe aveva acquistato una Ferrari F12 berlinetta rossa fiammante, era un vero gioiellino. Egli non aveva perso il vizio di mischiarsi con essa tra la gente comune cercando di dimenticare la sua vera natura e le sue sciagure.
Joe lavorava all'autodromo di Bellizzi, un piccolo centro nei pressi di Salerno dove insegnava l'arte del pilotaggio delle vettura da corsa assieme a Jet, mentre le due ragazze lavoravano, come detto in precedenza, presso il centro di ricerche denominato "la speranza" sito nel centro città alle spalle della stazione dei treni.

Durante il tragitto Françoise guardava il mare dal finestrino della loro vettura e dalla sua espressione trapelava una smorfia di preoccupazione. Il 21 dicembre era molto vicino e Françoise stessa non era affatto tranquilla, quella profezia infatti le metteva disagio nel cuore ed aveva il presentimento che qualcosa di molto spiacevole stava per accadere.

 

5. L'IRA DI JET.

18 gennaio 2012.
Alla scuola di piloti, Joe non sembrava lo stesso di tutti i giorni, tanto che Jet notando la testa dell'amico altrove lo interrogò su cosa mai potesse tormentarlo in maniera cosi palese.
Jet, vestito con jeans blu strappato all'altezza delle cosce, con scoloriture varie e maglietta nera a collo alto. La maglietta era inserita all'interno degli stessi jeans il tutto bloccato con una cintura del tutto rigorosamente di marchio “diesel”. Al di sopra del collo della maglietta indossava una catenina a maglie d'oro. Portava in fine stivali a punta arrotondata neri.
Perplesso, guardando l'amico, esclama, "Joe... cos'ai oggi?"
Joe, guardando al cielo, rispose, "niente Jet...!"
Jet sorridendo, "dai amico... non hai mai saputo mentire... vuota il sacco... ti sentirai meglio!"
Joe sospirando esclama, "mpf... vedi Jet... sono in pena per Françoise! Lo sai che lei è molto sensibile. Non sopporta più questa situazione!"
Jet interrogò l'amico," di quale situazione parli, Joe???"
Rispose, "non c'è l'ha fa più a girovagare per il mondo, e io non c'è la faccio più a vederla star male e spegnersi giorno per giorno".
Jet dando ragione alle parole dell’amico esclama, "lo so amico... abbiamo attraversato gli anni rimanendo sempre gli stessi. Per noi il tempo si è fermato. Non invecchiamo e non moriamo mai, non possiamo avere una famiglia normale e non possiamo vedere crescere i nostri figli. Non la biasimo sai! Anche Nathalie a volte ha gli stessi stati d'animo."
Joe disse, "già... cyborg per sempre! Sospesi nel tempo! Abbiamo visto spegnersi tutte le persone a noi care. Quando finiremo di soffrire Jet? Quando?!"
Jet rispose, "mai Joe... ormai la nostra vita è segnata per sempre. Dobbiamo rassegnarci! Un giorno lasceremo anche noi questa vita e forse dove andremo non sarà poi tanto meglio di dove siamo ora!"
Joe guarda l'amico perplesso e sorridendo disse, "io penso che per i servizi svolti andremo nelle grazie di Dio!"
Jet diventando di colpo serio, seccato esclama, "Meglio rimanere in altre grazie…senti ci vediamo dopo, ok!"
Joe sorpreso, esclamò "hey... ma che ti prende...!"
Jet rispose sarcasticamente, "niente, solo che non voglio sentir parlare di Dio... Tutto qua!"
Joe sorpreso rispose, "ma che dici Jet... non credo dovresti Parlare cosi di Dio!"
Jet sarcasticamente rispose, "abbiamo combattuto già tre volte gli dei... te ne sei dimenticato?"
Joe, "ma... quelli erano impostori! Erano cyborg proprio come noi!"
Jet, controbatté, "mpf... si hai ragione... i falsi dei! Ma allora dimmi una cosa Joe! Dov'è Dio quando il suo popolo soffre? Dov'è Dio quando succedono le disgrazie? E dov'era quando ci hanno fatto diventare macchine da guerra? Me lo sai dire Joe???"
Joe senza parole, cercò di esclamare "vedi Jet..........!"
Jet sorridendo sarcasticamente disse, "lo vedi... non lo sai nemmeno tu! Ti saluto vecchio mio... ci vediamo stasera a cena da te come concordato!"
Joe, “!!!!!”.
La sera stessa intorno alle 19.30, i quattro ragazzi si trovarono a casa di Joe e Françoise per una cena in amicizia.
Françoise, non potendo cucinare essendo tornata tardi da lavoro, aveva ordinato la cena stessa da un noto catering della zona.
Jet, mangiando, mentre masticava, esclamò, "mmm... Françoise ha scelto proprio bene... tutto buono! Ma chi è sto catering che me lo segno?"
Reiner, indossava un vestito Prada scollato, di colore marrone chiaro al ginocchio, catenina d'oro al collo a maglie che toccava il suo prosperoso seno e anello a diamante al dito anulare della mano sinistra, pochette e scarpe con tacco bianche stessa marca del vestito.
Ella, vedendo Jet strafogarsi a quel modo, richiama il proprio compagno, "Jet!!! Sei rivoltante...! Almeno finisci di masticare e poi parli!!! Cazzo… sei incorreggibile!"
Jet ingoia il boccone, mette una mano dietro la testa ed esclama , "ho! Be... io... veramente! Chiedo scusa, non me ne ero accorto! Era tutto cosi buono!"
Françoise ridendo disse, "ma no tranquillo... ormai ti conosciamo Jet!"
Joe continuò, "se non saresti cosi... non saresti Jet!"
Tutti si misero a ridere.
Dopo la cena terminata alle 21.00 sorseggiando un amaro lucano, i ragazzi si spostarono in salotto per guardare un po' di televisione e per fare due chiacchierare in compagnia.
In quel momento sky tg 24 stava passando le ultime notizie di cronaca,"Tre diversi terremoti di magnitudo 8, 7 e 9 della scale mercalli si sono abbattuti nelle regioni del Kazakistan, Yemen e Messico. Si contano molti tra morti e feriti e ancora ci sono un numero imprecisati di dispersi. Torneremo sull'argomento non appena si avranno notizie più documentate.” “In centro a Milano, un uomo impugnando una pistola uccide cinque passanti, la polizia interviene sparando all'uomo che colpito con diversi colpi di ama da fuoco, prima di spirare, alludeva di aver agito sotto ordine del demonio.” “A Napoli, una donna di 52 anni in preda ad un raptus omicida uccide con un coltello da cucina il marito e i due figli piccoli di 12 e 16 anni per poi farla finita lanciandosi nel vuoto dal settimo piano della palazzina dove la famiglia abitava.” “A Roma invece, un giovane di 21 anni violenta due ragazzine di 13 anni, seviziandole, poi con un coltellino uccide una di esse tagliandogli la gola mentre l’altra è stata sfregia in viso. Lo stesso viene poi arrestato mentre passeggiava nel parco adiacente come niente fosse accaduto.” “A Firenze durante un concerto della nota cantante Gianna Nannini..." François afferra il telecomando e spense la televisione di colpo. Joe e gli altri notarono il gesto della ragazza che adesso aveva gli occhi rivolti sul pavimento.
Françoise con voce sconvolta, "mi dispiace… scusatemi, non volevo... non so cosa mi sia preso!"
Joe la guardò pensieroso ed in silenzio.
Natali, disse all'amica, "allora Françoise che ti prende!! Ultimamente ti vedo un pò giù. Anche a lavoro non sei più la stessa, ma si può sapere cos'hai cara?"
Françoise, rispose, "io? Ma no che dici... tutto bene! Sono solo un pò stanca, tutto qui!"
Jet, continuò, senza far parola della conversazione avuta con Joe nel pomeriggio, dicendo, "non sei mai stata brava nel nascondere le tue preoccupazioni, cos'hai Françoise, a noi puoi dircelo!"
Françoise abbassa lo sguardo senza parlare lasciando capire a tutti la sua gran dose di preoccupazione.
Joe allora interviene, "ve lo dico io cos'ha!"
Jet e Nathalie guardarono Joe con occhi seri, mentre Françoise abbozzò uno sguardo sbalordito.
Joe continuò dicendo, "il fatto è che adesso, dando ascolto al suo collega, Gianni, si è fatta mettere in testa strane cose sulla fine del mondo correlata alle profezie Maya!"
Françoise, diventando di colpo seria, arrossì e disse, "ma che dici Joe!"
Jet esclama, "Françoise, ma cosa vai a pensare... e tu saresti in pena per quella cazzata che racconta un mentecatto???"
Reiner disse, "Françoise, tu alludi alla teoria del calendario Maya che Gianni racconta a tutti vero? Devo dire la verità... a me fa un certo effetto quella profezia! E se volete sapere la mia sono molto spaventata anch'io!"
Jet esclama, "ma cosa andate a pensare... siete cosi suggestionabili è? Ve lo dico io cosa succede il 21 dicembre 2012. Farà un freddo cane e io mi alzerò per andare al lavoro come al solito, mentre quelli che hanno scritto libri e ideato talk show sull'argomento saranno più ricchi di prima per aver venduto i loro prodotti a gente credulona come voi due! Ha, ha, ha… tu che ne pensi amico!"
Joe, "be... io dico che hai ragione Jet!"
I due iniziarono a ridacchiare fra di loro.
Françoise alteratasi esclamò, "be noi saremo anche credulone, ma voi siete sbruffoni! Ma siete cechi... non vedete cosa succede nel mondo? Non notate che ultimamente i telegiornali sono pieni di disgrazie?"
Nathalie continuò, "viviamo da tanti anni ormai e ne abbiamo viste di cotte e di crude, cose ritenute dalla gente comune incredibili, come fate a dire certe idiozie!"
Jet scaldandosi, "sentite, io non credo che un popolo immagini la fine del mondo moltissimi secoli dopo il loro tracollo! Almeno se tutti non si fanno di crack!"
Joe, disse, "poi, gli studiosi hanno ipotizzato diversi scenari per questa fine del mondo, ma quale sarebbe quella più accreditata, come mai non c'è l'anno lasciato scritto!"
Françoise, lo interruppe, "Gianni, con il team di studiosi che ha collaborato con lui, dopo essere riuscito a tradurre parte dei loro testi, sostiene che in quella data ci sarà lo scontro tra il bene e il male, tra Dio e il Demonio!"
Jet, seccato da questi discorsi, disse "senti Françoise, io non credo in quello che dici! Ne abbiamo combattuti molti di dei, ed erano tutti fasulli... come potrei credere allora che c'è ne esista uno buono che gira per i celi e che giudichi i vivi e i morti vegliando poi sul suo popolo! E l'altro ivece cattivo che cerca di strappargli le anime rendendole malvagie! Vi fate troppo suggestionare!"
Joe cerca di calmare jet, "Jet anch'io non credo alla fine del mondo, ma non posso darti ragione sul fatto che Dio non esista! Devi sapere che..."
Jet interruppe l'amico bruscamente, "sentimi bene, dov'era il tuo Dio quando la povera gente e i miei amici venivano uccisi nel mio quartiere senza pietà! Dov'era quando hanno lanciato la bomba atomica uccidendo milioni d'innocenti, dov'era quando ci hanno preso e trasformati in volgarissimi cyborg rovinando la nostra esistenza per l'eternità? Allora... me lo sai spiegare Joe?"
Joe cercò di parlare mentre le due ragazze avevano gli occhi chiusi e lo sguardo all'ingiù, "...veramente..."
Jet lo interruppe di nuovo non facendogli aprire bocca, "veramente un corno... Joe! Perché non aiuta il suo popolo allora? Perché costringe la gente a morire tra atroci sofferenze? Sai spiegarmelo tu è?"
Joe rimase in silenzio non avendo risposte alle domande dell'amico.
Jet continuò a voce pacata, "mpf! Come pensavo non sai cosa dire... vero? E voi due spate rispondermi forse?"
Françoise apre gli occhi ed esclama, "la fede, Jet! La fede! Quella naturale capacità di credere e di fidarsi posseduta in maggiore o minore misura da tutti gli uomini!"
Jet rispose alla ragazza, "davvero...!  a chi dovrei credere... di chi dovrei fidarmi!"
Nathalie, intervenne in lacrime scattando in piedi, "della parola di Dio Jet! Quella parola che cercavamo da piccoli quando in ginocchio pregavamo assieme che le brutalità finissero dalle nostre parti... lo hai dimenticato? Eri tu a dirmi di pregare! A dirmi che tutte quelle barbarie sarebbero finite un giorno!" Dai suoi occhi continuavano a cadere lacrime di tristezza.
Jet, colpito dalle parole di Nathalie chiuse gli occhi per un attimo abbassando la testa, poi li riapre e guarda Nathalie esclamando, "come potrei dimenticare... come potrei dimenticare i miei appelli a Dio! Ma lui non ci ha mai ascoltato! Ha lasciato che il male si propagasse distruggendo le nostre vite e quelle di chi ci stava intorno perseguendo tutt'ora fino ad oggi."
Jet, si guardò poi allo specchio presente nel salotto ed esclamò, "basta che ci guardiamo allo specchio per capire cosa intendo! Dovrei avere molti anni in più e avere le rughe, magari anche qualche nipotino che mi gira intorno... invece cosa sono? Sembriamo essere intrappolati tra lo spazio e il tempo dove il tempo stesso sembra essersi fermato a più di trent'anni fa. Come la storia del ritratto di Dorian Gray. Si… una brutta storia!"
Françoise e Nathalie, avevano ancora una volta gli sguardi rivolti in basso, mentre Joe guardava fisso l'amico in volto mentre esprimeva quelle tristi parole che colpivano dritte al cuore.
Jet si girò su se stesso ed esclamò, "scusatemi... vado a fare un giro!"
Nathalie cerca di fermarlo, "aspetta Jet!"
Jet, senza rispondere, s'incammina verso la porta chiudendola dietro di se dopo esserne uscito.
Nathalie esclama, "scusatelo, credo che abbia perso la sua fede in Dio quando non ha trovato risposta alle sue preghiere... da quando... Dio non ha accolto le sue richieste facendo cadere in disgrazia le nostre famiglie e i nostri amici. Povero amore mio! Quanto abbiamo dovuto soffrire!" Dai suoi occhioni dolci e tristi iniziarono a scende di nuovo calde lacrime di tristezza!
Joe si avvicina mettendogli una mano su di una spalla, "tranquilla Nathalie! Capirà! E solo arrabbiato per quello che è successo alle persone che lui ama e che ha amato! Ma penso che in fondo al suo cuore c'è ancora spazio per Dio!"
Françoise stette in silenzio mentre anche dai suoi occhi cadde qualche lacrima di tristezza.
Nathalie rispose a Joe, "grazie Joe... penso che tu abbia ragione!"
Jet vagò per tutta la notte fino alle prime luci dell'alba, passò tutto il tempo a pensare alla sua vita passata, West Side, gli amici, la trasformazione in cyborg e Nathalie. Scavava ripetutamente nel suo passato per dare un senso alla sua esistenza che tutt'ora ancora non aveva dato. Egli rabbioso con Dio per non aver accolto le sue preghiere, si tormentava del perché non avesse mai ascoltato la voce del suo popolo sofferente e soprattutto il perché non aveva fermato il diffondersi del male nel mondo. Egli esclamò a voce bassa, "perché non mi hai mai ascoltato!" Poi urlo di colpo, facendo diffondere la sua voce nell'oscurità delle tenebre, "rispondimiiiiiiiiiiiii!"

 

6. L'ARMAGEDDON E I GUERRIERI DEL BENE.

Arizona, 20 gennaio 2012.
In Arizona, al Ranch di Geronimo, la vita scorreva decisamente tranquilla e le normali attività quotidiane riempivano la sua giornata e quella di sua moglie Anisha. Geronimo ultimamente soffriva però di incubi ricorrenti riguardanti guerre, morti e distruzioni. Intorno a se udiva gli spiriti dei suoi antenati che cercavano di proteggerlo lottando contro oscure presenze che si facevano sempre più presenti. I sospiri portati dal vento, che udiva ogni tanto, non promettevano nulla di buono.
Un giorno come tanti, ad un tratto, mentre i due coniugi stavano facendo un giro nella proprietà con i loro cavalli Fulmine e Tempesta, antichi segnali di fumo indiani si levarono nel cielo dalle montagne deserte situate li intorno. I due fermarono di colpo i propri cavalli osservando quei segnali minacciosi.
Geronimo, esclama, "Anisha... hai visto? Quelli sono antichi segnali di fumo!"
Anisha rispose, "si caro... quei segnali li riconosco! Sono della mia tribù".
Anisha, apparteneva alla tribù indiana dei Navajo e suo padre "Aquila della notte" ne era il capo.
Ella era una ragazza bellissima e dolcissima con fisico atletico alta un metro e settantasette centimetri, dotata di molte abilità nella caccia e pesca, sapeva cavalcare come un vero indiano ed era molto abile nelle arti marziali apprese presso l'università di "Stanford" negli Stati Uniti assieme ad una laurea in "arte del dinamismo umano". A lei piaceva molto cucinare e pensare alla cura della sua famiglia e della propria casa, aveva un carattere ribelle e moderno orientato all'odio verso alcune leggi, da lei definite razziste, che caratterizzavano anche e soprattutto il suo popolo.
Geronimo, acutizzando lo sguardo commentò, "quei segnali non si usano da tanto tempo ormai... non promettono nulla di buono! E' meglio che facciamo una visita a tuo padre."
Anisha, approvando le parole di suo marito esclama, "si! Hai ragione! Andiamo subito da Aquila della notte. Lui saprà spiegarci cosa sta succedendo!"
Geronimo e Anisha cavalcarono assieme verso il villaggio principale del popolo Navajo.
Arrivati nel centro dello stesso, notarono subito un certo fremito. I capi villaggio delle varie comunità dei Navajo, erano in riunione nella tenda da guerra del grande capo Aquila della notte.
Geronimo, disse a sua moglie, "cara resta qui! Lo sai che non ti faranno entrare nel consiglio di guerra. Andrò io... devo sapere cosa sta succedendo!"
Anisha, "ma Geronimo, io sono la figlia del capo ho diritto di..."
Geronimo la interruppe, "Anisha, dovresti sapere che non basta essere la figlia del capo dei navajo per entrare in quel luogo quando c'è un consiglio di guerra! E’ la legge indiana dovresti saperlo!"
Anisha arrabbiata, "maledette regole... preistoriche! mmm... e poi parliamo del razzismo dei visi pallidi! E va bene Geronimo! Va pure, io ti aspetto qui!"
Geronimo avanza verso la tenda di guerra dove a guardia dell'ingresso vi erano due uomini armati con antiche asce di pietra. I due alla vista di Geronimo, si aprirono lasciandolo passare facendogli capire di essere atteso.
Mentre egli entrava nella tenda, notò che tutti i capi dei diversi villaggi della tribù si erano presentati dopo quell'improvviso richiamo. Essi erano seduti a terra con le gambe incrociate che lo guardavano entrare senza parlare.
Aquila della notte, esclamò, "Geronimo ben venuto tra noi... ti stavamo attendendo, prendi pure posto nel consiglio accanto a me quale mio figlio."
Aquila della notte, non avendo figli maschi da eleggere quale suo consigliere di guerra, aveva dato questa carica allo stesso Geronimo dopo aver sposato sua figlia Anisha.
Geronimo si sedette accanto al grande capo, chiedendogli, "cosa succede grande Aquila della notte? Perché hai convocato il consiglio di guerra?"
Aquila della notte rispose, "Geronimo una grande sciagura si sta per abbattere sul mondo, stiamo organizzandoci per fronteggiare questo terribile evento! Ma non sarà facile uscirne!"
Geronimo sorpreso, esclamò, "che significa... di che evento parli?"
Aquila delle notte, rispose, "prima che tu sappia di cosa sto parlando, devo confidarti un grande segreto che noi capi villaggio custodiamo da molti secoli e che tramandiamo ai nostri primogenito da generazione a generazione."
Geronimo spalancando gli occhi esclama, "cos'è questa storia... Aquila della notte... e cose deve accadere al mondo? Parla!"
Uno dei presenti, Zampa bianca, esclamò a viso duro, "non è saggio raccontare il nostro segreto a chi non appartiene alla nostra razza! Dovresti saperlo grande capo!"
Aquila della notte rispose zittendolo, "non preoccuparti Zampa bianca! Geronimo fa parte della nostra famiglia ormai, ha dimostrato valore e fedeltà alla nostra tribù. E poi la profezia parla chiaro, lui è l'uomo che farà parte del gruppo che ci aiuterà a combattere!"
Geronimo sempre più incuriosito e sorpreso, "ma di che profezia state parlando?" Aquila della notte, esigo una spiegazione!"
Aquila della notte calmò Geronimo, "calma figlio mio... qui davanti a te ci sono i capi villaggio del popolo Navajo che fanno capo a me che ne sono il capo tribù; le nostre stirpi sono segnate nel tempo! Devi sapere che i nostri avi erano i superstiti del grande popolo Maya scampati al massacro dei conquistadores, e noi siamo i loro discendenti diretti. Essi hanno creato questa tribù chiamandola Navajo, termine che deriva dalla parola Navahuu che in lingua Tewa significa campo coltivato in un piccolo corso d'acqua. Fu cosi anche per noi. Il nostro popolo sterminato e minimizzato trovò scampo in Arizona vicino un piccolo corso d'acqua dove ha le fondamenta questo villaggio trovando riparo e crescita."
Geronimo a bocca aperta, dopo un attimo di esitazione esclamò, "cosa??? Ma è impossibile...! Non ci credo!"
Geronimo rimase veramente atterrito da quelle dichiarazioni, e a stento poteva credere alle sue orecchie. Il popolo Navajo in realtà era stato generato dalla rimanenza di quello Maya, considerato popolo sterminatore e conquistatore.
Geronimo chiese, "non è possibile! Voi discendete da un popolo cosi sanguinario e crudele!"
Aquila della notte esclamò, "i nostri avi non erano sanguinari... li hanno tinti a quel modo solo per giustificare lo sterminio indiscriminato di un popolo colto e religioso!"
Geronimo, "ma quello che raccontano dei Maya e terribile, si dice che era un popolo..."
Un altro capo tribù, Aquila bianca, lo interruppe bruscamente, "quello che hanno raccontato sui Maya è una menzogna!"
Aquila della notte continuò, "la storia è scritta dai vincitori, i vinti non possono replicare! Il popolo Maya erano un popolo di inventori e benefattori, solo alcuni riti religiosi erano macabri, ma facevano parte della loro cultura estremamente religiosa. Grazie alla loro saggezza, essi si stavano sviluppando in maniera esponenziale, per questo temuti e mal visti. Con delle menzogne, poi tramandate nei secoli a venire, hanno indebolito le città e la figura del Re un tempo punto di riferimento della popolazione, e approfittando poi delle guerre interne venutesi a creare, i conquistadores riuscirono a distruggere pian piano il popolo Maya.
Geronimo esclamò, "capisco, questa storia allora si ripete da secoli al quanto vedo! Mpf... e io che pensavo che questi eventi fossero una piaga del solo mondo contemporaneo!"
Aquila della notte, "non c'è tempo per raccontarti i particolari sui Maya! Dobbiamo parlare di ciò che sarà!"
Geronimo stette ad ascoltare attentamente ed incuriosito.
Aquila della notte continuò, "il mondo è in pericolo! Molti secoli orsono i grandi anziani Maya predissero che alla fine del loro calendario, fissato per il 21 dicembre di quest'anno, ci sarebbe stato un evento detto Armageddon dove si avrà lo scontro tra il bene e il male. La profezia continua dicendo che solo un pugno di uomini capeggiati dal loro leader sarebbe stato in grado di condurre la rivolta degli uomini contro le forze oscure che regnano incontrastate da secoli negl'inferi della terra.
Geronimo esclama, "è... l'Armageddon?! E' menzionato nella bibbia cristiana! Ma pochi credono in questa storia!"
Egli gli rispose, "non vedi... Geronimo… il mondo è malato!? Non senti il male che scorrazza libero in esso rendendo gli stessi uomini avidi e senza moralità!? Il male ha già cominciato la sua opera e intende cambiare l'esito dello scontro finale con Dio e governare cosi nel caos e nella malvagità!"
Geronimo, disse, "ma secondo i testi sacri, il bene vincerà la battaglia finale! Perché allarmarci allora?"
Aquila della notte rincalzò, "si è vero! Ma come ho già detto, Lucifero cerca di cambiare l'esito dello scontro finale! Hanno un piano per vincere! Secondo alcuni studiosi del nostro popolo, che sono riusciti a tradurre da poco le sacre scritture Maya in nostro possesso, il male cercherà di annientare i suoi principali nemici, i misteriosi guerrieri ed il suo leader. In questo modo renderanno il popolo inerte alla ribellione allontanandolo cosi da Dio."
Geronimo, atterrito, "ma è incredibile! E quale sarà l'esito finale?"
Aquila della notte, rispose, "non lo si conosce. Le sacre scritture non rispondono a questa domanda, rendendo cosi cupo il destino dell'umanità!"
Geronimo, esclama, "io cosa centro in questo, perché prima hai detto che sono parte della profezia!"
Il grande capo Navajo continuò, "ne siamo sicuri... Geronimo! La profezia narra che un uomo diverso dagli altri, legato ai discendenti Maya, con sacrificio estremo, troverà i guerrieri del bene e assieme, sotto la sua guida, condurranno i pochi uomini buoni rimasti nello scontro finale contro le forze del male! Il male d'altro canto non desidera il coinvolgimento dei guerrieri del bene e agirà per tempo. Il demonio non resterà a guardare aspettando la loro ribellione, quindi cercherà di fermarli prima della loro scesa in campo. Prima che si accorgano di quello che sono!"
Geronimo disse, "ma i testi parlano di un intervento di Dio!"
Il capo Navajo rispose, "Dio interviene solo se a fargli strada ci saranno gli esseri umani con la loro fede! Con le loro preghiere!"
"...e perché dovrei essere io il leader?" Esclamò Geronimo stupito.
Aquila della notte rispose, "tu sei legato ad una discendente Maya, sappiamo che non sei un uomo comune, lo abbiamo visto dentro il tuo cuore Geronimo! Infine avverto attorno a te il male! Esso ha già mosso i primi passi e sta cercando di colpirti! Devi stare attento figlio mio! Tu sei la chiave!"
Geronimo scosso dalle parole del grande capo, alzandosi in piedi, esclama, "ma... allora tu sai che sono un cyborg, come hai fatto a scoprire il mio segreto!"
Aquila della notte, "io sono Aquila della notte, discendente di Caius re del grande popolo Maya, so ascoltare la natura e l'animo umano! Tu ora sei mio figlio e io ti chiedo di combattere al nostro fianco con i guerrieri del bene per la distruzione definitiva del male!"
Geronimo disse, "ma quali guerrieri dovrei guidare...! Ma certo... che stupido! Ora ho capito...! I miei amici! Anche loro sono dei cyborg! Ma come possono dei cyborg sconfiggere il diavolo!!! Mpf... non so se siamo all'altezza di una simile impresa! Possibile che il nostro destino era già scritto nelle stelle sin dai tempi che furono!"
Aquila della notte disse prendendo per un braccio Geronimo, "siediti vicino a me figlio mio... ti spiegherò tutto quello che accadrà secondo la profezia, ti racconterò quello che mi hanno insegnato e lasciato scritto i miei avi... cosi capirai e ti preparerai!"
Dopo tre ore, Geronimo usci dalla tenda, e si avvicinò alla moglie che era li che lo aspettava trepidamente con una sua amica d'infanzia.
Ella, appena lo vide corse fra le sue braccia esclamando, "tesoro mio finalmente! Sono stata in pena... cosa è successo... perché mio padre ha chiamato il consiglio a riunione?"
Geronimo scosso e spaventato da quello che aveva udito, disse, "Anisha... ti prego... torniamo a casa! Sono stanco adesso! Ne parleremo in un'altra occasione!" Egli si staccò da lei dirigendosi al suo cavallo mentre la stessa lo guardava con aria esclamativa..."ma Geronimo cos'ai!"
L'umanità era in pericolo! Cosa aveva mai raccontato Aquila della notte di cosi tanto scioccante da mettere Geronimo in agitazione? I guerrieri cyborg sono veramente i guerrieri del bene come ipotizzato da Geronimo e, quindi, gli unici a poter guidare l’umanità alla vittoria finale? E in che modo?

 

7. LA SCOMPARSA DI GERONIMO.

Italia, 22 gennaio 2012.
In Italia, era notte fonda, quando il telefono squilla improvvisamente a casa di Joe e Françoise svegliandoli nel sonno.
Joe svegliatosi di soprassalto, disse, "hey... ma è il telefono! Chi diamine è quest'ora della notte!"
Françoise, alzandosi di colpo, ed afferrando il cordless disse, " diamine, non si può neanche più dormire in pace! Pronto!"
Una voce un tantino agitata rispose, "sono io Françoise, chiedo scusa per avervi svegliato, li saranno le 3:00 di notte ormai!"
Françoise, togliendosi il broncio dal viso e contenta di risentire l'amico, esclamò, "ha.... sei tu Geronimo! Che bellezza sentirti!!! Come stai!"
Joe ripensando all’orario fiutò aria di guai, e di colpo cambiò espressione. Non era da Geronimo infatti irrompere di notte all’improvviso.
Ella continuando la conversazione, esclamò stupita, "che cosa, dobbiamo incontrarci al più presto! Ma perché cosa è successo! Non farmi preoccupare!"
Geronimo rispose, "adesso non posso parlare al telefono, dobbiamo incontrarci immediatamente! Domani mattina presto partirò con Anisha e saremo li da voi per le 20:00. Ho già avvisato tutti gli altri che saranno li da voi per quell'ora!"
Françoise allarmatasi sul serio, "ma Geronimo... cos'hai? Perché hai chiamato gli altri? Ma cosa sta succedendo? Mi stai spaventando!"
Geronimo esclama, "Françoise... non posso dirti nulla per il momento, non capiresti! Ci vediamo domani! Se dovesse succedermi qualcosa di a Joe di trovare Aquila della notte lui vi aiuterà."
Françoise con terrore, "Geronimo ma che dici... cosa dovrebbe accaderti... Geronimo mi senti!"
Geronimo esclamò, "adesso devo andare, non c'è tempo ti spiegherò tutto domani!"
Il telefono, "tu, tu, tu, tu , tu!"
Joe con espressione seria chiese, "allora... che è successo?"
Françoise, dopo un attimo di silenzio rispose, "ha riattaccato! Joe... ha avvisato tutti gli altri! Domani sera saranno qua!"
Joe, esclama stupito, "che cosa??? Ma che sta succedendo?"
Françoise, "non lo so Joe! Geronimo era agitato e preoccupato, mi ha detto che non poteva dirmi nulla per il momento! Ho paura Joe... lo sai che non sono affatto tranquilla in questo periodo!"
Joe disse, "stai calma Françoise, domani sapremo tutto!" Poi guardando la luna piena fuori dalla finestra esclama in mente sua, "Geronimo... ma che sta succedendo!"

Arizona, Phoenix Sky Harbor International Airport 23 gennaio 2012.
Geronimo era seduto su un aereo di linea dell'Alitalia numero 666, guardando al di fuori dell'oblò! Egli era immerso nei suoi pensieri, stava ricordando quanto successo con Anisha qualche ora fa.
Anisha, "Geronimo sono pronta, hai preparato le tue cose? Io ancora non ho capito perché dobbiamo andare a trovare subito i tuoi amici, ma comunque sono contenta di rivederli! Poi non mi hai neanche spiegato di preciso cosa ti ha detto mio padre! Allora?"

Geronimo disse, "Anisha... perdonami... ma ho cambiato idea, è meglio che tu mi aspetti qui!"
Anisha sbalordita esclama, "ma Geronimo che dici! Ma perché?"
Geronimo, "tuo padre insiste nel dire che intorno a me ci sono degli spiriti maligni, non posso rischiare che..."
Anisha interrompendolo, "cosa non devi rischiare? Che mi accada qualcosa standoti vicina vero?"
Geronimo, "hai indovinato! Non sono sicuro di essere il leader che salverà il mondo! Non sono sicuro neanche di cosa mi accadrà!"
Anisha in lacrime, "ho guardato le stelle qualche giorno fa, e non promettevano nulla di buono! Avevo intuito una sorte di negatività attorno a noi! Ma non te ne ho mai parlato!"
Geronimo, "lo so anche io non sono tranquillo, i miei avi mi hanno abbandonato di colpo, e non so il perché o cosa li abbia fatti allontanare da me! Non sento più i loro spiriti!"
Anisha, "io vengo con te! Non posso lasciarti solo! Seguirò il destino dell'uomo che amo!"
Geronimo arrabbiandosi, "ti ho detto di no! Tu resterai qui! Se dovesse succedermi qualcosa devi contattare Joe e portarlo da tuo padre. Mi raccomando Anisha il destino degli uomini... e di tutto il mondo dipende anche da questo!"
Dagli occhi di Anisha cominciarono a scendere lacrime di rabbia.
Geronimo, "non piangere cara! Sei la persona più importante per me su questa terra, non ho mai amato nessuna donna eccetto te. Sei la mia vita!"
I due si abbracciarono, mentre ella esclama, "stai attento ti prego! Torna da me Geronimo! Senza di te la mia vita non ha senso!"
L'abbraccio intenso dei due ragazzi, aveva più le sembianze di un addio.
All'improvviso, dalla mente di Geronimo scompaiono le immagini della moglie e tornato in se si accorge di essere già in volo, e fu subito distratto da un'oscura presenza. Improvvisamente, egli sente una voce che sussurrava strane parole che assomigliavano a frasi di riti vudù mai sentiti prima, sembrava un'antichissima lingua sconosciuta. D'incanto tutti i passeggeri che erano li con lui caddero come in trans. Il loro sguardo era infatti assente e perso nel vuoto.
Geronimo, guardandosi attorno disse, "ma cosa succede...chi sei... cosa vuoi da me!"
La strana voce, lentamente, bisbiglio il suo nome quasi a volerlo chiamare a se, "Geronimo... Geronimo... Geronimo...!"
Geronimo guardandosi ancora attorno esclamò quasi spaventato, "ma chi sei... fatti vedere maledetto...! Ma cosa è successo a tutti gli altri! Sembrano immobili! Hey voi... mi sentite?"
Geronimo scuote il passeggero seduto accanto a lui senza ottenere nessuna risposta, sembrava essere assente a se stesso.
Geronimo disse, "sei solo un vigliacco... mi giravi intorno da un pezzo vero? Ricordati che non vincerai... non riuscirai a battere i miei amici!"
La voce continuando a bisbigliare, rise di scherno, "ha, ha, ha, ha, ha!"
Geronimo stringendo i denti, "Maledetto non la passerai liscia! Ma... cosa succede adesso!"
L'aereo si inclina improvvisamente dirigendosi tra le montagne, Geronimo, si sedette sul sedile senza dire più nulla con un abbozzo di sorriso stampato in volto, chiuse gli occhi senza provare emozioni. In mente sua, gli comparvero in un attimo tutti i periodi stupendi passati con i suoi amici e sua moglie, "amici miei... amore mio..! Questa per me è senz’altro la fine, non vi rivedrò più! Che il buon Dio, vi dia la forza di vincere contro il male! Io vi starò sempre vicino! Anisha, mi raccomando sii forte!"
Poi, un attimo prima dello schianto dell'aereo egli grido a squarcia gola, " Anischaaaaaaaaaaaa!"
L'aereo si disintegra in una tremenda esplosione sulle vette dei basso rilievi dell'Arizona.
Anisha intanto, al Ranch, avvertì una fitta al cuore che la fece cadere in ginocchio in lacrime. Anche lo stesso Aquila della notte, durante la sua preghiera avvertì sensazione di morte attorno a se.
In Italia intanto, a Salerno, nella loro casa Joe Françoise attendevano l'arrivo dei loro amici. Françoise mentre sorseggiava, in un bicchiere di vetro della coca cola, ebbe un sussulto nel cuore, ed il bicchiere stesso gli cadde dalle mani frantumandosi a terra in tanti pezzi.
Joe esclama, "cos'hai Françoise. Ti senti poco bene?"
Ed ella rispose in maniera agitata, "Joe, ho un brutto presentimento! Sono preoccupata per Geronimo! Ho avuto un sussulto nel cuore!"
Joe avvicinandosi e chinandosi per raccogliere i pezzi del bicchiere rotto, cercò di tranquillizzare Françoise, "ma dai Françoise, andrà tutto bene vedrai! Presto Geronimo sarà tra noi!"
Françoise rispose, "si Joe, hai ragione! Speriamo che arrivi presto! Quest’attesa mi logora!"
Dopo un ora circa, qualcuno bussa alla porta della casa dei due ragazzi, "presto aprite, Joe apri questa porta... muoviti maledizione!"
Joe, esclama, "me è Jet... arrivo Jet!"
Joe apre la porta e vede l'amico agitato e col fiatone, "ma cosa ti prende perché urli in quel modo...?"
Jet, disse, "Joe presto... accendi subito la TV e sintonizzati su sky tg, c'è una notizia flash!"
Françoise in ansia, "ma cosa è successo! Jet ti prego parla!"
Jet rispose, "sui monti in Arizona si è schiantato un charter con 120 passeggeri a bordo... l'aereo è esploso e non c'è nessun superstite! In quell'aereo, se non erro, c'erano Geronimo ed Anisha... Joe!"
Joe e Françoise rimasero senza fiato, egli esclama, "heeee! Ma che cazzo stai dicendo Jet... non può essere! Sei sicuro di qullo che dici!"
Françoise, in lacrime, "non è possibile, non ci credo... ma allora... quel sussulto...! Geronimo... Anisha!!! O mio Dio!"
Joe corre nel salotto e accende la televisione, su canale di sky, il tg passava in quest'istante la notizia, "...è di pochi minuti fa la notizia dello schianto del volo charter numero 666 sui monti a est dell'Arizona circa un ora fa. L'aereo, dopo essere decollato dall'aeroporto Phoenix Sky Harbor International Airport, diretto in Italia, si e schiantato per causa ancora da accertare. Prima dello schianto non erano stati lanciati S. O. S. e secondo la torre di controllo dell'aeroporto la strumentazione di bordo non presentava anomalie. Le autorità dell'Arizona non escludono l'errore umano."
Joe, sedendosi sul divano e portandosi le mani al volto esclama col batti cuore a mille, "è impossibile... non ci credo! Quello era proprio l'aereo che hanno preso Geronimo ed Anisha!"
Françoise in lacrime abbraccia Joe, "o no! E' terribile Joe! Geronimo... Anisha! Non è possibile. Ho mio Dio... o mio Dio... perché..."!
Jet, non riuscendo a parlare abbassa la testa e digrigna i denti mentre sopraggiunge Nathalie, che va ad abbracciare Françoise, anch'ella in lacrime.
Joe cerca di calmarla, ma lo sconforto era troppo grande per essere arginato con semplici parole, "Françoise... calmati ti prego... non è detto che Geronimo ed Anisha siano... ricordati che Geronimo è un cyborg ed è molto forte, sa come cavarsela in certi momenti!"
Françoise, ancora in lacrime esclama, "io avevo avvertito qualcosa poco fa... non è possibile! Non è possibile! Geronimo... Anisha... non è vero!!!"
Per Françoise e gli altri, la notizia era stata un tremendo shock, dai fatti, sembrava che l'aereo con a bordo i due amici si era schiantato in Arizona subito dopo il decollo. Essi erano però ignari che Anisha, la moglie di Geronimo, non si trovava su quell'aereo.

 

8. PARTENZA PER L'ARIZONA.

Italia, 23 gennaio 2012, ore 20:00.
Presso l'abitazione di Joe, arrivarono tutti gli altri componenti del gruppo che intanto erano stati informati telefonicamente di quello che era successo all'aereo preso da Geronimo ed Anisha. Erano ormai le 20.00 e Françoise, scioccata, era al piano di sopra in camera a riposare assistita da Reiner e Nathalie, mentre tutti gli altri erano in soggiorno a discutere sull'accaduto e a questo punto su come muoversi.
Albert, guardando fuori dalla finestra della terrazza la splendida luna che rifletteva la sua luce candida sul mare, esclama, "non è possibile... e se Geronimo fosse ancora vivo?"
Jet, seduto con la testa fra le mani, guarda Albert ed esclama, "sono speranze vane Albert! A quest'ora ci avrebbe già contattati... non credi?"
Albert con un sospiro rispose, "mpf, può darsi... ma noi dobbiamo sperare che sia ancora vivo!"
Bretagna... "essere o non essere... questo è il problema! Sarà ancora vivo il nostro Geronimo! Non può lasciare soli i suoi amici!"
Chang, disperato, "oi, oi, oi... amico mio... dove sei!"
Simon disse, "è incredibile! Ancora stento a crederci che potrebbero essere...!" Caddero dai suoi occhi alcune lacrime di tristezza mentre Bretagna l'abbracciò, “cara ti prego non fare cosi!”.
Punma, continuò, "dobbiamo partire ragazzi. Dobbiamo scoprire cosa è successo!"
Chang, "si giusto... dobbiamo tentare!"
All'improvviso, il telefono di casa squilla. Tutti rimasero per un attimo fermi a guardarlo e sentirlo squillare quasi avendo paura a rispondere.
Joe si avvicina all'apparecchio telefonico, che rimbombava in tutta la sala, esitando ancora un attimo prima di alzare la cornetta, guardò Albert dinnanzi a lui il quale gli fece un cenno abbassando il capo.
Attirate dal suono del telefono, dalle scale scesero subito Françoise, Reiner e Nathalie che si fermarono nel mezzo delle stesse mentre Joe, preso finalmente coraggio, prende la stessa cornetta in mano portandola all'orecchio destro, "pronto!"
Dopo qualche secondo di silenzio, una voce in lacrime amare esclama, "(pianto) Aiuto... (pianto) aiutatemi;
Joe rispose, "chi è che parla!"
La voce in lacrime esclama, "voglio parlare con Joe (pianto)"!
Joe, disse, "sono io... Joe! Ma con chi sto parlando!"
Voce al telefono, "(pianto disperato) aiutami ti prego... aiutami! (pianto)"
Joe sempre più spiazzato da quella voce in pena rispose, "ma questa voce la riconosco... adesso calmati e dimmi chi sei...!"
La voce al telefono a causa del forte pianto non riusciva a parlare e, Françoise che stava ascoltando con il super udito, intuì il perché di tanta sofferenza, ed in lacrime, esclama, "è Anisha... Joe!"
Joe e il resto del gruppo rimasero a bocca aperta e sbalorditi, egli disse, "ma ne sei sicura... Françoise? Allora è come pensavo!"
Françoise ancora in lacrime rispose abbassando lo sguardo, "si lo riconosciuta subito! E' proprio Anisha!"
Albert esclamò, "ma allora non era nell'aereo!"
Joe cerca di parlare con la ragazza, "Anisha... Anisha... coraggio! Di qualcosa... Anisha! Dov'è Geronimo... cosa è successo! Avanti parla!"
Anisha ebbe la forza di parlare, "(pianto) ...Geronimo non c'è più... era sull'aereo! (pianto) mi anno comunicato che nella lista passeggeri... (pianto) ... e il suo nome... (pianto)... il suo nome... (pianto disperato)!"
Joe abbassa lo sguardo, "Anisha... presto saremo da te, fatti forza ti prego! Aspettaci!"
Anisha disperata, "(pianto)!"
La linea cadde improvvisamente, mentre Joe esclama, "pronto... pronto... Anisha...! Anisha...!"
Jet esclama, "allora Joe... che ti ha detto!"
Joe abbassando lo sguardo rispose dopo qualche secondo di silenzio, "era straziata dal dolore. Hanno pubblicato una lista dei presunti deceduti e...!"
Jet afferra Joe per il collo della camicia urlando, "e allora Joe? Parla... non tenerci sulle spine sto diventando pazzo!"
Albert cerca di calmare Jet e mettendogli una mano sulla spalla destra esclama, "Smettila pezzo di idiota, non capisci...? Devi per forza sentirtelo dire... è Jet?"
Jet, guarda Albert digrignando i denti continuando a tenere Joe per il collo della camicia, poi spingendolo leggermente lascia la presa ed esclama, "maledizione...! maledizione...! Ci sarà uno sbaglio... è impossibile!" Dai suoi occhi iniziarono a cedere alcune lacrime di tristezza, sgomento e rabbia come da quelli di tutti i presenti.
Joe, asciugandosi le lacrime e interrompendo quegli istanti interminabili di silenzio disse, "dobbiamo partire immediatamente! Dobbiamo scoprire cosa è successo!"
Tutti lo guardarono in silenzio dando cosi un assenso alle sue parole.

 

9. L'ULTIMO ADDIO E LA RICERCA DELLA VERITÀ.

Arizona, Ranch di Geronimo ed Anisha, 25 gennaio 2012.
Erano tutti li per dare l'ultimo saluto al loro amico e fratello; il suo corpo martoriato fu avvolto da vesti indiane dalla bellissima Anisha la quale indossò l'antico abito da cerimonia funebre della sua tribù, abito lungo di colore arancione variopinto con colori porpora e nero, pendenti antichi e collane al collo che ricalcavano la religione indiana. La cerimonia fu toccante, lacrime e sofferenza presero posto prepotentemente in quell'atmosfera giudicata surreale. Non sembrava vero che quelli fossero i funerali di uno di loro. Con Geronimo, i cyborg, avevano perso una parte di loro stessi.
Fu dunque tumulato nello sconfinato Ranch che egli aveva sviluppato con tanto amore e passione. Anisha, straziata dal dolore, era sorretta da Françoise, Reiner, Nathalie e Simon che l'accompagnarono in tutta la cerimonia funebre senza mai lasciarla sola. Dietro di loro erano presenti il resto del gruppo e il popolo navajo con il loro capo tribù. Secondo quest'ultimo, come da rito della società indiana imponeva, il corpo doveva essere arso e ridato alla terra, ma Anisha definiva tale rito primitivo, e dunque decise di farlo tumulare secondo le usanze cristiane. Creò un piccolo cimitero non lontano dalla loro casa.
Arrivati nel luogo della sepoltura Anisha e le ragazze lanciarono un giglio sulla bara posta a 5 metri di profondità mentre Joe e gli altri, con una pala, tra le lacrime, uno per volta gettarono su di essa un cumulo di terra seguiti dal resto dei presenti. Alla fine fu messa una grossa lapide con moltissimi fiori. Il sacerdote fece la benedizione finale e chiuse la cerimonia.
Joe e gli altri rimasero li per un pò pregando ogn'uno alla loro maniera fissando quella lapide con tristezza e malinconia.
Successivamente tutti furono invitati a passare la notte nel ranch, dove passarono la stessa a parlare con Anisha delle avventure e i momenti passati con Geronimo fino a quando esauriti tutti gli argomenti nella sala scese il silenzio più totale. Ogni uno era immerso nei suoi ricordi senza osare aprire bocca.
Ad un tratto Joe perso con lo sguardo nel vuoto, trovò la forza di interrompere quell'atmosfera surreale, "ma come è potuto succedere tutto questo?"
Tutti in sala guardarono Joe in silenzio.
Anisha a quel punto, iniziò il suo racconto, "vi dovete sapere!"
Tutti indirizzarono lo sguardo verso Anisha, che continuò, "eravamo veramente felici io e Geronimo! Ricordo che la giornate scorrevano velocemente in un susseguirsi di moltitudini di attività", dai suoi occhi iniziarono a cadere lacrime di tristezza, continuando disse, "ultimamente però un'ombra malvagia si era insinuata fra di noi. Siamo indiani, siamo persone particolari, ascoltiamo i segnali della natura e le voci dei nostri avi, quindi riusciamo a captare i segnali da essi provenienti!" Nella stanza c'èra un silenzio ipnotico. Le parole di Anisha rimbombavano negli animi dei presenti e la loro attenzione era altissima, ella continuò il suo racconto dicendo, "Geronimo ultimamente non sentiva più i suoi avi attorno a se; si sentiva abbandonato e percepiva una sorta di spirito malvagio insinuarsi tra di noi! Io stessa, una sera, lessi le stelle… esse non prospettavano nulla di buono. Grande sciagura fra di noi si sarebbe abbattuta. Ma io, stupida, con gli occhi offuscati dalla felicità, non volli farci caso! Più che altro non volevo assolutamente che quella nostra felicità s'interrompesse cosi di colpo senza un apparente motivo, quindi feci finta di non captare i segnali che mi si prospettavano d'innanzi!" Non riuscendo a trattenersi, scoppiò a piangere, "che stupida sono stata!"
Françoise, anch'ella con lacrime in viso, si avvicinò ad Anisha dicendo, "non fare cosi Anisha! Calmati! Geronimo è vicino a te! Tu puoi avvertire il suo spirito che non ti abbandonerà mai!"
Anisha, guardandola negli occhi rispose, "Non riesco a sentirlo Françoise, è come se qualcuno lo stesse trattenendo da qualche altra parte!"
Albert, disse, "Anisha, ascolta... ma perché Geronimo aveva premura di incontrarci subito? Cosa è successo... deve averti raccontato qualcosa!?"
Ella rispose, "vedete... e successo qualche giorno fa! mentre cavalcavamo per le nostre terre, vedemmo dei segnali di guerra indiani provenire dal villaggio principale dei Navajo. Mio padre, Aquila della Notte, aveva chiamato a consiglio tutti i capi villaggio del popolo".
Bretagna esclamò meravigliato, "che cosa hai detto... ma perché chiamare un consiglio con i segnali di fumo di guerra! Non ne capisco il senso!"
Punma, continuò, "Allora il consiglio si è riunito per prepararsi ad un conflitto?"
Simon preoccupata esclamò, "non dirci che ci sono delle guerre fra tribù in vista?"
Anisha rispose, "no... che io sappia non c'è nessuna guerra imminente! Purtroppo le regole rigide mio popolo non permettono alle donne di partecipare a nessun consiglio, anche se sei la figlia del capo! Quindi non so cosa si sono detti li dentro. E nessuno racconterà mai nulla."
Nathalie infilandosi nel discorso ed incrociando le braccia disse, "ma che regole ipocriti!"
Joe, "quindi vuoi dire che Geronimo ha partecipato a questo consiglio!?"
Anisha annuì, "si Joe... proprio cosi! Vedi, quel giorno dopo esserci accorti dei segnali, volemmo vederci chiaro e quindi ci recammo al cospetto di mio padre, grande capo Navajo. Egli ammise Geronimo al consiglio quale suo figlio maschio acquisito per legami di parentela. E come vi ho appena detto, quello che si sono detti la dentro è rimasto un mistero. So solo che quando Geronimo usci, era agitatissimo ed addirittura scioccato. Ieri ho tentato di parlare con mio padre della vicenda per sapere cosa era successo per rendere mio marito cosi spaventato, ma non mi ha risposto evitando l'argomento! E credetemi nessuno dirà nulla!"
Françoise, "ma tutto questo è assurdo! Probabilmente c'è un pericolo imminente e nessuno parla!"
Anisha continuò, "si è cosi! Nessuno aprirà bocca! Però per la verità, ho visto mio padre molto preoccupato e sofferente. Anche lui deve aver sofferto molto per la scomparsa di Geronimo. Posso dire che lo amava come un figlio!"
Jet esclama, "come sarebbe a dire che non sai nulla di cosa si sono detti nel consiglio!?"
Chang ribatté, "possibile che Geronimo non te ne ha parlato?"
Anisha rispose, "Geronimo non mi ha detto nulla voleva parlare prima con voi ecco perché vi ha contattato urgentemente!"
Albert disse, "allora ragazzi, bisogna interrogare il padre di Anisha al più presto. Dobbiamo vederci chiaro in questa storia!"
Jet, "si! In effetti conoscendo Geronimo, per volerci vedere subito sicuramente ci deve essere qualcosa di grosso nell'aria!"
Simon continuò, "infatti! Quindi dobbiamo parlargli, è l'unico modo per cavare il ragno dal buco!"
Punma, "allora che stiamo aspettando!"
Joe propose, "però è meglio che non andiamo tutti. Non credo che parlerà facilmente non ci conosce nemmeno e non si fiderà di noi sicuramente! Poi se è legato alle tradizioni del suo popolo peggio ancora, si chiuderà a riccio!"
Reiner, "hai ragione Joe! Gli indiani sono gelosi delle loro tradizioni, non sarà facile fargli raccontare quello che è successo in quel consiglio!"
Nathalie, "allora è meglio che provino a parlargli solo due di noi! Credo che Joe e Françoise possano bastare, magari loro riusciranno a sapere qualcosa!"
Bretagna annui, "ma si certo... loro sicuramente riusciranno!"
Jet sarcasticamente disse, "mps... io invece ho i miei dubbi! Quel tipo non ha detto nulla neanche a sua figlia figuriamoci a due estranei! Comunque non ho obbiezioni... fate pure come credete!"
Chang, "bene allora... muovetevi che state aspettando! Noi vi aspetteremo qui!"
Joe e Françoise si guardarono reciprocamente per qualche secondo prima di muovere al villaggio di Aquila della notte.
Arizona, Ranch di Geronimo ed Anisha, 26 gennaio 2012.
I due ragazzi, Giunti al villaggio principale dei Navajo, furono accolti da un'atmosfera gelida. Infatti gli indiani non amando forestieri e curiosoni, al loro passaggio, si chiudeva nelle loro case serrando porte e finestre. Le case dello stesso villaggio erano modernizzate ma tendenti alla cultura tipica indiana, questo anche per cercare di sfuggire e combattere il velocissimo progresso che inquinava e avvelenava la natura delle cose.
Joe esclama, "hai visto... ci evitano... hanno paura di noi!"
Françoise rispose, "si... gli indiani non amano gli stranieri che si auto invitano da soli! Sarà difficile entrare nella loro diffidenza!"
Joe sarcasticamente esclama, "be! Spero che il grande capo non sia del loro avviso! Vorrei capirci di più su cosa è successo a quella riunione!"
Al centro del villaggio sorgevano, oltre al pozzo dell'acqua, dieci tende tradizionali fatte con pelli di animali. Fuori dalla più grande di esse, vi era un anziano con le classiche vesti indiane ed un copricapo fatto di piume di Aquila intento a pregare dinnanzi al totem situato alla destra della tenda stessa. I due ragazzi dopo averlo osservato per un pò decisero di interromperlo.
Françoise, "qualcosa mi dice che quello è colui che cerchiamo!"
Joe annui, "si potrebbe essere... corrisponde alla descrizione di Anisha. Dici che si arrabbierà se lo disturbiamo?"
Françoise disse, "non lo so Joe, ma dobbiamo farlo non abbiamo molto tempo a nostra disposizione!"
I due si avvicinarono al misterioso uomo e Joe con un pò di faccia tosta provò a parlargli, "mi scusi... signore potremmo disturbarla un momento? Vorremmo solo......".
L'anziano interruppe Joe non dandogli il tempo di finire la frase, "cosa cercate stranieri e perché calcate queste terre antiche?"
Françoise, "Vede... noi eravamo intimi amici di Geronimo e vorremmo delle informazioni!"
L'anziano rispose, "Geronimo...! Si vi ho notati alla cerimonia funebre ieri, il vostro dolore è sincero e vi ringrazio di dividere questo peso con tutti noi!"
Joe continuò, "ascolti... siamo venuti a cercarla per sapere qualche informazione utile per poter scoprire cosa sia realmente successo a Geronimo!"
Françoise ribatté, "vede noi non crediamo che sia stato un banale incidente vogliamo fare chiarezza e smascherare i colpevoli ed assicurarli alla legge!"
Aquila della notte rispose in maniera diretta, "mpf... assicurarli alla legge...ai detto! Ha, ha, ha...ragazza, puoi tu imprigionare il vento?"
Françoise e Joe si guardarono un attimo perplessi, poi lei disse, "cosa significa? Cosa c'entra il vento!"
Aquila della notte rispose, "lascia stare, voi giovani di oggi non potete capire! Comunque basta leggere le notizie? E' stato un errore umano a far cadere l'aereo, nient'altro!"
Françoise disse, "la prego, siamo disperati! Vogliamo sapere solo la verità su come sono andate le cose ci aiuti!"
Aquila della notte distogliendo lo sguardo, "non posso aiutarvi mi dispiace! Tornate a casa e godete dei vostri momenti... come se non c’è ne dovessero essere altri!"
Joe a questo punto si altera, "ma cosa sta dicendo!? Che discorsi fa? Ma non vuole scoprire cosa è successo a Geronimo! Non gli importa di sapere se dietro all'incidente c'è stata la mano di qualcuno?"
Aquila della notte, dopo qualche secondo di silenzio, guarda Joe e risponde "io già conosco la verità! Non ho bisogno di andarla a ricercare altrove!"
Françoise e Joe rimasero sbalorditi, ella chiese, "Geronimo ultimamente era sconvolto, doveva raggiungerci in Italia ma non vi è mai arrivato! Cosa lo ha turbato cosi tanto da volerci incontrare subito!"
Aquila della notte rispose schivo, "non so di cosa parliate!"
Joe stufo di quel comportamento esclamò, "Anisha ci ha raccontato che vi siete riuniti in consiglio segreto... perché ha chiamato tutti i capi villaggi a raccolta? Cosa sta succedendo? Lei deve dircelo...! Le ripeto che dobbiamo scoprire cosa è successo a Geronimo!"
Aquila della notte rispose, "Anisha...! Quella ragazza non imparerà mai!? Quello da noi svolto era solo un normale consiglio, proprio come accade per tutte le società culturali!"
Françoise, "mi scusi ma non credo a quello che dice! Anisha è distrutta... sta soffrendo ed è disperata! Neanche questo le importa?"
Aquila della notte esitando per qualche istante, esclama, "Anisha deve farsene una ragione! Siamo tutti condannati ormai!"
I due ragazzi rimasero pietrificati da quelle parole, e dopo qualche secondo Joe disse, "ma cosa sta dicendo...!"
Il capo dei Navajo continuò, "la fine è vicina... tornate alla vostra vita quotidiana e assaporate questi momenti... come se non ce ne dovessero essere altri! Il male ha iniziato la sua opera e difficilmente arresterà i suoi passi!"
Joe, colpito dalle espressioni di Aquila della notte, si rivolse a Françoise, "ma cosa sta dicendo... dice sempre le stesse frasi! Tu ci capisci qualcosa? E' impazzito forse?"
Françoise, rispose, "Non lo so Joe... non capisco come tutto questo centri con la morte di Geronimo?"
Aquila della notte rispose, "siete degli sciocchi! Geronimo era il prescelto! Adesso il male avrà via libera. Voi non potete immaginare quello che sarà! Adesso mi dispiace… ma devo chiedervi di lasciare queste terre!"
Françoise continuando ad insistere, "un attimo, la prego...! Lei deve aiutarci!"
Aquila della notte con aria seria e inquietante, all'appello della ragazza esclamò, "si...! Io vi aiuterò...!"
Joe e Françoise a quelle parole si caricarono di speranza, cosi lasciarono parlare il Capo tribù che continuò, "vi aiuterò a difendervi per quanto potrete! Dovete sapere che il male è già tra di voi, non abbassate mai la guardia! Non sentitevi mai al sicuro! Le forze oscure cercheranno di colpirvi con tutti i mezzi a loro disposizione! Indeboliranno la vostra forza e vi allontaneranno dai vostri cari. Il vostro animo verrà mietuto da ira, invidia e superbia! Ricordate di rimanere lucidi, solo con la vostra forza spirituale voi riuscirete a non soccombere! Rimanete sempre di rimanere fuori dai segni del male… solo cosi non potranno nuocervi!"
Joe confuso da quelle parole, disse, "non capisco... non riesco a comprendere questo discorso... si è passati da palo in frasca! O capito... lei sta delirando a posta per non rispondere alle nostre domande... Françoise, io sono stufo andiamo via... non riusciremo a sapere null'altro da quest'individuo! Stiamo solo perdendo tempo! Andiamo via da qua!"
Françoise, delusa dal comportamento del padre di Anisha, annui e insieme a Joe s'incamminarono verso il ranch di con aria malinconica ed animo turbato, lasciando alle loro spalle il vecchio capo Navajo che intanto, pensieroso, li osservava andare via.
Mentre li vedeva allontanare infatti, Aquila della notte esclamò in se, "percepisco una strana forza provenire da quei ragazzi, sembra assomigliare a quella di Geronimo! Ma chi sono in realtà quei due? Avverto attorno a loro la stessa negatività che circondava Geronimo... perché il male ha interesse per quelle persone, quali oscuri piani Satana sarà capace di inscenare per battere Dio nello scontro finale per l'egemonia delle anime degli esseri umani?”
Il capo Navajo chiuse gli occhi riflettendo su quell'incontro, mentre si avvicinò a lui il suo stretto consigliere Orso bianco, il quale esclamò, "grande capo, cosa sta succedendo, avverto la tua forza spirituale vibrare, quei ragazzi ti hanno fatto qualche strana impressione?"
Aquila della notte, dopo qualche secondo, riaprendo gli occhi rispose a voce pacata, "a dire il vero mi hanno spronato! Ascoltami Orso bianco, ho deciso...! Non possiamo arrenderci, l'antico popolo Maya ci guiderà nella lotta contro il male. Convoca immediatamente l'ordine dei Guardiani!"
Orso bianco esclamò sbalordito, "che cosa, mio signore! ...i Guardiani! Ma se dovessero essere sopraffatti, chi difenderà il nostro popolo?"
Aquila della notte rispose, "i Guardiani pur se preparati nel fisico e nello spirito non riusciranno a fermare l'avanzata delle forze del male da soli. Bisogna trovare i guerrieri del bene prima che il demonio li scovi per primo! Dobbiamo seguire la profezia… forse non è ancora tutto perduto!"
Orso bianco controbatté, "ma signore… il leader......è......"
Il grande capo Navajo non fece continuare la frase, "dobbiamo tentare, Orso bianco! Anche senza il leader, forse essi possono ancora combattere le forze demoniache e salvare cosi il mondo dalla distruzione."
Il vecchio capo Aquila della notte diede cosi ordine di radunare i "Guardiani" per cercare i fantomatici guerrieri del bene in tutto il mondo e farli combattere al loro fianco per sottrarre l’umanità alle forze oscure.
I Guardiani erano un gruppo di cinquanta giovani compresi tra i 20 e 30 anni, scelti tra i vari villaggi Navajo. Erano guerrieri preparati mentalmente e fisicamente alla lotta, estremamente forti e abili con qualsiasi arma bianca. Erano maestri di arti marziali, uomini acuti e con i propri cinque sensi altamente sviluppati duramente allenati nella mente e nello spirito presentando un fisico possente e scultoreo, ma allo stesso tempo agile e veloce.
Non risentivano delle condizioni atmosferiche e la loro forza superava di gran lunga quella di un comune uomo. Essi, sotto giuramento avevano messo a disposizione la loro vita per la custodia dei segreti Maya e la lotta contro il male nonché, alla salvaguardia del loro popolo. Le loro divise consistevano in vesti di filo e lana. Erano antichissime tuniche indiane nere al ginocchio e maniche corte al gomito, con cintura di stoffa rosso scuro in vita e sandali con lacci alle caviglie, anch'essi del medesimo colore. Alle stesse divise potevano essere applicati foderi di diversa natura per ospitare armi bianche micidiali e di vario genere.
Le stesse divise venivano indossate solo nell'espletamento delle loro funzioni e nei combattimenti, in incognito o in mezzo alla gente comune indossavano comuni abiti borghesi per mimetizzarsi. Essi dipendevano direttamente dal capo tribù Navajo, Aquila della notte, e solo lui poteva radunarli.
Intanto, una volta raggiunto il Ranch, Joe e Françoise raccontarono dell'incontro infruttuoso con il padre di Anisha, e dei suoi strani discorsi apparentemente senza senso.
I cyborg allora, accettarono di rimanere ospiti di Anisha per altri tre giorni per la ricerca di indizi utili, ma senza ottenere risultati utili. Tutte le piste purtroppo portavano all'errore umano e la loro sete di verità, scemava inesorabilmente alla convinzione che effettivamente era stato, appunto, solo un maledetto errore umano.
Lo stesso gruppo cyborg, rassegnato e deluso, con rammarico salutato Anisha (la quale non era affatto convinta della tesi dei media e degli inquirenti sulla sciagura aerea del volo 666), e tornò alla propria quotidianità di tutti i giorni non dando peso agli avvertimenti del capo Navajo (dimenticandosi dunque, ben presto, di quelle frasi di imminente sciagura).
Françoise però, sembrava veramente segnata da quella esperienza e la preoccupazione si faceva avanti nella sua mente tanto da logorare il suo spirito. Nessuno del gruppo, neanche Joe, captò in lei i segnali di quello squilibrio.
Di li a poco, gli avvenimenti descritti da Aquila della notte ai due ragazzi si sarebbero fatti più mercati nella vita dei nostri amici tanto da mettere a repentaglio la stabilità di tutto il gruppo.
Chi sono i misteriosi guerrieri del bene? E' perché Satana si interessa ai nostri amici cyborg? Secondo Aquila della notte, una grande catastrofe di proporzioni gigantesche si stava per abbattere sul mondo intero, chi sarà in grado di fronteggiarla?

 

10. LA FELICITÀ È SOLTANTO UNA CHIMERA.

Italia, città di Salerno 25 febbraio 2012, ore 15:30.
In un bar presso il suggestivo corso vecchio di Salerno davanti ad un gingerino, Françoise, Nathalie, Simon e Reiner erano impegnate in una conversazione tra donne. Le quattro ragazze non passavano di certo inosservate e, ragazzi e uomini che passavano di li non potevano non notare la loro bellezza.
Françoise disse alle amiche, "sono contenta che il gruppo si riunisca di nuovo...!"
Nathalie, "si è vero! Però i nostri incontri sono dovuti più per gli aggiornamenti periodici che per rivederci!"
Reiner, "Mpf... a dire il vero sembriamo essere diventati un volgare programma per computer! Non trovate?"
Simon, "cosa volete farci ragazze! Purtroppo è cosi e basta! Concentriamoci su qualcos'altro' invece! Guardate piuttosto come ci guardano tutti i maschi che passano! Se conoscessero la nostra vera età, credo che non guarderebbero più a quel modo, non trovate?"
Nathalie, "be io non credo! Gallina vecchia fa buon brodo no? E quelle di una certa età hanno una buona esperienza! Ha, ha, ha!"
Tutte iniziarono a ridere divertite, mentre Françoise, oltre che a ridere, arrossì leggermente attirando l'attenzione di Simon la quale gli disse, "hey Françoise perché sei arrossita?"
Reiner, "Simon... dovresti saperlo che a lei non piace parlare di certe cose!"
Nathalie, "è vero! Però vorrei vedere cosa combina a letto con Joe! Non credo sia timida in quei momenti... vero amica mia? Ha, ha, ha...".
François, diventando ancora più rossa, esclama, "ma Nathalie che dici!!! Sei impazzita!"
Tutte scoppiarono a ridere dell'imbarazzo di Françoise che porto le mani al volto, “ma tu guarda queste!!! Ma che razza di amiche ho!” Scoppiò anch'ella a ridere.
Françoise però tornò seria di colpo, tutte se ne accorsero e la fissarono senza parlare perché avevano la sensazione che stesse per dire qualcosa di molto importante.
Infatti dopo qualche secondo di silenzio disse, "devo dirvi una cosa!"
Tutte stettero in silenzio tranne Simon, "di cosa si tratta mia cara?"
Françoise continuò, "vedete è passato un mese e due giorni dalla morte di Geronimo e non riesco a dimenticare!"
Nathalie, esclamò,"è vero... ma credo che nessuno abbia dimenticato!"
Reiner chiese incuriosita, "ma questo cosa centra, Françoise!"
Françoise rispose all'amica, "vedete... ho riflettuto a lungo sulla nostra condizione e come disse Jet tempo fa, per noi la clessidra sembra essersi fermata. Siamo come intrappolati nel tempo e non abbiamo mai potuto vivere come un normale essere umano anche se lo siamo minuziosamente!"
Reiner ancora più confusa esclamò,"io continuo a non capire!"
Françoise allora spiegò il suo stato d'animo, "è semplice! Non vedete cosa può succedere? Possiamo sparire anche noi da un momento all'altro! E terribile pensare di lasciare questo mondo senza aver potuto avere la gioia di una famiglia tutta nostra! Lo so che alcuni di noi si sono sposati, ma non hanno potuto creare una vera famiglia... vedete... intendevo... con figli... invecchiare... insomma… tutte quelle cose che succedono ai comuni mortali!"
Le tre ragazze, udite le parole di Françoise, si guardarono dapprima in viso con una faccia da punto esclamativo. Poi le espressioni delle presenti cambiarono mira, Reiner guardò meravigliata Françoise mentre Nathalie guardava per terra, Simon invece mandò giù qualche sorso dal suo bicchiere.
Quelle parole avevano reso le tre molto pensierose e per un attimo nessuno apri bocca.
Françoise allora rompendo quegli attimi di silenzio, continuò il suo discorso, "mi dispiace non volevo turbarvi... ma vedete, il fatto è che... forse ho trovato il modo per far succedere tutto questo anche a noi!"
A quelle parole, a Simon andò di traverso la bibita, mentre Nathalie e Reiner la guardarono sbalordite e con gli occhi ben sbarrati e fuori dalle orbite, Reiner disse, "Françoise sei diventata forse metta!"
Simon la guardò impallidita mentre Reiner, continuò, "ma cosa stai dicendo!"
Nathalie invece rimase a guardarla senza fiatare.
Françoise guardando la faccia sconvolta delle amiche esclamò, "scusate ragazze non volevo sconvolgervi. Ma mentre preparavo il computer per il nostro l'aggiornamento cinquennale, ho notato un appendice sulla documentazione delle nostre modifiche prima della guerra dei Balcani che non avevo mai calcolato, e quindi ho fatto delle ricerche approfondite.
Ho trovato un documento aggiuntivo che indicava la possibilità di rendere gli organi riproduttivi di tutti noi attivi."
Reiner stranita, "è incredibile... non posso crederci, ci stai prendendo in giro non è vero?"
Nathalie, "ma siamo matti... e in che modo noi potremmo...!"
Françoise rispose, "be, il fatto è che questa potenzialità l'abbiamo sempre avuta, fin dalla prima trasformazione in cyborg, ma... come dire...", divenne rossa dalla vergogna, "be... quando... si... mmm!"
Simon intuendo la natura del suo discorso e notando il suo imbarazzo, aiutò Françoise a continuare il suo discorso, disse, "dai Françoise è facile... quando si fa sesso con il proprio partner! Che ci vuole!"
Françoise, molto colorita, mettendosi una mano dietro il capo esclamò, "si... proprio quella cosa la!"
Nathalie, "incredibile che tu non riesca a parlare di certe cose neanche tra noi donne!!! Sei unica amica mia!"
Françoise, mortificata, "scusatemi ma non mi riesce proprio parlare di certe cose cosi liberamente! Comunque, tornando al discorso, quando lo si fa, durante il culmine del rapporto, entra in funzione una specie di ghiandola che produce degli enzimi che rende sterili sia il liquido seminale che l'ovocita".
Simon, disse, "capisco... allora eliminando quell'enzima noi potremmo...?"
Françoise, "si! Potremmo, in teoria, avere dei figli!"
Tutte spalancarono gli occhi rimanendo ancor più scioccate da questa rivelazione. Erano incredule su quanto ascoltato. Simon disse, "senti... forse sto sognando! Ri-dimmelo con calma! Se non ho capito male, se noi eliminassimo la produzione di quegli enzimi cosa succederebbe!"
Françoise rispose alla domanda bizzarra di Simon, "be... in teoria potresti rimanere incinta! Ma in verità, la cosa non è cosi semplice perché in questi anni quegli enzimi potrebbero aver procurato la definitiva sterilità per ogni uno di noi. Quindi non posso assicurare nulla! Anzi, a dire il vero, secondo i miei calcoli avremmo meno del dieci per cento di probabilità di rimanere incinte!"
Simon e Nathalie si guardarono sbalordite mentre Reiner con sguardo basso era un pò rattristita tanto da attirare l'attenzione di Françoise. Infatti ella, sapendo che non era mai stata un essere umano non poteva essere inclusa in quel discorso, e cosi era anche per Albert in quanto il suo corpo era stato quasi interamente macchina prima dell'ultima trasformazione.
Françoise guardandola giù gli disse, "Reiner... so a cosa stai pensando...! Il discorso che ho fatto, vale anche per te ed Albert!"
Reiner, "che cosa... ma io e Albert siamo...!"
Françoise continuo, "devi sapere che durante l'esecuzione del progetto cyborg 00.1 che ci ha fatto avvicinare di molto ad un essere umano, per voi due, sono stati impiantati organi riproduttivi di donatori quindi voi avete questa stessa possibilità. E' un po abominevole, ma tecnicamente potreste procreare".
A Reiner scese qualche lacrima di felicità, il suo sogno irrealizzabile era sempre stato quello di diventare una ragazza comune e grazie ai loro amici e le nuove tecnologie moderne aveva sfiorato finalmente quella possibilità, anzi solo quella piccola speranza le diede la grande sensazione di appartenere al genere umano, ella disse, "grazie Françoise sei un angelo! Grazie!"
Françoise, "e di che cara! Per me voi siete come sorelle e non saprei proprio come fare senza di voi! Vi voglio un mondo di bene!"
Le ragazze, senza parlare, si guardarono sorridendo con un abbozzo di emozione.
Dopo un attimo di commozione, Simon disse, "state a sentire, ma che ne dite se ne parliamo ai nostri uomini e interrompiamo la produzione di quell'enzima!"
Nathalie, "dico che sarebbe una fantastica idea! E anche se ci sono poche probabilità, cosa importa! Non posso credere di poter sperare di avere una famiglia tutta mia!"
Françoise, "si... sarebbe una cosa stupenda! Ma ci pensate! Potremmo veramente diventare persone normalissime! Con una vita normalissima e dimenticare tutto il nostro passato!"
Reiner, "è vero... sarebbe stupendo! Non avrei mai pensato ad una cosa del genere! Per me è un sogno che si avvera!"
Simon, placando gli animi, disse, "prima o poi il passato torna sempre Françoise! Io non credo che tutti sarebbero felici di cogliere questa possibilità!"
Françoise e le altre guardarono Simon senza dire una parola. Dopo un attimo di silenzio, capirono il perché della durezza della sua espressione, la solita vecchia regola rimbombava nelle loro menti, "la felicità per un cyborg e soltanto una chimera".
Nathalie disse, "va bene...allora non diciamogli niente e annulliamo gli effetti di quegli enzimi!"
Tutte la guardarono sorprese, Simon replicò, "cosa... ma sei impazzita???"
Françoise, "non possiamo prenderli in giro cosi!"
Reiner, "si lo credo anch'io! Saremmo... scorrette e non ci perdonerebbero mai se gli facessimo una cosa del genere!"
Nathalie, "si è vero… lo so! Una famiglia si costruisce in due! Però secondo me è l'unica cosa da fare... metterli sul fatto compiuto! Se dovesse succedere il miracolo, dopo una bella incazzatura, ed un mezzo infarto, sicuramente ne gioiranno anche loro!"

Reiner guardando l'amica, disse, "be, sapete, forse non hai tutti i torti! Françoise, hai detto che le possibilità sono poche vero?"
Françoise, "si... proprio cosi!"
Nathalie, "meno del dieci per cento è veramente nulla, quindi di cosa ci preoccupiamo!"
Françoise, guardandole, disse, "ma voi veramente avreste intenzione di...!"
Simon, "be ci stiamo pensando. Io direi di riparlarne domani! La notte porta consiglio!"
Le quattro ragazze a quel punto si alzarono, Françoise pagò il conto e si diresse dopo aver salutato le amiche a casa con Nathalie, mentre Simon e Reiner tornarono nell'hotel Jolly, dove avevano prenotato una camera assieme ai loro compagni e tutto il resto del gruppo, dandosi infine appuntamento all'indomani per procedere al loro aggiornamento.

 

11. L'IRA, LA SUPERBIA E L'INVIDIA.

Italia, costiera Amalfitana (SA) 26 febbraio 2012, ore 07:00.
Joe e Françoise erano a tavola in cucina davanti ad un'abbondante colazione. Françoise da quando aveva aperto gli occhi non aveva detto una sola parola. Sembrava quasi assente.
Joe si era da subito accorto dello strano stato d'animo di lei. La conosceva troppo bene per non capire che qualcosa le stava passando per la testa,"ei... Françoise, ma cos'hai? Perché quell'aria triste?"
Lei lo guardò con aria seria facendo rimanere Joe perplesso e dopo qualche secondo ruppe il suo silenzio, "senti Joe... ti devo fare una domanda!"
Joe con aria sempre più perplessa, rispose, "ma certo, dimmi pure!" pronunciate queste parole bevve un sorso di succo d'arancia dal suo bicchiere.
Françoise, "be... il fatto è... vedi... saresti felice se noi avessimo un figlio!"
A Joe andò di traverso il succo d'arancio facendolo tossire per qualche secondo, poi dopo essersi ripreso, la guardò sbalordito rimanendo senza parlare.
Françoise guardandolo fisso con gli occhi tremanti e lucidi in attesa di una risposta che pareva però non arrivare. Allora lei parlò per prima, "perché non mi rispondi!" una prima lacrima scese dal suo occhio destro seguita da un'altra dall'occhio sinistro.
Lui continuò a starsene zitto guardando, adesso, fisso il bicchiere tenuto in mano. Il suo cuore rallentò i propri battiti e la sua espressione si fece cupa tutta d'un tratto.
Joe dopo qualche secondo spostò lo sguardo verso quello di lei deluso dal suo silenzio, si alza e voltandole le spalle si avvia verso la porta d'uscita.
Françoise rimase a guardare la porta chiudersi dietro di lui e non appena si chiuse, ella scoppiò a piangere appoggiando la testa tra le braccia poste sul tavolo pensando a quanto stupida era stata la sua domanda.
Joe era scosso, le parole di Françoise gli rimbombavano nella testa come il suono prodotto da un martello pneumatico che batte su di una roccia. Camminò lungo la costiera in discesa scendendo fino al mare dove si distese su di uno grosso scoglio a picco fissando li, dove il mare tocca il celo.
In mente sua pensava tristemente, "un figlio... mpf... non ci avevo mai pensato! Françoise perdonami... ma non sapevo cosa risponderti! Non ho mai pensato all'idea di avere un figlio... perché so di non poter avere questo privilegio, quindi non mi sono mai posto questa domanda!
Ma cos'hai Françoise? Sei sempre quasi assente! Sei sempre preoccupata per un futuro che ormai vedi sempre più cupo, e oggi invece parli di figli. Io non ti capisco proprio più!"
Intanto giunte le 15:30, il centro di ricerche era chiuso, ma Françoise era nel laboratorio sotterraneo per preparare la macchina per l'aggiornamento per tutto il gruppo con Nathalie, quando improvvisamente il suo cellulare squillò, "ciao Françoise, allora ci apri, siamo tutti qui! Con noi c'è anche Joe!"
Françoise, "ha... capisco... ecco... adesso la porta dovrebbe essersi aperta. Entrate pure, la strada la conoscete ormai!"
L'operazione iniziò e uno per volta entrarono nella capsula di aggiornamento la quale lanciò sui loro corpi impulsi elettromagnetici ionizzanti. La scienza moderna era arrivata a capire che l'invecchiamento è causato quasi certamente da alcuni geni regolatori che causerebbero, secondo uno schema predeterminato, i cambiamenti caratteristici dell’età senile. I nostri cyborg avendo ormai un corpo come quello di un comune essere umano (anche se molto più potente), era soggetto, seppur lentamente, ad invecchiamento e quindi quell'intervento ideato all'epoca da Gilmore e Lichestein e perfezionato da Françoise, bloccava l'azione dei geni stessi responsabili di tale evento. In questo modo si teneva il corpo giovane dentro e fuori, sempre pronto al combattimento. Questo trattamento non poteva essere applicato ai normali esseri umani.
Joe e Françoise non osarono rivolgersi la parola tanto da attirare l'attenzione dei loro amici che pur capendo la situazione tesa tra i due non si immischiarono. Conoscevano il passato turbolento dei loro amici e quindi calcolando che le cose si sarebbero sistemate da sole fecero finta di nulla.
Tutti, allora, decisero di fare assieme un’ultima cena prima di salutarsi e ritornare alle proprie abitazioni.
Italia, Salerno, piazza della Concordia 26 febbraio 2012, ore 19:00.
Durante la cena, presso il noto locale “Concord” una vecchia nave incagliata nella sabbia e trasformata in ristorante, l'aria appariva veramente tesa. Joe e Françoise, fino a quel momento, non si erano parlati affatto facendo cosi agitare gli animi dei loro amici. L'aria era piena di nervosismo, e si ravvisava qualcosa di oscuro, di malefico. Una presenza spirituale sinistra e misteriosa grazie all'atmosfera di negatività presente, agì direttamente sulle menti di alcuni di loro.
Albert, con aria seria, disse, "allora ragazzi ci raccontate cos'avete oggi? Possiamo lasciarci cosi secondo voi?"
Reiner, ammonì il suo uomo, "Albert non sono fatti tuoi questi!"
Jet allora scattando in piedi riapri una vecchia ferita, "ha ragione Albert, invece di perdere tempo in inutili discussioni dovreste pensare che qualche mese fa abbiamo perso un nostro fratello e non abbiamo fatto nulla per scoprire cosa è successo abbandonando poi sua moglie li tutta sola con tutti i suoi rimpianti e rimorsi per non averlo seguito!"
Mentre tutti spalancarono i loro occhi, Bretagna, rispose" e cosa avremmo dovuto fare secondo te sapientone?"
Jet adirato con Bretagna lo rispose a tono, "attento a come parli pelato!"
Bretagna, si alzo di scatto facendo cadere la sedia dove era seduto all'indietro, "cosa hai detto pinocchio? Ripetilo forza... se ne hai il coraggio!"
I due si guardarono in cagnesco e con aria di sfida mentre Joe si alza di scatto anche lui dicendo, "piantatela voi due state dando spettacolo!"
Jet e Bretagna si guardarono in torno cogliendo gli sguardi disgustati dei presenti, Jet disse, "cosa avete da guardare tutti, tornate con le teste dentro i vostri piatti se non volete che vi ci metta io!"
Reiner, esclamò, "ma cosa dici... sei matto! Calmati... adesso stai esagerando!"
Jet continuò azzittendo la sua compagna facendola rimanere di stucco, "e da quando tu mi dai ordini! Io faccio quello che mi pare!"
Chang intervenne, "ecco... è sempre il solito, quando gli parte l'embolo nessuno lo controlla più!"
Punma disse, "su ragazzi non facciamone un dramma calmatevi su!"
Simon, "Jet è il caso di chiedere scusa a tutta questa gente e a Nathalie!"
Jet guardò male Simon, e senza ascoltarla girò il suo sguardo verso Joe, "e tu piantala di dare ordini... sei sempre in mezzo! Mi sono rotto le palle delle tue uscite da leader!
Joe lo guardò col broncio, "adesso smettila! Hai finito di fare il pagliaccio! Non è il luogo per discutere di queste cose!"
Jet resosi finalmente conto di star dando spettacolo, si avvia verso l'uscita pregando tutti di seguirlo per risolvere le questioni sospese.
Dopo aver pagato il conto, le ragazze del gruppo si scusarono per la figuraccia fatta da tutti e insieme agli altri uscirono fuori dirigendosi nel vicino vicolo.
L'aria era davvero tesa, e la presenza della discordia si faceva sempre più presente nei loro animi.
Albert, "allora Jet cosa avevi da ridire sulla questione Geronimo!"
Jet, "abbiamo lasciato perdere senza sapere la verità! Questo è il problema caro mio!"
Nathalie, "è stata una disgrazia!"
Chang, "io non credo alla disgrazia... su questo sono d'accordo con Jet!"
Jet annuì, "finalmente uno con un pò di sale in zucca!"
Punma disse, "si ma ciò non giustifica il tuo comportamento Jet!"
Simon disse, "siamo tutti ancora scossi per quello che è capitato a Geronimo!"
Jet, "non credo... tanto voi state bene! Cosa importa se uno di noi è crepato!"
Françoise disse, "ma cosa racconti Jet... sei impazzito forse?! Noi pensiamo sempre a lui!"
Jet, "ma piantala di frignare! Parli proprio tu... eri andata con quel pezzo d'idiota del tuo ragazzo dall'indiano, ma siete andati via senza farvi dire quello che sapeva!"
Albert, "perché... tu cosa avresti fatto? Testone!"
Jet, "stupido idiota... io l'avrei messo a testa in giù e torturato finché non avrebbe parlato!"
Bretagna, "il solito sbruffone...! Sei solo un pagliaccio Jet! Non sai quello che dici!"
Jet, "cos'ai detto stronzo!"
Joe, "ei modera i linguaggi stai iniziando a diventare patetico!"
Albert, "ma voi sapete solo offendervi! Cosa state diventando! La società moderna vi sta dando alla testa amici miei!"
Chang, "be caro Albert... penso che qualcos'altro si doveva fare... abbiamo lasciato perdere subito questa vicenda senza fare nulla!"
Punma, "perché adesso pensi anche... e da quando! Poi cosa avremmo dovuto fare... cominciare a torturare tutti quelli immischiati in questa storia?"
Chang, "ei attento a quello che dici negro!"
Punma digrignando i denti, "come ti permetti maledetto nano!"
Joe, "ei... non sono mica un detective!"
Bretagna, "ormai dovremmo chiudere questa storia... e poi la vedova sta meglio di noi e piena di soldi e non credo che abbia bisogno del nostro aiuto!"
Albert, "il solito insensibile... pensa solo ai cazzi suoi!"
Intanto le quattro ragazze si fecero in parte assistendo al litigio dei ragazzi, Simon disse, "stanno litigando come dei bambini!"
Reiner, "si in effetti è strano! Non li ho mai visti cosi!"
Nathalie, "Jet è irriconoscibile... si è un tipo impulsivo, ma questo non fa parte del suo comportamento!"
Françoise, "sento una strana presenza nell'aria! Una presenza negativa che mette i brividi!"
Nathalie, "sono come impazziti! La discordia si è impadronita di loro!"
Jet disse, "ok sono stanco di voi!"
Albert, " a chi lo dici pinocchio, su questo siamo completamente daccordo! Andate tutti quanti al diavolo! Addio... con voi ho chiuso!" A tali parole egli si girò e richiamando Reiner si diresse verso l'albergo!"
Joe, "bravo questo si che è il modo di risolvere i problemi... scappa pure tanto nessuno ti caga!"
Albert mostrò a tutti il dito Medio urlando, "prendete questo! Andiamo Reiner, sei sorda!"
Reiner disse alle amiche, "ragazze, meglio non intervenire adesso, ci sentiamo tra qualche giorno, e faremo il punto di quello che è successo! Aspettami Albert!"
Jet, "bene è stato un piacere per tutti questi anni, ma adesso dobbiamo dividerci! Siamo troppo diversi per stare assieme! Quindi per me potete anche andare a fare in culo!" Addio... ex amici! Ha, ha, ha...! Nathalie... ti aspetto in macchina!"
Nathalie, "lo stesso vale anche per me! Ciao ragazze ci sentiamo da qualche giorno!"
Bretagna, "ma si... rompiamo questa storica amicizia del cazzo, tanto ormai è logorata! Non vale la pena continuare a frequentare degli stronzi come voi! Simon leviamo le tende si torna in Inghilterra! Non abbiamo bisogno di nessuno!"
Simon sorrise a Françoise e strizzandole l'occhio destro si allontanò con Bretagna!"
Punma, Chang e Joe invece, senza ne parlarsi ne guardarsi, si diressero verso direzioni opposte!
Joe si soffermò vicino a Françoise e la guardò negli occhi con aria seria e arrabbiata. Lei abbassò lo sguardo e dunque lui si avviò verso il centro non aspettandola.
Agli occhi di Françoise quella era stata la serata più brutta della sua vita, si accorse che i suoi timori di negatività di sempre erano dunque reali, aveva litigato con Joe e il gruppo ormai era disgregato.
Mentre era assorta nei suoi pensieri, notò con la super vista un losco individuo in tunica nera, cintura rossa e sandali ai piedi che dietro un angolo oscuro del ristorante dove aveva cenato con i suoi amici, stava osservandoli di nascosto con aria sospetta. Lo stesso individuo appena si accorse di essere stato scoperto si dileguò misteriosamente cosi come era apparso destando un certo timore nell'animo della ragazza, "chi era quello...!? Perché ci stava spiando?"
Ella iniziava a comprendere che il futuro, sempre più incerto e sinistro, sarebbe diventato da li pian piano sempre più cupo e avrebbe procurato a tutti solo tanta tristezza. Ma quello che le faceva più paura era sicuramente il pensiero, che questa triste parentesi, era solo stata l'inizio di una sciagura ben più grande che avrebbe sicuramente sconvolto la vita di tutti.

 

12. IL MALE DI FRANÇOISE.

Italia, costiera Amalfitana (SA) 26 febbraio 2012, ore 22:30.
Françoise rincasò a stento ben due ore dopo la fine della disastrosa cena. La casa si presentava vuota, fredda e buia. Si sentiva affranta e aveva gli occhi gonfi, infatti aveva pianto per tutto il tempo. Smarrita ed impaurita, gli sembrava che il mondo gli fosse improvvisamente crollato addosso. Avvertiva un certo torpore alle gambe che quasi paralizzate gli impedivano di muoversi liberamente.
Si sentiva abbandonata da tutti e da tutto, dal suo amore e dai suoi amici. Improvvisamente non riusciva a guardare oltre il suo naso, tutto intorno divenne sfocato,  buio e tenebroso. Nell'oscurità che improvvisamente la circondava, spaventata ed in lacrime cercò di chiamare Joe, chiedendogli aiuto, "Joe dove sei... ti prego rispondimi! (Pianto) Joooooe! Ti prego... non abbandonarmi! (pianto) sto male! E’ tutto buio!!! Aiuto! Per favore! Aiuto!"
Françoise dopo un capogiro cadde a terra, si sentiva morire, sentiva il suo cuore e la sua anima come bruciare. A quel punto il battito dello stesso cuore aumentò a dismisura ed ella ebbe ancora più paura, terrore, solitudine e sopratutto lo sconforto avevano ormai preso il sopravvento sulla sua fragile anima, esclamò ancora in lacrime, "Dio mio... perché mi abbandonate tutti!"
Con le poche forze rimastegli si trascinò nell'oscurità in cerca di una mano tesa, forse cercava quella di Joe che sembrava averla abbandonata di nuovo come tanti anni fa. Si sentiva ormai condannata ad una brutta fine.
Ad un tratto, quando l'oscurità stava per impadronirsi completamente di lei, si senti sollevata da terra col tronco udendo in contemporanea una voce rimbombare confusamente nella sua testa, "Françoise... Françoise... che ti succede... rispondimi ti prego!"
Françoise cercava di guardare quel volto che gli era venuto in contro stendendole la sua mano, ma ella non riusciva a vederlo. Lo stesso volto appariva alla sua vista sdoppiato e, la sua voce udita ad eco le rimbombava nella testa non riuscendo a percepire cosa volesse dirle.
Ella però, percepì il suo calore; quel calore l'avrebbe riconosciuto in mezzo a mille. In quel calore si era sentita sempre protetta e amata.
Alzando dunque a fatica il suo braccio destro cercò e toccò con la mano quel volto che non riusciva a mettere a fuoco esclamando con le poche forze rimastegli e con voce sottilissima e debole, "sapevo che non mi avresti mai più abbandonata. Sei la mia vita Joe!"
Joe inginocchiato, tenendole ancora il tronco sollevato da terra appoggiato sulla sua gamba destra, e sorreggendole la testa con la sua stessa mano destra cercava di spronarla, "ei Françoise... ma certo che non ti abbandono... ma che ti prende... su forza, alzati!"
Sembrava tutto inutile, Françoise era come in trans e non riusciva a sentirlo, aveva gli occhi in lacrime rivolti a lui ma come persi nel vuoto. Improvvisamente, la mano di lei si staccò dalla sua guancia e cadde a peso morto lungo il suo longilineo corpo fino a toccare terra mentre, contemporaneamente, chiudeva i suoi bellissimi occhi azzurri in quel momento inespressivi davanti a quelli, ben spalancati e spaventati, di Joe.
Italia, Ospedale San Leonardo (SA) 28 febbraio 2012, ore 08:00.
Erano ormai passate circa quarantotto ore da quando Françoise aveva chiusi gli occhi, e Joe era seduto su di una panca, con la testa fra le mani, nella corsia del reparto di neurologia presso l'ospedale San Leonardo di Salerno. Aveva il viso nettamente stanco e pallido. Non riusciva a capire cosa poteva aver ridotto Françoise a quel modo, ma si sentiva nettamente responsabile dell'accaduto, soprattutto soffriva nel pensare che probabilmente, mentre era in quella terribile agonia, lei lo avesse cercato.
Gli vennero in mente le immagini di quando l'aveva trovata riversa a terra, tormentandosi per non averla saputo proteggere e capire, pensava, "ma cosa ti è successo Françoise... prima di perdere conoscenza eri tremendamente spaventata... tremavi dalla paura e non riuscivi a vedermi... eppure mi guardavi dritto negli occhi...", si alzò e si diresse vicino il muro della stanza dove Françoise riposava ormai da troppe ore senza riprendere conoscenza. Sullo stesso muro vi era una finestra con una tendina chiusa che si apriva dalle 8:30 alle 09:30 permettendo cosi di poter guardare al suo interno in quanto nella stessa non si dava l'accesso a nessuno per non compromettere la salute delle persone presenti. Il primo bollettino medico emesso recitava la gravità delle condizioni della ragazza. Françoise aveva bisogno di assoluto riposo.
In quel corridoio, Joe, poteva almeno osservarla da quella piccola finestra sulla parete cercando di starle, cosi, vicino.
I medici, non riuscivano a capire il perché di quello strano e sconosciuto stato di coma. Le funzioni vitali non presentavano anomalie e malattie, ma esse erano in lento e continuo decadimento.
Un leggero affaticamento le si leggeva nettamente in viso. I suoi organi principali, cuore e polmoni, infatti, ora dopo ora venivano sempre meno alle loro corrette funzioni.
Joe con la testa poggiata su di quel gelido vetro, continuandosi a tormentare per l'accaduto si ammonisce ancora, pensando, "...nonostante quello che gli stava capitando è riuscita a riconoscermi! Sono stato un perfetto idiota. E' bastata una sua debolezza, una sua richiesta d'aiuto per farmi richiudere di nuovo in me stesso! E' bastato questo per farmi fuggire di nuovo dalla realtà e allontanarmi da lei per quei pochi attimi che l'hanno ridotta cosi! Pensavo che non mi sarebbe mai più accaduto ed invece è successo di nuovo!"
Mentre era attaccato al vetro, giunsero dietro di lui Nathalie e Gianni il suo collega di lavoro.
Nathalie camminando a passo svelto verso di lui esclamo adirata, "ma sei impazzito Joe... perché non mi hai chiamata subito... ma siete tutti diventati matti! Tu sei irriconoscibile! Jet è peggio di te... è impazzito non vuole più avere a che fare con tutti! Gli altri sembrano spariti definitivamente Dalle nostre vite! Ma è possibile tutto ciò... che sta succedendo Joe!"
Joe, senza sapere cosa rispondere, abbassa lo sguardo senza dire una parola.
Intanto Gianni, mentre i due erano impegnati nella discussione, si affacciò alla finestra della stanza e vide Françoise in viso restando a guardarla perplesso senza dire nulla.
Nathalie continuò, "non parli? Hai perso la lingua??? Almeno dimmi cosa hanno detto i medici!"
Joe dopo un attimo di esitazione alza lo sguardo verso la ragazza e con voce sofferente esclama, "non sanno cos'ha. E' una specie di coma irreversibile che la sta spegnendo a poco a poco!"
Nathalie perplessa, "cosa vuol dire Joe... non capisco... su riprenditi!"
Joe rispose, "non lo so... lei stava affrontando un periodo di stress e preoccupazioni... ricordi i suoi stati d'animo? Ne abbiamo discusso circa un mese fa a cena da noi!"
Nathalie, " si ricordo quella serata!"
Joe, "non posso credere che proprio io sono stato quello che per primo ho sottovalutato i suoi stati d'animo".
Nathalie, "cosa vuoi dire?"
Joe rispose, "vedi... secondo i dottori questo stato di coma è stato prodotto da un forte stress dovuto probabilmente alla sofferenza a lungo covata dentro! Hanno detto che i suoi organi vitali peggiorano col passare delle ore, si indeboliscono fino a quando cesseranno di funzionare!"
Dagli occhi di Joe iniziano a cadere lacrime di disperazione, egli distrutto davanti all'impotenza di non poterla difendere da quel triste destino che l'attendeva, esclamò, "cosa posso fare... a che servono tutti i miei poteri! Se almeno ci fosse qui il dottor Gilmore! Forse...!"
Nathalie, anch'ella in lacrime, "Joe stai calmo vedrai che troveremo una soluzione... non possiamo arrenderci cosi!"
Gianni, mentre guardava fisso il viso di Françoise, spalanca improvvisamente gli occhi esclamando, "èèèèè!!! Adesso ricordo! Ma è incredibile!"
Joe e Nathalie guardarono Gianni straniti, la stessa Nathalie chiese, "cos'hai Gianni! Hai cambiato improvvisamente colore!"
Gianni, quasi tremando, guardando Nathalie negli occhi, rispose, "Nathalie... tu forse non ci crederai e mi darai del pazzo! Ma non posso sbagliarmi... Françoise probabilmente è vittima di un antico sortilegio!"
Nathalie, spalancando gli occhi, "heeeeeeeee!"
Joe, "che cosa???"
Gianni, "si una maledizione antica! Ne sono sicuro Ragazzi! Ero in Messico con la mia equipe e in un villaggio antico per compiere degli studi sul passaggio dei maya per quei posti e ho trovato un rudere di una statua di donna. Il suo viso era sofferente proprio come quello di Françoise e ai suoi piedi vi erano delle antiche iscrizioni, le quali una volta tradotte alludevano ad una maledizione dove la vittima, la ragazza rappresentata nella statua, sarebbe sprofondata in un lungo sonno che l'avrebbe poi portata alla morte!"
Nathalie esclama, "ma cosa stai dicendo... spiegati!"
Gianni spiegò con calma, "vedete... per colpire i propri nemici, certe popolazioni praticavano la magia nera. Essa a quel tempo era considerata l'arte di satana, e solo lui o una sua creatura poteva padroneggiarla!"
Joe disse, "ma cosa dici... che stai blaterando! Chi si metterebbe mai a fare un sortilegio a Françoise nel ventunesimo secolo? E poi... a quale scopo?"
Gianni, "questo non so dirtelo! so soltanto che un pò di stress non porta una persona a ridursi in quello stato. Devo dire che prima d'ora non avevo mai visto una antica maledizione colpire un essere vivente! Per me sono sempre state solo leggende! Ma adesso comincio a credere che queste cose sono davvero esistite!"
Joe lo guardò incredulo ed arrabbiandosi lo afferrò per il collo della camicia. Alzandolo dunque da terra di qualche centimetro gli disse, "tu sei pazzo! Come posso credere ad una stronzata del genere!"
Nathalie afferrò immediatamente le braccia di Joe, "ma che fai sei impazzito Joe... mettilo giù!"
Gianni, sentendosi strozzare disse a fil di voce, "Joe... non capisci... Françoise è vittima del demonio!"
Joe lascia improvvisamente l'uomo e guardandolo costernato esclama, "che cosa dici... il demonio?"
Nathalie impaurita, "Gianni non scherzare... ti prego!"
Gianni, ancora con voce strozzata, esclamò, "secondo te... in questo momento, potrei mai mettermi a scherzare? Le scritture antiche citano che nell'antichità, solo un essere demoniaco o un individuo devoto a Satana, che operava per conto suo poteva sortire quei tipi di sortilegi!"
Egli continuò mettendosi una mano alla gola ancora dolorante, sotto gli sguardi sgomentati dei due, "ma devo dire... che non ho mai avuto modo di vedere tutto ciò! Ma dunque era tutto vero! C'è stato un tempo dove il male colpiva le persone! Joe... Nathalie... credo proprio che Françoise è una dunque vittima sacrificale di Satana!"
In quel momento Joe, preso dal panico, non sapeva cosa dire e cosa fare. Si sentiva impotente e incapace di trovare la giusta razionalità nelle parole di Gianni.
Lui dunque, attaccandosi a quella speranza, chiese, "ascolta... mettiamo il caso fosse vero! Ammettiamo solo per un attimo che quello che dici si stia verificando, e questi demoni stiano cercando di uccidere Françoise... cosa possiamo fare noi per salvarla?"
Gianni, dopo un attimo di silenzio, rispose, "noi non possiamo farci nulla! Io non so come spezzare un sortilegio! Non ho avuto mai a che fare con cose del genere sono un archeologo! Ci vorrebbe uno Sciamano... un intervento divino o qualcosa del genere! Vorrei tanto fare qualcosa per lei... credimi! Ma non so proprio come aiutarla... e questo mi tormenta! Mi rendo conto che tutti i miei studi, in questo momento, non servono a nulla purtroppo!"
Joe pensò velocemente e confusamente, però le parole di Gianni lo portarono a pensare al suo amico Geronimo e guardando Nathalie disse, "uno sciamano!!!"
Nathalie, replicò, "che hai in mente adesso!?"
Joe diventato serio di colpo disse, "se quello che dice Gianni è vero solo una persona può aiutarci! Anisha"
Nathalie, guardandolo disse, "senti Joe... questa storia è assurda stai correndo un pò troppo!"
Joe rispose, "lo so Nathalie! Ma se Gianni avesse ragione! Se qualcosa di strano veramente sta succedendo a Françoise... dobbiamo tentare!"
Nathalie titubante, "però io..."
Joe non le diede tempo di finire la sua frase, "ricordi quello che disse Anisha... Geronimo aveva perso il contatto con i suoi avi e avvertiva una certa influenza negativa attorno a se!"
Nathalie, "si è vero... adesso ricordo! Ma se è cosi, allora la sua morte e stata provocata da...!"
Joe, "puoi dirlo forte Nathalie! Il demonio cerca di colpire il nostro gruppo, ed ecco spiegato il perché del comportamento di tutti noi!”
Nathalie, "ma perché le forze del male cercano di colpirci! Cosa vogliono da noi!"
Joe, "non lo so amica mia! So solo che adesso credo che tutti noi siamo in pericolo! L'unico modo per cercare di capirci qualcosa di più è quello di contattare Anisha!"
Nathalie, "va bene... mi hai convinta, sono con te! Fammi solo parlare con Jet e cercare di farlo ragionare! Dobbiamo essere tutti uniti in questo momento!"
Joe rispose, "va bene Nathalie... però io non ho tempo. Ascolta... prenderò Françoise e con un aereo privato partirò per l'Arizona. Tu parla con Jet e cerca di farlo ragionare e raggiungetemi la col Dolphin 2!"
Nathalie, "daccordo Joe! Però mi raccomando stai attento e non commettere imprudenze!"
Joe, "sta tranquilla!"
Gianni era perplesso, disse, "aspettate un attimo! Ma voi chi siete in realtà!"
Joe rispose, "senti… Gianni... torna a casa e dimentica questa storia!"
Gianni cercò di saperne di più, "senti... non puoi liquidarmi cosi... sono troppo coinvolto, io vorrei venire con te Joe! Potrei esserti utile!"
Joe, "non se ne parla nemmeno! Tu non sai a cosa vai in contro e...!"
Gianni, lo interruppe, "non mi interessa! Io sono uno studioso e non mi spaventa nulla! Non so chi siete in realtà, ma Françoise è anche una mia amica, non riesco a stare fuori da questa storia! Poi conosco il mondo antico... un archeologo ti potrebbe farti comodo!"
Nathalie e Joe si guardarono perplessi, Nathalie disse, "ha ragione Joe! Ormai c'è dentro fino al collo, e conviene che te lo porti dietro! Visto che è stato lui a riconoscere i sintomi starni di Françoise!"
Joe dopo un attimo di esitazione, esclamò, "Archeologo hai detto! Ma a chi vuoi darla a bere! So io perché ti aggiri attorno a noi! Ma va bene! Prepara la tua roba... ci vediamo a casa mia stasera alle 20.00!"
Gianni, al settimo celo, replica, "e vai... non ti pentirai di questa scelta vedrai! Vuoi che prenoto io il volo per l'Arizona?"
Joe con aria seria, "spero che non sarai tu a pentirtene! Non serve che tu prenoti nulla, ci vediamo stasera! Vado a firmare per portare via la mia ragazza da questo posto!"
Joe si allontanò da Gianni e Nathalie, lo stesso Gianni chiese, "Nathalie... ma come ha intenzione di raggiungere l'Arizona!"
Nathalie, rispose con aria seria e tesa, "senti Gianni... non fare domande ti prego! Noi non siamo quello che tu credi! Siamo persone particolari! La gente se sapesse cosa incarniamo veramente ci estrometterebbe dalla società! Per favore ti chiedo solo di essere indiscreto! A tempo debito ti sarà spiegato ogni cosa!"
Gianni rimase in silenzio, quasi pietrificato da quelle parole. Egli si chiedeva chi fossero in realtà e quale terribile segreto si portavano dentro.
Joe appariva sempre più preoccupato, se Gianni aveva ragione, come poteva mai combattere contro satana e perché il male aveva puntato il gruppo. L'unica ancora di salvezza poteva solo essere racchiusa nella magica terra degli indiani.
Joe si espresse in mente sua, "Françoise ti prego resisti... io ti salverò!"

 

13. IL RITORNO IN ARIZONA E L'ANTICO RITO DELLA PURIFICAZIONE.

Italia, Costiera amalfitana 28 febbraio 2012, ore 22:00;
Quella sera Gianni preparò il suo equipaggiamento da archeologo e si diresse verso la casa di Joe e Françoise. Li vi trovò Joe che lo stava attendendo. "Scusa il ritardo Joe!" Gianni sembrava dovesse affrontare una spedizione archeologica, Joe lo rispose a tono, "sei arrivato in tempo, stavo per partire senza di te!".
Gianni, "dove dobbiamo andare a prendere l'aereo che ci porterà nel Texas?"
Joe incamminandosi, "a Pontecagnano... dove se no? E vedi di sbrigarti il furgone ambulanza ci sta aspettando!"
Gianni, "il furgone ambulanza???"
Joe, "si Gianni... il furgone ambulanza! Come credi riusciremmo a trasportare Françoise all'aeroporto? Ma tu guarda questo!!!"
I due salirono sull'ambulanza, Gianni davanti al fianco del guidatore e Joe dietro con Françoise distesa nella barella, egli tenendogli la mano esclamò, "Amore mio... tranquilla! Ti salverò!"
L'aereo privato noleggiato da Joe, decollò dal piccolo aeroporto di Pontecangano dopo aver imbarcato i suoi passeggeri puntando dritto in direzione America centrale.

Arizona, Phoenix Sky Harbor International Airport 2 marzo 2012, ore 10.00;
dopo tredici ore di viaggio, l'aereo dei tre toccò finalmente terra. Gianni stiracchiandosi scese dallo stesso emozionato per la nuova avventura mentre Joe preparò il lettino dove era distesa Françoise per portarlo al di fuori del velivolo. Immediatamente sulla pista si fiondarono un fuoristrada marca Ford f 100 seguito da un'ambulanza. Le due vetture si fermarono a qualche metro da loro e dalla stessa Ford scese una bellissima ragazza indiana. Joe con aria contenta esclamò, "Anisha...!"
Anisha felice di rivederlo,"Ei Joe... allora come va?"
I due si abbracciarono amichevolmente, lui disse, "come stai amica mia?"
Anisha, "come vuoi che vada? Sono ancora a pezzi! La mia vita non è più la stessa da quando Geronimo...!" ella non riuscì a finire la frase.
Joe, "si hai ragione è dura anche per noi. Ancora non riusciamo a realizzare quanto è accaduto! Bisogna farsi forza!"
Anisha, "si! Adesso pensiamo a Françoise che ha bisogno di cure immediate!"
Joe, "come ti ho detto al telefono è caduta in uno strano coma che la deteriora giorno dopo giorno!"
Anisha, "si lo vedo! Sento una'oscura presenza dentro di lei!"
Joe ribatté, "che cosa? Ma allora Gianni ha ragione!"
Anisha, "Gianni...?"
Joe, "ha… che sbadato non te l'ho presentato, è un collega di Françoise e Nathalie... è un archeologo. Ha riconosciuto lui i segni di un sortilegio su Françoise!
Gianni, "incantato signora... le do le mie condoglianze per la scomparsa di suo marito!"
Anisha, "la ringrazio Gianni!" Poi rivolgendosi a Joe disse, "Joe facciamo presto! Mio padre è pronto per il rito!"
Arizona, villaggio principale del popolo dei Navajo, 2 marzo 2012 ore 20.00.
I quattro si diressero, guidati da Anisha, verso il villaggio dei Navajo dove suo padre assieme ai più potenti stregoni del suo popolo erano li in cerchio attorno al fuoco!
Dopo i saluti di rito e gli sguardi indignati di Joe nei confronti del padre di Anisha, Françoise fu adagiata vicino ad un grande fuoco alimentato con legna proveniente dalla foresta pietrificata (considerata dallo stesso popolo indiano, foresta sacra) ed intorno si sistemarono gli stregoni provenienti dai vari villaggi Navajo, i quali dovevano compiere il rito sacro. Joe, Anisha e lo stupito Gianni, invece, si posizionarono al di fuori di quel cerchio. Mentre il rito iniziava a prendeva forma, Joe chiese ad Anisha, "di che rito si tratta?"
Lei rispose, "e' un rito antichissimo che pochi conoscono! Proviene dalle origini del nostro popolo e serve per scacciare i demoni che possiedono un corpo umano; è chiamato rito delle purificazione ed è la prima volta che assisto a questa cerimonia".
Gianni rimase ipnotizzato da quello che i suoi occhi vedevano, quei movimenti... quelle danze... quei canti, gli erano familiari. Aveva letto da qualche parte di quel rito, ma non riusciva proprio a ricordare dove. Continuando ad osservare, finalmente ricordò di cosa si trattasse e restò a bocca aperta stentando a credere ai suoi occhi.
Joe, molto nervoso, esclama "ma non succede nulla! Perché non si risveglia! "
Anisha rispose, "deve essere un sortilegio molto potente, ma vedrai che riusciranno a scacciare il demone dentro di lei!"
Joe guardando Anisha di stucco, e rispose, "che cosa??? Il demone!"
Anisha annuì, "si Joe, riesco a sentirlo! E' proprio un demone che la sta spegnendo!"
Gianni, "Anisha... mi scusi! Ma quel rito...!"
Anisha rincalzò, "mi dica pure Gianni!"
Gianni continuò ancora incredulo, "quel rito è lo stesso usato dal popolo Maia per scacciare le forze del male! L'ho riconosciuto... non posso sbagliarmi!"
Anisha e Joe rimasero per un attimo senza fiato, ella disse sconcertata, "che sta dicendo... questo è un antichissimo rito del popolo Navajo tramandato di generazione in generazione!"
Ma Gianni obbiettò con sicurezza, "non credo proprio! Deve sapere che io sono un appassionato della cultura Maia, la studio ormai da molti anni e posso assicurarle che quello è proprio l'antico rito propiziatorio del popolo Maia utile alla distruzione dei demoni!"
Anisha rimase atterrita... se Gianni aveva ragione, perché il suo popolo usava tradizioni antichissime di un altro popolo, per giunta terribile come quello dei Maia? Perché suo padre custodiva quel rito cosi gelosamente se alla fine non appartiene al popolo Navajo? Ella ripeté in mente sua, “no… non è possibile Gianni si sbaglia sicuramente!”
Mentre i tre battibeccavano, ad un tratto l'atmosfera intorno al fuoco cambiò, i canti si fecero sempre più serrati e forti, il fuoco cominciò ad ardere violentemente alzando le sue fiamme a più di due metri circa iniziando a roteare creando un vortice di fiamme appuntito. Si udì improvvisamente un terribile lamento provenire dal cerchio infuocato e una sagoma nera e mostruosa era adesso imprigionata all'interno delle alte fiamme. Adesso la si distingueva benissimo… era l’immagine di un demone nero, a forma di ombra, con le mani a quattro dita a punta, la quale, si dimenava all’interno del fuoco producendo urla raccapriccianti.
Joe e gli altri erano ipnotizzati davanti a quella scena terribile e paurosa, i lamenti divennero sempre più acuti e impressionanti fino a quando quella figura fu circondata e avvolta dalle fiamme totalmente, scomparendo disintegrandosi in altrettanti atroci e terrificanti lamentii.
Il rito terminò con una antica ed incomprensibile preghiera, mentre due individui vestiti con tuniche rituali variopinte portarono Françoise nella tenda sacra che era protetta dallo spirito guida del popolo Navajo, Kokopelli.
Joe si diresse di scatto verso la tenda indiana, ma Aquila della Notte lo fermò anteponendosi dinnanzi al suo cammino, "non puoi calcare la tenda sacra del dio Kokopelli!"
Joe esclamò, "ma cosa stai farneticando! Spostati immediatamente!"
Joe cercò di spostare il capo Navajo, quando fu improvvisamente preso per un braccio da un individuo vestito con una strana e antichissima tunica indiana nera al ginocchio e maniche corte al gomito. Joe tentò di divincolarsi ma dovette metterci molta forza, "Ei... ma chi cazzo sei... lasciami immediatamente!"  Pensò, “Maledizione, ma da dove prende tutta questa forza!" Joe alla fine riuscì a divincolarsi sbattendo a terra il suo antagonista e mettendosi in guardia esclamò, "o capito cerchi rogne!"
Anisha intervenne, "fermati Joe ti prego!"
Joe richiamato dalla voce di lei, le rispose, "ma io devo raggiungere Françoise!"
Anisha continuò, "Françoise  è al sicuro in quella tenda! Essa per noi è sacra e non puoi varcarla! Ti prego abbi fiducia!"
Allora Joe si calmò e si sedette ai piedi dell'albero posto a pochi metri dalla tenda del dio Kokopelli.
Mentre Gianni, ancora scioccato da quello che avevano visto i suoi occhi, fu fatto accomodare nella casa degli ospiti per passare la notte. Egli era, per un certo senso euforico e non vedeva l'ora di saperne di più sul popolo Navajo cosi legato alle tradizioni Maia. Il suo intuito infatti gli diceva che lo stesso capo tribù nascondesse qualcosa.
Anisha intanto si avvicinò a Joe dicendo, "vieni a riposarti Joe! Domani vedremo se il rito è stato eseguito in tempo per sortire i suoi effetti."
Joe rispose, "grazie, ma preferisco restare qui ad attendere...!"
Anisha sorrise, "ti capisco... e non insisterò! Gianni l’ho sistemato nella casetta degli ospiti al villaggio nella parte moderna, a domani allora! Tranquillo vedrai che tutto andrà per il verso giusto".
Joe sorridendo, "grazie Anisha di quello che stai facendo per Françoise!"
Anisha, "non ringraziarmi, voi tutti siete parte di me! Vi considero come la mia famiglia e farei di tutto per voi!" Anisha, dando le spalle a Joe si diresse nella casa di suo padre per passare la notte mentre Joe rimase li seduto a fissare quella tenda.

 

14. LA FINE DEL MONDO È VICINA.

Solo a tarda notte, Joe aveva chiuso i suoi occhi scuri e si era addormentato seduto sotto quell'albero di fronte alla tenda dove era stata riposta Françoise.
Arizona, villaggio Navajo, 3 marzo 2012, ore 10:00;
Il mattino seguente, le prime luci dell'alba colpirono la tenda del dio Navajo ed illuminarono il paesaggio circostante.
Joe ancora addormentato, sentendosi accarezzare i capelli, si svegliò improvvisamente di soprassalto vedendo una figura posta d'innanzi a lui, ma i suoi occhi dovendosi abituare alla luce, vedevano momentaneamente offuscati.
Quando la vista si riallineò, vide il volto di Françoise che lo osservava da vicino e rimase come pietrificato e senza parole. Dai suoi occhi cominciarono a cadere due lacrime di felicità e sorridendo, asciugandosele, guardò Françoise intensamente. Lei allora con sguardo imbarazzato disse con voce calma, "ciao Joe!"
Joe di rimando rispose, "Françoise... credevo di non... credevo di perderti per sempre!" Lei accarezzò la guancia sinistra e, iniziando a piangere, disse, "non parlare... ti prego stringimi forte!"
Joe, non se lo fece ripetere due volte, egli non aspettava altro. Si alzò velocemente e l'abbracciò tirandola a se energicamente e sollevandola da terra.
Françoise come in trans disse, "questo è il calore che voglio sentire per tutta la vita! Quel calore che mi ha sempre protetta!" Mentre dai suoi occhi continuarono a scendere lacrime di gioia, ella continuò esclamando,"ti amo Joe!"
Lui non rispose ma la strinse a se ancora più forte.
Intanto a distanza erano sopraggiunti Gianni, Aquila della notte ed Anisha i quali guardarono con un abbozzo di sorriso e, qualche lacrima di commozione da parte di quest'ultima ricordando i bei momenti trascorsi con Geronimo.
Joe e Françoise si accorsero di essere guardati a breve distanza, quindi si staccarono arrossendo.
Anisha corse verso Françoise abbracciandola dalla felicità nel rivederla di nuovo in buone condizioni. Anche Gianni si avvicinò a lei salutandola affettuosamente. Aquila della notte resto distaccato mentre i tre spiegavano a Françoise cosa era successo dopo che Joe l'aveva soccorsa presso la loro abitazione.
Françoise impallidì nel sentire quello che le era capitato, e non poteva credere a quanto udito, ma era successo davvero. La domanda che si pose era quella di come poteva essere accaduta una cosa del genere, e perché proprio a lei. Era sempre stata fedele a Dio e proprio non si spiegava come un demone fosse entrata dentro di lei, ma, a quella domanda nessuno dei suoi amici seppe rispondere.
Aquila della notte riuscendo a captare la domanda di Françoise, si avvicinò dicendo, "quando si perde la speranza, anche senza volerlo ci si allontana automaticamente da Dio!"
Tutti si voltarono verso Aquila della notte rimanendo ammutoliti dopo la sua affermazione.
Anisha, dopo qualche istante di silenzio, rispose, "padre cosa vogliono dire le tue parole?"
Aquila della notte con voce cupa rispose all'interlocuzione, "solo in tre occasioni i demoni possono impossessarsi o agire contro gli esseri umani; la prima quando si è completamente lontano da Dio servendo il male stesso."
Gianni disse intromettendosi nel discorso, "...e questo era logico!"
Aquila della notte continuò, "la seconda occasione è quando si viene a contatto con i segni del male o ci si trova in zone dove i demoni agiscono in piena libertà."
Joe, con tono esclamativo, "...che cosa??? I segni del male?"
Aquila della notte terminò illustrando il terzo caso, "l'ultimo caso è quando si perde la fiducia in se stessi e automaticamente in Dio. Perdendola, infatti, attraverso lo sconforto, il timore di non farcela e la paura di guardare al futuro, ci si espone agli influssi di satana che riesce a entrare in contatto con l’individuo attraverso le sue stesse paure."
I quattro rimasero ammutoliti ancora una volta essendo il concetto espresso per loro poco chiaro. Non riuscivano infatti a collegare la parole del capo Navajo alla vicenda accaduta.
Aquila della notte osservando le loro espressioni perplesse, disse, "bene... vedo dalle vostre espressioni che non trovate una collocazione ai fatti accaduti! Ma se pensate bene agli eventi occorsovi, forse riuscirete a capire il senso delle mie parole. Bene! Ci vediamo stasera al gran Consiglio, siete tutti invitati a partecipare!" Il Capo Navajo con quelle parole si congedò lasciando i ragazzi con tanto di naso.
Anisha rimase con gli occhi sbarrati nel sentire le parole del padre, era incredibile, non aveva mai avuto il permesso ad accedere a quella consiglio, nessuna donna l'aveva mai potuto fare.
Nella sua mente si insediarono strani pensieri. Infatti, le leggi indiane erano inviolabili ed indiscutibili da millenni. Perché proprio lui, il grande capo Navajo, voleva infrangere tali leggi? Cosa stava accadendo?
Françoise vedendo l'amica quasi praticamente tremare, chiese, "cosa ti succede Anisha!"
Lei senza nascondere le sue preoccupazioni, rispose, "non lo so Françoise! Il fatto è che leggi indiane sono inviolabili! D'altri tempi nessuno di noi avrebbe avuto accesso a quel consiglio! Perché ci ha invitato allora! Non sono affatto tranquilla!"
Più tardi, qualche ora dopo, Françoise, Joe e Gianni passarono la giornata a cavallo con Anisha che li portò a visitare le vaste terre del popolo Navajo facendosi conquistare dagli scenari incantevoli di quel luogo.
Joe mentre cavalcava pensava alle parole di Aquila della Notte, le quali ancora gli rimbombavano nella testa. I quattro si fermarono nei pressi di un ruscello coperto da un pò di vegetazione, Joe, immerso nei suoi pensieri, era seduto su di un grosso masso mentre gli altri stavano conversando genericamente. Françoise notando il suo fidanzato seduto a riflettere si avvicinò a lui pian piano sussurrandogli dolcemente, "cos'hai caro?" Joe sorpreso la guardò, mentre lei continuava la sua frase, "stai ancora pensando alle parole di Aquila della notte... non è vero?"
Joe sorridendo rispose, "non ti si può nascondere niente è?"
Françoise, "dovresti saperlo che sei come un libro aperto per me!"
Joe, rincalzò, "mpf... bene! Hai ragione! Sono riuscito a capire cosa volesse intendere il padre di Anisha stamane!"
Françoise lo guardò in maniera seria imbronciando la fronte, anche Gianni e Anisha, distratti da quelle parole, si ammutolirono di colpo prestando dunque la loro attenzione sull'amico.
Joe disse, "vedete... le forze del male ci hanno colpiti proprio quando abbiamo abbassato la guardia! Ecco la spiegazione di tutti i nostri guai!"
Françoise, disse, “spiegati meglio Joe!"
Egli si spiegò, "vedete... Aquila della notte ha detto che il male colpisce sommariamente in tre grosse occasioni, uno di questi è quando si viene a contatto con i segni del male!"
Anisha, "ancora non capisco dove vuoi arrivare!"
Joe, "l'aereo che ha preso Geronimo era il numero 666… non è vero?!"
Tutti spalancarono gli occhi.
Gianni disse, "tu... vuoi dire... che..."
Joe continuò, "si... il numero 666 come tutti sapete è il numero del diavolo!"
Anisha con gli occhi lucidi, "vuoi dire che la morte di mio marito non è stata dovuta un maledetto errore umano?"
Joe, "vedi Anisha, dopo quello che ho visto ieri notte, inizio a credere che Geronimo sia stato una vittima! Forse qualcuno, o qualcosa ci teneva a neutralizzarlo!"
Françoise, "è incredibile... quello che alludi è abominevole! Ma perché?"
Gianni, perplesso, "si ok va benissimo! Il tuo discorso ci può stare, ma allora quello che è successo a Françoise? Come lo spieghi Joe?"
Joe rispose, "be... provate a riflettere! Qui entra in gioco il terzo caso a cui alludeva Aquila della Notte!”
Françoise, guardandolo stupita, esclama, “cosa vuoi dire! Terzo caso!”
Joe, con una smorfia di sorriso, rispose, “lo sconforto… Françoise, la perdita di fiducia!"
Françoise con voce ferma e decisa, "cosa vuoi dire... io non ho mai perso la fiducia in Dio!"
Joe, in serenità rispose, "calma piccola... non ho detto questo! Ultimamente però avevi perso fiducia in te stessa e nel futuro! Eri caduta nello sconforto! La paura di confrontarti con i tuoi timori ti ha allontanato involontariamente da Dio! Pensaci Françoise! Dio non risiede nello sconforto, e tu ultimamente ne eri posseduta!"
Françoise dopo un attimo di esitazione riflettendo ad occhi chiusi, riaprendoli disse, "si! E’ vero... devo dire che ero in pieno sconforto per il nostro futuro per via dei segni che captavo giornalmente dalla nostra società sempre più corrotta e oscena. Non ero tranquilla e a dire il vero ancora non lo sono ancora!"
Gianni intervenne, "infatti, penso che Joe abbia colpito nel segno, infatti, è proprio nello sconforto che trova rifugio il male! Se analizziamo bene le società antiche, notiamo che quasi tutte le tribù dell’epoca, celebrano lo sconforto come l'allontanamento dal divino. Realizzarono che nello stesso sconforto l’essere umano perde la strada, perde la luce che lo collega alla divinità!"
Joe, continuò, "e dunque, ecco spiegato come ha fatto quel demone a entrare dentro di te!"
Françoise, "...incredibile... ma allora… come spieghi l'allontanamento dei nostri amici! Come spieghi la profonda crisi avvenuta successivamente alla scomparsa di Geronimo?"
Joe, "è molto semplice Françoise! E' stato un mix di eventi!"
Anisha, perplessa, "un mix!? Ma cosa vuol dire?"
Joe, spiegò la sua visione della faccenda, "volevo solo dire che è stata la somma di due eventi!”
Françoise, “ non capisco… spiegati meglio!”
Joe continuò, “vedete, probabilmente tutto è collegato ancora una volta alla morte di Geronimo!”
Anisha, “e in che modo questo ha potuto contribuire alla vostra disunione?”
Joe rispose, “Quello è stato solo il pretesto per far si di insinuare la discordia tra di noi! Poi, ha giocato il ruolo decisivo fra di noi lo sconforto e la rabbia di non aver potuto fare niente per aiutarlo. Questi due eventi hanno spianato la strada al male che si è impossessata di alcuni di noi allo scopo di metterci uno contro l'altro!"
Françoise e gli altri erano ammutoliti, ella esclamò, "ma è terribile...! Ma se quello che dici è vero... perché il diavolo si interessa a noi? Perché sta cercando di allontanarci!"
Joe, "non lo so Françoise! Forse Aquila della notte ne sa qualcosa più di noi!"
Anisha, di sobbalzo, "si... certo! E' possibile...! Ecco perché allora ci ha invitati al consiglio!"
Gianni, esclamò, "allora che stiamo aspettando, andiamo... a questo punto non ci resta che chiederlo a lui direttamente! Se tuo padre ha violato le antiche leggi del suo popolo vuol dire che ci sono dei grossi guai in vista! Conosco bene le tribù indiane e fin ora non avevo mai visto andare contro alle loro leggi!"
Anisha continuò la frase, “In effetti è vero! Mio padre è un fautore delle regole del nostro popolo e credetemi… se un tipo come lui le ha eluse, vuol dire che c’è qualcosa di grosso nell’aria!”
I quattro, dopo aver protratto un attimo di silenzio, salirono a cavallo e si diressero verso il villaggio principale del popolo Navajo sede del gran consiglio di guerra.
All'arrivo, dei quattro, notarono da subito la strana aria che circolava. La gente sembrava preoccupata,  lo gli si leggeva negli sguardi.
Arrivati davanti alla tenda dove si sarebbe tenuto il gran consiglio, si notarono subito  i Guardiani inquadrati a file da cinque, con addosso le vesti antiche da combattimento.
I quattro, guardandoli quasi impressionati per quell’assetto guerresco e marziale, entrarono in silenzio sfilando sotto i loro occhi colmi di rispetto quasi a voler salutare il loro arrivo.
Anisha, esclamò, “sapete, questo, è il loro modo di dare rispetto a persone ritenute per loro importanti!”
I ragazzi entrarono in tenda rimanendo senza parole quando di fronte ai loro occhi trovarono ad attenderli, oltre ai capi villaggi del popoli Navajo, persone di loro conoscenza.
Albert, "finalmente siete arrivati!"
Chang, "vi siete fatti attendere!"
Bretagna, "felice di vedervi amici!"
Jet, "spero che non c'è l'abbiate con noi!"
Dagli occhi di Françoise iniziarono a cadere lacrime di gioia, "siete tutti qui... che gioia rivedervi tutti!" Ella scatto verso di loro che a loro volta l'abbracciarono tutti assieme, mentre Joe rimase li sul posto con una smorfia di sorriso.
Nathalie, "Françoise stai bene! Mi hai fatto stare veramente in pena! Non farmi mai più questi brutti scherzi... capito?"
Simon disse, "Françoise perché non ci hai mai parlato delle tue preoccupazioni! Avremmo potuto aiutarti amica mia!"
Reiner esclamò, "siamo come sorelle, non debbono mai esserci segreti tra noi!"
Françoise ancora in lacrime, "scusatemi vi prego! Non vi nasconderò mai più nulla! Vi voglio un bene dell'anima!"
Chang, "hooooo! Tutto è bene quel che finisce bene!"
Anisha, "ciao ragazzi come va? Vi siete fatti attendere è?"
Joe, ridendosela sotto i baffi, disse,"credo che anche tu sei immischiata in questa storia vero Anisha?"
Anisha rispose mettendosi una mano dietro la nuca, "be in realtà un pò si! Mio padre mi ha chiesto come riuscire a riunirvi tutti assieme, quindi con l'aiuto di Nathalie... eccoci tutti qui!
Jet, "ti pareva che la mia dolce metà non centrasse qualcosa! Comunque… senti Joe, mi dispiace... volevo dire che...!"
Joe lo interruppe, "tranquillo Jet... non è stata colpa tua! Qualcuno ci ha voluto dividere e sono sicuro che Aquila della notte saprà dirci di chi si tratta e perché ci tiene tanto a noi!"
Albert, "bene allora iniziamo questo consiglio!"
Tutti guardarono Aquila della notte, che finalmente si espresse, "signori, fratelli… dichiaro aperta l’assemblea! I capi villaggio ed io abbiamo infranto le nostre sacre regole e i nostri principi per illustrarvi cosa sta accadendo al mondo."
Senza troppi fronzoli, Aquila della notte scopri immediatamente le carte annunciando una terribile sciagura che ben presto avrebbe colpito il mondo, "che ci crediate o no... il tanto temuto Armageddon è molto vicino!"
Il gruppo rimase pietrificato e senza parole mentre lo stesso capo Navajo continuò dicendo, "si ripercorrono da tanti anni scenari sull'ipotetica fine del mondo. Molti filosofi hanno tentato di tradurre gli antichi scritti dei popoli antichi, ma nessuno è giunto mai a capirne il vero significato."
Françoise in apprensione, "l’Armageddon?! Ossia la fine del mondo... ma ma à impossibile! Non voglio crederci!"
Jet, "ti stai sbagliando grande capo... quella è una filastrocca per bambini e narratori di libri, non ci sono prove sulla fine del mondo!"
Bretagna, "concordo... sono solo stupide leggende!"
Aquila della notte replicò, "sciocchi... pensate che io vi stia prendendo in giro!? Che abbia infranto le regole del mio popolo solo per fare umorismo?"
Simon rispose a tono, "non ci sono prove su quello che afferma!"
Punma, "si... come fai a dire certe sciocchezze! Cosa hai di fondato!"
Il capo Navajo con voce calma, disse, "proprio non volete cogliere i segni vero? Dopo tutto quello che succede nel mondo e dopo quello che è successo a voi tutti ancora stentate a credere che esistono altri mondi dove il bene combatte il male! Dove da secoli orsono, le due forze si cercano di contendere l’animo umano!"
Reiner, "non è per contraddire la tua parola, grande Aquila della notte, ma come facciamo a credere ad una simile cosa!"
Joe allora ne approfittò per inserirsi nel discorso esordendo con quello che aveva intuito dopo i recenti avvenimenti ad essi accaduti e di come le forze del male erano riuscite ad entrate in contatto con le loro persone. Egli, ovviamente, rammentò la vicenda della morte di Geronimo, passando poi per ricordare la grave lite avuta fra di loro e terminando con la storia del demone che si era impossessato dell'anima di Françoise.
Il discorso di Joe terminò e gli altri iniziarono a percepire che quelle situazioni illustrate, quei pensieri e quei segni, non rientravano indubbiamente nella normale quotidianità delle cose.
Il capo Navajo allora, con animo sereno, disse, "la fine del nostro mondo è fissata da secoli! I nostri avi l'avevano predetto molti secoli orsono, quando idearono il loro calendario!"
Gianni rimase a toccato da quelle parole, poiché quella parola calendario gli fece accendere una lampadina nel cervello. Dopo qualche secondo di esitazione, esclamò, "che cosa ha detto??? Il loro calendario??? Ma lei sta forse parlando del famoso calendario..."
Aquila della notte, interrompendo la domanda di quest'ultimo rispose, "si...! Parlo dell'antico calendario Maya!"
Gianni proseguì stupito ed esterrefatto, "ma che significa quando allude ai suoi avi... cosa centrano i Maya col suo popolo? Aspetti… non mi dica che!?"
Aquila della notte, rispose, "quello che vi dirò vi prego di farlo rimanere nelle vostre menti... noi in realtà discendiamo dal Grande popolo Maya!"
Anisha, Gianni, e i Cyborg spalancarono gli occhi, Anisha subito disse, "padre... ma cosa stai dicendo! Ma che cosa significa? Cosa centrano i Maya con noi?"
Aquila della notte rispose, "molti anni fa... ci fu un popolo denominato New Conquistadores, i quali volevano espandere le loro conoscenze e i loro possedimenti dai mari d’Europa ai territori d’oltremare. Questo li spinse a muoversi conoscendo la culture del nostro antico popolo. Capita la grandezza del popolo Maya, i Conquistadores cercarono di soggiogarlo. Riuscirono pian piano nel loro intento mescolandosi tra la popolazione e successivamente, dall’in-stabilizzazione creatasi in conseguenza delle loro azioni, il nostro popolo fu quasi sterminato. Gli ultimi sopravvissuti, per sfuggire allo sterminio definitivo, decisero di stanziarsi in queste terre e cambiare la loro denominazione, fondando cosi letteralmente e al loro mal grado, il popolo Navajo facendo cosi credere ai nostri nemici di averli sterminati tutti. Di questo segreto, ne sono al corrente tutti i capi villaggio e la vicenda è tramandata ormai da generazione a generazione, a tutti i nuovi capi villaggio"
Gianni, all’apice della felicità, disse, “ma questa è una notizia da brividi... in realtà il popolo Navajo ha radici Maya... cazzo! Questo rivoluzionerebbe la storia dei popoli! E' una scoperta sensazionale."
Aquila della notte, "questa scoperta deve rimanere un segreto signor Gianni! Se si sapesse la verità ci sarebbero gravi riscontri negativi nel mondo che minerebbero la stabilità dello stesso e del nostro popolo!"
Gianni allora rispose, "con rammarico le dico che il suo segreto è al sicuro... ripagherò la fiducia che lei mi sta dando nel raccontarmi la verità! Sono uno studioso dell’affascinante popolo Maya, e avere dinnanzi a me gli eredi delle loro tradizioni, mi colpisce veramente nell’animo!"
Aquila della notte fu felice di sentire quelle parole.
Anisha però, intanto, dopo un attimo di silenzio dovuta all’incredulità di quelle affermazioni, esclamò, "padre... allora noi discendiamo da un popolo conquistatore e sanguinario che ha fatto di distruzione e morte la sua bandiera e stile di vita?"
Un altro capo villaggio, Orso bianco, si alzò e a muso duro disse, "sono tutte menzogne! Le nostre origini sono pure! Sono stati i maledetti Conquistadores ha spargere quelle voci solo per giustificare il massacro barbaro che ci fu ai danni dei  nostri avi!"
Corvo bianco, “per colpa di quei maledetti abbiamo perso la nostra dignità e soprattutto abbiamo perso il nostro antico nome!”
Chang, continuò, "in effetti.. se ci pensate bene, la guerra è scritta dai vincitori"!
Simon, "Infatti! Chi viene sconfitto e annientato, non può mettere sul piatto della bilancia le proprie ragioni."
Reiner concluse, "su ogni guerra passata, nessuno può sapere come sono andate veramente le cose!"
Françoise, "è triste pensare che la storia sia stata ricostruita dagli uomini con tante menzogne! Milioni da anni modificati a piacimento degli esseri umani solo per giustificare le barbarie commesse!"
Jet, allargando le mani, sarcasticamente disse, "hey, adesso non venite a dirmi che Hitler era un buono???"
Albert, altrettanto ironicamente, "be Jet... può darsi che i cattivi erano gli americani...! Tu che ne dici? E visto che hanno vinto la guerra, lo hanno tinto di tutti i colori!"
Jet lo guardò male per qualche istante, poi replicò, "che spiritoso!!!" Poi abbozzò una smorfia sorriso.
Aquila della notte interruppe quegli animi un tantino allegorici, "mi dispiace interrompere la vostre battutine sarcastiche, ma il tempo stringe e noi dobbiamo agire immediatamente!"
Tutti di colpo fissarono il vecchio saggio diventando seri ed esprimendo mesi duri.
Egli continuò dicendo, "ho tentennato un pò a capire chi siete in realtà, e finalmente mi è tutto chiaro!"
Chang, "mi scusi… ma cosa intende!"
Aquila della notte, "vi attendevamo da secoli... voi siete i guerrieri del bene che con il loro sacrificio fermeranno il male e restituiranno amore e pace al mondo intero salvando gli uomini dalla grinfie del demonio."
Tutti i presenti rimasero meravigliati e colpiti. Quelle parole davano animo e coraggio ai tutti i capi tribù.
Lo stesso Capo Navajo continuò, "sbagliavo nel pensare che Geronimo fosse il capo guerriero che doveva radunarvi, ma non era cosi!"
Anisha, "cosa vuoi dire padre! Che centra Geronimo!"
Egli rispose guardandola con occhi socchiusi, "vedi figlia mia... Geronimo era solo il tramite...! Con il suo sacrificio infatti, e dopo varie peripezie i guerrieri si sono finalmente riuniti in questa tenda ed insieme inizieranno la loro battaglia contro le forze del male!"
Bretagna, "io non capisco una parola! Demonio... Guerrieri del bene...! Mi spiegate per favore!"
Punma, "sei il solito tontolone Bretagna!"
Nathalie, "mi scusi... questo mi sa d'incredibile! In che modo noi possiamo combattere satana e la sua schiera di demoni?"
Aquila della notte, "la fede è l'unica fonte di salvezza! Gli uomini hanno perso la fede in Dio ed il male prende il sopravvento sul bene. Il demonio sta tentando di vincere lo scontro finale per il possesso delle anime e il dominio su tutte le creature!"

Chang, "quando ci sarà questo scontro?"
Albert, "è chiaro... a questo punto tutto è fissato per il 21 dicembre di quest'anno!"
Reiner, "si... l'Armageddon tanto temuto... non è vero?"
Aquila della notte, "purtroppo si! E non abbiamo molto tempo per agire!"
Joe, molto titubante e pensieroso non diceva una parola, ascoltava i commenti e dirigeva il suo sguardo all'infinito tanto da attirare quello di Françoise, "cos'ai Joe?" Egli tornando in se attirato dalle parole di lei, guardandola fisso negli occhi, dopo aver tentennato ad aprire bocca per qualche attimo esclamò, "adesso mi è tutto chiaro!" Tra lo stupore dei presenti egli continuò, "in tutti questi anni mi sono tormentato del perché proprio a me stava accadendo tutto questo! Perchè mi hanno trasformato in cyborg, perché devo sempre combattere e perché tutta questa sofferenza!" Egli, guardando tutti gli sguardi dei presenti che continuavano a fissarlo, esclama, "ma perché mi fissate cosi, non capite! In tutti questi anni siamo stati solo messi alla prova! Preparati per uno scopo finale che noi tutti ignoravamo e solo adesso ci viene portato alla luce!"
Françoise, "che vuoi dire Joe!"
Egli rispose, "non si vive a lungo senza un perché e se il grande Capo Navajo dice il vero, il nostro cammino e stato solo di preparazione per affrontare la più dura delle battaglie, quella con il male in persona!"
Punma, "ma come si fa a combattere contro i demoni! Non riusciremo neanche a scalfirli!"
Françoise, "già! Loro ci attaccano con vili mezzi! Difficili da prevedere e contrastare!"
Nathalie, "il nemico stavolta è pericoloso ed invisibile che agisce anche attraverso gli animi umani!"
Joe, "si è vero! Ma i demoni possono solo condizionare le menti a compiere atti malvagi! Ma se si rimane nella luce di Dio e nei suoi comandamenti non riuscirà a toglierci di mezzo tanto facilmente e dunque dovranno materializzarsi ed affrontarci sul campo di battaglia dove avremo delle possibilità di sconfiggerli!"
Aquila della notte, "lo credo anch'io! Tra i secoli si è parlato di voi, ancora quando neanche eravate nati! Il vostro destino è scritto da molto tempo. Il demonio, pur conoscendo la profezia sulla battaglia finale che lo vede sconfitto, starà sicuramente cercando un piano alternativo per vincere l'eterna guerra contro Dio per il possesso delle anime degli uomini! Questo piano è stato profetizzato e calcolato dal nostro antico popolo e ci ha posti baluardi qui a difendere le sorti del mondo in attesa dell’arrivo dei guerrieri del bene! Per molto tempo, noi capi villaggio abbiamo preparato il nostro antico esercito di combattenti temprando il loro fisico e le loro menti, ma non so se questo basterà. Il nemico è troppo potente i poteri di Dio stanno scemando sul mondo da quando i suoi abitanti stanno adorando sempre di più il male! Ecco perché devono entrare in azione i guerrieri del bene!"
Aquila della notte, a quel punto chiuse bocca fissando tutti i presenti per qualche attimo. Dopo un silenzio durato troppi minuti, che lasciò intanto riflettere tutti i presenti, inizia a descrivere la traduzione degli antichi testi sacri Maia, che di li a poco avrebbe svelato parte della verità sul destino dell’umanità, "gli antichi testi in nostro possesso svelano dell’esistenza di sette sigilli su di una pergamena. La stessa pergamena rappresenta la descrizione sacra e divina dello sviluppo del giorno dell’Apocalisse. Ad essa nessuna può accedere perché custodita nel regno dei celi.
L’agnello spezzerà tali sigilli uno alla volta iniziando cosi le varie fasi di anteprima dello scontro che porterà all’apocalisse descritta da Giovanni.
Alla rottura del primo sigillo, ci sarà l’arrivo di un cavaliere su di un cavallo bianco che altri non è che un alleato molto pericoloso del demonio, il suo luogotenente. Lo stesso avrà l’appoggio di tre malvagi seguaci che getteranno il mondo nello sconforto. Infatti, alla rottura del secondo sigillo comparirà un uomo su di un cavallo rosso che porterà la guerra, alla rottura del terzo sigillo comparirà un altro uomo su di un cavallo nero che porterà la carestia ed alla rottura del quarto sigillo comparirà l’ultimo seguace che su di un cavallo verde porterà la morte.
Il cosiddetto “complice di satana” getterà il mondo in guerra, egli è il conquistatore atteso del futuro che si manifesterà dapprima come un uomo buono capace di radunare tutti gli eserciti sotto di lui per portare pace e benessere, ma le sue vere spoglie malvagie usciranno solo in un secondo momento quando dovrà compiere la sua azione diabolica”.
In sala non volava una mosca, tutti erano presi dal racconto del vecchio capo.
Gianni esclamò, “ma questo è incredibile! L’Apocalisse di Giovanni descritta nei suoi testi allora si manifesterà sul serio! Il mondo sarà colpito da tutte le sciagure in essi descrittevi!”
Aquila della notte continuò affermando, “si viso pallido! Aspetta di conoscere il resto di cosa accadrà e veramente diventerai molto più pallido di quanto tu non lo sia già!” Abbozzò uno sguardo serio e cupo.
Il grande capo riprese la parola continuando a raccontare quanto tradotto dai sacri testi della sua antica tribù, “alla rottura del quinto sigillo, tutti i martiri uccisi, massacrati e perseguitati per la loro devozione a Cristo, si raduneranno dinnanzi a Dio chiedendogli quando tempo dovranno aspettare ancora prima che tu ci vendichi? Le rotture del sesto e del settimo sigillo portano sulla terra profondi cataclismi, da grandini che inaridiranno la terra, a montagne che diventeranno di fuoco lavico gettato in mare che diventerà rosso, per finire con terremoti, fulmini e tuoni. Dal celo cadrà una stella che renderà imbevibile un terzo delle acque dolci. Un terzo del sole e della luna diventeranno di colore nero. Tutti questi eventi verranno preannunciati da eventi naturali.
Chang, “ma è abominevole…non ci credo! Che rovina!”
Aquila della notte, “ ci saranno battaglie, probabilmente guerre mondiali, morti ed uccisioni.
In questo scenario, satana e rappresentato come un serpente rosso con sette teste. Egli chiamerà due bestie, una dal mare e una dalla terra. Dalla terra arriverà il falso profeta che si opporrà al Papa reclutando anime per il demonio e dal mare arriverà l’anticristo. Si avrà cosi una sorta di trinità del male. L’anticristo apparirà come un uomo che verrà sotto forma di leader politico. All’inizio, per conquistare il potere, questo anticristo apparirà come una figura benigna che irrompe sulla scena delle guerre già in atto esordendo che il modo ha bisogno di unione dei popoli e di pace, chiederà di essere seguito in quanto egli avrà un piano per rimettere le cose a posto. Quasi tutto il mondo intero lo seguirà, seguirà questa incarnazione del male. La bestia della terra invece, il leader religioso che verrà poi chiamato falso profeta, lo affiancherà per attirare le anime verso il lato oscuro, lontano da Dio, portando gran parte del mondo ad adorare l’anticristo. Lo stesso anticristo diverrà sempre più malvagio e sempre più potente ed imporrà un solo governo e una sola religione mondiale. Tutti i loro seguaci verranno infine marchiati con il numero della bestia”.
Joe intervenne, “tre volte 6… non è vero?!”
Aquila della notte affermò, “hai indovinato ragazzo! Il numero del demonio!”
Anisha, “tutto questo è abominevole!”
Simon, “Dio non può permettere tutto ciò!”
Albert, “incredibile! Non posso crederci! No non può succedere una cosa simile!”
Françoise, portandosi le mani al volto, esclama, “ecco perché non ero affatto tranquilla, le mie paure erano fondate! Non voglio che questo accada! Ti prego Dio mio aiutaci!”
Jet, irritato, “aiutaci! A quanto ho capito Dio ha bisogno del nostro di aiuto! Non è vero stregone?”
Nathalie ammonì Jet, “ma Jet cosa dici! Sei impazzito forse!” Jet gira il viso dall’altra parte incrociando le braccia.
Aquila della notte, “ogni essere umano, avrà la possibilità di scegliere se stare con Dio o con satana. Intanto… tra sciagure, catastrofi, morti e uccisioni, l’anticristo oserà l’ultima provocazione; egli entrerà in Gerusalemme e si proclamerà dio. In quel momento verrà segnata l’ora della battaglia il temuto Armageddon.”
Punma, “e dove avverrà questa battaglia???”
Il grande capo rispose, “avverrà ad Har-Mageddon che è una località situata in Gerusalemme ai piedi del monte Megiddo. Li si combatterà l’ultima guerra per il destino delle anime di tutti gli uomini e donne del pianeta. In quel luogo, l’anticristo condurrà i suoi eserciti umani per distruggere l’ultima sacca di resistenza fedele a Dio. Una volta annientato quel piccolo esercito egli allontanerà per sempre Dio dalla sua creatura più amata diffondendo odio, peccato e terrore. In questo modo il demonio avrà la sua vendetta e dominerà incontrastato su tutto il mondo.”
Simon, atterrita, “ei un momento! Ma tu avevi detto che i guerrieri del bene sarebbero riusciti ad aiutare Dio a distruggere satana!”
Reiner, “si giusto! Se sarà necessario il mondo combatterà! L’uomo si schiererà dalla parte di Dio vedrete! Con la preghiera si rafforzerà l’influenza di nostro Signore che quindi avrà la forza di combatterlo!”
Aquila della notte, “mpf! Non lo so!”
Chang, “ei… ma che vuoi dire!”
Albert intervenne, “come sarebbe a dire non lo so! I tuoi libri del cazzo cosa dicono?”
Aquila della notte si espresse, “i nostri avi ci hanno lasciato queste indicazioni: se la fede dell’uomo calerà, l’influsso della santissima trinità scemerà ed al contrario si alimenterà l’influenza del demonio. Dio, in questo modo, impoverito della sua libertà sulla terra, non avrà più la forza di reagire.
Reiner, intervenne dicendo, “perché Dio non potrà più agire liberamente sul mondo!”
Françoise rispose, “è semplice amica mia! Sono la fede e le preghiere che ci mantengono collegati al Divino. Se nessuno pregherà più, nostro signore non potrà più essere in nessun luogo.”
Aquila della notte disse con una smorfia di sorriso stampato sulle labbra, “giusto signorina Arnoul,  Ecco perché la battaglia si consumerà in un solo luogo, l’unico luogo dove Dio potrà essere presente sarà appunto Har-Mageddon, in quanto tutti gli uomini e le donne ancora fedeli a Dio si riuniranno la. Se la fede sarà sufficiente, allora egli interverrà ricacciando il male negli inferi della terra.”
Bretagna disse, “in tutti questi anni, l’influenza del male deve aver dilagato moltissimo se pensiamo a tutte le cose brutte che ogni giorno succedono!”
Simon continuò, “credo proprio di si tesoro mio! Penso che ormai molti uomini sono schiavi involontari della bestia e l’influenza di dio sia già scemata.”
Chang, “se l’anticristo sarà adorato dalla quasi totalità del popolo mondiale, Dio non avrà più la forza di reagire contro satana e inevitabilmente dovrà lasciare per sempre la terra e gli uomini in mano quel maledetto!”
Joe, in mente sua esclama, “ma è terribile! Non riesco a crederci, Non posso credere che l’uomo si lasci incantare da due maledetti impostori!”.
Tutti erano convinti che il mondo era già contaminato a sufficienza dalle forze oscure e quindi non sarebbe stato poi tanto difficile per le esse riuscire a far dilagare il male in tutto il mondo.
Joe chiese con aria sconcertata, “chiedo scuso grande saggio, ma i sigilli quando inizieranno ad essere infranti?”
Aquila della notte con gli occhi chiusi, testa rivolta in basso, dopo qualche secondo di silenzio, apri gli stessi occhi che guardarono di colpo Joe nei suoi densi di preoccupazione, dicendo, “ragazzo mio! Da quello che si nota del nostro mondo giornalmente, mi fanno credere che i sigilli sono già aperti da molto tempo ormai!”
Tutti, a quelle parole, spalancarono gli occhi rimanendo di stucco mentre Aquila della notte continuò, “dopo le ultime sciagure naturali avvenute in questo periodo nelle varie parti del mondo, posso solo dedurre che resta solo da attendere la manifestazione del falso profeta e l’anticristo. Essi sono più vicini che mai e hanno già iniziato la loro campagna del male contro Dio”.
Quelle parole rimbombavano come una campana nella testa dei nostri eroi. Essi erano come pietrificati dinnanzi alle parole del grande capo Navajo. Come avrebbero fronteggiato stavolta le forze del male? Come sarebbero riusciti a fermare la più grande catastrofe di tutti i tempi? Come potevano dei comuni mortali anche se con capacità straordinarie riuscire a sconfiggere la forze di satana? Nella mente di Joe, che in questo momento stringeva il pugno destro tremolante di rabbia, si addensavano diversi dubbi e vedeva se stesso inadeguato a quella sfida.
Riusciranno i nostri cyborg a salvaguardare l’umanità per l’ennesima volta?

 

15. COMBATTEREMO LE FORZE DEL MALE.

Nella tenda del grande capo Navajo la tensione era talmente netta che si tagliava con un coltello.
Joe era si sentiva veramente svuotato di fronte a quella situazione. Si sentiva inadeguato e proprio non riusciva a capire con cosa, o come avrebbe fatto stavolta a salvare il mondo. Di fronte non aveva il solito nemico armato di fucili e lame, ma aveva le forze oscure.
Nella sua mente si susseguivano pensieri confusi, ma solo qualche domanda riecheggiavano sovrane nella sua testa… come sconfiggere il demonio? Come respingere i suoi attacchi? Ma soprattutto se Dio da secoli è in lotta con satana senza riuscire ad annientarlo definitivamente, come poteva farlo lui ed il suo gruppo per la data dell’Armageddon?
Essi avevano testato le reali potenzialità del male; non è facile riconoscerne i segni e non è facile riuscire a contrastarlo. Ma qualcosa andava fatto. In cuor suo sapeva che rimanere a compiangere la propria inferiorità non aggiustava le cose, anzi, gettarsi nello sconforto sarebbe stato un invito a nozze per satana ed i suoi demoni che cercavano sicuramente in ogni momento quel tipo d’approccio per poterli colpire.
Gianni, che fino a quel momento non aveva osato aprire bocca, disse, “ma non crede di correre un pò troppo! E’ vero, i Maia non si sono mai sbagliati sui calcoli astronomici, ma questo mi sembra eccessivo. Non è detto che il demonio ci colpirà in quest’era! Poi è vero che ci sono stati significativi terremoti in varie parti del mondo, cataclismi e la gente sta impazzendo, ma… ecco… non è detto che sia perché si sono rotti i sigilli dell’apocalisse!”
Aquila della Notte controbatté, “tu non puoi capire! Noi avvertiamo l’influsso del male già da tempo in questo mondo, voi sciocchi occidentali avete accelerato solo il corso degli eventi! La vostra ingordigia, e la vostra sete di potere ha reso il male forte, e lo ha contrapposto a Dio riuscendo a dare una mano alla causa delle forze oscure.”
Anisha intervenne, “padre basta! Non puoi parlare a quel modo!”
Aquila della notte, “e come dovrei parlare! Se il mondo cadrà nelle grinfie del demonio la responsabilità è solo dei suoi abitanti! L’uomo ha dimenticato cosa sono i valori e cose significa il rispetto!”
Joe intervenne, “ok grande capo! Adesso però dicci come fermare il demonio e dicci dove possiamo trovarlo!”
Aquila della notte, con molto sarcasmo, divertito rispose, “ha, ha, ha… e dove vorresti trovarlo in un bar in centro a New York a prendere un caffè?”
Joe lo guarda sorpreso come del resto tutti i presenti, egli continuò, “giovane sciocco! Il demonio è dappertutto e da nessuna parte. Bisogna solo cogliere i segni per anticiparlo. Secondo me dovete cercare solo di restare vivi fino a quando non ci sarà la battaglia finale! Fino ad allora potete solo cercare di studiarlo per capire come colpirà!”
Nathalie, “ ma come possiamo batterlo!”
Reiner, “come si fa a combattere un demonio! Questo deve dircelo!”
Aquila della notte, “con la fede! Quella è l’unica arma!”
Jet, “con quella non si va da nessuna parte mi creda”, alzando il pugno, facendolo vedere a tutti, “solo in questo si può avere fede!”
Albert, “non fare il cazzone Jet, non è prendendo a pugni uno spirito del male che lo rimanderai negli inferi!”
Chang, “in effetti se fosse stato cosi facile, lo avrebbe fatto già Dio!”
Jet, adirato, stringendo i denti esclama, “allora lo farò io!!!” A queste parole egli si volta ed esce dalla tenda dirigendosi verso il fiume posto vicino alle prime case del villaggio.
Bretagna, “lo scuse Capo, ma lui è fatto cosi!”
Punma, “bene Aquila della notte! Dicci almeno cosa fare e da dove iniziare a cercare! Non possiamo stare cosi… con le mani in mano!”
Nathalie esclama, “il mio fidanzato a volte si meriterebbe uno schiaffo! Comunque… noi dobbiamo intervenire! Quindi un modo per iniziare a fare le prime indagini del caso, ci deve essere!”
Françoise, intervenne, “si! Secondo me un modo c’è!”
Joe sorpreso da quelle parole, disse, “cos’hai in mente Françoise!”
Ella rispose, “potremmo iniziare a scovare il falso profeta e l’anticristo!”
Chang, “ ed in che modo Françoise, non sappiamo dove cercarli e non sappiamo nemmeno che faccia hanno!”
Françoise continuò, “si è vero Chang, ma i due ovviamente non salteranno fuori dal nulla all’improvviso! Staranno già operando da diverso tempo! E sicuramente già saranno personaggi di spicco!”
Joe sorridendo disse, “brava Françoise! Sei un genio! Ma certo! L’anticristo sarà un leader politico, quindi si infiltrerà nella sicuramente nella politica del paese più forte al momento conosciuto!”
Albert, ma si! Che stupido perche non ci ho pensato prima! L’esercito degli Stati Uniti d’America!”
Simon, “in effetti potrebbe essere! I loro eserciti già guidano le guerre, basta solo diventarne il capo ed il gioco è fatto!”
Anisha, “quindi allora vorreste dire che il falso profeta milita nelle file della religione più sviluppata, il cristianesimo!”
Françoise, “si! Lui già opera al suo interno! Basti vedere cosa sta succedendo nella chiesa cristiana!”
Joe, “ allora dobbiamo intervenire e smascherarli! Se riusciamo a colpirli, satana perderà i suoi più potenti alleati!”
Gianni, titubante, “mi sembra una pazzia! Come faremo a controllare il clero come se niente fosse! E come faremo a controllare tutti i componenti della politica americana! E’ una pazzia!”
Joe, “troveremo il modo per scovare le due bestie! Non possiamo lasciare il mondo in preda al male!”
Gianni tentò di replicare a Joe, “ma Joe… tu…!”
Joe gli chiuse il becco subito, “senti Gianni, penso che hai sentito troppo! Noi non siamo come te! Abbiamo combattuto contro ogni forma di male, quindi non ci fermeremo davanti a nessun essere! Adesso faresti meglio a tornare a casa e nasconderti prima che il demonio s’impossessi anche di te!”
Gianni titubante e perplesso da quelle dure parole disse, “cosa vuoi dire!”
Joe, con una risatina quasi beffarda esclama, “voglio dire che il cuore di Françoise è impegnato da secoli!”
Françoise sentendo quelle parole, ha un sussulto, arrossendo come un peperone.
Gianni spalanca gli occhi, “ma che vuoi dire? Non capisco!”
Joe, “senti bello non prendermi per un idiota! Non hai ancora capito con chi hai a che fare! So solo che devi levarti strane idee dalla testa e sparire! E tieni bene in mente queste parole, se passi dalla parte del diavolo non esiterò a toglierti di mezzo! Quindi prega per la tua anima affinché resti dalla parte giusta!” Con quelle parole Joe si congedò dal gruppo e uscendo dalla tenda guardò in lontananza Jet seduto in riva al fiumiciattolo che costeggiava il villaggio e decise di raggiungerlo.
Françoise intanto, vista la scena, stava per intervenire per calmare Joe ma a dire il vero non ne ebbe il coraggio, era stata troppo felice del teatrino di gelosia montato da Joe.
Egli non aveva mai fatto una cosa simile in pubblico, non era da lui, quindi questo la spiazzò facendola rimanere arrossita e senza parole.
Joe raggiunse il suo amico Jet fermandosi ad un metro dietro di lui.
Prima che riuscisse a parlare, Jet lo anticipò, “cosa vuoi Joe! Si… non dirmelo! Sei venuto a chiedermi di aiutarti nella grande impresa!”
Joe rimase in silenzio mentre Jet si alza in piedi di fronte a lui guardandolo dritto negli occhi. Per qualche secondo i due non aprirono bocca.
Jet, ruppe gli indugi, “mpf… ma certo amico mio! Sono pronto per seguirti anche questa volta! Non abbandono il gruppo tranquillo!”
Il resto del ragazzi, intanto, con Anisha e il grande capo Navajo uscirono dalla tenda rimanendo li a guardarli da lontano senza poter sentire cosa si stavano dicendo.
Jet, “sono con te fratello, ma non chiedermi di avere fede! L’ho persa molto tempo fa!”
Joe, “secondo me non l’hai persa Jet. Ti conosco!”
Jet, “che vuoi dire pivello!”
Joe con una smorfia di sorriso, “mpf… vedo che questa parola me la ripeti da anni ormai! In realtà penso che tu abbia più fede di tutti noi! Sei solo alla ricerca di risposte!”
Jet abbozzando un sorriso rispose, “Ti sei messo a fare lo strizza cervelli adesso!”
Joe, divertito non rispose, Jet continuò, “ei amico, cosa ne pensi di questa storia!”
Joe imbronciando la fronte rispose, “in che senso!”
Jet, “vedi… Joe, il demonio è pericoloso! C’e’ la faremo stavolta… voglio dire… sopravvivremo?”
Joe, “vuoi la mia opinione!”
Jet, “devi dimmi realmente ciò che pensi!”
Joe si guardo attorno prima di rispondere, poi guardandolo negli occhi disse, “a dire il vero penso che sarà uno scontro mortale dove molti di noi non c’è l’ha faranno e questo non mi fa riposare tranquillo! Non voglio vedere i nostri amici finire male, non lo sopporterei! La cosa che poi mi fa impazzire e che uno di noi ha già pagato con la vita!”
Jet, “si… Geronimo…! Quel maledetto bastardo del diavolo mi perseguita dalla nascita! Giuro che vendicherò Geronimo e tutti i miei amici! Vendicherò me stesso e lo riporterò all’inferno con me se ne sarà necessario!”
Joe, continuando a fissare Jet, disse, “sono con te amico!”
Jet, “prima di andare dagli altri, volevo dirti una cosa, “
Joe, chiese, “dimmi!!!”
Jet, se ne stette zitto per qualche secondo, “Nathalie… non voglio che le accada nulla!”
Joe, “ti capisco Jet! Françoise è la parte migliore di me! E’ la mia vita! Non voglio che le accada qualcosa di grave, non riuscirei ad andare avanti. Meglio l’inferno con tutte le sue pene che stare senza lei!”
Jet, rispose, “bene amico devi essere veramente preoccupato per parlarmi in questo modo! Non lo hai mai fatto prima d’ora!”
Joe, “si lo ammetto non sono affatto tranquillo! Ma le ragazze non si staccheranno da noi facilmente, quindi non possiamo estrometterle!”
Jet, si… in effetti hai ragione! Poi il diavolo le cercherebbe lo stesso! Ma io intendo proteggerla al costo della mia vita!”
Joe, di rimando rispose, “si! Sono con te fino alla fine!” Joe tese la mano al suo migliore amico che gl’è la strinse forte!”
Intanto, i loro amici non avevano captato nulla delle parole dei due ragazzi, eccetto Françoise che aveva sentito tutta la conversazione col super udito. Una lacrima percorse il suo stupendo viso!”

 

16. LE FORZE DEL MALE PASSANO ALL’ATTACCO.

Arizona, Ranch di Geronimo ed Anisha, 4 marzo 2012, ore 09:00;
In una delle numerose stanze per gli ospiti dello splendido ranch di Anisha, quella mattina Françoise ancora abbracciata a Joe aprì gli occhi notando che egli era già sveglio che la guardava amorevolmente. Avevano fatto l’amore intensamente ed appassionatamente, da perfetti innamorati novelli per poi addormentarsi abbracciati.
Françoise, “ciao tesoro!”
Joe, “buon di Françoise! Dormito bene!”
Lei rispose sorridendo, “si una meraviglia protetta dal tuo abbraccio! Stanotte poi… è stato stupendo! Magico! Ti amo!”
I due si abbracciarono teneramente baciandosi appassionatamente.
Intanto nell’immensa camera da pranzo al piano di sotto, la colazione era servita e tutti gli altri erano già al tavolo conversando su come muoversi nei giorni a venire per cercare di fermare l’avanzata delle forze del male.
Intanto dalle scale scesero in sala Joe e Françoise che furono subito sbeffeggiati dai loro amici.
Bretagna, “questa è l’ora di presentarsi è???”
Simon strizzando l’occhio ed accarezzando la testa del marito, esclama, “ma su caro… sicuramente erano impegnati, come dicono in Francia, in un tête à tête molto stuzzicante! Quello che non dedichi più a me da qualche giorno ormai!!!”
Françoise e Joe arrossirono e Bretagna mostrando i denti e spalancando gli occhi disse, “ma mia cara cosa dici… lo sai che sono molto stanco io ultimamente… ma volevo dire…!”
Simon, “caro stai cambiando colore?!”
Bretagna, mettendosi la mano dietro la testa, esclama, “ma no Simon ma che dici, ha, ha, ha!”
Tutti scoppiarono a ridere!
Reiner, “cosa ridi Albert, dovresti pensare anche tu ad impegnarti di più mio caro!”
Albert, “che cosa, ma Reiner…!”
Reiner, “vuol dire che troverò l’amante! Cosi vediamo se questi mi dedica più attenzioni di te!”
Albert, “acci…denti!”
Jet, con la bocca piena disse, “ragazzi su non ci sono problemi se volete vi aiuto io! Cosi resta tutto in famiglia! Ha, ha, ha!”
Albert e Bretagna rimasero a bocca aperta e con faccia da punto esclamativo, mentre Nathalie tira uno scappellotto alla nuca del suo fidanzato dicendogli, “ma smettila don Giovanni da strapazzo, ricomponiti e non parlare a bocca piena… è maleducazione! Ti hanno mai insegnato le buone maniere a tavola! E poi, a dire il vero, a mal’appena soddisfi me, come potresti mai accontentarne altre due donne… e poi del calibro di Reiner e Simon! Ti ci vorrebbero le batterie supplementari! Attaccate all’uccello! Ops… scusate… non volevo dire… be… ormai l’ho detto!”
Jet arrossendo, e con una goccia di sudore in viso, esclama, “ma… Tesoro… ha, ha, ha… ma che dici, vuoi mettermi in imbarazzo!!!”
Françoise era diventata tutta rossa e coprendosi il viso con le mani esclamò, ma che amici fulminati che ho! Mamma mia che discorsi di primo mattino!”
Tutti in sala scoppiarono a ridere.
Mentre tutti si divertivano a prendersi in giro l’un l’altro, Françoise divenne seria di colpo. Joe se ne accorse subito ed esclamò, “cos’hai Françoise!”
Ella rispose, “presto dobbiamo andare subito al villaggio di tuo padre Anisha sta succedendo qualcosa di brutto!”
Anisha, preoccupata, esclamò, “che cosa??? Françoise, ma che dici… cosa sta succedendo!”
Françoise, rispose, “sento urla di terrore provenire da la!”
Chang, “presto andiamo!”
Albert, “si presto…!”
Joe e gli altri uscirono di corsa e correndo si diressero al villaggio mentre Anisha e Gianni presero due cavalli dalla stalla facendoli galoppare all’impazzata. Gianni chiese ad Anisha, ma gli altri come arriveranno al villaggio a piedi, sono parecchi kilometri!”
Ella rispose, “sta zitto e galoppa! Non preoccuparti! Se è per questo arriveranno anche prima di noi! Ha! Forza Tempesta… corri… corri!” Anisha partì a razzo sul suo destriero nero.
Gianni, sconcertato, “ma cosa sta dicendo! Prima di noi! Ei aspettami!” Gianni inizia a far correre il suo cavallo.
Joe, disse, “io vado avanti, accelerazione!” Joe sparì ed in un battibaleno arrivò al villaggio Navajo. Messo piede nel villaggio, egli vide una scena molto struggente, la gente era riversata al suolo. Le alcune donne avevano vestiti strappati all’altezza dei genitali e gole tagliate, ad alcuni uomini e bambini erano stati infilzati con armi da punta e uccisi con armi da fuoco, ad alcuni era stata mozzata la testa. Tutt’intorno era un bagno di sangue. La gente del villaggio principale dei Navajo era stata sterminata e parte dello stesso villaggio era stato dato alle fiamme. Joe corse alla tenda di guerra di Aquila della notte che li, riversava privo di vita. A terra, al suo fianco, il suo consigliere Orso bianco anch’egli morto, con ferite al torace d’arma da fuoco, ed un biglietto con una scritta, Joe la recuperò e leggendo il suo contenuto rimase sbalordito. Poi si mise a correre verso l’inizio del villaggio sbarrando la strada agli altri che stavano sopraggiungendo. Jet fu il primo ad arrivare e vedendolo in piedi in mezzo alla strada si fermò chiedendogli, “Joe, sei tu! Ma cosa cazzo è successo qui! Il villaggio è in fiamme!”
Egli rispose all’amico, “sono tutti morti Jet!”
Jet, rimasto a bocca aperta, esclamò “che cosa… ma che stai dicendo! Cosa vuol dire tutti morti! Ed il padre di Anisha?”
Joe esclama, “quello che ai sentito! Il padre di Anisha è morto! Bisogna fermare la ragazze e soprattutto Anisha! Non devono vedere quelle atrocità! Aiutami Jet, ti prego!”
Jet rispose, “morto! Ma come è possibile!”
Joe, “adesso non c’è tempo Jet, dobbiamo fermarle!”
Jet, “Ok amici! Ci penso io a fermare le ragazze! Tu blocca Anisha!”
I due fermarono il resto del gruppo che in quel momento sopraggiungeva, Jet esclamò, “fermi! Françoise tu e le altre meglio che non entrate nel villaggio!”
Nathalie, “ma cosa stai dicendo Jet! E perché mai?”
Simon, “ma sta bruciando tutto!”
Reiner, “dobbiamo spegnare le fiamme! Presto Jet! Albert dammi una mano!”
Albert, “ok! Andiamo!”
Jet, placa gli animi, “fermi!”
Bretagna e Chang rimangono spiazzati, quest’ultimo esclama, “heeeeeee! Ma che stai dicendo ti sei bevuto il cervello forse?!”
Jet risponde a voce alta, “non c’è ne più bisogno!”
Françoise, “ma che vuoi dire Jet!”
Punma, “non dirmi che sono tutti morti!”
Jet esitò per un istante, poi affermò, “purtroppo si! Siamo arrivati tardi! Ragazze, meglio non vediate quello che è successo! Solo noi entreremo nel villaggio! Voi meglio che restate vicino ad Anisha… ne avrà molto bisogno!”
Intanto arriva a cavallo Anisha, che vedendo Joe si ferma e scende al suolo, “Joe che è successo!”
Joe abbassò la testa e chiuse per un istante gli occhi senza dire una parola, mentre Anisha gli urla contro istericamente afferrandolo per il collo della camicia comincia a scuoterlo, “cosa è successo al mio popolo! Joe! Perché non parli! Dov’è mio padre! Parlaaaaaaa!”
Joe non disse una parola, allora la ragazza cerca di correre al villaggio ma Joe la trattiene per un polso. Ella iniziò ad urlare e piangere disperatamente, “nooooooo! Papà… nooooooo! Lasciamiiiiiii… lasciami andareeeee… ti prego, non vogliooooooo! Haaaaaaaaaa!”
Joe, la tira a se e l’abbraccia stringendola, egli disse, “smettila Anisha devi essere forte! Lo capisci! Anisha! Smettila!”
Lei a questo punto strinse Joe mentre ancora urlava a squarcia gola, “maledetti demoni… maledettiiiiiiiiiii! Noooooooooo!”
Anisha sviene dal dolore tra le braccia di Joe che le adagia a terra, “Anisha cos’hai, Anisha!!!”
Anche se la scena era straziante, quegli abbracci di Joe ad Anisha fecero male a Françoise che, però, senza esitare la soccorse assieme a Nathalie e le altre ragazze.
Qualche ora più tardi, Anisha apre gli occhi ritrovandosi sul suo letto circondato da Françoise e le altre che la guardarono abbozzando una smorfia di sorriso.
Nathalie, “come stai Anisha!”
Anisha cominciò a piangere, “aiutatemi vi prego amiche mie! Non c’è la faccio più! Perché tutto questo sta accadendo a me! Prima mio marito, poi mio padre e la mia gente!”
Françoise, anch’ella con le lacrime agli occhi, esclama, “devi essere forte amica mia! Tuo padre e Geronimo vorrebbero vederti reagire!”
Anisha, “non c’è la faccio più! Perché non hanno preso anche me con loro?”
Simon, intervenne ammonendo l’amica, “ma cosa dici?! Geronimo si è sacrificato per te! Non voglio sentirti mai più parlare in quel modo!”
Reiner, inserendosi nel discorso, disse,“devi essere forte per loro e devi combattere perché a nessuno più deve accadere quello che è successo a te!”
Anisha se pur disperata ed ancora in lacrime, sembrava calmarsi pian piano.
Intanto si apri la porta della stanza da letto ed entrarono tutti gli altri.
Joe rivolgendosi a Françoise, esclamò, “come sta?”
Françoise rispose, “adesso meglio, ma è ancora sotto shock! Meglio uscire e lasciarla riposare!”
Tutti, tranne Reiner che rimase vicino ad Anisha, scesero giù nel soggiorno principale dove iniziarono le illustrazioni del sopralluogo fatto al villaggio da parte di Joe, Jet e gli altri per poter fare il punto della situazione e cercare una strategia da adottare.
Quell’evento aveva turbato e non poco l’animo di tutti che, a questo punto, non potevano più aspettare. Bisognava intervenire immediatamente perché le forze del male avevano iniziato in maniera massiccia l’azione di distruzione delle sacche di resistenza dei fedeli legati a Dio.
Gianni, prima di continuare chiese quasi imbarazzato, “prima di iniziare a parlare sul da farsi, ho bisogno di chiedervi delle cose!”
Jet, con sgarbatezza, “che vuoi cazzone! Qui si lavora! Non iniziare con le solite domande del cazzo!”
Egli controbatté, “non sono domande del cazzo! Ma voglio solo sapere chi siete in realtà! Come avete fatto prima a macinare tutti quei chilometri per raggiungere il villaggio Navajo in cosi poco tempo? I cavalli non vi stavano dietro! Cosa nascondete?”
Albert disse, “ecco, appunto! Domande del Cazzo!”
Gianni, “vi prego devo sapere con chi sto lavorando!”
Bretagna, “lavorando! Perche costui lavora con noi!”
Simon, sarcasticamente minacciando Bretagna, dice, “ma... tesoro smettila di usare quel tono! Per favore! O vuoi che mi arrabbi sul serio!”
Lui, con occhi sbarrati, portandosi una mano dietro la tesata rispose, “ok, ok! Chiedo scusa per quello che ho detto! Come al solito non so dominarmi! ha, ha, ha!”
Chang, esclamò, “mi dispiace Gianni, ma è meglio che tu sparisca, e non sappia nulla di noi!”
Punma, “soprattutto ci vuole che ti dimentichi delle nostre facce!”
Jet, “si… e io dimenticherò la tua! E faccio finta di non averti sentito!!!”
Nathalie, “Jet ora basta! Gianni potrebbe esserci utile!”
Joe, per placare gli animi, intervenne, “perchè no! Probabilmente potrebbe aiutarci... un esperto in materia archeologica potrebbe farci comodo... ma...!”
Gianni, spiazzato dalle parole di Joe in quanto ricordava ancora la spiacevole conversazione avuta con lui, disse, quasi timidamente, “grazie Joe!!! Ma… cosa!”
Joe con una smorfia di sorriso ed aria di rassegnazione, disse, “mpf… ma... è pericoloso starci vicino! Come avrai già sentito da te… il demonio vuole eliminarci e questo ci pone in una posizione di pericolo. Non potremmo proteggerti! Non so neanche come proteggere le persone che amo! Quindi non posso assicurare la tua vita!”
Le parole di Joe erano talmente cariche di rassegnazione che furono notate da tutto il gruppo, egli continuò dicendo, “stavo pensando che stavolta forse… forse non ho la forza per trovare una soluzione! Chiedo scusa a tutti, ma non c’è l’ha faccio a sopportare quest’altro fardello!”
Tutti furono colpiti da quella dichiarazione, era solo sconforto o stavolta neanche il grande 009 poteva salvare le sorti di tutti?
Françoise, con testa bassa e occhi chiusi aveva stampato il viso della tristezza. Era immersa nei suoi pensieri, quando ad un tratto riaprì gli occhi e puntando Joe, con rabbia, gli disse, “Joe… ultimamente ti sei rammollito!”
Joe, di stucco, esclama, “che cosa! Ma che vuoi dire adesso!”
Tutti guardarono la determinazione di Françoise a bocca aperta, ella intanto continuò dicendo, “sei stato sempre un leader… ci hai tolto dai guai tantissime volte! Sei stato per noi una guida, in tutti questi anni! Forse senza di te non saremmo neanche qui! Io proprio non capisco cosa ti spaventi!!! Lo sappiamo da anni quello che siamo! Lo abbiamo accettato!” Dai suoi stupendi occhi cominciarono a cadere calde lacrime, “per la gente siamo soltanto persone da tenere alla larga, persone da temere per la nostra diversità... siamo come emarginati! Ma non abbiamo mai smesso di combattere! Non abbiamo mai mollato! Hai paura per le nostre vite, hai paura di veder cadere qualcun altro lungo la strada!”
Tutti continuavano a fissarla colpiti dalle sue audaci parole, che con grinta continuò a tirar fuori, “siamo pronti anche a morire per la giustizia e per la libertà! Lo siamo sempre stati! Ho sentito quello che vi siete detti con Jet l’altro giorno al fiume!”
Jet disse, “era da immaginarlo!!! Il super udito! Con te è difficile nascondersi vero?”
Punma, intervenne, “che cos’è questa storia!”
Chang, “forse stavolta non ci ritieni all’altezza di combattere al tuo fianco!”
Bretagna guardando Joe in cagnesco, alla sua maniera con un occhio aperto ed uno chiuso, esclama, “ha… è cosi!!! Da te non me lo sarei mai aspettato!”
Chang, disse, “ma Joe sei impazzito?”
Joe, abbassando lo sguardo usci dalla porta lasciandosi dietro tutti i suoi amici.
Françoise non disse nulla, ma nonostante le dure parole, poteva capire i sentimenti di Joe.
Albert, esclamò, “aspetta dove vai! Stavolta ci devi delle spiegazioni bello!”
Reiner, intervenne a voce sostenuta, “Albert basta cosi!”
Albert, “ma cos’hai cara! Ti rendi conto di quello che pensa?”
Jet, "ma smettila celebro leso! Non capisci un cazzo come al solito! Tutti voi non avete capito un cazzo!” Jet esce anch’egli dalla porta raggiungendo fuori l’amico.
Albert, esclama, “ma che gli prende a quest’altro adesso!”
Simon, “ha ragione! Non avete capito il senso delle parole di Joe!”
Françoise tentò di spiegare, “dopo quello che è accaduto a Geronimo, Joe e Jet, sono in pena! Hanno paura di poter perdere qualcun'altro di noi! Hanno paura di veder morire i loro amici."
Albert, "che cosa dici?"
Françoise continuò, "questi pensieri stanno avendo grosse ripercussioni su Joe che gli stanno togliendo la forza di lottare! Secondo me le forze del male stanno cercando di indebolirlo colpendo questa sua preoccupazione. Lo colpiscono nel suo punto debole, l’amore per i suoi amici e per me! Ricordate… anche io sono stata colpita nella mia debolezza! La paura e lo sconforto allontanano da Dio! Satana lo sa e si insinua nelle nostre paure non appena ci allontaniamo da Dio perdendo la fiducia in noi stessi!”
Simon, “e una persona senza Dio è molto vulnerabile!”
Nathalie, “infatti il male tenta di indebolirci e di conseguenza cerca ancora di allontanarci l’uno dall’altro!” Se Joe è veramente il leader dei Guerrieri del Bene come aveva detto il padre di Anisha, sarà il più appetibile per il demonio nel cercare di metterlo fuori gioco!”
Tutti rimasero senza parole pentendosi delle ingiurie gratuite riversate a Joe.
Bretagna, esclama, “sono un perfetto idiota! Non me ne sto mai zitto!”
Françoise, intrecciando le dita delle mani portandole al mento in segno di preghiera, esternò, “ti prego amore mio! Trova la forza in te! Non lasciarti sopraffare dalle forze oscure! Il mondo ha bisogno ancora di un leader! Noi abbiamo bisogno di te! Io ho bisogno di te… della tua forza e della tua protezione!”
Françoise continuò, “e sarà come ad allora! Io chiamerò il tuo nome e tu correrai da me!”
Intanto Joe si era adagiato su di una staccionata, guardando verso le colline in lontananza scolpite dagli agenti atmosferici che caratterizzavano il paesaggio di quei luoghi incontaminati.
Jet lo raggiunse esclamando, “amico non ti abbattere! Non volevano dire quelle cose! Hanno frainteso!”
Joe, dopo un attimo di silenzio, “lo so Jet! Non sto cosi per le loro parole!”
Jet, “e allora che ti passa per la testa!”
Joe rispose, “quello che dice Françoise è vero Jet! Non riesco a trascinare nessuno a combattere questa guerra!"
Jet, "cosa vuoi dire... spiegati meglio!"
Joe disse, "Ma ti rendi conto di che razza di nemico abbiamo di fronte stavolta? Ha ucciso Geronimo, ha quasi fatto fuori Françoise, e tenterà di farlo ancora con tutti noi!”
Jet, “mpf… capisco vecchio mio! Si il nostro nemico stavolta supera ogni immaginazione!”
Joe, continuò, “si... e la cosa bella è che non sapremo come attaccherà, non sappiamo nulla sui suoi luogotenenti, non sappiamo neanche come attaccarlo o semplicemente come difenderci! Non sappiamo neanche che faccia abbia, o come si presenterà!”
Jet, “si lo so!”
Joe, “egli può assumere qualsiasi forma e può attaccarci nei nostri punti deboli!”
Jet, disse, “in effetti non dobbiamo scoprirci! Non dobbiamo perdere fiducia in noi stessi e in chi ci sta intorno! Solo cosi avremo una speranza!”
Una voce proveniente dalle loro spalle, disse, “e dobbiamo soprattutto pensare che tutti siamo pronti a sacrificarci per i nostri ideali!”
Joe e Jet si voltarono, Jet esclamò, “sei tu Albert… o… ci siete tutti!”
Joe abbozzò una smorfia di sorriso, Bretagna disse, “scusami Joe… sono un deficiente!”
Chang, “amico sei un grande!”
Punma, intervenne, “sei veramente un capo!”
Reiner e Nathalie, abbozzarono un dolce sorriso mentre Françoise avvicinatosi a lui lo abbraccia amorevolmente.
Dopo quel tenero abbraccio, abbinata alla carica data dai suoi amici, Joe era finalmente pronto per affrontare la madre di tutte le guerre, lo scontro finale tra le forze del bene e le forze del male.

 

17. ADDIO PICCOLO IVAN.

Arizona, Ranch di Geronimo ed Anisha, 6 marzo 2012, ore 09:00;
Erano passati due giorni dalla strage al villaggio Navajo, e dopo aver dato una degna sepoltura a quella povera gente ed a Aquila della notte, i dodici cyborg, Anisha e Gianni erano seduti ancora una volta nel grande soggiorno del ranch di Geronimo attorno ad un tavolo rotondo per ragionare su una strategia d’azione.
La cosa era ardua, perché non si poteva pianificare nulla, almeno fino a quando non si sarebbe definito un obbiettivo da perseguire.
Le cosi dette bestie di Satana, la bestia del mare e la bestia della terra, non facevano la loro comparsa in pubblico, o magari erano già in azione segretamente, e questo rendeva difficile pianificare un piano d’azione.
Joe, disse, “ragazzi, lo so che non sappiamo contro chi combattere, ma dobbiamo muoverci!”
Albert annui, “sono d’accordo! In effetti questi esseri potrebbero nascondersi apposta e giocare d’astuzia!”
Chang, chiese, “e in che modo scusa?”
Albert rispose portandosi il pollice e d indice al mento, “be… per esempio agendo in secondo piano per non farsi riconoscere, per poi attaccarci quando meno c’è l’aspettiamo!”
Bretagna, “in effetti non scarterei questa ipotesi! Sono d’accordo anch’io… interveniamo!”
Reiner, “si è possibile che questi agiscano proprio nelle seconde linee per non essere intercettati!”
Françoise, “secondo me possiamo togliere anche il dubbio! Sicuramente stanno già lavorando alle spalle di tutti... e da parecchio ormai! E comunque dovranno uscire allo scoperto prima o poi. Non possono iniziare a comandare i loro eserciti il giorno stesso fissato per l’apocalisse.”
Punma, “e cosa pensate di fare allora!”
Nathalie, “potremmo fare una ricerca su internet!”
Tutti la guardarono col broncio. Jet, con tono ironico esclama, “ma tesoro mio! Credi che questi abbiano un sito dove segnalino tutte le loro attività?”
E lei, altrettanto sarcasticamente, esclama, “no caro... è chiaro! Io intendevo di ricercare tutte le notizie utili su attività strane segnalate dai media negli ultimi anni! Fare, per esempio, dei collegamenti tra i vari eventi negativi susseguitesi nel mondo!”
Reiner, “non male l’idea, almeno avremmo un obbiettivo! Ma ci vorrebbe moltissimo tempo nel fare collegamenti su tutti gli eventi successi fin ora! E noi non ne abbiamo!”
Tutti erano con lo sguardo rivolto nel vuoto pensando ad un piano d’azione, quando Joe disse improvvisamente la sua, “io direi di dividerci in tre gruppi.”
Françoise, guardandolo perplessa esclama, “e per fare cosa, Joe?”
Egli continuò, “semplice! Il padre di Anisha ci ha detto che una bestia guiderà gli eserciti ed una guiderà le religioni. Visto che noi abbiamo queste due indicazioni in merito, le potremmo sfruttare per iniziare le nostre indagini!”
Jet, “continuo a non capire!!!”
Bretagna, “e quali sarebbero le indicazione che potremmo sfruttare?”
Joe, “ma provate a riflettere… quale esercito potrebbe essere utilizzato a tal scopo? E quale religione potrebbe essere utilizzata per l’egemonia sulle altre?”
Françoise, “ho capito… tu stai pensando che per tale scopo potrebbe essere utilizzata la forza di un grande esercito, per esempio quello americano!?"
Simon intervenne, "e per quanto riguarda la religione potrebbe essere utilizzata quella più sviluppata, ad esempio, il cattolicesimo!?”
Joe, con una smorfia di sorriso stampato sulle labbra, esclama, “proprio cosi! Avete centrato in pieno quello che volevo intendere! L'esercito Americano è il più importante, potente e tecnologico, mentre con l'egemonia sul cattolicesimo si riuscirebbe a convertire in seguaci moltissima gente!”
Gianni, “si è vero hai ragione, buona pensata! In effetti sarebbe troppo facile utilizzare i Mussulmani! Anche se essi sono abituati alle guerre sante, ma sarebbero in pochi rispetto ai fedeli cattolici...! Ed all’ora? Cosa vorresti fare?”
Joe, rispose, “semplice! Come vi dicevo poc'anzi, dobbiamo dividerci in tre gruppi, dove uno andrà a Roma, un altro alla casa bianca e l’ultimo gruppo cercherà informazioni generali su Internet o sui giornali di tutto il mondo come suggeriva appunto Nathalie! Potreste farvi aiutare da Ivan per trovare qualcosa. I suoi poteri sono cresciuti e non solo quelli, adesso non ha bisogno di dormire come un tempo, quindi possiamo farci aiutare a tempo pieno!”
Bretagna, "si bella trovata! Con i suoi poteri potrebbe già indirizzarci verso i nemici!"
Françoise alle parole di Bretagna, si allarma immediatamente e scattata in piedi dalla propria sedia esclamò, “o no! Ivan!”
Anisha, cos’hai Françoise, perche sei cosi spaventata?”
E lei agitatissima, “dobbiamo andare subito a prendere Ivan! Siamo stati degli imbecilli a non pensare che potrebbe essere in pericolo!”
Jet, scattando in piedi, esclama “che hai detto!?”
Bretagna, “ma Françoise, cosa stai dicendo!”
Gli altri la guardarono perplessi.
Ella ancora più agitata, “ma non capite! Proprio per le reali capacità di individuare le minacce, Ivan potrebbe essere considerato una grossa minaccia per il nostro nemico! Anche se è cosi potente, egli, tra di noi è quello più indifeso essendo ancora un bambino!”
Chang, “ma Françoise… Ivan prevede i pericoli prima che si verifichino gli eventi, mi dici come farà il diavolo a colpirlo?"
Jet, esclama, "Il pericolo captato da Françoise è reale, il nostro nemico è più pericoloso di quello che crediamo, quindi bisogna andarlo a prendere!"
Joe allarmato dalle parole di Françoise, esclama,”Françoise, fai immediatamente una telefonata ai coniugi Brown, controlla se tutto è a posto!”
Françoise si fionda al telefono, compone il numero, ma nessuno risponde. Ella esclama, non risponde nessuno! Eppure a quest’ora dovrei trovarli a casa! Riproverò di nuovo!”
Nessuno però risponde al telefono.
Françoise, disse, "nessuno risponde! Ho provato anche al cellulare, ma è spento! Ho paura Joe!”
Lo stesso Joe agitatosi, esclama, “andiamo subito a casa dei coniugi Brown… presto!”
Punma, “ma Joe, mica sono dietro l’angolo?”
Albert disse, “non importa dobbiamo partire subito! Questa storia non mi piace neanche un pò!”
Tutti, dopo essersi preparati i bagagli, partirono immediatamente per New York presso l’abitazione dei coniugi Brown per scoprire il perché non riuscivano a parlare con loro.
New York, residenza Brown, 9 marzo 2012, ore 11:00;
I ragazzi erano giunti dinnanzi al grande cancello automatico dell’abitazione dei coniugi Brown e dopo aver suonato il campanello a vuoto per cinque volte di seguito decisero di entrare a modo l’oro. Scavalcato il grande cancello ed entrati nell’atrio, provarono ad aprire la porta la quale non era chiusa a chiave.
All’interno c’era un odore starno di marciume ed i mobili erano sottosopra. Col batti cuore a mille i tutti iniziarono a girare per le prime stanze, fino ad arrivare in cucina. Li scoprirono i corpi dei coniugi a terra in una pozza di sangue aggrumato. Dato lo stato in cui erano, quei corpi dovevano essere li da una quindicina di giorni ormai. Françoise presa dal panico corse al piano di sopra lasciando tutti gli altri indietro.
Joe, immaginandosi cosa era successo, cercò di fermarla ma non fece in tempo, ella si fiondò nella stanza di Ivan.
Dopo un attimo si sentì Françoise urlare dalla disperazione, Joe usò immediatamente l’acceleratore e la raggiunse in un nanosecondo. Quando egli comparve dinnanzi alla porta spalancata, noto immediatamente il disordine; gli arredi erano ribaltati e spaccati. Vicino al lettino di Ivan, a circa due metri, Françoise era li riversa a terra sulle ginocchia. Le lacrime grondavano copiosamente dai suoi stupendi occhi azzurri; sul letto, Ivan era disteso con un coltello a serramanico infilato nel petto all’altezza del cuore.
Joe rimase come pietrificato, non riusciva più a muovere un passo. Françoise ripeteva singhiozzando, “perché… perché…! I-van! Nooo! Anche tu ci hai lasciato! I-van!”
Le lacrime scendevano copiosamente anche dagli occhi di Joe mentre, in quel momento, si accalcarono sulla porta anche gli altri, i quali, d’innanzi a quella scena, anche essi non riuscirono a trattenere le lacrime di sgomento.
Joe trovò, la forza per avvicinarsi a Françoise e, nel tentativo di rialzarla ed allontanarla da quella assurda scena, ma ella gli svenne tra le braccia piegata dal forte dolore.
New York, abitazione Brown, 11 marzo 2012, ore 11:00;
Il funerale del piccolo Ivan fu celebrato assieme a quello dei suoi genitori adottivi dopo i riscontri della polizia che archiviò la vicenda come rapina andata a finire male.
Allo stesso funerale presenziarono tutti gli amici della coppia di scienziati oltre che dai dieci ragazzi con in più Gianni e Anisha. Non si risparmiarono lacrime. Françoise molto legata al piccolo Ivan era straziata, dai suoi occhi ancora non era scomparsa quell’assurda scena. Quella giornata rappresentò per lei la scomparsa di un'altra parte di se stessa dopo la morte di Gilmore. Infatti quello era il dolore più grande che aveva provato dopo la perdita del caro dottore e, non riusciva a rassegnarsi di non poter più rivedere quello che considerava come il suo fratellino minore. Nella sua mente, come in quella di tutti gli altri erano presenti tutti i bei momenti trascorsi col piccolo amico.
Joe esclama in mente sua, "maledetto demonio pagherai anche questa!"
A Joe pareva come essere perseguitati da una forza terribile e devastante. Iniziava a rendersi conto di combattere una lotta impari. Guardando verso il tramonto che in quel momento imperversava, la sua mente gli proiettò il suo pensiero. Su quel bellissimo scenario comparve un'ombra scura con una risata malefica quasi a voler schernire la sua impotenza.

 

18. PARTENZA PER LA TERRA SANTA.

Dopo quella triste parentesi, tutti si trasferirono presso la loro abituali residenze per realizzare su quanto accaduto e, per prepararsi e preparare un pino d’azione contro le forze oscure che avevano iniziato, oltre che a diffondere il verbo di satana, anche a colpirli duramente nello spirito. Mettendo fuori gioco Ivan, le forze oscure si erano aggiudicati un grosso vantaggio in quanto non potendo contare sui poteri telepatici del bambino i guerrieri del bene non sarebbero più riusciti a prevedere le loro mosse e a spostarsi velocemente per il globo terrestre.
Intanto i media continuavano a passare notizie di cronaca nera, tutto il mondo sembrava essere malato e, soprattutto, il tutto si svolgeva nell'indifferenza di molti. I pochi gruppi fedeli a Dio, cercavano aggregazioni per poter pregare tutti assieme, ma purtroppo molti di questi gruppi venivano colpiti da sette sconosciute le quali cercavano di sgominare ed annientare gli ultimi fedeli del Cristianesimo.
Dopo qualche tempo di silenzio, Joe si fece finalmente vivo contattando e dando appuntamento a tutti presso la residenza di Geronimo ed Anisha in Arizona, confermandola ormai come una vera e propria base.
Arizona, residenza di Anisha, 01 maggio 2012, ore 15:00.
Joe serio e cupo, iniziò il suo discorso, “bene ragazzi… ancora ben ritrovati! Abbiamo avuto un periodo di riposo e di temo di meditazione dopo la morte Ivan".
Françoise abbassò il capo e chiuse gli occhi.
Egli continuò, "come vedete la lotta è dura e come tutti sappiamo, due nostri fratelli ci hanno già rimesso la vita! Questa mi sembra una lotta impari! Dobbiamo riuscire a capire per tempo le mosse di un nemico che va al disopra dei nostri poteri di cyborg". Dopo un attimo di esitazione, egli continuò, "visti gli eventi fin ora susseguitisi, stavolta non posso assicurarvi che tutti usciremo indenni da questa guerra, quindi... se avete dei ripensamenti e non vorrete dare il vostro contributo non vi convincerò a partecipare a questo massacro. Se qualcuno vuole lasciare questa sede non sarà giudicato per questo! Dopo anni di dure guerre e pochi istanti di pace, siamo tutti stufi di lottare! Dal profondo del vostro cuore voglio che siate onesti prima con voi stessi e poi con tutto il resto del gruppo e prendiate adesso la vostra decisione con serenità.”
Nessuno nella sala aprì bocca dando cosi a Joe, con quel silenzio, la certezza da parte di tutti di voler contribuire ancora una volta alla salvezza dell’umanità.
Jet rincalzò, spaccando il silenzio creatosi, “io sono pronto Joe! Non mi fermerò davanti a nessun diavolo di demonio e soprattutto… voglio vendicare Geronimo ed Ivan!”
Albert, “si! Ben detto amico! Sono con te! Scommetto che tutti la pensiamo allo stesso modo!”
Punma aggiunse,”e poi a dire il vero, a quale guerra fatta c’era l’assicurazione di uscirne indenni?”
Chang, “già! In effetti non credo che sarei a posto con me stesso se mi dovessi tirare indietro!”
Simon, “e poi per scappare dove? Se la teoria dei Maia è giusta, quale luogo della terra sarebbe al sicuro dall'influsso di satana?”
Nathalie, con fare sicuro, “meglio restare uniti per avere qualche chance in più per vincere!”
Bretagna, a questo punto chiese a Joe, “come intenderesti muoverti Joe?”
Egli rispose, “ be… ci ho pensato molto in questi giorni e, secondo me l’unico modo per capirci qualcosa veramente è dividerci in gruppi dove, gli stessi gruppi, avranno il compito di reperire informazioni sull’Armageddon!”
Simon, "dove e quando intenderesti iniziare le ricerche???”
Reiner aggiunse, “il mondo è grande e non riusciremo mai a capire, cosa o chi cerchiamo!"
Joe, “si mi rendo conto che non sarà facile, ma qualcosa dobbiamo tentare, non possiamo stare qui a piangere che una soluzione ci piova dal Celo!”
Punma, "allora cosa proponi?"
Dopo aver ascoltato tutti i commenti in silenzio, Gianni esclama, "io ho un'idea!"
Nathalie, "di cosa si tratta?"
Gianni, replicò, "conosco un vecchio ultracentenario che abita a Gerusalemme, è considerato una sorte di religioso, il quale potrebbe darci una mano nell'individuare il nostro nemico."
Bretagna, "e cosa potrebbe dirci questo vecchio!"
Punma, "data l'età credi che sia attendibile?"
Simon, "ma che dite! Lo sapete che Gerusalemme è la culla della civiltà Cristiana, li potremmo trovare una soluzione ai nostri problemi!"
Reiner, "si sarebbe come tornare alle origini della storia di Cristo!"
Joe, "bene allora tentiamo! Partiamo tutti per Gerusalemme!"
I dodici amici, recuperarono il Dolphin 2 e si recarono in terra santa per incontrare il vecchio religioso di cui parlava Gianni che viveva presso la via Dolorosa dove il Cristo aveva portato la Croce per la salvezza del mondo.
Gerusalemme, via Dolorosa, 5 maggio 2012, ore 08:00.
Françoise fu molto suggestionata da quella parte di mondo dove era stata scritta la storia della madre di tutte le religioni. Per quella via, il figlio di Dio fattosi uomo si era sacrificato portando il peso di tutti i peccati degli uomini.
Françoise in mente sua esclamò, "che emozione percorrere questa via! Dio mio quanta sofferenza hai dovuto passare per tutti noi! Ti prego... dai a noi la forza per riportare la pace e la giustizia nel mondo per il quale hai donato la tua vita terrena a seguito di atroci sofferenze".
Bretagna, mentre camminava notò una specie di incavo sul muro che costeggiava la via Dolorosa alla sua destra, quindi chiese, "Gianni... scusa un attimo! Ma cos'è quell'incavo sul muro?"
Gianni, rispose, "si vede che sei carente di conoscenza sulla storia di Cristo! Quello è l'incavo rimasto dove Gesù appoggiò la mano per sorreggersi dopo la sua caduta con la croce addosso."
Nathalie, emozionata, "incredibile! Qui allora siamo nel punto dove c'è stata una delle cadute di Gesù. Questo posto mi mette i brividi!"
Simon, "e pensare che qui c'è stata la sofferenza di un uomo che ha dato la sua vita per tutti gli esseri umani!"
Chang, "si! Un po come noi che ci siamo sempre battuti a rischio della nostra vita per il bene dell'umanità!"
Albert, "in effetti potrebbe essere considerati in questo modo!"
Tutti restarono in silenzio per un attimo dando un senso alle parole di Chang. Si resero conto della loro uguaglianza di intenti con il Cristo Redentore.
Gianni, ruppe quel silenzio di riflessione, "andiamo, siamo quasi arrivati, il posto è questo! Dietro quel vicolo abita il vecchio religioso... Zekharia."
Arrivati nell'antico vicolo diroccato, tutti notarono i bambini giocare tra di loro con abiti sporchi e logorati. In fondo al vicolo, una porta anch'essa logorata dal tempo dava un leggero tono di colore a quel contesto antico. Tutti si spostarono dinnanzi alla stessa. Gianni bussò e dopo qualche secondo una giovane ragazza venne ad aprire.
Giovane ragazza, "Chi siete stranieri?"
Gianni che conosceva le basi della lingua israeliana, disse, "buon giorno signorina, siamo venuti a porre delle domande al vecchio Zekharia, è possibile parlare con lui!"
Giovane ragazza, "mi spiace, ma mio nonno è anziano e non voglio che si affatichi troppo!"
Françoise, intervenne, "ti prego dacci la possibilità di fare alcune domande a tuo nonno, ne va della salvezza di molti innocenti!"
Nathalie, "siamo tutti in pericolo e forse tuo nonno può aiutarci nella nostra battaglia contro le forze del male!"
Giovane ragazza, "non credo che mio nonno sia in grado di rispondere alla vostre domande! Già gli danno tormento tutte le persone del posto, quindi devo chiedervi di andare via! Mi dispiace!"
Una voce tremolante si udì dal buio di una stanza, "Noemi, nipote mia... ti prego, lascia passare questi stranieri!"
Noemi, rispose, " ma nonno la tua salute non ti permette di..."
Zekharia, interruppe la nipote, "non preoccuparti cara, ci sono cose molto più importanti della mia salute adesso! Siamo tutti in pericolo e quelle persone sono qui per aiutare il mondo ad affrontare una grande battaglia!" Tutti rimasero ammutoliti da quelle parole.
Dopo l'attimo di esitazione, Noemi lascia entrare tutto il gruppo accompagnandoli dinnanzi al vecchio Zekharia che sembrava attendere la loro visita. Tutti si sistemarono, invitati dal religioso, attorno a lui ed al fuoco che riscaldava ed illuminava quelle vecchie e fredde mura di pietra.
Zekharia guardò uno per uno gli sguardi dei presenti passandoli in rassegna, prima di iniziare a parlare a voce calma e tremolante, "vi do il benvenuto in questi luoghi sacri, io sono Zekharia, discendente delle più rinomate famiglie Ebree che all'epoca sono state vicine a nostro signore Gesù Cristo. La gente del luogo mi considera l'uomo più saggio di tutta Gerusalemme date le mie capacità di predire e captare quasi tutti i segni dateci da nostro Signore."
Gianni, disse, "Zekharia, sono Gianni ti ricordi di me? Sono stato qui tre anni fa al tuo cospetto per chiederti di aiutarmi a capire il segreto dei Maia che, a quanto veduto e scoperto ultimamente, è molto legata da un filo invisibile a nostro signore Dio. Anche se tale popolo è vissuto molti anni prima della venuta di Cristo, sembra essere collegato a lui!"
Zekharia, guardandolo intensamente esclama, "mi ricordo di te caro amico!"
Gianni, continuò, "e ricordi allora anche le parole che mi dicesti, - non posso parlarti dei Maya adesso! Essi sono legati alla tua vita! Continua a cercare ed un giorno capirai ogni cosa - ecco cosa mi dicesti!"
Zekharia, "ricordo... ricordo ogni cosa! Vedi... il popolo Maya pur essendo vissuto molto tempo prima di Cristo aveva captato i segni del destino proprio come succede a me! Avevano già predetto quello che sarebbe stato! Sei entrato in questo popolo calcando la loro antica saggezza ed incontrando la verità sulla loro esistenza! Adesso sei tornato da me per dare l'inizio alla guerra contro le forze del male!"
Tutti rimasero a bocca aperta di fronte alle parole del vecchio saggio di Gerusalemme.
Jet, disse, "ma all'ora Gianni è il leader dei guerrieri del bene!"
Tutti spalancarono gli occhi...Albert, "ma che dici Jet!"
Chang, "sei impazzito forse!"
Punma, "ma cosa dici! Come può guidare i guerrieri del bene?"
Jet, "forse lui doveva solo guidarli fin qui dinnanzi a quest'anziano per capire come agire!"
Simon, con gli occhi ben spalancati, "ma allora questi guerrieri del bene siamo noi!"
Reiner, in confusine esclama, "non sto capendo nulla! Sono frastornata!"
Nathalie, intervenne, "stiamo calmi vediamo cosa ha da dirci il vecchio Zekharia!"
Françoise, "non so se Gianni è questo fantomatico leader, e a dire il vero neanche m'importa! Voglio solo trovare immediatamente un modo per fermare l'avanzata del demonio!"
Joe, esclama, " Giusto! Dobbiamo concentrarci solo sul da farsi!"
Bretagna, "lasciamo continuare forse ci può dare delle informazioni molto preziose!"
Gianni, continua a parlare al saggio, "Zekharia, questi sono miei amici, sono oggi qui dinnanzi a te per essere..." senza dare il tempo di continuare il discorso, Zekharia rispose, "so costoro chi sono... so cosa vogliono e so chi combattono! Attenzione! Vi avviso! La guerra sarà apocalittica, vedo morte e desolazione attorno a voi!"
Tutti rimasero quasi scossi da quelle parole, i nostri amici erano sempre più coscienti di fronteggiare qualcosa al di sopra della loro portata, ma bisognava intervenire, combattere lo stesso anche a costo della vita.
Joe disse, "Zekharia, la prego ci aiuti! Se lei sa tutto, ci aiuti a capire chi è il nostro nemico, come fare a scovarlo e come combatterlo!"
Zekharia, rispose, "giovane ragazzo, la profezia Maia si compirà, la fine del mondo è vicina... e solo un miracolo potrà salvare il mondo!"
Albert, "e quale sarebbe questo miracolo!"
Zekharia, "il mondo è corrotto e malvagio. La potenza di un Dio e grande quanto è grande la potenza della fede dei suoi devoti!"
Jet, perplesso come il resto del gruppo, chiese, "ma cosa vogliono dire queste parole!"
Bretagna, mettendosi una mano in testa, esclama, "si! Non ne capisco il senso nemmeno io!"
Chang, "be... come al solito!"
Bretagna, guardando male Chang disse, "cosa vuoi dire grande puffo!"
Chang, ridacchiando, "ooo su via Bretagna... non hai proprio il senso dell'umorismo tu!"
Zekharia, inizia a spiegare il senso delle sue parole, "un Dio esiste in un luogo solo affinché c'è la fede in lui! L'egemonia del nostro Dio sta scemando proprio perchè in questo periodo c'è una crisi di fede da parte del popolo cristiano! Ed è proprio su questo punto che il maligno si batterà! Far vacillare la fede in Dio rimasta!"
Joe, "credo di capire... l'esistenza di Dio è legata alla fede dei suoi seguaci! Non è vero?"
Zekharia, "si... proprio così! Se dovessero scomparire tutti i fedeli di Dio, lui non avrà più poteri su questa terra!"
Simon, "ma come facciamo a capire che la fede sta scemando?"
Reiner intervenne, "e soprattutto, come facciamo ad individuare la bestia che cercherà di soggiogare la religione del Cristianesimo?"
Zekharia, dopo un attimo di esitazione rispose, "la fede sta già scemando! Le nuove vicissitudini che stanno colpendo la Chiesa, sta portando la gente a cambiare le origine della propria fede. Senza accorgersene si sta adorando il demonio lasciando cosi la via di Cristo!"
Nathalie, incredula, "che cosa... ma lei si riferisce forse al Papa! No, non ci credo! E' impossibile che sua Santità stia portando il Cristianesimo verso il collasso!"
Tutti rimasero senza parole, Punma esclama, "ma come si possono dire certe idiozie! Il vicario di Cristo non può pendere per il male!"
Gianni, ammonì Punma, "ma cosa dici Punma! Zekharia ha indicato chiaramente il Papato senza indicare un personaggio specifico!"
Chang, "allora ci deve essere qualche sovvertitore all'interno del papato!"
Bretagna continuò, "e come faremo a scoprire chi è?"
Françoise, "la cosa si complica, non riusciremo tanto facilmente a stanare questa persona!"
Reiner, puntualizzò, "forse vuoi dire... questo demonio... no questa persona!"
nella stanza ci fu un attimo di silenzio rotto improvvisamente da Françoise, "ma certo!"
Joe sorpreso esclama, "cos'hai Françoise!"
E lei, "ma non ricordate il racconto di Aquila della notte? ...verrà la bestia dal mare, l'anticristo che con l'aiuto del falso profeta, la bestia della terra, radunerà gli eserciti sotto il suo comando nel nome di satana".
Zekharia, annuì, "come vedete sapete già tutto, venire qui è stata per adesso solo una perdita di tempo! Ma avete finalmente aperto gli occhi su come muovervi. Questi luoghi saranno teatro dello scontro finale tra le poche forze del bene che rimarranno e quelle violente e numerose del male previste per il 21 dicembre".
Joe, stringendo i pugni, "non credo sia stata una perdita di tempo! Come dice lei, abbiamo finalmente aperto gli occhi! La soluzione la conoscevamo già, ma forse per paura di voler affrontare lo scontro con satana non vedevamo la via!"
Françoise, continuò il discorso di Joe, "e vero! Questi luoghi sacri ci hanno dato la spinta giusta per iniziare finalmente la battaglia con le forze del male!"
Zekharia, "bene ragazzi miei, il mondo ha bisogno di voi! Fate presto il tempo è poco! I sigilli sono rotti e satana ha già iniziato a mandare i suoi emissari per compiere la sua vendetta verso Dio! Io vi aspetterò qui per aiutarvi nella battaglia finale."

 

19. IL PRIMO SCONTRO CON SATANA E LA CADUTA DI UN AMICO.

Casa del vecchi saggio Zekharia 5 maggio 2012, ore 14:00
I nostri amici dopo aver ringraziato il vecchio saggio uscirono dalla sua abitazione incamminandosi di nuovo per la via Dolosa per raggiungere il Dolphin e partire in direzione della casa di Anisha.
Françoise uscendo da quella porta, avverti un improvviso senso di negatività e fermandosi di colpo sulla soglia della porta guardò Zekharia preoccupata, ma lo stesso le sorrise cercando di rassicurarla. Il vecchio saggio in mente sua esclama, "vai ragazza... non esitare! Non temere per la inutile vita di questo povero vecchio! Il mondo ha bisogno di te e non di me!"
Joe accortosi del ritardo della sua ragazza, esclama, "Françoise... che ti succede! Dobbiamo andare... cosa aspetti!"
Françoise guardò Joe perplessa, poi si girò riguardando il vecchio Zekharia prima di chiudere la porta per seguire Joe e gli altri.
Zekharia, attizzando il fuoco disse, "sei venuto per me vero?"
Alle sue spalle, una voce rude e lugubre disse, "è arrivata la tua ora vecchio!"
Zekharia, senza voltarsi, esclama, "vedo che non hai perso il vizio di usare i corpi degli altri per compiere e tue malefatte! Satana... esci subito da mia nipote! Maledetto demonio!"
Satana, ridendo, "ha, ha, ha... il corpo di tua nipote e molto attraente... non ho saputo resistere!"
Noemi ormai posseduta del diavolo in persona avanzava piano verso Zekharia con in mano un coltello a serra manico dicendo, "tempo fa sei riuscito a sfuggirmi grazie alla fede del tuo popolo, ma adesso che quest'ultima ha poco influsso anche su queste terre, ti toglierò di mezzo una volta per tutte! Cosi i guerrieri del bene perderanno anche l'ultima guida in questo mondo!"
Zekharia, "tanto non riuscirai a fermarli... non riuscirai a prendere le anime degli esseri umani! Non riuscirai a prendere il posto di Dio!"
Satana, urlando "non nominarlo! Ormai sta perdendo e non riuscirà ad intervenire per fermare la mia opera! La mia vendetta si compirà e le anime di tutti gli esseri umani sarà mia! Preparati... adesso lo incontrerai cosi lo informerai di persona come sarà annientato da questo mondo! Ha, ha, ha!"
Satana, utilizzando il corpo di Noemi, si lancia addosso al vecchio Zekharia infilandogli nell'addome il freddo e tagliente coltello!"
Zekharia con lamentele di dolore, esclama, "arghhhhhhh! Non c'è l'ha farai! Demonio!"
Satana estrae la lama insanguinata e mentre lo stava per colpire di nuovo con un nuovo fendente, la porta viene sfondata da Joe, che esclama, "fermati bastardo! Adesso farai i conti con noi!"
Satana, guardando Joe negli occhi esclama, "maledetto... morrai!" A queste parole egli si scaglia contro Joe lasciando cadere a terra Zekharia. Joe lo evita e con un calcio all'addome atterra Noemi.
Françoise, ne approfitta per lanciare un rosario che portava sempre con se, al collo della ragazza posseduta che tra atroci lamenti sbatte a terra liberandosi dallo sgradito ospite.
Françoise e Nathalie, scattano a recuperare Zekharia e Noemi portandoli fuori dalla casa, Françoise, prima di uscire esclama, Joe... state attenti! Lui è ancora qui dentro!"
Joe, "che cosa! Avanti ragazzi Staniamolo!"
Albert, disse, "non c'è cosa più facile... come vedete in questa casa ci sono solo due stanze... e questa dove ci troviamo e una di esse!"
Bretagna, "quindi... lo stronzo si trova li dentro al buio!"
Punma disse, avanzando a passo svelto verso l'altra stanza buia e impugnando la sua pistola laser, "bene... allora ci penso io a farlo uscire fuori allo scoperto!"
Jet urlando all'amico, "fermo Punma cosa fai sei impazzito allontanati da quella stanza!"
Jet non fece in tempo a parlare quando all'improvviso dall'oscurità usci con uno scatto felino una grossa figura ricoperta di peli bianchi con volto demoniaco e muso allungato, dotata di lunghi artigli neri alle mani e zoccoli di cavallo neri ai piedi, in fronte spuntavano corna dello stesso colore rigirate a spirale all'ingiù.
Satana, dunque, si manifestò con un urlo raccapricciante che improvvisamente colpi Punma infilzandolo al collo con i lunghi artigli strappandogli parte della carotide senza dargli tempo di respiro. Egli cade a terra insanguinato mentre Jet tenta di attaccare satana. La bestia però, velocemente, lo colpisce con il palmo della mano sbattendolo contro un muro della stanza mentre, con un balzo, esce fuori dalla porta alla luce del sole terrorizzando tutti i presenti accorsi sul posto dopo le tremende grida udite.
Satana localizza velocemente Zekharia e sua nipote tenuti sotto protezione da Françoise e Nathalie per poi lanciarsi su di loro per colpirli tutti quando un missile lanciato da Albert lo colpisce alla schiena sbalzandolo in un'abitazione deserta li di fronte.
Joe, correndo da Françoise e Nathalie, esclama, "state bene!"
Le due risposero, "si tutt'ok!"
Chang e Bretagna si fiondano in soccorso di Punma mentre gli altri puntano con le proprie armi il punto dove era caduto satana.
Jet, "dove sei farabutto! Esci fuori!"
Françoise, "non avverto più la sua presenza! E scappato via!"
Una voce spunta all'improvviso dal nulla, "presto ci rivedremo... e farò in modo di farvi sparire una volta per tutte... il vostro tempo sta per scadere! Ha, ha, ha, ha, ha!"
Joe digrignando i denti e stringendo il pugno destro esclama, "maledetto! Non credere che te la darò vinta tanto facilmente!"
Bretagna, ancora inginocchiato al fianco di Punma, esclama, "ragazzi correte... presto o Punma non c'è l'ha farà".
Albert, esclama, "no... Punma!"
Joe, voltandosi, "maledizione! Punma!"
Françoise, "oooh nooo...!"
Simon, "mamma mia quanto sangue... Punma!"
Reiner, "presto Françoise... dobbiamo curarlo subito".
Françoise guarda Punma tremando con gli occhi ben sbarrati senza dire o cercare di fare nulla attirando cosi l'attenzione di tutti che la guardarono sorpresi e stupiti.
Joe, esclama, "Cos'hai Françoise... presto... o non c'è l'ha farà!"
Chang, "perchè esiti amica mia, ti prego fai qualcosa!"
Bretagna in lacrime rincalzò, "ti prego Françoise aiutalo!"
Reiner, "solo tu puoi curarlo!"
Françoise cadde su se stessa con le ginocchia a terra con testa bassa e occhi chiusi da cui iniziarono a grondare lacrime a fiumi.
Jet sbalordito da questa reazione della ragazza, esclama, "Françoise! Ma che significa!"
Simon, guardando Punma a terra tremante ed agonizzante, interviene, "lasciatela stare!" Da i suoi occhi iniziarono a cadere lacrime amare di disperazione, poi continua dicendo,"ma non capite! Non capite proprio! Cosa può fare Françoise per Punma! Non c'è tempo neanche di portarlo al Dolphin!" Simon si gira di spalle continuando a piangere.
Dagli occhi di tutti iniziarono a scendere calde lacrime di rassegnazione.
Bretagna, Chang, Joe, Albert e Jet in ginocchi accanto a Punma, gli strinsero tutti assieme la mano mentre Reiner e Nathalie, piangendo, abbracciarono François ancora in ginocchio ancora in lacrime.
Punma, guardò tutti i suoi compagni negli occhi e cercando di infondere coraggio a tutti abbozzò un ultimo sorriso. Di li a poco, lo stesso spirò tra atroci sofferenze.
Le lacrime grondavano dagli occhi dei suoi compagni che non riuscirono a dire una parola.
Di li una voce interruppe quei momenti di tribolazione, "nonno... nonno! Ti prego nonno alzati!"
Tutti si voltarono verso quella voce vedendo il vecchi Zekharia a terra seduto appoggiato ad un muro in una pozza di sangue. Joe lasciò la presa sulla mano dei suoi compagni che stringevano quella di Punma, si alzò e si avviò verso Zekharia.
Gianni, li vicino si fionda in ginocchio da Zekharia, " Zekharia ti prego resisti!" Poi urlò alla gente occorsa, "chiamate un dottore presto!"
Joe, avvicinatosi al saggio, lo guardo intensamente.
Zekharia, con le ultime forze rimastegli, disse, "ragazzo... abbiamo saggiato la forza del Demonio! (due colpi di tosse)".
Noemi, "nonno non affaticarti ti prego, hanno chiamato il dottore! Presto sarà qui!"
Zekharia, tossendo ed iniziando a perdere sangue dalla bocca esclama, "non è più necessario! Il mio tempo è arrivato!" Poi fissando Joe disse, "ragazzo, non arrenderti! Trova il modo per fronteggiare il male... ne va del bene del mondo!"
Joe, "ma come posso vincere io un essere demoniaco!"
Zekharia, con le ultime forze rimaste, con un filo di voce, disse, "con la fede...!" Poi spirò senza avere il tempo di dire altro.
Noemi, piangendo di dolore, "nooooooo! Nonnoooooo!"
La gente intorno iniziò a mormorare, uno di loro disse, "guardate, Zekharia è morto!"
Un altro continuò, "che sciagura per tutti noi!"
Un altro ancora esclamò, "sono stati loro!!! Sono stati loro a portare qui il demonio!"
Ancora un altro disse, "si... lo avete visto! Era proprio la bestia!"
La folla iniziò a rumoreggiare, esordendo, "prendiamoli! Uccidiamoli! Sacrifichiamoli per la nostra salvezza!"
Jet, esclama, "qui si mette male!"
Bretagna, disse, "ok stendiamoli, non sono in tanti", si mise in guardia.
Joe lo fermò, "fermo Bretagna che cazzo stai facendo!"
Bretagna, "ma... veramente io...!"
Albert, intervenne, "cosa faresti tu al loro posto dopo aver assistito a quanto successo!"
Nathalie, vistosamente preoccupata, chiese, "e cosa facciamo adesso!"
Chang, disse, "c'è solo una cosa da fare! Recuperiamo Punma e andiamo via da qui!"
Jet recupera Punma e decolla da li, sotto lo stupore di tutti.
Joe afferra Françoise e sparisce sotto gli occhi di tutti. Gli altri, dopo aver afferrato Gianni, si dileguarono saltando ed arrampicandosi sulle abitazioni circostanti.
Recuperato il Dolphin, i cyborg si diressero in Africa presso il villaggio di Punma per dargli una degna sepoltura nella sua terra nativa. Appresa la tragica notizia data da Joe e gli altri in lacrime, tutti al villaggio soffrirono per la scomparsa del loro leader. Dopo la toccante cerimonia funebre dove non si sprecarono lacrime e urla di dolore I nostri ragazzi vennero invitati a fermarsi qualche giorno per riprendersi dallo shock di quanto accaduto presso la residenza di Punma messa a disposizione dal suo fedele consigliere Shon. Le giornate sembravano eterne, la tristezza era incolmabile e la paura di Joe risultò fondata. Un altro suo amico era caduto per mano del demonio, ma egli non fece trapelare la sua preoccupazione. Guardando gli stupendi tramonti di quelle zone, si ripromise di essere forte e di combattere anche in memoria dei suoi amici che aveva perso la vita per combattere le forze del male. I nove e Gianni fecero rientro alla fattoria di Anisha consapevoli di dover continuare a lottare nonostante l'ennesimo lutto che li aveva colpiti.

 

20. I GUARDIANI SONO ANCORA IN CIRCOLAZIONE.

Viaggio di ritorno per l'Arizona, residenza di Anisha, 20 maggio 2012, ore 10:00
Joe facendo manovra di atterraggio, presso la casa di Anisha, vide del fumo levarsi dalla stessa.
Joe, "ma cosa succede...!"
Chang, "sembra un incendio!"
Françoise, preoccupata, "guardate è tutto devastato. Cosa sarà successo!"
Reiner, esclama, "o dio mio! Anisha!"
Jet, "presto Joe... atterra alla svelta!"
Il Dolphin atterra davanti alla fattoria e quando si apre il portellone di uscita, i ragazzi si fiondano subito nella casa date alle fiamme in cerca di Anisha. Tutt'intorno vi erano i corpi della servitù e dei braccianti barbaramente trucidati.
Françoise, "ma cosa è successo qua dentro! E' tutto distrutto dal fuoco! Dov'è Anisha!"
Simon, "lei non c'è qui! Si sarà messa in salvo!"
Jet, "dannazione... proviamo a cercarla fuori di qui... su ragazzi!"
Albert, disse, "maledetto Satana... scommetto che è opera sua continua a colpirci!"
Joe, "sta diventando un calvario! Non riusciamo a contrattaccare! maledizione!"
Chang, guardando dalla finestra, disse, "ragazzi guardate, chi sono questi uomini in divisa morti di qua e la!"
Joe, guardando nella direzione indicata da Chang disse, "maledizione! Ma quella sembra la divisa dell'esercito americano!"
Jet, "ma che sta succedendo...cosa ci fa qui l'esercito e chi li ha eliminati!"
Albert, disse, "guardate quel corpo di quel sodato... ha un'ascia conficcata nella schiena!"
Simon, continuò, "e guardate quegli altri due! Uno è stato strangolato con una strana fune e l'altro pugnalato!"
Reiner, affacciandosi dall'altra finestra esclama, "guardate quelli invece sono praticamente lacerati!"
Françoise, "ma cosa sta succedendo! Presto, usciamo e cerchiamo Anisha!"
Una voce dalle loro spalle si fece presente, "non c'è ne bisogno Françoise!"
Tutti si voltarono in direzione di quella voce cosi familiare e videro Anisha li in piedi sulla soglia della porta un pò illividita e con il vestito leggermente strappato.
Gianni esclamo in contentezza, "menomale... che sollievo!"
Nathalie, corse verso di lei abbracciandola, "amica mia che gioia vederti sana e salva!"
Reiner, "Anisha, ma cosa è successo qui!"
Joe, "cosa è venuto a fare l'esercito a casa tua!"
Anisha, in lacrime, "hanno distrutto tutto! Si sono presi mio marito, mio padre, la mia casa! Tutto quello che avevo conquistato faticosamente! Maledetti demoni!"
Gianni, "adesso calmati e raccontaci tutto!"
Anisha iniziò il suo triste racconto, "ero intenta a controllare che tutto era a posto nella fattoria, quando improvvisamente sono arrivati alcuni colpi d'arma da fuoco che hanno steso alcuni lavoratori! Poi successivamente sono sbucati dal fienile e dal terreno di fronte alla fattoria una ventina di uomini in mimetica. Erano soldati americani quei bastardi! Hanno fatto fuoco su tutti tranne che su di me!"
Bretagna, "e per quale motivo!"
Ella continuò, "per me avevano altri progetti! Mi hanno presa e scaraventate nel fieno, hanno cercato di violentarmi! Volevano farmi provare terrore e sofferenza prima di uccidermi!"
Joe, "maledetti bastardi!"
Jet chiese, "e poi cosa è successo!"
Lei rispose irritata, "quei bastardi hanno iniziato a strapparmi il vestito di dosso, quando improvvisamente un ascia ha colpito uno di loro. E gli altri sono stati atterrati e uccisi con varie tecniche raffinate di assassinio!"
Françoise, "chi è stato!"
Anisha, "sono qui fuori, venite a salutarli!"
Tutto il gruppo si precipitò fuori dalla casa devastata dalle fiamme dove inquadrati a file da cinque dal più basso al più alto trovarono cinquanta uomini agguerriti ed armati fino ai denti.
Françoise, esclamò, "ma sono i Guardiani!"
Nathalie, disse, "ma allora sono vivi... pensavo che erano stati tutti eliminati nell'ultimo attacco quando fu colpito tuo padre!"
Anisha rispose, "lo credevo anche io! Ma sono rimasta colpita vedendoli all'azione sono proprio fortissimi!"
Uno dei Guardiani, esce dalle file e si dirige verso il gruppo e, appena fu vicino esclama, "vi porto la voce dei Guardiani...! Purtroppo quando Aquila della notte fu attaccato, noi eravamo lontani e non abbiamo potuto difendere la nostra gente! Il grande capo dei Navajo ci aveva disseminato in giro per il mondo per cercare prove concrete sull'esistenza delle bestie di satana...! Se solo eravamo qui il male non avrebbe osato attaccare il villaggio e anche se non responsabili di quanto accaduto, ci sentiamo amareggiati per non aver potuto fare nulla per salvarli!"
Joe disse, "non preoccuparti! Il diavolo tenta di colpirci quando meno ce l'aspettiamo! Non ci affronta faccia a faccia ma con vili colpi di mano! Quando siamo distratti o assenti cercando di indebolirci colpendo i nostri animi umani!"
Guardiano, "il nostro re, avrebbe voluto farci combattere al vostro fianco per difendere la pace nel mondo e contrastare le forze demoniache! Quindi ci sentiamo in dovere di metterci a vostra disposizione per la lotta contro il male! Voi siete i guerrieri del bene... i leggendari combattenti al servizio di Dio che salveranno il mondo dall'Apocalisse! Vi prego volerci prendere con voi!" Il guardiano si inginocchiò davanti a Joe!
Joe, si abbassa e prende per le spalle il Guardiano, lo fa rialzare dicendogli, "non genufletterti dinnanzi a me! Siamo onorati di avervi al nostro fianco! Capisco il vostro stato d'animo! Recentemente, infatti, abbiamo perso uno dei nostri fratelli, Punma, per mano del diavolo che ci ha attaccato personalmente in terra santa!"
Anisha sbalordita dalle parole di Joe, guardò il resto del gruppo esclamando, "ma cosa significa! Cosa è successo a Punma!"
I ragazzi abbassarono lo sguardo chiudendo gli occhi, confermando col loro silenzio le parole di Joe, mentre lo stesso continuava a parlare al Comandante dei Guardiani, "sarete nostri fratelli nella lotta contro il male... grazie! Grazie a nome di tutti!"

Il male stava avanzando nel mondo inesorabilmente, cancellando la fede in Dio in tutti gli angoli dello stesso. Il demonio stava attaccando inesorabilmente i paladini del bene su tutti i fronti riuscendo a fare delle vittime nelle loro file. Joe e gli altri si sentivano impotenti nel fronteggiare questa nuova minaccia e non si riuscivano a percorrere piste concrete. I Guardiani del popolo Navajo custodi del segreto dei Maya, erano ricomparsi sulla scena alleandosi con i nostri cyborg. Basteranno queste premesse per battere le forze demoniache? Joe era scettico sulla possibilità di battere le forze del male, ma in cuor suo sapeva che qualcosa andava fatto.

 

21. LA BESTIA DELLA TERRA E LA BESTIA DEL MARE.

Arizona, residenza di Anisha, 21 maggio 2012 ore 20:00.
I Guardiani, dopo aver dichiarato la volontà di voler combattere al fianco dei guerrieri del bene, iniziarono a raccontare quello che avevano scoperto girando per i continenti mondiali in cerca di prove concrete a supporto della teoria dell'Armageddon.
In particolare, si erano soffermati su dei particolari acquisiti nel viaggio fatto in Italia e negli Stati Uniti da alcuni di loro, ossia la scoperta di due personaggi potenzialmente pericolosi per la già precaria stabilità degli eserciti e delle religioni.
Joe, disse, "che cosa! E chi sarebbero questi personaggi!"
Albert continuò, "Cosa sapresti dirci di loro!?"
Capo dei guardiani, "secondo il rapporto fattomi dai miei uomini, quelli che hanno controllato il Vaticano, durante le messe domenicali del Papa, hanno notato un uomo accanto allo stesso Santo Padre che sembrava condizionarne le gesta, ma non hanno saputo descrivermi in che modo. Sono però riusciti a sapere il suo nome, Asmoday. Invece, quelli che si sono recati presso la Casa Bianca in America, hanno notato un comportamento ambiguo del Presidente Obama".
Jet, disse, "cosa? Il Presidente era ambiguo?!"
Capo dei Guardiani, "si... a detta di qualcuno, il Presidente sta meditando di cedere il passo e dichiarare dimissioni a favore di un noto personaggio apparso sulla scena politica da poco, un tale di nome Abaddon".
Nathalie, agitata esclama, "ma cosa dici... il Presidente in America è eletto dal popolo... come in tutte le società moderne! Come può Obama dimettersi piazzando un'altra persona al suo posto senza essere stata eletta?"
Il capo dei Guardiani, rispose, "si... lo so, ma... questo strano personaggio si è guadagnato la fiducia di tutti facendo rapida ascesa al potere americano, intervenendo direttamente nella guerra al terrorismo dopo gli attentati dell'undici settembre e partecipando attivamente alla cattura ed uccisione del leader dei terroristi di al qaeda. Nelle alte sfere politiche si narra che il Presidente degli Stati Uniti gli darà pieni poteri sulla politica espansionistica americana e, la cosa strana è che tutti sono d'accordo su questa soluzione".
Françoise, chiese, "e questo cosa vuol dire?".
Joe rispose, "semplice... vuol dire che questi avrà libera autonomia nel comandare l'esercito americano!"
Il capo dei guardiani annuì, "si... è cosi!"
Bretagna, "ma è terribile!"
Simon, "non ci credo... e l'opinione pubblica che ne dice?"
Capo dei Guardiani, "purtroppo, l'opinione del popolo americano e conforme a quella dei suoi politici!"
Tutti rimasero sbalorditi e colpiti da queste rivelazioni, Gianni disse, "ma cosa sta succedendo!"
Anisha, "si fa dura! Se solo penso che quei soldati che hanno attaccato il mio Ranch sono stati mossi a posta per colpirmi! Maledetti bastardi!"
Reiner, "cosa vi fa pensare che questi due soggetti siano demoni?"
Capo dei Guerrieri, "semplice! I nomi Asmoday e Abaddon, in ebraico antico, significano rispettivamente tentatore e distruttore. Secondo un'antica mitologia, nell'antichità Asmoday è stato il demone serpente che ingannò Eva. Egli è considerato il principe dei demoni! Abaddon invece è il demone responsabile di molte sciagurate guerre del passato".
Gianni, puntualizzò, "si sono loro!"
Albert, esclama, "cosa vuoi dire Gianni!"
Gianni continuò, "ricordate???"
Tutti lo guardarono fisso in viso, egli con voce seria e scandita, disse, "come ci ha detto il padre di Anisha tempo fa e secondo alcune scritture tradotte dai testi Maya, arriveranno le bestie dalla terra e dal mare che tenteranno i ceti religiosi e distruggeranno la fede del mondo; quest'ultimo, l'anticristo, prenderà il potere sugli eserciti del mondo e marcerà contro gli ultimi seguaci di Cristo nella battaglia di Armageddon in terra santa dove il demonio cercherà di sovvertire l'esito della battaglia finale con Dio!".
Tutti, rimembrando le parole di Aquila della notte, spalancarono occhi e bocca rimanendo pietrificati; nella sala scese un silenzio di meditazione e preoccupazione.
Albert disse, "Ragazzi... dobbiamo fermarli!"
Chang, "non possiamo più esitare... il tempo è a noi tiranno!"
Joe, "bene muoviamoci!"
Simon, chiese, "come ci muoviamo?"
Joe disse, "Io, Françoise, Chang, Gianni e Anisha andremo in Italia! Destinazione Vaticano!" Poi continuò, "Jet e Nathalie, assieme a Bretagna e Simon, si recheranno negli stati Uniti d'America, presso la casa bianca. La vostra missione sarà reperire informazioni su questo Abaddon!"
Jet, chiese, "e se scopriamo che questi è un demone?"
Joe, "semplice... lo eliminerete all'istante!"
Simon, "ok! Partiamo subito!"
Bretagna, "lascia fare a noi Joe! lo toglieremo di mezzo!"
Albert, "ei... e noi che cosa dobbiamo fare?"
Joe, rispose, "tu e Reiner andrete in Terra Santa con i Guardiani!"
I due ragazzi rimasero sbalorditi, Reiner disse, "heeee! A far cosa!"
Joe, con una smorfia di sorriso in viso disse, "vi recherete ai piedi del monte Megiddo dove ci sarà lo scontro finale e preparerete li la nostra resistenza!"
Françoise, titubante chiese a Joe, "senti Joe... ma cosa significa! Perchè devono preparare il terreno!"
Nathalie, "ma di quale resistenza parli?"
Joe, "vedete, se le sacre scritture ci dicono la verità, ho un forte presentimento che la battaglia finale si combatterà inevitabilmente li! Quindi dobbiamo prepararci in quanto se, come penso, le cose per noi si metteranno male, dovremmo ripiegare velocemente li e prepararci allo scontro!"
Bretagna, "ma perchè non fermarli prima?"
Joe disse, "non ricordi? La fede degli uomini sta scemando velocemente e, senza fede, nessun Dio riuscirebbe ad avere influenza."
Jet, "e con ciò? Continuo a non capirti!"
Françoise, intervenne, "ho capito... in Terra Santa Dio ha molta influenza perchè e come se giocasse in casa! Li la fede dei credenti è molto forte per via dei luoghi santi calcati da Gesù!"
Joe, annui, "esatto piccola...! In quei luoghi, il tempo si è come fermato all'epoca di Cristo e sicuramente potremmo avere l'appoggio della preghiera di molti rafforzando cosi il potere divino di Dio e limitando quello di satana! Inoltre... la salvezza del mondo è partita proprio da quei luoghi e il demonio per vincere vuole sicuramente batterlo dove è nata la sua religione!"
Bretagna, disse, "ho capito! Affrontandolo in terra santa, vuoi cercare di indebolire il demonio per poterlo sconfiggere facilmente! Non so se è una buona idea! Non dimenticare che quel maledetto ha ucciso Punma proprio a Gerusalemme!"
Joe, esclama, "non l'ho dimenticato! Ma in quel momento nessuno stava pregando! Penso che la preghiera sia l'unica arma efficace che possiamo sfoderare contro i demoni!"
Gianni, intervenne, "in effetti non è un brutto piano!"
Anisha, "e poi mi sembra la sola via da seguire in questo momento! Io... sono d'accordo!"
Albert chiese a Joe, "ma come faremo a radunare tutti i fedeli di Dio ai piedi del monte Megiddo?"
Reiner, continuò, "non conosciamo il territorio e chi potrebbe darci una mano a convincere la gente del posto a lottare con noi!"
Joe, "un modo ci sarebbe!"
Reiner, guardandolo stupita, disse, "e quale?"
Joe, "dovete trovare Noemi e farvi aiutare a reclutare più fedeli possibili!"
Albert, "Noemi? Dopo quello che è successo non credo che sarà dalla nostra parte!"
Chang, "penso che ci consideri colpevoli della morte di suo nonno!"
Joe, "si lo so... ma dobbiamo tentare! Lei è l'unica che può aiutarci! Dobbiamo pensare ad un modo per parlarle e farla ragionare!"
Nella sala scese i silenzio più totale, ogni uno stava pensando alla propria missione e al modo per chiedere l'aiuto di Noemi.
Françoise interruppe quel silenzio logorante, "ci sono! Gianni... tu andrai con Albert e Reiner!"
Tutti, rimasero di stucco ascoltando quelle parole; ella continuò, "tu sei l'unico che conosce meglio di noi quei posti e soprattutto ti conosce anche Noemi. Penso che saprai come parlarle!"
Gianni, "va bene tenterò! Anche se quando l'ho conosciuta io era molto piccola! Farò del mio meglio!"
Joe disse, "bene! Tutto è deciso...adesso dobbiamo solo agire!" Ogn'uno sa cosa deve fare!" Poi dopo un attimo di esitazione, continuò, "Anisha, Gianni, mi dispiace coinvolgervi in questa guerra, ma non abbiamo altra via! Cercheremo di proteggervi!"
Anisha, "sono con voi! Mio marito ed il mio popolo mi sono stati portati via! Mi sento in dovere di combattere al vostro fianco per la salvezza del mondo!"
Gianni, replicò, "lo stesso vale per me! Grazie a voi ho potuto coronare il sogno della mia vita, la conoscenza del popolo Maya! Certo non mi aspettavo la lotta contro il diavolo, ma fa lo stesso! Non posso permettere che la terra venga distrutta dal quel maledetto!"
Joe, "bene allora... partiamo! Ci terremo in contatto e se qualcuno ha problemi, prima di rischiare la vita contatti il resto del gruppo. Ricordiamo con chi abbiamo a che fare! Il nostro avversario è molto pericoloso e utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per colpirci! Non abbassate mai la guardia!"
I nostri amici stavano iniziando a muoversi contro il male, riusciranno a fermare l'avanzata delle forze demoniache?

 

22. IL FALSO PROFETA ED IL RAPIMENTO DEL PAPA.

Arizona, residenza di Anisha, 1 giugno 2012 ore 08:00.
Tutto era pronto, dopo gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni , il gruppo si divide come concordato per raggiungere le mete designate da Joe.
Città del Vaticano, 5 giugno 2012 ore 10:00.
All'arrivo in Italia, Joe sembrava perplesso, ancora non sapeva come sarebbero riusciti ad avvicinarsi allo strano individuo segnalato dai Guardiani. Françoise notando il suo stato d'animo, disse, "cos'hai caro?"
Joe, ritornando in se, esclama, "E'... cosa! A... si scusami ero sovrappensiero!"
Françoise continuo dicendo, "Joe lo so a cosa stai pensando, ma vedrai che troveremo un modo per avvicinarci a questo Asmoday o come cavolo si chiama!"
Anisha, intervenne, "dobbiamo riuscire ad avvicinarlo e smascherarlo!"
Chang disse, "io invece lo toglierei di mezzo subito senza perdere tempo!"
Françoise ammonì l'amico, "ma cosa dici Chang, non possiamo uccidere la gente senza avere la certezza di essere dei nemici!"
Anisha, "però togliendolo subito di mezzo ci eviterebbe di mettere a rischio la nostra operazione e il cosi il mondo intero."
Joe, si infilò nel discorso, "ok ragazzi! Adesso basta parlare propongo una sosta in quel bar cosi davanti ad un caffè potremmo elaborare un piano!"
Françoise, "come vuoi tu Joe!"
I quattro si diressero nel bar di fronte la basilica di San Pietro, e dopo aver ordinato, iniziarono a mettere giù un piano d'azione.
Chang, "sentite, io non sono bravo ad elaborare piani... quindi, visto che non sappiamo quando ci fermeremo a Roma, andrei a prenotare un albergo nelle vicinanze. Cosa ne pensate?"
Joe, "mi sembra un'ottima idea! Prova qui dietro uscendo dalla piazza a destra dovresti trovare la residenza di Paolo VI! E' un ottimo albergo! Prenota tre stanze, una doppia."
Chang, "ok corro subito! Ci vediamo tra un po!"
I tre seguirono con lo sguardo Chang uscire dal locale, poi Anisha iniziò il discorso, "ragazzi cosa c'inventiamo? Sembra difficile entrare in quel posto! Soprattutto... ammettiamo di riuscire ad entrare come troviamo il tipo?"
Françoise, "a quello ci penso io! Pensiamo ad entrare!"
Anisha, "già dimenticavo la tua super vista!" Poi con voce sensuale e sguardo ammaliante, guardando Joe esclama, " Bene... allora Joe, cosa proponi!"
Joe guardò Françoise imbarazzato, mentre quest'ultima rimase sbalordita dal comportamento di Anisha, ma non apre bocca anche se il suo sguardo era quasi rabbioso e fulminante, Joe espose balbettando il suo piano,"mm... meglio cercare di entrare di notte! Adesso andremo a riposare che mi sa che il viaggio ci ha fatto un pò male. Il piano e questo, tra cinque giorni, domenica prossima, ci sarà l'angelus e quindi le attività pastorali domenicali, tutti saranno sicuramente più stanchi del solito e la notte dormiranno profondamente. Alle ore 1:00 ci troviamo tutti qui davanti questo bar. Cercheremo di entrare dalla Cupola quindi la scaleremo dal retro! Sarà più facile eludere le Guardie Svizzere e cercare cosi, una volta entrati, il nostro uomo!"
Anisha, con fare provocante, e mostrando la sua scollatura esclama, "molto bene... entrare dal retro!!! Mi piace questo piano!"
Françoise, stanca di quest'atteggiamento e offuscata dalla gelosia, disse a voce sostenuta, "bene... meglio che andiamo a riposare! A quanto vedo il viaggio avrà fatto male a qualcuno!"
Joe, imbarazzato per la situazione creatasi, esclama, "io vado a pagare... su andiamo!"
Avvisato Chang del piano di Joe, i quattro si dirigono nelle rispettive stanze!
All'interno della camera di Françoise e Joe, si stava tenendo una discussione animata, Françoise, "ma cosa le ha preso! Non si è mai comportata a quel modo! Ma senti quante arie si dava... e poi si è permessa anche di metterti il suo davanzale in faccia! Ma che si è messa in testa quella!"
Joe, divertito, "davanzale???"
Françoise, "tette... Joe! Come le chiami tu è? Però ti piaceva la visuale non è vero?"
Joe, "ma cosa dici Françoise, sei matta!? Lo sai che mi piace solo il tuo di... davanzale!"
Françoise, diventando bordò in viso e coprendosi con le braccia il seno, disse, "screanzato... quando fai cosi ti spaccherei la testa per vedere cosa hai di marcio... e po sai cosa ti dico..."
Joe non le diede il tempo di continuare quando improvvisamente la tirò a se e la baciò appassionatamente, poi staccandosi dopo un po dalle sua stupende labbra disse, "quando ti arrabbi mi fai diventare matto! Non sai cosa ti farei adesso!"
Lei perdendosi nei suoi occhi che la fissavano ardente di passione disse, "...e... allora cosa aspetti!"
Joe continua a baciarla appassionatamente trascinandola pian paino verso il letto. I due mentre si baciano e indietreggiavano verso il letto stesso, si tolsero in contemporanea tutti i vestiti. Lei era distesa sulla schiena mentre lui era di sopra baciandola e toccandole i seni. Poi le sue mani scesero giù facendola sussultare. Joe la fa sua con foga, come se fosse la sua prima volta. Dopo un ora di intensa passione i due si addormentarono sfiniti.
Si susseguirono cinque giorni spesi a visitare Roma, la città eterna, Joe e Françoise si erano ripromessi di visitarla prima o poi e quella fu n'ottima occasione. Françoise fu contentissima, tranne che per i continui punzecchiamenti di natura sessuale da parte di Anisha nei confronti di Joe che la facevano imbestialire. La stessa Anisha sembrava attratta da Joe tanto da provarci inesorabilmente e la cosa faceva accrescere tensioni tra le due ragazze.
Joe, Françoise e Chang non riuscivano a comprendere il comportamento di Anisha che spesso assumeva tratti di vera intolleranza.
Residenza Paolo VI, 10 giugno 2012 ore 1:00.
Joe, e Françoise erano appena arrivati davanti al bar della piazza San Pietro, e Joe vedendo arrivare il solo Chang, gli disse, "Chang, dov'è diavolo è Anisha!"
Chang, con faccia da punto esclamativa risponde, "non lo so Joe... forse non si è svegliata!"
Françoise, "be in effetti sarà ancora stanca dalla serata visto che ieri lo sentita rientrare in stanza molto tardi! Ultimamente da praticamente i numeri!"
Chang, le rispose schernendola, "non sarai mica gelosa per due o tre avance fatte a Joe per caso! Ha, ha, ha!"
Françoise, alterandosi e afferrando l'amico per il grosso naso, risponde, "ma cosa dici Chang... vuoi un calcio nel sedere per caso! Quella non fa avance... ci prova... è diversa la cosa!"
Joe, ascoltando il fracasso che stavano facendo, esclama, "ma la finite di fare casino! Sembra di stare in mezzo ai bambini! Abbiamo una missione da compiere lo avete dimenticato? Andremo da soli! Meglio cosi! In questo modo potremmo utilizzare i nostri poteri di Cyborg tranquillamente senza preoccuparci di lei! Sarebbe stata solo un peso!"
I tre ragazzi, si recarono alle spalle della Basilica e cominciarono la scalata verso l'altissima cupola.
Una volta in cima, Joe forza la porta e i tre entrano nel suo interno cominciando a percorrere la lunghe scale a spirale in discesa.
Françoise, ad un certo punto ferma tutti esclamando, " fermatevi! Ci siamo... dietro quella porta ci sono le stanze dei religiosi."
I tre aprirono la porta della rampa che dava nel corridoio delle camere da letto. Françoise guidò Joe e Chang fino alla stanza di Asmoday, ma all'ingresso del corridoio principale notarono una cosa strana, le Guardie Svizzere impiegate nel turno di guardia, erano distese a terra con sguardo assente.
Joe, "ma cosa sta succedendo?"
Françoise, "guarda le Guardie, sono tramortite!"
Chang, "ma hanno gli occhi aperti e lo sguardo assente! Ma che vuol dire!"
Una voce arriva dal fondo del corridoio, "te lo dico io, 006!"
Tutti si girarono in direzione della voce scorgendo un uomo di mezza età di media statura, barba bianca abbastanza lunga, occhi neri e con addosso una tunica da cardinale bianca e rossa con sfumature dorate.
Françoise, "chi sei tu?"
Lo strano uomo, risponde alla domanda della ragazza, "io sono Asmoday, l'incantatore! Per servirvi."
Joe, "maledetto allora è vero! Tu sei al servizio del demonio! Non mi sfuggirai!"
Asmoday, "maledetti cyborg, da anni state rovinando i piani di lucifero, ma stavolta non vi andrà bene! Vi annienteremo!"
Chang, disse, "senti pagliaccio! Che hai fatto alle guardie!"
Asmoday, rispose ridendo, "le ho incantate con i miei poteri! Dormono per il momento!"
Joe, intervenne, "e per quale motivo!"
Asmoday, "mps! Dovevo eliminare il Papa, ma voi ficcanaso arrivate sempre nel momento giusto per rovinare i piani al prossimo! Siete con Dio ma non osservate i comandamenti al quanto vedo!"
Françoise sbalordita, "che cosa? Vuole eliminare il Santo Padre!"
Joe, "non ci riuscirà... presto togliamocelo dai piedi!"
Asmoday sentendosi minacciato predica ad alta voce una formula segreta in lingua aramaico antico, incomprensibile per i nostri cyborg. Le guardie si svegliano di soprassalto e cosi tutti i cardinali che alloggiavano su quel piano, i quali uscirono fuori dalla loro stanza attirati da quei frastuoni. Asmoday infatti urlò, "aiuto... guardie... aiutatemi! Vogliono assassinare il Papa... presto accorrete! Dobbiamo difenderlo!"
Le guardie svizzere in un attimo si presentarono di fronte ai tre con le loro lance spiegate pronti a colpirli, ed in contemporanea arrivarono le guardie del corpo vaticane con pistole spianate, "fermi siete in arresto!"
Joe, "maledizione..."
Chang, disse, "che cosa? Noi in arresto! Ma... ma non siamo noi a dover essere arrestati, è Asmoday che vuole uccidere Sua Santità!"
Guardie vaticane, "ho detto fermi... o do l'ordine di aprire fuoco su di voi!"
Françoise, sudando freddo, esclama, "non è con noi che dovete combattere! Noi siamo venuti per..." Joe non da il tempo alla ragazza di finire le sue parole, dicendo, "è inutile parlare... dobbiamo andarcene da qua!"
Chang, "si va bene Joe, ma non possiamo lasciare il Papa in mano a quel criminale!"
Joe, annuì, "hai ragione, ma cosa possiamo fare a questo punto!"
Ad un tratto la porta della stanza papale si apre, e fuoriesce una figura con abito bianco ed in ciabatte da camera, dicendo, "cosa sta succedendo qua fuori!"
Asmoday, "sua Santità... stia lontano da qui è pericoloso... vogliono ucciderla!"
Il Papa, sbalordito esclama, "cosa... ma chi sono quelle persone vestite di rosso!"
Joe approfittò dell'attimo di distrazione generale, "003, 006... scappate da quella finestra... ora!"
Françoise e Chang in contemporanea, esclamarono, "ok..." e senza pensarci due volte, i due sfondano la finestra e aggrappandosi ai cornicioni iniziano la loro discesa dal palazzo Vaticano mentre in contemporanea, Joe utilizzando il proprio acceleratore molecolare disarma prima le guardie del corpo vaticane, poi si fionda sul Papa e sparisce con lui sotto gli occhi increduli e spaventati dei presenti. La rabbia di Asmoday si fece impetuosa ed in mente sua esclama, "maledetti cyborg... vi ritroverò e per voi sarà la fine! Quei bastardi, sono riusciti a portare via il Pontefice... ma questo potrebbe girare tutto a mio vantaggio! Ha, ha, ha, ha, ha...!"
Cosa avrà mai in mente il perfido Asmoday e quale sarà la sua prossima mossa? L'intervento di Joe ed i suoi amici ha scongiurato l'assassinio del Pontefice, ma la scelta del suo rapimento sarà stata quella giusta?

 

23. L'ANTICRISTO AL POTERE.

Stati Uniti d'America, Casa Bianca 15 giugno 2012.
Jet, Nathalie, Bretagna e Simon arrivano alla Casa Bianca proprio quando il Presidente degli Stati Uniti stava tenendo un discorso ai quadri del proprio esercito. Lo stesso discorso era ripreso da moltissime emittenti mondiali, "soldati... popolo americano! Oggi per l'America è un grande giorno! In questo momento delicato di profonda crisi mondiale, ho la necessità di avere un consigliere che svolga per conto della Nazione intera un servizio di sviluppo, protezione e salvaguardia, quindi... in accordo con tutte le forze politiche abbiamo deciso di creare una nuova figura, il Ministro Presidenziale. In assenza del Presidente, egli avrà pieni poteri decisionali e d'azione, potrà agire per conto suo in qualunque situazione. Ovviamente ad ogni decisione dovrà darne conto al sottoscritto che sarà sempre informato su tutte le decisioni prese.
Questa figura sarà dunque essenziale per snellire i compiti istituzionali del sottoscritto. Sarà presente direttamente sui campi di battaglia, che siano di guerra che di qualunque altro carattere."
Jet, esclama, "ma sono tutti impazziti! Come si fa a dare tutti quei poteri ad un uomo solo!"
Il presidente intanto continuava il suo discorso, "in questa occasione, ho l'onore ed il piacere di presentarvi il prescelto per questo prestigioso incarico! Egli è un uomo che si è distino per attaccamento patriottico alla nazione americana fuori dal comune! Si è distinto in molte azioni che hanno dato lustro e prestigio all'America, soprattutto ha condotto assieme ad un team altamente specializzato e portato a termine la distruzione del capo di Al Qaeda e sventato numerosi attentati terroristici! Abaddon Smith, alzati e presentati su questo palco... qui accanto a me per far ascoltare alla nazione la tua voce!"
Jet e gli altri spalancarono occhi e bocca rimanendo pietrificati dalla rivelazione di quel nome, Jet dopo un attimo di esitazione esclama, "ma avete sentito!"
Simon, "non è possibile!!!"
Bretagna, sconvolto, "Abaddon!!! Ma allora è vero!"
Nathalie, "non è possibile... siamo arrivati tardi!"
Dalla folla di politici seduti sulle sedie parlamentari dietro il Presidente, si alza un'oscura figura. Alto all'incirca un metro e novanta di bell'aspetto, capelli ed occhi neri, fisico prestante muscoloso e ben vestito con smoking, papillon e scarpe neri. A passo leggermente spedito e sicuro di se, si avvicina al Presidente americano e dopo averlo salutato con un inchino del capo, prende la parola, "signor presidente, popoli americano, signori Ufficiali e Soldati americani, sono onorato di essere stato scelto per questo prestigioso incarico! Spero di esserne all'altezza! Darò il massimo per la grandezza della nostra amata nazione che da secoli detta le leggi all'economia globale mondiale. Sono sicuro che con il vostro appoggio ed il vostro aiuto riuscirò ad accrescere lo strapotere americano in tutto il mondo cosi che tutti voi possiate essere ancora più orgogliosi... di urlare di essere cittadini americani!" a queste parole finali del suo discorso, il nuovo Ministro Presidenziale, alza le mani al celo e dalla folla, si leva il più caloroso degli applausi; tutti erano in delirio e pendevano dalle labbra di Abaddon. Lo stesso, mentre riceveva gli applausi ed i consensi del popolo americano, puntò Jet guardandolo dritto negli occhi ridacchiando maleficamente.

Jet sbiancato di colpo e sbalordito, disse, "heeee! E' incredibile! Ma come cazzo ha fatto quel maledetto a...!"
Nathalie, "cos'hai tesoro! Perchè sei cosi spaventato!"
Jet, "ragazzi dobbiamo andare via di qua! Dobbiamo raggiungere subito Joe e gli altri... qui si mette veramente male!"
Bretagna, "cosa dovremmo scappare! Ma per quale motivo!"
Simon, "Joe ci aveva detto che se quel tale si sarebbe rivelato per quello che è veramente, cioè un demonio, dovevamo toglierlo subito di mezzo!"
Jet, la interruppe bruscamente, "lascia stare quello che ha detto Joe..."
Nathalie, "Jet... non capisco cosa hai in mente!"
Bretagna aggiunse, "...si è vero! Dobbiamo colpirlo adesso! Non dovrebbe essere difficile per noi!"
Jet alterandosi, "ma ti da di volta il cervello! Sarà ultra scortato, con tiratori scelti d'dappertutto! Come possiamo raggiungerlo! E poi anche se lo uccidessimo ci rivolteremo tutta l'America contro! Conosco gli americani sarebbero capaci di far scoppiare la terza guerra mondiale. Bisogna trovare un altro modo per colpirlo!"
Bretagna, "ma allora che facciamo!"
Jet, "ve lo già detto poco fa... dobbiamo toglierci subito dalle palle!"
Simon, "ma che fretta hai Jet!"
Jet, rispose, "lui mi ha guardato dritto negli occhi ridendo satanicamente!"
Bretagna, "ma che stai dicendo! Come ha fatto vederti in mezzo a tutta questa gente! Come fa a sapere chi siamo e come ha fatto a guardarti negli occhi da una simile distanza!"
Jet, preoccupato, "non lo so testone! Ma ho avuto una sensazione agghiacciante dentro di me! Ricordiamoci che è un demone!"
Nathalie, "e con ciò? Che vuoi dire!"
Jet, sudando freddo, "non lo so Nathalie... ma ti giuro non mi sono mai sentito cosi in tutta la mia vita! Quello sguardo mi ha gelato il sangue nelle vene!"
Simon, "tu sei un temerario Jet... per dirci queste parole vuol dire che è stata una gran brutta sensazione per te!"
Jet, continuò, "puoi dirlo forte Simon! Dobbiamo toglierci di qua prima che ci invii i suoi scagnozzi a farci fuori! Se non lo ha già fatto!"
Bretagna, "be quand'è cosi... meglio telare subito!"
Jet, "bene andiamo via! Dobbiamo raggiungere subito Joe e gli altri ed elaborare un piano alternativo! La questione e diventata veramente gravosa!"
I quattro si dileguarono nella folla ancora acclamante e quando ne furono fuori del tutto si recarono presso la stazione dei treni. Durante il tragitto, Jet si accorse di essere seguito, "ragazzi... non siamo soli!" I quattro fermandosi si guardarono attorno ed ad un tratto spuntarono dal vicolo posto sulla loro destra due tipi esili con pastone e Nunchaku in mano i quali gli si fiondarono contro.
Jet, evita il primo, che cerca di bastonarlo, saltandogli alle spalle e colpendolo con la pianta del piede destro. L'altro cerca di colpirlo con i Nunchaku ma egli bloccandone uno al volo lo disarma e gl'è la gira contro colpendolo al viso. Successivamente, il Primo uomo, rialzandosi cercava di dargli un fendente alla schiena con lo stesso bastone, ma Bretagna salta e lo colpisce al volo con un calcio alla spalla destra, poi afferrandolo per un braccio lo scaraventa addosso al bidone della spazzatura posto sui limiti di quella strada.
Simon, disse, "bravissimi... li avete messi fuori combattimento!"
Bretagna, "è stato un gioco da ragazzi tesoro!"
Nathalie, "si in effetti siete stati bravi, "ma adesso mi dite come faremo contro i loro amici?"
Jet e gli altri si girarono alla loro spalle e da in fondo alla strada e dal vicolo a loro adiacente c'erano dieci persone che li guardavano in cagnesco atteggiandosi con armi bianche in mano.
Bretagna, "maledetti, ci perseguitano!"
Jet, esclama, "sono gli scagnozzi di Abaddon!"
Simon, "sarà meglio dileguarci!"
Nathalie, "si sarà meglio dividerci per disorientarli! Propongo di ritrovarci all'aeroporto di New York entro domattina.
Jet, disse, "ottima idea! Nathalie stai attenta mi raccomando!"
Bretagna disse, "Simon mia cara, mi raccomando!"
Simon, "tranquillo tesoro! So badare a me stessa! Mi raccomando tu fai attenzione! Ricorda che ti amo!" Bretagna in un attimo la guardò intensamente strizzandole l'occhio sinistro!"
I quattro cyborg si dileguarono schizzando via verso i quattro punti cardinali saltando sui tetti delle abitazioni circostanti. Gli uomini di Abaddon cercarono di prenderli seguendoli per un po, ma data l'abilità di Jet e compagni desistettero presto. In fatti il nemico decise di avvisare il quartier generale che organizzò vere e proprie battute di caccia all'uomo.
Sembrava che la partita stava volgendo al termine in favore delle forze del male, con quella mossa, il diavolo ottenne cosi anche il controllo dell'esercito più potente del mondo consapevole che ben presto si sarebbero aggiunti gli altri eserciti delle altre nazioni.
Il tempo scorreva via inesorabilmente e le forze del male sembravano aver preso il sopravvento. Riusciranno i nostri cyborg a fronteggiare l'imponente esercito del demonio?

 

24.     L'ombra della morte è sui cyborg.

Roma, lungo Tevere 16 giugno 2012 ore 8:00.
Françoise, Joe e Chang erano fermi sotto un ponte dal fiume Tevere, all'altezza dell'Eur. Con loro avevano il Papa che fu anestetizzato con la pistola laser in dotazione, Françoise preoccupata disse, "siamo fermi qui da sei giorni ormai! E di Anisha nessuna traccia! Ma dove sarà andata... perchè ha il cellulare spento!"
Chang, perplesso, disse, "in effetti sono un pochino preoccupato per lei!"
Joe, "lo so ragazzi, sono preoccupato anche io, ma non possiamo esporci! Come ben sapete, ho chiamato Albert e mi aveva detto che in sette giorni al massimo sarebbe riuscito a raggiungerci con il Dolphin!"
Françoise, disse, "in effetti domani dovrebbe essere qui!" poi chiuse gli occhi ed abbassò il capo!
Joe notando la sua sofferenza, chiese, "cos'ai Françoise? Perchè quell'aria triste!"
E, lei, "niente... e solo che mi dispiace per il trattamento che stiamo riservando al Santo Padre! Lo abbiamo praticamente rapito e stordito da cinque giorni ormai... Spero che il raggio paralizzante alla lunga non gi faccia male! Sono preoccupata per le sue condizioni!"
Chang, intervenne, "e menomale che abbiamo pensato bene di nutrirlo con quelle flebo che Joe ha rubato a quell'ospedale! Penso che se dovesse rimetterci le penne ci tireremmo contro definitivamente tutto il mondo cattolico e per noi e l'umanità sarebbe la fine sul serio!"
Joe, continuò, "già... e non ci sarebbe neanche bisogno dell'Armageddon per la vittoria finale del demonio!" Successivamente alla sue parole, Joe guardò per aria e dopo un attimo di silenzio, disse ancora, "sono stanco di aspettare! Chang... dobbiamo trovare Anisha!" Poi rivolgendosi a Françoise, le disse, "dobbiamo lasciarti da solo col Papa, te la senti?"
Françoise, rispose, "si, non preoccuparti! C'è la posso fare!" Andate tranquilli e trovatela vi prego!" Joe si avvicina a Françoise e baciandola al volo sulle labbra, schizza via iniziando cosi le ricerche assieme a Chang.

Aeroporto di New York 16 giugno 2012 ore 07:00.
I ragazzi arrivarono uno per volta nel punto prestabilito tranne Bretagna, Simon preoccupatissima disse, "maledizione... ma dove diamine è andato Bretagna! Quel testone è in ritardo come al solito!"
Jet, "è strano... questo ritardo di mezz'ora non mi piace neanche un po!"
Nathalie, "dai Jet... si sarà trattenuto in qualche posto... vedrete che presto sarà qua!"
Maledizione tra un ora parte il nostro volo e dobbiamo fare il check-in subito altrimenti non ci faranno salire più a bordo!"
Ad un tratto squilla il telefono di Simon, ed ella afferrandolo immediatamente si accorge che sul display era comparsa la scritta Bretagna. Ella risponde freneticamente e risollevata, "tesoro... ma dove sei finito! Pronto mi senti?" Ad un tratto, ella sente una voce diversa da quella del suo uomo, che ridendo divertito esclama, "ha, ha, ha, ha, ha... è un piacere parlare con un gran pezzo di donna come te mia cara Simon! Mi piacerebbe avere un tete a tete con te mia cara o dovrei dire un tete a tette! Ha, ha, ha!"
Simon, spalancando gli occhi esclama, "ma chi diavolo sei! E soprattutto come fai ad avere il numero di Bretagna?"
Voce, "ma come non mi riconosci? Sono quello che vi eliminerà per sempre dal mondo! Sono i vostro caro Abaddon mia splendida Simon!"
Simon rimane di stucco, e rivolgendosi a Jet che d'altro canto la guarda imbronciando la fronte, esclama, "è Abaddon!" Poi rivolgendosi al perfido uomo, disse, "maledetto dov'è Bretagna... che gli hai fatto! Su parla stronzo!"
Abaddon, "ei... ma che paroloni! Non si addice ad una signora come te!"
Simone, "non fare spirito, bastardo e dimmi dov'è Bretagna!"
Abaddon rispose, "è qui con me in questo momento e gode della mia ospitalità! Ma non capisco come un a donna come te se la faccia con un bruttone come lui! Ma... mistero dell'amore!"
Simon, stanca di queste continua provocazioni disse, "Maledetto adesso mi hai stancata! Lascialo immediatamente!"
Abaddon, "infatti... adesso basta con le fandonie! Vediamo quanto sei innamorata di lui! Entro domani alle 12:00 se non vi presentate dinnanzi al pentagono lo fucilerò nello stesso stabile! E ci andrò un pò pesante perchè utilizzerò il calibro 7,62 millimetri per voi è fatale."
Simon, stringendo i denti, esclama, "maledetto bastardo...lascialo stare e liberalo... altrimenti io...!" Abaddon la interruppe bruscamente urlando, "altrimenti tu cosa!!! Non credo che tu sia nella posizione di minacciarmi... o sbaglio! Il mio ultimatum è quello! Ricorda bene... domani a mezzo giorno! Ha, ha, ha, ha, ha!!!" La connessione telefonica cade improvvisamente gettando Simon nella disperazione più totale.
Simon esclama, "dobbiamo intervenire! Dobbiamo tirarlo fuori da questa situazione!"
Nathalie, "si... dobbiamo elaborare un piano immediatamente!"
Jet, stringendo i pugni e i dente, disse "noi, invece... non faremo proprio nulla."
Simon e Nathalie spalancarono occhi e bocca, Simon, disse, "ma cosa stai dicendo sei impazzito!"
Jet, adesso stringendo entrambi i pugni e schiudendo gli occhi strizzandoli, continuò, "non capite che è una trappola! Ci attirano la come i topi col formaggio e poi ci uccideranno tutti uno per volta!" Riaprì poi gli occhi di colpo guardando le due ragazze.
Nathalie preoccupata, esclama, "lo so Jet, ma in questo modo lo condanniamo a morte se non facciamo nulla per salvarlo!"
Simon, "non possiamo tradirlo in questo modo! Mi dispiace!"
Jet, guardandole arrabbiato esclama, "Simon... lo so che è dura...! Lo so come ti senti! Ma non possiamo rischiare inutilmente la nostra vita! Non lo stiamo tradendo!"
Simon ancora più arrabbiata e con le lacrime agli occhi, esclama, "a... no! E come lo chiami questo! Gli stai voltando le spalle!"
Jet, rispose, "lui è un cyborg! E' pronto anche a questo... e noi abbiamo un compito ancora più importante! Non possiamo perdere la vita cosi stupidamente! Che ne sarà del mondo! Credimi... mi dispiace! Sto soffrendo per questa mia decisione, ma non possiamo andare la cadendo in trappola! Questo è quello che spera Abaddon!"
Simon, disse, "non mi interessa cosa pensa quel bastardo! Tu fai quello che credi Jet! Io andrò a liberare Bretagna anche da sola!"
Jet si pone dinnanzi a lei sbarrandogli la strada dicendo, "mi dispiace... ma non posso permetterti di sacrificarti inutilmente! Bretagna non me lo perdonerebbe mai!"
Ella guardandolo con sfida disse, "che cosa fai... togliti immediatamente dai..." Jet, non lasciandola più parlare, la colpisce violentemente all'addome con il pugno della mano destra facendole perdere i sensi e, mentre cade svenuta fra le sue braccia, lo stesso afferrandola esclama, "mi dispiace Simon... perdonami!" Dai suoi occhi iniziarono a cadere lacrime di dolore, e mentre lo stesso l'adagiava a terra, aggiunse, "Bretagna sarebbe stato d'accordo con me e avrebbe fatto lo stesso se si fosse trovato al mio posto!" Nathalie guardando tutta la scena senza parlare, si avvicina e lo abbraccia stringendolo e piangendo con lui. "ho Jet... perchè sta accadendo tutto ciò! Forse Dio ci ha davvero abbandonato!"

Roma, Città del vaticano, 16 giugno ore 10:00.
Chang e Joe saltando di tetto in tetto giunsero fino a piazza San Pietro dove trovarono un grosso schieramento di forze di polizia. Le ricerche del Papa erano ancora in corso e tutta la città era blindata. Da Roma, non si poteva ne entrare e ne uscire. Joe, consapevole di quell'imponente schieramento era preoccupato, in fatti quando sarebbe atterrato il Dolphin sicuramente non sarebbe passato inosservato.
I due ragazzi girarono per un po tutti gli isolati di quella zona non riuscendo a trovare Anisha. Chang esclama, "Joe... sono stanco! Anisha non si trova! Per quanto dovremmo continuare le ricerche!"
Joe, rispose, "hai ragione vecchio mio! Ma come facciamo a lasciarla qua! Credo si sia cacciata in un grosso guaio altrimenti si sarebbe fatta viva lei!"
Chang, "uffa che disdetta! In effetti mi sa che hai ragione! Che hai intenzione di fare!"
Joe, "non lo so! La cercheremo ancora per un po! Poi torniamo indietro! Mi dispiace per Anisha, ma... questa missione è molto più importante di ogn'uno di noi!"
I due ripresero le ricerche mentre Françoise stava per ricevere una sgradita visita.
Il celo si scurì improvvisamente, l'aria si fece di colpo gelida e la nebbia scese fitta. Françoise si guardò attorno perplessa, "ma cosa sta succedendo qui! Il sole è andato via all'improvviso e la temperatura sembra essere calata di colpo, ma come è possibile sono appena le due del pomeriggio e fino a poco fa tutto era normale. Poi è scesa questa strana nebbia! Ho un brutto presentimento che stia per accadere qualche cosa di spiacevole!"
Ad un tratto captò dei passi provenire verso di lei dalla fitta nebbia, voltandosi vide un uomo di mezz'età ben vestito con smoking grigio, cilindro e bastone raggiungerla a passo calmo e distinto. Françoise mettendosi in guardia disse, "chi... chi sei tu!"
L'uomo misterioso rispose, "buona sera Françoise...!"
Françoise, "come fai a conoscere il mio nome!"
L'uomo, misterioso, rincalzò, "mia cara... io ti conosco dalla tua nascita... eri una bellissima bambina! Mostravi fin da subito di cosa eri capace! Dolce e sincera, altruista e sempre con la voglia di salvare il mondo e le anime altrui... che patetica! Ad averlo saputo ti avrei eliminata tempo fa!"
Françoise disse, "ma tu... chi diamine sei!"
L'uomo misterioso, continuò a parlare, "poi ti hanno trasformata in cyborg e sei diventata il punto di riferimento per i tuoi stupidi amici. Sei stata il legante di un gruppo di persone che era destinato a fare solo del male ma per colpa tua questo non è avvenuto e tutti i miei piani sono andati a farsi fottere! Sei stata tu... insignificante donna, ad evitare che Joe e gli altri divenissero fredde macchine da guerra! Era solo questione di tempo!"
Françoise, a quelle parole rimase quasi scioccata e non ne capiva il senso. Chi poteva mai essere quell'uomo che conosceva cosi bene sia lei che i suoi amici. Quel personaggio aveva l'aria di essere astuto e sicuro di se. Ma sembrava allo stesso tempo minaccioso ed incuteva un senso di cattiveria e orrore. Guardando il percorso fatto dall'oscuro personaggio per raggiungerla, i fiori cresciuti spontanei in quel contesto avevano calato il capo piegando il loro stelo quasi come morendo improvvisamente al suo passaggio. Tutt'intorno non si sentiva ronzare una mosca... il silenzio più lugubre circondava Françoise e il Santo Padre ancora svenuto.
Françoise, stufa di quell'affronto, esclama, "adesso mi hai seccato con le tue chiacchiere! Dimmi immediatamente chi sei e che cosa vuoi da me!"
Uomo, misterioso ridacchiando, "Ha, ha, ha... proprio non ti ricordi di me! Eppure a Gerusalemme mi hai visto uccidere un tuo patetico compagno! Ha, ha, ha, ha, ha... forse non mi hai riconosciuto ancora perchè mi sono presentato sotto mentite spoglie?"
Françoise, spalancò gli occhi dicendo, "che cosa... ma tu allora sei... il diavolo!"
L'uomo misterioso, con una smorfia di sorriso stampato in viso, disse, "si... è cosi che mi chiamano adesso! Anche se il genere umano in questi secoli mi ha chiamato con tantissimi nomignoli... tutti carini devo dire! Ma tu puoi chiamarmi lucifero!"
Françoise, disse con voce incattivita, "maledetto mostro... sei solo un vigliacco! Stai seminando morte e sciagure dai tempi che furono! Ma perchè sei cosi spregevole! Perchè ti accanisci contro Dio e contro le sue creature!"
Lucifero, disse arrabbiandosi ed alzando la voce, "maledetta... non ripetere mai più il suo nome in mia presenza! Io dovrei regnare sulla razza umana, e sull'universo! Io dovrei essere venerato visto che agli uomini piace fare del male! Sono le mie... le mie leggi universali che dovrebbero essere scritte e non le sue! Ma presto rimedierò!"
Françoise, "ma cosa stai dicendo! Tu sei solo accecato dal potere! Sei perseguitato dall'idea di diventare tu il dio onorato ed adorato non è cosi!"
Lucifero, "si... io sono più grande di lui... e stavolta lo sconfiggerò proprio grazie alle sue creature più amate, gli uomini, che lo tradiranno dandogli un duro colpo che ricorderà per tutta la sua esistenza. Abdicherà in mio favore e mi vedrà regnare incontrastato. Avrò la mia vendetta per essere stato cacciato e scaraventato fuori dal Paradiso! Ha, ha, ha... la profezia sarà riscritta con la mia vittoria e non con la sua!"
Intanto, in quel momento, il Papa rinviene improvvisamente lamentandosi di non riuscire a muoversi, "hooooo... che dolore alla testa! Ma... c-cosa è su-ccesso." Françoise si fiondò immediatamente a suoi piedi per soccorrerlo e stargli vicino, poi aiutandolo ad alzarsi con la schiena da terra, gli disse, "la prego, stia calmo è solo frastornato perchè ha dormito per qualche giorno! Ma presto starà meglio!"
Il papa, ancora non riuscendo a metterla bene a fuoco con lo sguardo, chiese, "ma dove sono e che posto è questo! Voi chi siete!"
Lucifero disse, "ho... Santo Padre! Piacere di conoscerla dal vivo! Anche lei ha ostacolato i miei piani con quelle assurde prediche domenicali! Ma non permetterò più intromissioni da oggi in avanti! Vedrai la tua chiesa decadere stupido idiota e ti farò soffrire tutte le pene dell'inferno cosi da farti rimpiangere l'aver scelto di stare dalla Sua parte!
Il Papa sempre frastornato, ascoltando quelle parole, disse, "ma tu chi sei! Perchè dici quelle cose e perchè dovresti far decadere la mia Chiesa!"
Françoise, lo rispose, "Santo Padre, non lo ascolti la prego! Quello è il diavolo ed è venuto fin qui per eliminarci!"
Il papa, spalancato gli occhi disse, "che cosa... il diavolo! Ma... ma cosa stai dicendo ragazza!"
Lucifero disse ridendo, "si vecchio rimbambito! Sono proprio io, il male contro il quale hai sempre lottato fin ora! E ben presto getterò nel fuoco anche te assieme a questo patetico mondo!"
Françoise, stanca di quelle continue parole, disse, "io non intendo più ascoltarti! Non riuscirai a compiere un bel nulla almeno fino a che noi esisteremo!"
Lucifero, con una smorfia di sorriso, rispose, "in effetti hai ragione... voi siete il mio ostacolo più grande! Ma ormai è questione di tempo! Come vedi alcuni dei vostri già li ho mandati al creatore! Essi adesso sono attorno a Lui ed assisteranno inermi alla vostra fine ed a quella del mondo! Ha, ha, ha, ha, ha!!!" Finito di sghignazzare, egli continuò dicendo, "bene... per il momento me ne vado, ma presto ci rivedremo! Voi due ritenetevi fortunati in quanto siete ancora protetti dal vostro Dio! Quindi non posso toccarvi adesso!" Poi voltando le spalle se ne andò mentre ancora diceva, "presto mi rifarò vivo e non sarete cosi fortunati! Ha, ha, ha, ha, ha!"
Il maligno sparì cosi nella nebbia da cui era arrivato e ben presto sparì anche quella sotto gli occhi ben spalancati di Françoise ed il Santo padre. Quest'ultimo, ancora incredulo a quanto accaduto, chiese, "ma tu chi sei... e cosa sta succedendo! Perchè mi trovo sotto un ponte!"
Françoise cercò di tranquillizzarlo, dicendo, "vede... l'abbiamo dovuta rapire!"
Il Papa, spalancando gli occhi, esclamò, "rapito? ma cosa vuol dire!"
Françoise, con calma inizia il suo racconto, "vede... noi siamo un gruppo che...".

Aeroporto di New York 16 giugno 2012 ore 20:00.
Jet era seduto su di una panchina in una parte isolata dell'aeroporto con la testa fra le mani, e al fianco di quella panchina ve ne era un'altra con su distesa Simon e ancora svenuta con la testa poggiata sulle gambe di Nathalie seduta accanto a lei.
Nathalie, disse, "eri con Joe poco fa al telefono?"
Jet, rispose, "si! Sono in difficoltà fermi sotto un ponte a Roma! Hanno portato via il Papa dal Vaticano!"
Nathalie, disse sbalordita, "che cosa hanno rapito il Papa!"
Jet, "ho paura di si! Poi ci spiegherà cosa è successo! ...gli ho detto di Bretagna ed anche lui concorda a malincuore con la mia decisione. Poi ha aggiunto che dobbiamo prendere un aereo e recarci a Roma in quanto è pericoloso restare qui, e poi tra qualche giorno arriverà a prenderci Albert con Dolphin per spostarci in terra Santa."
Nathalie, disse con voce desolata, " capisco... senti Jet! Tu dici che Abaddon ucciderà Bretagna!"
Jet, alzando la testa, la guardò e dopo un attimo di silenzio disse, "non lo so Nathalie! Ma è molto probabile! Ma quello che so con certezza è che sto abbandonando un fratello al suo destino senza muovere un dito!"
Nathalie disse, "non è vero! Il tuo ragionamento è giusto! E se dovesse capitare la stessa cosa a me devi fare lo stesso! Solo noi possiamo fermare quest'assurda sciagura e non possiamo permetterci di farci eliminare facilmente!"
Jet, esclama, "si... ma...!"
Nathalie, lo interruppe, "sono anch'io triste per Bretagna, ma adesso dobbiamo pensare a salvare il mondo! Dal demonio!"
Jet guardò la sua compagna con aria seria sconcertata e pieno d'incertezze, ma ella continuò dicendo, "Forse Joe aveva ragione!"
Jet chiese, "in che senso!"
Nathalie, chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo stette zitta per qualche secondo, poi riaprendoli e guardandolo, esclama, "lui disse che stavolta non poteva assicurare la vita a nessuno!"
Jet, rispose, "si... e ricordo che Punma rispose che in nessuna guerra l'avevamo assicurata...! Ma si sbagliava su di una cosa!"
Nathalie, guardandolo perplessa, disse, "...che cosa!"
Jet, guardando di fronte a lui un aereo in lontananza in procinto di atterrare, rispose, "nelle altre guerre avevamo un nemico ben definito ed alla nostra portata! Ma adesso invece...!"
Nathalie, "hai ragione! Stavolta sarà dura per tutti e sinceramente non credo che c'è la possiamo fare! Ma non molleremo per questo! Bretagna sa di non avere speranze, ma affronterà la cosa con spirito da guerriero. Se ci vedesse la a soccombere per lui ci darebbe degli idioti! E sinceramente al suo posto farei la stessa cosa!"
Jet, sospirando commentò, "spero tu abbia ragione! Domani prenderemo l'aereo che ci porterà alla fattoria di Anisha, poi attenderemo gli altri e vedremo sul da farsi!"
Nathalie, "ti vedo seriamente preoccupato!"
Egli, guardandola intensamente, rispose, "in effetti sembra che l'ombra della morte si sia fermata su di noi!"
Jet, nonostante il suo insuperabile carattere, stava perdendo le speranze e lo sconforto si stava impadronendo di lui. Il rimorso di non provare neanche a fare nulla per il suo amico lo gettava nello sconforto più totale, ma in cuor suo sapeva che la missione era più importante della loro stessa vita. Bretagna dunque rischiava di essere l'ennesima vittima del gruppo.

Intanto sotto il ponte dell'Eur a Roma, Françoise stava finendo di raccontare al Santo Padre la situazione attuale, tutto quello che era successo e che ancora doveva accadere.
Il Santo Padre quasi stentava a credere a quella donna, ma le sue parole sembravano sincere e concise, d'altronde l'uomo di poco fa presentatosi come il demonio, davano un netto peso al suo racconto, egli disse, "scusami figliola, ma mi sono appena ripreso e tutte queste parole mi hanno messo in confusione! Se è vero quello che dici non posso tornare per il momento a San Pietro rischierei di essere messo fuori gioco! Quindi cosa dovrei fare? Lasciare a quei maledetti la mia chiesa? Soprattutto... dovrei lasciare il mondo in mano a quel demone?"
Françoise chiuse gli occhi, e se ne stette un attimo in silenzio poi riaprendo gli occhi guadò il Papa dicendogli, "noi abbiamo cercato una soluzione, ma per il momento non ne abbiamo trovate! Sappiamo solo che, come specificato nei sacri testi, lo scontro finale si avrà il 21 dicembre di quest'anno e Dio interverrà a Megiddo per mettere fine al male."
Il Papa, "si... conosco la storia! Ma credevo che quella non fosse la data dell'epico scontro!"
Françoise, replicò, "ed invece sembra che la data sia proprio quella! Come le ho detto, il problema è che il Demonio sta cercando di assoggettare tutte le anime del mondo per non permettere a Dio di avere più alcun potere sul mondo e quindi limitare il suo intervento. Per noi esseri umani sarà la fine!"
Il Papa guardando nel vuoto dopo un attimo di silenzio, disse, "ho letto qualcosa del genere sui testi sacri segreti della chiesa!"
Françoise, sbalordita, "i testi sacri della chiesa? Ma... cosa sono!"
Il Papa, "si... sono dei testi segretissimi che si tramandano da secoli da papa a Papa. Erano ritenuti non plausibili le cose scritte in quei testi, infatti pur parlando dello scontro finale tra demoni e divinità, non ne dava una collocazione temporale. So solo che negli stessi testi, si narra una decaduta del potere della Santissima Trinità nel mondo dovuto ad un calo improvviso della fede degli uomini per opera del maligno, ma le preghiere del capo della Chiesa e degli ultimi seguaci di Dio rimasti ed in particolare quelle di un fedele, farà da collegamento tra questo mondo ed il Paradiso. Grazie a questa via scenderà Gesù con la sua schiera di angeli capeggiata dall'Arcangelo Michele che combatterà Satana in terra Santa e lo esilierà, dopo aver sterminato i suoi seguaci, per molti secoli nelle profondità dell'inferno da dove non potrà più nuocere agli uomini. Questo è quello che sono riuscito a cogliere da quei testi antichi e tu ne sei la prima a sentirne parlare."
Françoise, spalancando gli occhi, esclama, "che cosa!!! Ma questa storia è molto simile a quella dei Guerrieri del Bene e a quanto citatoci dai testi sacri dei Maia".
Il Papa, meravigliato esclama, "i testi Maia! Ma allora esistono davvero! Tu sei riuscita a leggerli?"
Françoise, "no... ma un loro discendente, che adesso non è più tra noi, c'è ne ha parlato... e la storia e simile a quella che mi ha raccontato poc'anzi!"
Il Papa, "avevo sentito parlare di quei tasti molto tempo fa! Mi fu narrato che ci sarebbe stato un intervento di un gruppo di guerrieri che con estremo sacrificio riusciranno a sconfiggere il male; uno di loro... il Leader... sarà il collegamento con il Paradiso!"
Françoise, "il leader è Joe! Sarà lui a riunire i due mondi!"
Il Papa, "Joe???"
Françoise, "si... il mio fidanzato!"
Il papa, meravigliato, "tutte le profezie sono collegate tra loro! Anche quelle degli altri ceti culturali si allineano più o meno a questa storia!"
Françoise, disse, "comincio a credere che tutte le religioni non sono diverse, ma tutte fanno capo ad un solo Dio!"
All'improvviso arriva Joe, correndo faticosamente con in braccio Chang, "presto Françoise...!"
Françoise allarmatasi ed alzandosi in piedi, disse, "cosa sta succedendo!"
Joe, "si tratta di Chang...! E' stato colpito!" Joe adagia Chang a terra ai suoi piedi. Nel petto all'altezza del cuore aveva conficcata una freccia d'acciaio.
Françoise, spalancando gli occhi disse agitandosi, "che è successo... o mio Dio no!" Poi si fionda su Chang "ei.. Chang svegliati ti prego! Chang... Chiang!"
Chang apre gli occhi esclamando a fatica, "oi... oi... oi... p-povero me!"
Joe, "Chang coraggio! Adesso Françoise ti curerà!"
Françoise, esclama, "Chang fatti coraggio! Ti prego...!"
Chang, a fatica, tendendo il braccio e la mano verso Françoise, disse "per me ormai è la fine... vi... p-prego fermate il male... fermatelo! Non... permettete che la terra... venga avvolta dal male! Vi... p...!" Chang, dopo un accenno di sofferenza, chiuse gli occhi ed il braccio cadde sul suo fianco toccando terra.
Joe, in lacrime, scuotendo l'amico, esclama, "Chang...Chaaang, svegliati ti prego! Chang..."
Françoise, in lacrime... guardando Joe gli fece cenno con la testa di no, mentre lo stesso la guarda stravolto. Poi lei chinandosi sul corpo dell'amico comincia a piangere. Joe, urlando "noooooooooooooo!"
Il tutto si svolgeva sotto gli occhi commossi e atterriti del Papa. Françoise guardandolo disse, "ha visto! Ecco come muore un combattente per la pace!"

 

25.     Il male colpisce ancora il gruppo.

Ponte dell'Eur 17 giugno 2012 ore 07:00.
Joe non aveva chiuso occhio tutta la notte. L'immagine sofferente e le ultime parole di Chang gli rimbombavano nella mente come il suono di un martello pneumatico che batte sulla roccia viva. Françoise avvicinatasi a Joe per consolarlo, chiese, "cosa è successo?"
Joe, dopo un attimo di esitazione, rispose, "eravamo riusciti a trovare Anisha. Mi sono avvicinato a lei per recuperarla, ma ha cominciato a comportarsi come nell'ultimo periodo. Ci ha provato con me immediatamente saltandomi al collo e tentando di baciarmi. In quel momento non ci ho visto più e l'ho spinta a terra urlandogli di smetterla... gli ho chiesto che cosa avesse e perchè si comportava a quel modo!"
Poi si è avvicinato Chang per rialzarla ed io mi ero distratto a guardarlo. Improvvisamente Anisha ha estratto una piccola balestra e l'ha puntata verso di me. Chang accorgendosene in tempo, mi salta addosso e spingendomi in la con una spallata, viene colpito dal dardo appuntito al mio posto. Sono rimasto freddo e pietrificato; ho subito impugnato la pistola e stavo per spararle, ma ho esitato. Lei dopo aver sghignazzato è scappata di corsa. Successivamente sono sopraggiunti gli scagnozzi del vaticano quindi ho recuperato Chang sono scappato via. Voltandomi, ho visto che uno di questi aveva sparato ad Anisha in pieno petto. Sono rimasto senza parole... c'era sangue dappertutto e ho capito che per lei era ormai troppo tardi. L'avevano stregata per colpirmi e poi quando non serviva più l'anno ammazzata! Questo è quanto, il resto lo conosci!".
Françoise, "che cosa? Anisha è...! No! Povera amica mia... cosa ti hanno fatto!"
Joe, "penso che fosse stata posseduta! Abbiamo sbagliato a non accorgercene prima! Che stupido!"
Françoise, "non è giusto! Non è giusto!!!"
Joe, disse, "un'altra cosa... ho tralasciato di dirti..."
Françoise in lacrime e con aria perplessa, chiese, "cosa c'è ancora Joe?"
Joe, "si tratta di Bretagna!"
Françoise, "che cosa è successo a Bretagna? Parla!"
Joe, "è stato catturato! E' tenuto in ostaggio da Abaddon e ha promesso di giustiziarlo se Jet e gli altri non si sarebbero presentati al suo cospetto."
Françoise inizio a lacrimare, "e Jet ha deciso di lasciarlo nelle sue mani vero?"
Joe, guardando al celo, rispose dopo qualche secondo, "si...partiranno a breve da New York... ma non dobbiamo pensare che Jet..."
Françoise non gli diede il tempo di parlare, ancora in lacrime esclama con acuta sofferenza, "lascia stare Joe! Non c'è bisogno! Lo so... Jet non ha avuto scelta!" Françoise pianse ancora disperatamente portandosi le mani agli occhi, poi si voltò di nuovo verso Joe che intanto si era alzato e diretto verso di lei. Afferrandola la stringe a se e lei continuando a piangere, esclama ancora, "ma perchè Joe! Ma cosa sta succedendo... ci stanno decimando tutti! Basta... Basta...!"
I lamenti avevano svegliato il Santo Padre che assistendo a parte della scena, si commosse.
Joe, esclama alla propria donna, "fatti forza tesoro! Dobbiamo combattere lo sconforto! Satana vuole indebolirci in questo modo!" Poi dopo qualche minuto di silenzio stringendo ancora Françoise forte a se disse, "dobbiamo andare via Françoise! Albert starà per atterrare a Fiumicino senza alcuna autorizzazione, quindi dobbiamo decollare subito prima dell'intervento delle forze dell'ordine. Fortunatamente anche Jet e gli altri saranno qui tra non molto."
Aeroporto di New York 17 giugno 2012 ore 12:00.
Jet, Nathalie e Simon trasportata dallo stesso Jet che la teneva ancora svenuta in braccio, si nascondono nella stiva di un aereo diretto in Italia. Jet prima di entrare nel velivolo guardò dietro di se ed in mente sua esclama, "perdonami amico mio! Presto ci rivedremo!"
L'aereo decollò in direzione Italia, mentre, al Pentagono, in una stanza sotterranea, c'era legato e svenuto Bretagna su di una lastra metallica in posizione verticale con le mani sopra la testa intrappolate in delle manette anch'esse metalliche ben saldate sulla stessa.
Mentre rinveniva ed apriva gli occhi, vide di fronte a lui una sagoma umana, era di Abaddon che sghignazzava, "ha, ha, ha! La tua donzella ha preferito fuggire in Italia invece di correre da te!"
Bretagna, con un filo di voce, anch'egli sghignazzando rispose, "ben fatto stronzo! Non c'è l'ha farete a battere i miei amici! I vostri piani andranno in malora come tutti voi!"
Abaddon rabbioso da quel fare spiritoso, gli diede un pugno allo stomaco dicendogli, "sta zitto bastardo! Per te è la fine!"
Bretagna, accusando il colpo, esclama, "aaaargh! Fai quello che vuoi con me maledetto verme! Tanto è tutto inutile! Ha, ha, ha, ha, ha!"
Abaddon, adirato, disse, "lurido e patetico cyborg... mi prendi per il culo! Bene... ha, ha... ridi ora!" Poi esclama ad un soldato li con lui, "fuoco!"
Si udì un colpo di fucile che colpì Bretagna allo sterno, lo stesso urlò, "aaaaaaaargh!" Poi aggiunse, digrignando i denti, "m-maledetto! Sei un ba-bastardo! Ti...ripeto che... non vincerai... ha, ha, ha...! Sei solo un patetico stronzo!!!"
Abaddon, esclama adirato, "lo vedremo verme! E tu soldato... fuoco a volontà!"
Il soldato scaricò tutto il serbatoio da quindici colpi sul povero Bretagna che in fin di vita, guarda Abaddon con sfida e con un filo di voce, disse, "sei... solo... un... figlio di puttana!"
Abaddon, allora, prese il fucile dalle mani del militare, inserì un nuovo caricatore e puntandolo alla sua testa disse, "caro amico! Vai a raggiungere i tuoi amici già all'al di la! Tra non molto ti spedirò il resto del tuo lurido gruppo e la tua bella puttanella! Ha, ha, ha,ha, ha!" Poi, senza battere ciglio, esplose il colpo mortale.
In quel preciso momento, Simon aprì gli occhi e guardandosi attorno ancora frastornata capì immediatamente di essere in volo. Era coperta con un tessuto per potersi riparare dal freddo. Guardandosi di nuovo attorno e toccandosi la testa dolorante con la mano destra, vide in un angolo Jet che la guardava con aria seria e rattristita, sul suo petto giaceva Nathalie addormentata. Anch'essi si erano coperti alla buona per evitare il freddo di quell'ambiente rumoroso e buio.
Ricordandosi di Bretagna, controllò subito l'ora sul suo orologio da polso burberry e, rendendosi conto che erano appena passate le due del pomeriggio, realizzò che era ormai troppo tardi, Bretagna non era più di questa terra. Iniziò dunque a piangere digrignando i denti, il suo cuore era a pezzi... le mancava il fiato. Se avrebbe seguito l'impulso di quel momento, avrebbe iniziato ad urlare di rabbia e si sarebbe scagliata su Jet imprecando contro di lui il quale non gli aveva consentito di correre a salvare il suo amore, ma lei non amava agire d'impulso, era una donna fredda e calcolatrice anche se sapeva essere molto calda e passionale. Ella stette ferma li a fissare il vuoto, in fondo al suo cuore, sapeva che Jet non c'entrava nulla. Bretagna non avrebbe approvato quella sua disperazione e sicuramente non avrebbe neanche apprezzato un suo inutile sacrificio, quindi resto in silenzio mentre le lacrime copiose scendevano dai suoi occhi, si copri con il telo in cerca di un po di calore.
L'aereo, con a bordo i tre clandestini nascosti nella stiva tra i bagagli, atterra alle ore 02:00 di notte presso l'aeroporto di Fiumicino e li, in contemporanea, atterra senza preavviso il dolphin guidato da Reiner ed Albert mettendo cosi in allarme la sicurezza aeroportuale.
I tre, già usciti dal velivolo, vedendo atterrare il dolphin gli corsero incontro in tutta fretta, mentre subito poco dopo sopraggiungevano di corsa anche Joe e Françoise con il Santo Padre ed il corpo di Chang ormai privo di vita.
Appena furono tutti sul loro velivolo, quest'ultimo decollò all'istante, rotta Megiddo, Israele. Albert inserì il pilota automatico e si avviò verso i suoi amici in lacrime tutti riuniti attorno al corpo di Chang adagiato sul tavolino dell'infermeria. Françoise, Reiner e Nathalie abbracciarono Simon piangendo con lei la scomparsa di Bretagna. Simon in quell'occasione trattenendo le lacrime a stento, stretta dalle sue amiche, disse "non devo piangere!" Ma le lacrime bagnarono i suoi occhi mentre cercava di tenere chiuse le labbra a forza per non urlare. Successivamente, trattenuto quell'impulso ribelle, continuo dicendo, "devo essere forte! Ti giuro che me la pagherai Abaddon... fosse l'ultima cosa che faccio!"
18 giugno 2012, Cina, cimitero cittadino ore 02:00.
Il gruppo, decise di modificare il percorso passando prima per la Cina presso cimitero monumentale per dare una degna sepoltura al loro amico Chang. Atterrarono di notte in una campagna sperduta vicino allo stesso cimitero e subito si inoltrarono al suo interno, meticolosamente in silenzio senza farsi notare. Quell'aria lugubre riempiva i loro animi di tristezza e soprattutto di sofferenza. Non sembrava vero lasciare in quel posto freddo e cupo un loro fratello. Il Santo Padre volle partecipare al dolore di quegli sconosciuti che gli avevano salvato la vita celebrando una piccola messa funebre per quel piccolo grande personaggio.
I sette decollarono poi immediatamente per la Terra Santa dove erano attesi da Gianni e i Guardiani già pronti per fronteggiare le forze del male che in questo momento, con il mondo occidentale ormai in pugno, si stavano preparando per l'assalto finale per lo sterminio degli ultimi adoratori di Dio. Il demonio, infatti, già pregustava la sua sconfitta... finalmente poteva essere al di sopra lui.

 

26.     Le sacre scritture dei Papi.

Durante il Tragitto, tutti, a turno si raccontarono le vicissitudini vissute. Si soffrì anche per la sorte toccata ad Anisha, e non si riusciva ancora a credere ella era stata la causa della morte di Chang.
Albert e Reiner, d'altro canto, spiegarono cosa avevano fatto e come si erano organizzati, Albert disse, "proprio a Megiddo, abbiamo trovato una città fortezza abbandonata."
Reiner, continuò, "quindi abbiamo deciso di rimetterla in piedi e cosi creare una sorta di base, ovvero, una cittadina con tanto di mura e ponte levatoio. E' ben protetta e può ospitare fino a centomila anime!"
Françoise, "che cosa? Centomila...!"
Joe, "ma sono tante persone!"
Jet, "e con chi la riempiamo questa città? Voglio dire... siamo rimasti solo in nove più i guardiani e adesso il Papa, staremo larghi!"
Albert, sorridendo risponde, "be ti sbagli!!! Staremo abbastanza stretti se è per questo!"
Joe e gli altri sbalorditi da quell'affermazione rimasero a bocca aperta, Françoise disse, "ma cosa vuol dire?"
Fu Reiner a completare il discorso, "vedete... con Gianni siamo riusciti a contattare Noemi! Pensavamo che ci odiasse per quanto successo a suo nonno, ed invece abbiamo trovato una porta aperta pronta ad aiutarci!"
Albert, "vedete... ad Israele c'è un gruppo di persone che erano al corrente della delle profezie catastrofici sulla fine del mondo e della battaglia finale tra Angeli e demoni, quindi si sono alleati con noi riuscendo a convincere molta altra gente fedele a Dio a seguirci. In molti si trovano in quella città fortezza e stanno tutti contribuendo nel rimetterla in piedi e renderla vivibile.
Reiner, disse, "in effetti è quasi ricostruita ormai, ci sono case per tutti, siamo arrivati a circa centodiecimila ormai! C'è addirittura un vecchio pozzo artesiano che da acqua alla struttura. Devo dire che gli israeliani sono molto bravi nel costruire pozzi per approvvigioni di acqua,"
Joe, meravigliato, "ma questo è fantastico! Avete fatto proprio un bel lavoro!"
Jet, "siiiiii! Cosi potremmo contrastare quei vili!"
Simon, "davvero? E' come faremo a contrastare carri armati e aerei da combattimento? Ci avete pensato?"
Tutti rimasero sbalorditi e pietrificati, non avevano proprio pensato a quell'evenienza. Gli animi in quel momento rincuorati erano di colpo calati adesso fino a quando il Papa, fin ora rimasto in silenzio solo ad ascoltare i loro discorsi, finalmente aprì bocca, "scusatemi signori!"
Tutti si voltarono verso di lui senza dire una parola, ed egli continuò dicendo, "forse c'è una possibilità... esistono delle scritture segrete che noi Papi ci tramandiamo attraverso i secoli. In esse si apprende di una grande guerra che ci sarà tra le forze del male e quelle del bene. Le forze del male per poter vincere dovranno conquistare gli ultimi baluardi di fedeli di Dio uccidendoli o soggiogandoli!"
Jet, disse, "Bella rivelazione! Ma questo lo sapevamo già!"
Il Papa, controbatté, "vedete... Dio in questo periodo non riesce con i suoi poteri a contrastare il male che dilaga, ma il celo sarà troppo scuro per poter usare macchine volanti moderne, i mari saranno troppo agitati e mossi per muovere le loro navi, ed infine... la terra tremerà e si spaccherà al passaggio delle macchine di morte infernali... è la mano di Dio che cercherà di fermare i loro passi con la forza della natura che egli ha creato... questo è quanto segnato su quei sacri libri."
Jet, perplesso, "davvero? Ma allora non riusciranno a portare da noi le macchine da guerra!"
Il Papa, "il diavolo sa che Dio gli metterà i bastoni fra le ruote anche se è indebolito dal calo di fede e quindi sicuramente muoverà via terra istituendo un esercito mobile su possenti destrieri."
Nathalie, disse, "ho capito! Partiranno sicuramente dagli stati uniti ed attraverseranno l'Europa a piedi recuperando per strada gli eserciti delle altre nazioni."
Simon continuò, "arriveranno qui sicuramente con l'ausilio di grosse carovane!"
Françoise, aggiunse, "si! Attraverso i continenti arriveranno per il dodici di dicembre per dare seguito all'Armageddon!"
Joe, chiese, "mi scusi eminenza... ma alla fine cosa vuole satana? Qual è il suo obbiettivo finale?"
Il Papa, rispose dopo un attimo di silenzio, "il suo obbiettivo... è quello di uccidere la resistenza che porta la bandiera di Dio per non permettere allo stesso di poter essere più presente sulla terra, conquistando cosi le sue amate creature e prendendosi la sua eterna e covata rivincita. Il demonio vuole a tutti i costi superare Dio... lo desidera dai tempi che furono per diventare egli stesso il padrone incontrastato di tutto l'universo. Ma per fare ciò... deve rendere inoffensivo la persona che può collegare questo mondo con il Paradiso e quindi precludere l'intervento di Gesù Cristo con l'armata dei suoi angeli più devoti... i dodici Apostoli che saranno capeggiati da San Michele Arcangelo! Il diavolo sa che se questi mettessero piede su questo pianeta, uccideranno tutti i nemici di Dio confinandolo nel limbo più profondo dell'inferno da dove non potrà più nuocere al mondo per almeno mille anni."
Françoise disse, " Quindi cercherà di uccidere il leader dei guerrieri del bene... non è vero?"
Tutti guardarono Joe preoccupati senza dire una parola, mentre il Papa disse, "questo leader... sarà affrontato dal demonio stesso sul campo di battaglia, a viso aperto, per poterlo uccidere di persona ed essere sicuro di spezzare la profezia che lo vede alla fine sconfitto".
Joe, sentitosi osservato, esclama, "è inutile che mi guardate! Non so se sono io il tanto atteso leader di cui parlano le scritture sacre! Ma una cosa è certa... non perderò la possibilità di affrontarlo e distruggerlo una volta per tutte! Pagherà per aver colpito i nostri amici e pagherà per tutto il male che sta facendo! Parola mia!" Joe strinse molto forte il pugno della mano destra fino a farsi tremare il braccio dalla rabbia.

 

27.     Arrivo a Megiddo - La fortezza.

18 giugno 2012, Cina, cimitero cittadino ore 18:00.
Arrivati a Megiddo, Joe e gli altri rimasero meravigliati di quello che era stato creato. Tutti i presenti, circa centotrentamila, avevano dato il massimo per rimettere in piedi e fortificare quella fortezza che era stata teatro di battaglia. Situata in posizione strategica, dalla fortezza eretta dal re Salomone (1000-900 a.C.), si controllava il passaggio obbligato da Oriente verso il mare e viceversa. Da li erano obbligatori tutti i passaggi per via dello sbocco sul mar mediterraneo. Le mura di cinta spesse e alte circondate esternamente da un largo canale profondo infestato di coccodrilli davano una buona protezione contro gli attacchi di terra. Le quarantaquattro torrette secondarie d'osservazione e le sei torri principali davano un controllo a trecentosessanta gradi senza lasciare punti d'ombra non controllati sia all'interno che all'esterno. La guardia statica, di primo tempo, era composta da cittadini addestrati dai Guardiani che fornivano a loro volta la difesa di secondo tempo contro gli attacchi diretti. Quella città fortezza rappresentava l'unico baluardo della religione cattolica fedele a Dio. Se sarebbe caduta, lo stesso Dio perderebbe ogni contatto con l'umanità senza più riuscire ad esercitare alcun potere lasciandola cosi nelle mani del maligno.
La città fortezza era a forma di esagono e le case erano disposte nella stessa conformazione e allineate alle mura. Le strade cittadine principali partivano infatti dalle torri dei sei angoli delle mura fino a raggiungere il centro della fortezza dove sorgeva uno spiazzo esagonale adibito a piazza pubblica dove venivano allestiti mercati per la vendita dei prodotti agricoli e tessili. Tali strade dividevano la città in sei parti, detti quartieri. Tutti i quartieri nel loro centro avevano invece degli spiazzi di terreno fertile per le coltivazioni. I quartieri presentavano indipendentemente lo stesso numero di botteghe, negozi e locali dove avvenivano le vendite dei prodotti o semplicemente svago e divertimenti. La moneta non esisteva e si praticava il baratto in quel contesto infatti, dove il tempo sembrava essere tornato al mondo antico prima del medioevo, si usava scambiare le merci di propria produzione per il fabbisogno familiare. Il tutto si era sviluppato in breve tempo, senza bisogno di preparazione, tutta quella gente proveniente da più nazioni differenti si seppero integrare alla grande senza soffrire della moderna tecnologia di tutti i giorni. L'unico obbiettivo per tutti in quel momento era rimanere uniti ber battere il male ed avere cosi una possibilità di sopravvivenza.
Quella comunità elesse come loro rappresentante Gianni, Noemi, Albert e Reiner che avevano reso possibile una via di salvezza anche se pressoché precaria e difficile da percorrere.
I quattro che fungevano da veri e propri governatori con pieni poteri decisionali e giudiziari, avevano affidato il comando della sicurezza della fortezza al capo dei Guardiani, mentre Joe e gli altri, con Albert e Reiner, essendo considerati i Guerrieri del bene attesi da millenni erano rispettati come divinità in quanto rappresentavano l'unico spiraglio in quella situazione drammatica che vedeva a loro contrapposti tutti gli eserciti del mondo.
La gente, quando li vide girare per i quartieri, li acclamò come eroi, tutti gridavano e intonavano canti e urlavano a festa. Soprattutto, la comunità fu colpita in maniera inequivocabile quando in mezzo a loro riconobbero la figura del Santo Padre simbolo della cristianità e uomo più vicino a Dio capace sicuramente di aumentare le possibilità di collegamento di questo mondo con il Paradiso in modo da far intervenire il figlio di Dio nello scontro finale e realizzando la tanta attesa profezia e mettere fuori combattimento per sempre il temuto satana.
Joe, entusiasta disse, "Albert hai fatto un lavoro super... sei riuscito a creare un piccolo impero ovviamente con l'aiuto di Reiner e Gianni! Purtroppo le nostre spedizioni, oltre ad essere state fallimentari hanno portato alla fine di altri due nostri fratelli!"
Françoise esclama, "ma cosa stai dicendo Joe... se Chang e Bretagna fossero qui ti darebbero contro! Sapevano contro cosa combattevano ed erano pronti a dare la vita per la pace!"
Joe, demoralizzato, "Françoise... stavolta ho sbagliato... non dovevo dividere il gruppo! In questo modo ci siamo solo indeboliti e abbiamo dato a satana un'occasione per colpirci di nuovo. Era meglio essere venuti qui subito... almeno avremmo ancora due dei nostri con noi!"
Simon, interruppe Joe, dicendogli, "ascolta Joe... adesso parlare è facile visto come sono andati gli eventi! Non potevi sapere i tre gruppi cosa avrebbero trovato sulla loro strada. Eravamo nell'incognito più totale e dividerci recandoci sui tre principali fronti era l'unico modo di conoscere le mosse del nemico!"
Nathalie, annuì dicendo, "si Joe... sei stato bravo invece! Sei riuscito a trarre in salvo il Papa e noi abbiamo scoperto l'esistenza di Abaddon sotto mentite spoglie, confermando che è lui l'anticristo!"
Jet, continuò, "sono convinto anch'io che quella sia stata la scelta giusta!"
Albert, disse, "in effetti il Papa è l'unico che può tentare di aumentare l'efficacia delle preghiere di questa gente unendola a quella dei piccoli gruppi di fedeli ancora presenti in tutto il mondo."
Il Papa, disse, "in effetti... credo che nel mondo, anche se ormai sotto il netto controllo di satana, ci siano ancora gruppi di fedeli che pregano per la salvezza delle loro anime!"
Reiner, "In fatti, in tutto il mondo è iniziata una vera e propria persecuzione contro i fedeli di Dio cercando di distruggere i piccoli focolai religiosi ancora esistenti."
Joe, stringendo i pugni, esclama,"maledetto bastardo! Non ti lascerò distruggere il mondo!"
Jet, controbatté, "giusto! Da qui potremo difenderci e cercare di toglierlo di mezzo una volta per tutte!"
Albert, rivolgendosi al Papa, disse, "Eminenza, presto al centro della fortezza, ai margini della piazza principale verrà costruita una grande chiesa. Lei dovrebbe consacrarla ed iniziare ad insegnare alla gente come pregare per avvicinarsi a Dio."
Il Papa, disse, "sono con voi! In qualità di capo della chiesa cristiana è mio dovere combattere per la pace nel mondo. La mia chiesa a sua volta è stata sovvertita dal demonio e deve essere recuperata!"
Ad un tratto, una voce arriva da un vicolo, "eminenza...! Non ci posso credere...!"
Françoise, "sei tu Gianni! Ciao!"
Gianni, "ciao Françoise... ciao a tutti siete arrivati finalmente! Scusatemi ragazzi ma non credo ai miei occhi! Siete riusciti a salvare il Papa ed a portarlo qui!" Gianni si prostrò in ginocchio davanti al Santo Padre che si china per rialzarlo, "alzati figliolo! Il Papa è qui in mezzo a voi grazie a questi giovani ragazzi, dovrei io inginocchiarmi dinnanzi a voi per la lotta che a discapito delle vostre vite state conducendo!"
Gianni rispose, "è un grande onore averla qui! Con lei sicuramente riusciremo a vincere la battaglia finale! Sarà dura, ma vedrete che vinceremo noi con l'aiuto di Dio!"
Il Papa, con emozione, annui senza parlare.
Gianni disse, "Eminenza, la profezia dice che il leader dei guerrieri del bene collegherà questo mondo con quello divino. Interpretando tali parole, con altri testi sacri di altre civiltà sono arrivato alla conclusione che quest'affermazione è vera in parte!"
Il Papa rispose, "si... hai visto giusto! Nelle sacre scritture segrete della Chiesa..."
Gianni, lo interruppe agitato, "ma allora esistono per davvero??? Non è una leggenda!!! Ma questo è semplicemente fantastico!"
Il Papa continuò, "si... sono degli scritti sacri che ci tramandiamo segretamente da Papa a Papa! In tali testi, si evince che il leader riuscirà a conferire con Dio solo grazie all'aiuto delle preghiere dei suoi fedeli che segneranno la via per raggiungerlo fino al Paradiso Terrestre. Le stesse preghiere si sovrapporranno guidando la voce del leader. Purtroppo Dio non può permettere a suo figlio di scendere sulla terra con la schiera dei suoi angeli in quanto la sacra trinità del male venutasi a creare blocca l'influsso del potere di Dio stesso sulla terra. In questo modo, non potendo intervenire, la profezia non potrà avverarsi."
Tutti rimasero a bocca aperta a quelle parole, occorreva una grossa fede per credere a quanto espresso dal Papa.
Gianni, disse, "allora ci avevo visto giusto!"
Il Papa, "si! Però c'è un problema, centotrentamila anime sono troppo poche non riusciremo a mostrare la via al leader, ecco perchè il demonio in tutti questi anni ha cercato di distruggere la fede della gente. Sapeva cosa occorreva per invocare Dio quindi ha agito in tutti questi secoli e secondo me, già dai giorni di Cristo, portando il popolo a farlo condannare sotto Ponzio Pilato!"
Jet, "e adesso ha quasi tutto il mondo dalla sua parte!"
Il Papa, rispose, "è cosi purtroppo! Ma c'è una possibilità, "
Joe, "e quale sarebbe!"
Il Papa, "come ha detto prima Albert, dovremmo insegnare alla gente a pregare per aumentare la qualità delle preghiere!"
Françoise, "in che senso!?"
Il Papa rispose, "la preghiera collettiva è una parte importante della vita delle comunità religiose... Quando preghiamo insieme ad altri credenti, gli effetti possono essere assai positivi. La preghiera collettiva ci edifica e ci unisce nel condividere la nostra comune fede. Lo stesso Spirito Santo che dimora dentro ogni credente fa rallegrare i nostri cuori quando ascoltiamo le lodi al nostro Signore, legandoci insieme, in un unico legame, in comunione che non è dato trovare altrove nella vita. Solo cosi potremmo comunicare in linea diretta con Dio facendovi arrivare la nostra lode."
Reiner, disse, "bene... tra poco sarà terminata la chiesa nella piazza centrale... cosi potreste celebrare la messa ogni domenica in modo da allenare la gente alla preghiera."
Nathalie, intervenne, "che meraviglia! Anche se in pochi, potremmo guidare la voce del leader fino a Dio per pregarlo di intervenire".
Simon, con aria seria e cupa, esclamò, "mpf... resta solo da sapere come farà il leader a comunicare con nostro signore!"
Tutti la guardarono senza parlare, e dopo un attimo di assoluto silenzio il Papa disse, "nelle scritture non è menzionato come il leader interagirà, ma al momento giusto saprà come farlo! Dobbiamo pensare una cosa alla volta! Anche perchè Satana avrà pensato ad altre contromisure da adottare. Comunque... oltre alla messa domenicale organizzerò delle serate di preghiera collettiva dove, ovviamente, siete invitati anche voi! Vi farà bene mettervi in comunicazione con nostro signore!"
Jet, s'incupì dicendo, "mpf... no grazie! Non credo di essere legato alla preghiera! Io ho sempre combattuto senza dover pregare nessuno!!!" A quelle parole, voltò le spalle a tutti e si allontanò dal gruppo rimasto spiazzato, Nathalie mortificata, cercando di scusarlo, disse, "lo scusi Eminenza! Jet, è molto legato a Dio, è solo che ha perduto la fiducia in lui perchè crede di essere stato abbandonato."
Il Papa acutizzò lo sguardo, poi continuò il giro con Joe e gli altri mentre Gianni dopo aver salutato tutti si staccò dal gruppo per tornare a dirigere i lavori alla chiesa del quale era il promotore.
Ad un tratto, spuntò da un vicolo Noemi, la quale vedendo Joe e gli altri si diresse verso di loro rimanendo di stucco alla vista del Santo Padre, ella inginocchiandosi, disse, "eminenza, per me è un onore poterla conoscere di persona! Mio nonno mi ha sempre parlato di lei come di un grande uomo di fede! La prego ci aiuti a salvare il nostro mondo!"
Il Papa, rispose, "figlia mia, tu devi essere la nipote di Zekharia! Anche tuo nonno era un grande uomo! Io lo conoscevo e so quanta dedizione e amore verso dio possedeva. E tu stai continuando con successo la sua opera! So che hai contribuito attivamente a tutto questo! Egli sarebbe fiero di te se fosse ancora tra noi, ma dall'alto del Cielo lui ti protegge e guida i tuoi passi!"
Noemi volle ringraziare anche Joe e gli altri dicendo, "la ringrazio Santità, non lo deluderò! Io devo ringraziare sopratutto queste persone per avermi dato la possibilità di continuare l'opera di mio nonno! Grazie ragazzi... combatterò con voi il male in nome della pace e dell'amore!"
Joe avvicinandosi a Noemi e mettendogli una mano sulla spalla disse, "Noemi... grazie da parte nostra! Adesso abbiamo tutti i mezzi per combattere il diavolo e stanne certa... non vincerà! Vendicheremo tuo nonno, i nostri fratelli e tutti quelli che hanno, e stanno, patendo per le sue malefatte!" A queste parole, ella cominciò a piangere e dopo aver salutato tutti, si congedò.
Albert terminò la visita portando tutti nella piazza al centro della fortezza, disse, "questo stabile a fianco alla chiesa in costruzione è la nostra casa. E' stata edificata da questa gente per noi in ringraziamento di quanto stiamo facendo per loro!"
Reiner aggiunse, "...è una struttura molto grande e resistente con mura di pietra spesse. Questa struttura è composta da due piani con otto appartamenti, quattro per piano. Erano destinati anche a nostri amici scomparsi... adesso resteranno vuoti, quindi due verranno utilizzati da Gianni e Noemi.
Albert, disse, "ogni appartamento e dotato di una camera da letto, cucina, salottino, bagno, corridoio di collegamento che finisce sull'entrata e ripostiglio. Ogni camera è dotata di finestra, tranne per la cucina e camera da letto che ha un ampio balcone. Al piano terra abbiamo le aree in comune, atrio, giardino e parcheggio!"
Françoise, disse, "parcheggio???"
Reiner ridacchiando disse, "be! Ci saranno parcheggiati i nostri cavalli!"
Nathalie disse, "cavalli??? Ma è fantastico!"
Françoise, "non ci posso credere... che meraviglia! Un cavallo tutto per me!"
Albert, "be... si! La città è grandissima come avete potuto vedere e conviene spostarsi con qualche mezzo di trasporto!"
Simon, "ne sarebbero stati contenti Anisha e Geronimo!"
Tutti stettero un po in silenzio a pensare ai loro amici che non c'erano più.
Joe, interruppe quel silenzio nostalgico, dicendo, "devo dire che ci stanno trattando come dei re, ma non credo di meritare tutto ciò!"
Françoise, continuò, "in effetti Joe ha ragione non sarà troppo?"
Albert, tranquillizzò i suoi amici, "tranquilli... non preoccupatevi! Qui la gente è fatta cosi, non accettare sarebbe come offendere i loro intenti e quindi tutto quello che fanno per noi è come un ringraziamento per quello che stiamo facendo e faremo per loro."
Reiner, "essi sanno chi siamo ormai e cosa dovremmo compiere per salvare il mondo, quindi ci danno la possibilità di prepararci al meglio senza dover pensare alla quotidianità della vita."
Joe, "capisco!"
Albert, "e poi comunque non è finita qui.
Simon, "cosa c'è ancora?"
Albert, rispose, "ovviamente quando saremo via alcune donne si occuperanno della pulizia dei nostri locali mentre noi saremo via per svolgere i nostri compiti giornalieri!"
Joe disse, "dai questo è troppo! Ma..."
Reiner, lo interruppe, "niente ma! Senti Joe... neanche a me vanno queste cose, ma purtroppo non abbiamo diritto di replica! La gente vuole cosi e nessuno li farà cambiare idea!"
Joe, mettendosi una mano dietro la testa, disse, "ok... va bene! Non parlo più!"
Albert, "l'ultima cosa... non sapevamo che ci sarebbe stato qui sua Eminenza, quindi non avevamo preparato un abitazione consona ad un Papa, e..."
Il Papa non lo fece continuare, "non preoccupatevi per me, un posto vale l'altro! In questo momento un alloggio consono a me è l'ultimo dei problemi!"
Reiner rispose, "si lo sappiamo, ma la gente ha iniziato la costruzione di un appartamento papale sulla chiesa, e nel giro di cinque giorni sarà ultimato e quindi inaugurato assieme alla chiesa stessa. E purtroppo non ha possibilità di rifiutarlo!"
Albert, continuò, anche perchè non è proprio una costruzione, ma una ristrutturazione."
Il Papa chiese, "in che senso figliolo?"
Albert, invitò Reiner a spiegare il senso delle sue parole, ella spiegò, "vede eminenza, nel 2005, l'archeologo israeliano Yotam Tepper dell'Università di Tel Aviv scoprì i resti di un'antica chiesa, presumibilmente del terzo secolo, ancora quando i cristiani erano perseguitati dall'Impero Romano. Tra i reperti è stato ritrovato un mosaico che riporta la seguente iscrizione in greco, la chiesa è consacrata a, il dio Gesù Cristo. Il mosaico si è ben conservato e sulle figure geometriche presenti c'è l'immagini dell'Ichthys, un antico simbolo cristiano. Questo potrebbe essere il più antico resto di una chiesa in Terrasanta.
Il Papa stupito, disse, "o Dio mio... non posso crederci!"
Albert, continuò, "e c'è dell'altro, una iscrizione nella chiesa narra di Ufficiale romano, chiamato Gaianus, che donò tutto il suo patrimonio per realizzare tale mosaico e la stessa chiesa. Pensi che la domanda che si pongono in molti è come un Ufficiale romano abbia potuto rischiare la carriera o addirittura la sua vita per costruire una chiesa cattolica."
Il Papa rispose, "va bene accetto volentieri il volere della gente, ringrazio di cuore tutti voi per quello che avete fatto per me fin ora! Darò tutto il mio impegno per contribuire alla lotta contro satana e ristabilire la pace nel mondo."
Simon disse, "Sua Santità... ella potrebbe riconfermare la sacralità della chiesa riconsacrandola a il dio Gesù Cristo!"
Il Papa, "ma certo... faremo in questo modo! E da qui ripartirà la grandezza della Chiesa Cattolica!"
Joe si sentiva carico come non mai, non vedeva l'ora di iniziare la battaglia finale per far cessare quella minaccia che gravava sul mondo intero. L'unico suo dilemma era legato alla storia del leader dei guerrieri del bene. Chi è in realtà e se fosse lui, come avrebbe contattato Dio? Il tempo era poco ormai, mancavano solo sei mesi circa allo scontro finale, e tutti si chiedevano se quel tempo sarebbe bastato a preparare tutti gli aventi causa al grande evento.

 

28.     L'avanzata delle forze del male e l'arrivo dei quattro cavalieri.

Intanto, nel resto del mondo, il male si preparava, il capo dell'esercito americano, Abaddon, radunò gli eserciti delle tre grosse potenze mondiali, America, Russia e Cina convinto di riuscire con essi di sconfiggere i suoi nemici definitivamente cosi da impadronirsi del mondo intero.
L'America conta attualmente 1.419.683 soldati attivi, e 1.433.600 soldati in riserva, quello Russo conta 1.140.000 soldati attivi, 2.000.000 soldati in riserva e quello cinese invece conta 2.255.000 soldati attivi, 800.000 soldati in riserva.
Abaddon decide di utilizzare 500.000 uomini di truppe di terra per queste nazioni per un totale di 1.500.000 soldati. L'anti cristo decise di decise di dare appuntamento alle truppe cinesi e russe nella zona a sud di Megiddo per poi avanzare tutti assieme contro gli odiati nemici. Egli decise di non utilizzare i trasporti aerei e navali per paura di ritorsioni da parte di Dio. Non avrebbe mai rischiato di perdere i suoi uomini e arrivare decimati di fronte a suo nemico, la vittoria doveva essere schiacciante.
Le tre grosse carovane di soldati partirono il 30 giugno 2012 dalle rispettive nazioni con l'ausilio di possenti destrieri. Essi erano equipaggiati con armi leggere e semi pesanti trasportati assieme ai viveri con delle grosse carrozze di ferro trainate da cavalli. L'esercito di Abaddon approdò in Grecia passando per il suo arcipelago per poi continuare con i propri cavalli carovane in direzione Israele compiendo un pazzesco giro per evitare gli attacchi di Dio che sicuramente, anche se indebolito, tenterà di proteggere i suoi ultimi discepoli umani. Durante il tragitto, le tre potenze, saccheggiarono e razziarono i paesi che incontravano sul loro cammino violentando le donne e uccidendo gli uomini. Sembrava di essere ritornati alle invasioni barbariche di un tempo dove non si aveva rispetto per la vita. Quegli uomini, ormai fedeli seguaci del demonio, compivano ogni sorta di eccidio, per opera del diavolo avevano perso ogni briciolo di umanità. Compassione, amore e umanità avevano lasciato il posto a disprezzo, odio e cattiveria.
Nel resto del mondo la situazione non andava meglio, a dispetto delle previsione della fine del mondo, il Cristo aprì i quattro sigilli facendo comparire sulla scena i quattro cavalieri dell'apocalisse prima del tempo prestabilito e raccontato nelle scritture dei Maia e delle culture antiche.
I Cavalieri dell'Apocalisse sono quattro figure mitiche nominate nell'Apocalisse di Giovanni (6,1-8) e successivamente presenti nella cultura medievale. Rappresentano quattro cavalieri, ognuno legato a una disgrazia o punizione divina, che cavalcherebbero sulla terra il giorno dell'Apocalisse, segnando l'inizio della fine del mondo. I loro nomi sono Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte.
Il primo dei quattro cavalli di colore bianco, porta con sé un arciere a cavallo, quindi abile nell'uso delle armi, simbolo di supremazia bellica. Il cavaliere dal cavallo rosso possiede una spada affilata e rappresenta l'Ira di Dio che si abbatte sulla Terra, difatti gli viene concesso il potere di uccidere e di infondere il desiderio agli uomini di sgozzarsi ed uccidersi a vicenda. Il terzo cavallo, di colore nero, sembra non fare uso di armi poiché portatore di una bilancia, che indica un segnale di equilibrio, ma anche di carestia, con cui si potrebbero pesare i viveri rimasti dopo lo scontro degli uomini. L'ultimo cavallo porta sulle proprie spalle La Morte, il cavaliere è rappresentato come uno scheletro che cavalca un destriero scheletrico. Costui è di colore verde come quello dei cadaveri in putrefazione.
L'antica previsione Maia vedeva la loro comparsa per la data del 21 dicembre 2012 ossia alla fine del loro calendario ma l'Agnello non riuscì più a trattenere la sua mano, forse aveva voluto punire gli uomini per essersi lasciati persuadere facilmente dal maligno accettando di buon grado inneggiamento al male proposto, cosi aveva aperto i sigilli prima del tempo prestabilito.
In quel tempo stavano avvenendo grosse sciagure nel mondo occidentale ed americano, morti uccisi, ricchi che sovrastavano i poveri, violenze, lussuria, accidia, persecuzioni. Furono inflitte persecuzioni contro gli adoratori di Dio uccidendoli pubblicamente con pene capitali. Terremoti e ogni sorte di calamità naturale colpirono quelle terre portando ogni sorta di sciagura. Si estese la carestia e le epidemie, ormai il processo che portava alla fine del mondo era iniziato e sarebbe culminato con la fine del calendario Maia.
L'unica zona del mondo che venne risparmiata furono le zone della Terra Santa, ossia Israele, Gerusalemme e Betlemme, dove regnava ancora il potere di Dio grazie alle persone rimaste ancora a lui fedeli. Per avere predominio su Dio, lucifero doveva eliminare a tutti i costi quelle persone portando il male anche in quelle zone cosi tanto legate a Dio stesso.

 

29.     La vita serva sempre delle sorprese.

Fortezza di Megiddo, 8 luglio 2012 ore 14:00.
Dopo la messa domenicale presso la chiesa riconsacrata dal Papa a il Dio Gesù Cristo, e dopo aver pranzato con i propri amici, Joe era disteso nel giardino del complesso abitativo dove viveva con lo sguardo rivolto al cielo in cerca di un po di tranquillità. Era una giornata splendida ed il sole non ancora caldissimo ma dava un dolce tepore sul corpo. In quegli istanti, egli stava ripassando al setaccio tutta la sua vita per cercare qualcosa di bello da ricordare per togliersi dalla testa i brutti pensieri. Gli venne in mete quando sulla scogliera di Salerno, Françoise soffriva per non aver potuto avere una vita da ragazza comune, ossia una famiglia tutta sua. In mente sua espresse tutto il dispiacere per non aver potuto rendere felice la donna che egli amava più di ogni altra cosa al mondo, "Françoise, mi dispiace... non meritavi tutto questo! Non meritavi al tuo fianco una persona come me capace solo di pensare molto spesso solo a se stesso ed ai suoi problemi. Hai avuto troppa pazienza dimostrandomi però, al contempo, tutto il tuo amore! Sei unica... fuori dal comune! A volte mi chiedo come mai il destino ti ha portato da me! Non mi spiego come mai ho avuto questa fortuna! Eppure anche io ti amo, però non sono mai riuscito a dimostrartelo completamente! Penso però, che tu lo abbia capito lo stesso senza troppi fronzoli! Mi hai scavato dentro e hai colto il mio sentimento più puro per te nascosto nella profondità della mia anima.
Penso che se fossi una persona estranea a noi due e fossi a conoscenza dell'amore che provo per te, mi spaventerei della sua grandezza! Adesso ho preso la mia decisione, e anche se so che ne sei già al corrente dovrai ascoltare la voce della mia anima."
Fortezza di Megiddo, 20 luglio 2012 ore 12:30.
Nathalie, aveva organizzato una sfilata di abiti da sposa nella chiesa principale della città fortezza per domenica 22 luglio, ed aveva chiesto a Françoise di posare coma modella assieme ad altre ragazze della fortezza. All'inizio ella non volle accettare in quanto gli ricordava il suo sogno infranto. La cosa l'avrebbe fatta stare troppo male. Poi successivamente, a forza d'insistere, fu convinta a partecipare. Notò però che Joe aveva un'espressione cupa, si mostrò schivo e sfuggente in quei giorni tanto da farla stare male.
Fortezza di Megiddo, 22 luglio 2012 ore 08:00.
Arrivò il fatidico giorno, e l'emozione crebbe, erano tutti intorno a lei, le sue amiche la prepararono con un bellissimo vestito bianco ghiaccio con una scollatura normale, stretto in vita e pomposo sul bacino fino a coprire le bellissime scarpe tacco undici. In vita era presente una fascia di brillanti a punta che finiva come una per restringersi nei fianchi, gli fu tolto il classico fermaglio rosa che portava da una vita ed al suo posto gli fu applicata una coroncina di brillanti a punta. I capelli raccolti in una acconciatura a chignon con qualche ciuffo pendente sul lato della tempia destra, era finito con un lunghissimo velo a strascico portato da due bellissime bambine vestite a festa con abitini bianchi mentre una terza che anticipava Françoise buttava petali di rose di colore rosa e bianchi.
Mentre camminava seguita da Nathalie, Simon e Reiner, disse, "ei avete fatto tutto questo per una sfilata... sembra autentico! Io non capisco perchè non avete partecipato anche voi avremmo vinto senz'altro!" Nathalie sorridendo rispose, "si... ma avrebbe vinto solo una di noi!"
Simon continuò, "quindi abbiamo voluto giocarci l'asso nella manica... tu!"
Reiner, "infatti sei la più bella fra di noi! Quindi era inutile partecipare!"
Françoise arrossita da tutti quei complimenti esclama, "dai ragazze mi fate arrossire! Anche voi però indossate degli abiti fantastici devo dire! A dire il vero mi sto emozionando e sinceramente mi dispiace sia solo per un concorso! E penso che anche voi la pensiate come me! Tutte avremmo voluto una famiglia tutta nostra! Non è vero?"
Simon, "si cara hai colto nel segno... ma noi siamo già una famiglia vero?"
Lei rispose, "si! ...puoi dirlo forte!"
Reiner, disse, "ok tesoro, siamo arrivate, adesso fai la tua entrata trionfale e stendili tutti mi raccomando!"
Françoise, "una sfilate in una chiesa... mi sembra un cosa al quanto bizzarra... spero nostro signore non si arrabbi e ci fulmini!"
La porta fu aperta da due uomini vestiti da abiti da cerimonia ecclesiastica e Françoise fece il suo ingresso nella chiesa emozionata. Notò subito gli abbellimenti floreali stupendi che adornavano la chiesa, i fiori erano sistemati sul corridoio che portava all'altare vicino alle panche. Mentre entrava, oltre all'applauso della chiesa piena di persone, nella penombra riuscì a distinguere i personaggi che erano presenti ai piedi dell'altare stesso e, quando mise a fuoco rimase di stucco con occhi spalancati e bocca chiusa. Li c'era Joe vestito in abito da cerimonia nero con camicia bianca, gemelli scintillanti al polso della giacca e scarpe nere. Era uno spettacolo, vicino a lui c'era Jet anch'egli vestito da cerimonia e poco più indietro c'era il Papa con l'abito cerimoniale indossato. Ella restando pietrificata, e non avendo la forza di esprimere alcuna parola per qualche secondo, girandosi poi verso le sue amiche, con voce tremolante, esclama, "mmma... che... significa?" Adesso le iniziarono a tremare davvero le gambe ed il respiro divenne affannoso. Ad un tratto una mano prende il suo braccio ed ella si gira di soprassalto quasi spaventata vedendo il volto di Albert, egli esclama, "sarò io ad accompagnarti... sei pronta per il tuo giorno?"
Françoise non disse nulla, era come paralizzata, tutti la osservavano in silenzio mentre guardò Joe negli occhi e iniziarono a cadere dai suoi occhi alcune lacrime. Lei si girò di scatto staccandosi da Albert che rimase a bocca aperta dirigendosi di tutta fretta verso l'uscita. Tutti i presenti rimasero quasi impietriti e Joe fece un'espressione perplessa.
Ella raggiunse la porta d'uscita, stava per mettere il piede destro fuori dalla chiesa quando di colpo si fermò. Girandosi guardò di nuovo Joe dritto negli occhi e dopo qualche secondo di attesa, la ragazza inizia a camminare verso Albert pian piano e raggiungendolo, disse, "ti chiedo scusa... eccomi sono pronta!"
Albert le sorrise e la prese sotto braccio ed insieme iniziarono ad avanzare verso l'altare.
Joe cominciò a sorriderle teneramente e lei di rimando fece lo stesso.
Tutti iniziarono ad applaudire mentre le campane suonarono a festa in un ritmo alternato di felicità.
Françoise raggiunse Joe, egli disse, "ciao...!"
Françoise rispose, "ciao Joe!"
Lui gli spostò il velo dal viso, poi la baciò sulle guance. Poi insieme si girarono verso l'altare guardando il Santo Padre che iniziò, dicendo, "è con sommo onore sono qui oggi per unire nel sacro vincolo del matrimonio queste due anime! La chiesa sta subendo una delle più grandi prove della sua storia, ma sono questi i momenti che la rendono grande, sono questi i momenti in cui Dio è più vicino a noi!"
Mentre il Papa parlava a tutti, Françoise aveva il cuore a mille, era emozionatissima come non mai e non credeva a quello che stava accadendo! Pensava di essere addormentata e vivere in un sogno... ma se era un sogno, allora il suo desiderio era quello di poter dormire per sempre.
Il papa dopo una bellissima prefazione, disse, "carissimi Joe e Françoise, siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio", poi guardando Françoise, gli disse con aria di complicità, "anche all'ultimo momento, riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni".
Poi continuò, "Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso".
Joe, guardandola dritto negli occhi e con una sbirciatina sul messale che il papa gli mise davanti, espresse il suo consenso, "Io Joe, accolgo te, Françoise, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita!"
Françoise, dopo che i suoi occhi cominciarono a lacrimare di felicita, fece lo stesso," io Françoise, accolgo te, Joe, come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita!"
Il Papa chiese cosi a Dio di sancire il consenso espresso dai due, "il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce."
Tutti pronunciarono, "amen!"
Una delle bambine, si presentò con un piccolo cuscino a forma di cuore adornato con fiori freschi e con sopra legati due anelli nuziali d'oro bianco con all'interno la scritta Joe e Françoise e di seguito la data di oggi.
Il papa li benedì, "Signore, benedici questi anelli nuziali, gli sposi che li porteranno custodiscano integra la loro fedeltà, rimangano nella tua volontà e nella tua pace e vivano sempre nel reciproco amore. Per Cristo nostro Signore.
Tutti i presenti pronunciarono, "amen."
Joe, sciolse il nodo che legava l'anello più piccolo, Françoise... ricevi quest'anello, simbolo del mio amore e della mia fedeltà!"
Françoise, dopo di lui fece la stessa cosa, sciolse il nodo, prese l'anello e pronunciò, "Joe ricevi quest'anello, simbolo del mio amore e della mia fedeltà!"
Seguì poi la preghiera dei fedeli e il Papa invitò tutti i presenti ad invocare i santi nominando quelli che vissero in stato coniugale," Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi Santa Maria, Madre della Chiesa, prega per noi Santa Maria, Regina della famiglia, prega per noi San Giuseppe, Sposo di Maria, prega per noi Santi Angeli di Dio, pregate per noi Santi Gioacchino ed Anna, pregate per noi Santi Elisabetta e Zaccaria, pregate per noi San Giovanni Battista, prega per noi Santi Pietro e Paolo, pregate per noi Santi Apostoli ed Evangelisti, pregate per noi Santi Martiri di Cristo, pregate per noi Santi Aquila e Priscilla, pregate per noi Santi Mario e Marta, pregate per noi Santa Monica, prega per noi San Paolino, prega per noi Santa Brigida, prega per noi Santa Rita, prega per noi Santa Francesca Romana, prega per noi San Tommaso Moro, prega per noi Santa Giovanna Beretta Molla, prega per noi San Michele Arcangelo, (patrono dello sposo) Santa Genoveffa, (patrona della sposa) Santo il Dio Gesù Cristo, (patrono della Chiesa della fortezza)."
Il Papa guardando poi alla volta della chiesa, continuò, "effondi, Signore, su Joe e Françoise lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e un'anima sola; nulla separi questi sposi che tu hai unito e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga. Per Cristo nostro Signore."
Tutti i presenti pronunciarono, "amen."
Il Papa disse, "adesso puoi baciare la sposa."
Joe, emozionato, bacia Françoise.
Dopo un attimo di silenzio, il Papa si rivolse a tutti, "fratelli e sorelle, invochiamo con fiducia il Signore, perché effonda la sua grazia e la sua benedizione su questi sposi che celebrano in Cristo il loro Matrimonio, egli che li ha uniti nel patto santo per la comunione al corpo e sangue del Signore li confermi nel reciproco amore.
O Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell'ordine primordiale dell'universo hai formato l'uomo e la donna a tua immagine, donandoli l'uno all'altro come sostegno inseparabile, perché siano non più due, ma una sola carne; così hai insegnato che non è mai lecito separare ciò che tu hai costituito in unità.
O Dio, in un mistero così grande hai consacrato l'unione degli sposi e hai reso il patto coniugale sacramento di Cristo e della Chiesa.
O Dio, in te, la donna e l'uomo si uniscono, e la prima comunità umana, la famiglia, riceve in dono quella benedizione che nulla poté cancellare, né il peccato originale, né le acque del diluvio. Guarda ora con bontà questi tuoi figli che, uniti nel vincolo del Matrimonio, chiedono l'aiuto della tua benedizione. Effondi su di loro la grazia dello Spirito Santo perché, con la forza del tuo amore diffuso nei loro cuori, rimangano fedeli al patto coniugale. In questa tua figlia Françoise dimori il dono dell'amore e della pace e sappia imitare le donne sante lodate dalla Scrittura.
Joe ,suo sposo, viva con lei in piena comunione, la riconosca partecipe dello stesso dono di grazia, la onori come uguale nella dignità, la ami sempre con quell'amore con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa.
Ti preghiamo, Signore, affinché questi tuoi figli rimangano uniti nella fede e nell'obbedienza ai tuoi comandamenti; fedeli a un solo amore siano esemplari per integrità di vita; sostenuti dalla forza del vangelo, diano a tutti buona testimonianza di Cristo. Sia feconda la loro unione, diventino genitori saggi e forti e insieme possano vedere i figli dei loro figli. E dopo un vita lunga e serena giungano alla beatitudine eterna del regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore."
Il papa finì col dire, "si dà lettura dell'atto di Matrimonio. Quindi gli sposi, i testimoni e il sacerdote lo sottoscrivono."
Dopo la lettura, Joe, Françoise, i testimoni Jet e Nathalie ed in ultimo il Papa firmarono l'atto.
In fine il papa disse, "che questa unione sia simbolo di rinascita, in questo periodo di transumanza dove il potere di satana, sviluppatosi grazie alla cattiveria umana, ha raggiunto e superato quello di Dio. Vedete... un dio senza la fede delle sue creature non ha motivo di esistere in mezzo a loro. Non dobbiamo ripudiarlo, e non dobbiamo allontanarlo. Egli ci ama e non permetterà mai che il demonio si vendichi di lui utilizzandoci. Fratelli miei preghiamo", il Papa cominciò la preghiera di Dio insegnata ai sui fedeli da Gesù Cristo pronunciando, "Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen."
Alla fine, lo stesso Pontefice disse, "la messa è finita andate in pace."
Tutti uscirono fuori dopo essersi congratulati con i due novelli sposi e attesero che gli stessi uscirono. All'uscita, Joe e Françoise furono accolti con suono di campane e lancio di petali di rosa, riso e qualche spicciolo. Françoise colma di felicità si abbraccia al suo sposo e partono per il corteo nuziale in giro per la città mentre Gianni scattava alcune foto ricordo cosi come aveva fatto in chiesa. Il giro terminò alla locanda della divinità aperta da un ristoratore italiano emigrato in Israele da poco ed unitosi alla popolazione della fortezza. Dopo una bella festa terminata con un abbondante pranzo, tutti tornarono un po brilli alle loro abitazioni.
Françoise e Joe liberatosi dei loro abiti si guardarono intensamente, ella disse, "ma cosa hai combinato! Non ho capito nulla di questa giornata! Non credo ancora a quello che è successo!"
Joe, "allora guarda il tuo anulare sinistro!"
Françoise, sorridendo, esclama, "Già! E' tutto vero!"
Joe, "vedi... io non sono mai stato bravo a dimostrarti il mio amore e a volte sono stato odioso! Ti ho addirittura messo da parte qualche volta!"
Françoise cercò d'interromperlo, "ma no caro... tu non hai..."
Joe non gli diede la possibilità di continuare la frase, "no aspetta Françoise! Stavolta devo dirti tutto quello che avrei dovuto dirti già tempo fa! Tu non hai mai chiesto nulla in cambio per il tuo amore! Mi hai amato in silenzio, con amore puro! Anche se a volte mi sono comportato male con te, tu hai continuato a starmi vicino sopportando il mio carattere. Sei una donna speciale... unica al mondo! Sempre pronta ad aiutare il prossimo, sempre pronta a tendere la mano ai chi ne ha bisogno! Non ho avuto mai il coraggio di testimoniare il mio amore per te! Lo so che tu lo hai captato, ma non è stato giusto da parte mia! Mi sono comportato spesso come un egoista pensando solo a me stesso, ma ti giuro che ti ho sempre amata e senza di te la mia vita non avrebbe senso! Con questo gesto ho voluto sancire davanti a tutti e a Dio il mio eterno amore per te!"
Dagli occhi di lei cominciarono a cedere lacrime di gioia, anche se era sicura dell'amore di Joe, aveva sempre voluto sentirgli dire quelle parole, egli continuò, "adesso siamo in grave pericolo e ho paura di non poter più continuare a vivere tuo fianco! Ma a te non accadrà nulla ti difenderò anche a costo della mia vita, non riuscirai a vivere se ti dovesse succedere qualcosa!"
Françoise, piangendo disse, "ho Joe... ti amo! Sei la mia vita! Il mio amore per te è indescrivibile! Anche se ho sofferto la mia trasformazione in cyborg, anche se non ho avuto la vita di una ragazza qualunque, che avevo sempre sognato, sono stata felice di averti incontrato e aver passato più vite al tuo fianco! Ti Amo!"
I due si abbracciarono baciandosi con sensualità! Poi fecero l'amore tutta la notte.

 

30.     Il tempo vola via come una freccia.

Fortezza di Megiddo, 31 luglio 2012, ore 14:00.
Albert, Jet, Simon e i Guardiani stavano addestrando i soldati della fortezza e la gente comune nella difesa, mentre Reiner, Nathalie, Noemi e Gianni stavano studiando alcuni testi sacri per cercare della informazioni sul leader. Il loro dubbio era come avrebbe fatto quest'ultimo a mettersi in comunicazione con Dio.
Joe e Françoise, invece, si erano diretti a Israele città per passare un pò di tempo assieme in una sorte di mini luna di miele. Erano felicissimi, e la visitarono da palmo a palmo. Quei luoghi non avevano quasi subito l'effetto del male che era rimasto circonciso solo per alcuni casi. L'influsso di Dio era troppo alto in quelle terre che quasi non erano state sfiorate. Avevano dimenticato per un attimo la guerra che si prestava ad arrivare ed erano veramente felici. Passarono dalla visita della città vecchia alla visita della città modernizzata. Si fermarono una giornata in spiaggia nelle limpide acque che bagnano quelle coste, sembravano due adolescenti, giocarono a rincorrersi, si schernivano a vicenda e si facevano scherzi da bambino. Sesso, amore e fantasia era diventata la loro ricetta della felicità. Furono giornate indimenticabili per Françoise. Non riusciva a credere di aver raggiunto l'estrema felicità proprio nel momento in cui la terra stava per affrontare la crisi più importante, la fine del mondo per opera del maligno.
Fortezza di Megiddo, 1 settembre 2012, ore 15:00.
Dopo un mese passato li assieme, i due fanno ritorno a Megiddo e furono accolti dai loro amici e dalla popolazione, ormai arrivata a centocinquantamila anime, con una grande festa.
Jet, "hey belli... allora vi siete dati alla pazza gioia e noi qui a lavorare!"
Joe, "be ci dispiace avervi lasciato per un mese circa, ma ne avevamo bisogno!!!"
Françoise arrossita, "be in effetti chiediamo scusa!"
Gianni, non preoccupatevi ragazzi! Ve lo meritate! Spero che vi siate divertiti almeno!"
Françoise, "si Gianni! Puoi dirlo forte! Veramente una bellissima città, Israele!"
Joe, "in effetti non la credevo cosi bella e divertente!"
Nathalie, "adesso a lavoro ragazzi! Abbiamo una guerra da fare!"
Joe, "si e vero! Ma a che punto siete?"
Françoise, "siete riusciti a trovare delle informazioni sul leader?"
Simon, "mi dispiace cara... ma non abbiamo trovato un bel niente! Sembra che il nostro leader dovrà trovare da solo la via per incontrare Dio."
Joe, "capisco! Per il resto... cosa mi dite?"
Jet, "be... ormai gli addestramenti sono quasi finiti! Ci si addestra per la routine ormai, per mantenere l'efficienza. Gli uomini reclutati sono abbastanza per la difesa vicina! Le mura sono state potenziate grazie alla nostra tecnologia moderna."
Nathalie, "d'altronde la città si è espansa... siamo più di centocinquantamila persone adesso!"
Reiner, "infatti abbiamo dovuto espandere i confini della fortezza a nord sotto il monte!"
Joe, sbalordito, "davvero? E se ci attaccano da li? Saremo un facile bersaglio essendo posti non in dominio di quota!"
Simon, "non ci attaccheranno da li! Per scalare il monte devono per forza passarci davanti ed in questo modo si esporranno ai nostri arcieri, per altro molto precisi grazie agli allenamenti dei guardiani! L'unica via d'cesso dunque è quella da sud! Comunque... per precauzione abbiamo piazzato un sito sul monte in continua comunicazione con noi! Una sorta di base avanzata che oltre a proteggerci le spalle funge anche da postazione per lancio di mortai!"
Albert, "la base arretrata è abbastanza grande e conta almeno una trentina di mortai e cento uomini ben armati."
Joe, esclama, "bene ottimo lavoro ragazzi! Cosi potremmo colpirli in caso di attacco a molti metri dalla nostra fortezza."
Françoise, disse sorridendo, "sono sicuro che questa è opera della nostra stratega Simon! Non è vero!" Simon fece un sorriso di complicità.
Nathalie, "l'unico problema è che Lucifero è in grado di sapere in anticipo quello che stiamo preparando! Per cui è inutile!"
Gianni, replicò, "io invece non credo! Qui l'influenza di Dio è notevole. Egli ha concentrato tutto il suo potere in queste terre quindi Lucifero in questa zona e come cieco e non riesce a vedere nulla!"
Joe, con una smorfia di sorriso, disse, "bene... allora lo stronzo avrà una bella sorpresa non appena metterà il naso qui!"
Albert, "si è vero! Ma lui arriverà preparato e sicuramente utilizzerà molti uomini!"
Jet, stringendo il pugno destro, disse, "quel maledetto ha quasi la totalità del globo terrestre al suo servizio! Disporrà di un vasto esercito! Non so se c'è l'ha faremo stavolta!"
Françoise, chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo, "dobbiamo essere ottimisti! Stavolta l'unica cosa che mi fa star male è dover fare la guerra contro esseri umani! Sarà un massacro!"
Jet, disse alzando la voce, "esseri umani! Quelli sono solo dei bastardi che non hanno fatto niente per contrastare il diavolo! Si sono lasciati ipnotizzare come stolti... e facilmente!"
Simon, "si... è vero! Ma mi dispiace lo stesso dover uccidere esseri umani!"
Tutti rimasero in silenzio in quel momento di riflessioni.
Gianni, interrompendo il silenzio, disse, "dovremmo cercare ancora nei libri sacri! Il leader fermerà tutto riuscendo a mettere in comunicazione Dio con questo mondo!"
Jet, intervenne, "ma se Dio difende queste terre... e riesce ad emarginare Lucifero perchè non può intervenire senza il leader dei guerrieri del bene?"
Gianni, rispose, "perchè la forza di Dio per il momento non gli consente di riuscire a trovare una via per inviare le sue truppe angeliche! Ci sono rimasti pochi fedeli e col passare del tempo il suo potere scema sempre di più!"
Noemi, in silenzio fino adesso, "secondo me bisognerebbe sciogliere l'enigma dei tre santuari allineati in onore di San Michele Arcangelo!"
Joe acutizzò lo sguardo verso Noemi, mentre Françoise, disse, "già... san Michele Arcangelo! Lo ha già sconfitto una volta cacciandolo dal Paradiso Terrestre ed il Papa dice che sarà lui a guidare l'attacco contro lucifero!"
Albert, si chiese, "mmm... sono proprio curioso di saperne di più su questa storia! Perchè quei Santuari sono allineati? Chi li ha voluti cosi?"
Gianni, rispose, "I principali santuari dedicati all'arcangelo sono tre e sono luoghi di culto europei intitolati a San Michele, si parte dal Mont Saint Michel in Normandia in Francia passando per la sacra di San Michele in val di Susa in Italia, e il monte sant'Angelo nell'aria garganica anch'esso in Italia. I tre luoghi sacri si trovano a mille chilometri di distanza l'uno dall'altro, allineati lungo una retta che, prolungata in linea d'aria, conduce qui a Gerusalemme. Nessuno è mai riuscito a capire cosa lega questi luoghi. Si sa solo che sono stati costruiti su volere dello stesso Arcangelo dopo diverse apparizioni."
Françoise, disse, "si... è una storia davvero avvincente, ma noi non abbiamo tempo di scoprire un mistero che nessuno è riuscito mai a risolvere."
Jet, "bene dai ragazzi ritorniamo a lavoro! Il tempo vola via come una freccia e il giorno dell'Armageddon si avvicina! Dobbiamo essere pronti!"
Tutti si salutarono dandosi appuntamento a più tardi e, mentre Joe e Françoise salire a casa per sistemare le loro cosa, lei gli chiese, "Joe... scusami, devo chiederti una cosa!"
Joe guardandola perplessa disse, "cosa c'è Françoise?"
Ella disse, "be... durante il nostro matrimonio! Caspita mi fa ancora strano dire questa frase. Dicevo... quando il Santo Padre ha nominato i santi legati dal sacro vincolo del matrimonio in vita, ha nominato anche i nostri patroni. Il mio era quello di Parigi, ma il tuo era San Michele! Ecco non sapendo il tuo luogo di nascita ovviamente non conosci il tuo santo patrono... ma perchè hai scelto proprio San Michele!"
Joe, dopo un attimo di silenzio, disse, "vedi... San Michele è il guerriero di Dio, custode della Pace e della libertà. Capo delle armate Celesti e grande combattente. Ha ispirato numerose persone e da secoli combatte il male e lucifero dopo averlo già una volta sconfitto e cacciato dal Paradiso! Vedi... un pò mi sento come lui! Combatto il male da una vita e adesso mi trovo a combattere il suo stesso nemico."
Françoise, "capisco! Hai fatto una grande scelta! Adesso... dammi un bacio!"
I due si baciarono appassionatamente.

 

31.     La vigilia dell'Armageddon.

I giorni scorrevano via velocemente mettendo a dura prova i nervi dei nostri cyborg che stavano preparando le ultime trappole e le tattiche che dovevano mettere in ginocchio l'esercito di lucifero che intanto stava avanzando spazzando via tutte le città, paesi e villaggi che incontravano sul loro cammino. Facevano razzie, uccidevano donne, dopo averle violentate, e bambini. Si stavano macchiando di gravi colpe ed erano ormai fuori dalle grazie di Dio, erano diventati demoni umani senza sentimenti e senza pietà per nessuno.
Intanto Asmoday era riuscito a sovvertire l'ordine della Chiesa Cristiana, dove molti suoi seguaci si macchiarono di gravi colpe che andavano contro le leggi scritte da Dio. Una buona parte dei servitori della Chiesa rimasti fedeli a Dio, cercarono di opporsi, ma vennero cacciati in quanto fatti passare per adoratori del demonio.
Successivamente, lasciando la stessa Chiesa sotto sopra in completo decadimento, Asmoday era partito alla volta della terra Santa per riunirsi ad Abaddon e Lucifero per formare una sorta di trinità del male e sconfiggere per sempre gli ultimi seguaci di Dio e cosi mettere fine al suo potere. Asmoday portò con se una delegazione di Vescovi sotto il suo controllo.
Il mondo occidentale, le americhe e gli emirati arabi compresa l'Australia erano sotto il controllo del male, omicidi si susseguivano tutti i giorni, stupri, furti e malvagità era pane quotidiano ormai.
Terremoti, alluvioni ed uragani straziavano quelle zone, fulmini e saette spezzavano i celi, ed i cavalieri dell'apocalisse liberati da Gesù portavano piaghe insormontabili.
I pochi fedeli di Dio venivano perseguitati, torturati ed uccisi. Ma i pochi gruppi cattolici, ormai sparsi a macchia nei territori devastati dal male, continuavano a pregare ed avere fede in Dio. Erano speranzosi nell'intervento divino per mettere fine alla malvagità che imperversava sulla terra senza sapere, al contempo, che a molti chilometri da li, un pugno di uomini e donne stavano per fronteggiare la più colossale guerra di tutti i tempi. Quelle persone, con la loro divisa rossa dai grandi bottoni e sciarpa gialla, rappresentavano gli ultimi di una specie estinta, una stirpe di eroi, un gruppo di guerrieri che già in passato erano intervenuti a modificare le sorti del pianeta e degli esseri umani, loro erano i cyborg della serie 00.
Terra santa, Megiddo, 11 dicembre 2012
Intanto, i tre gruppi di soldati, arrivarono a cinquanta chilometri dalla fortezza di Megiddo e si riunirono installando un grosso accampamento dove la trinità del male avrebbe scagliato l'offensiva alle forze del bene. Fu proprio in quell'istante che comparve dalle profonde viscere della terra la bestia. Lucifero si presentò come una figura mostruosa alta più di due metri, il suo corpo era coperto di peluria grigia sul dorso e bianca in petto fino all'ombelico, con sulla testa corna a spirale a punta e zoccoli neri tipo quelli di un ariete. Sul di dietro presentava una coda lunga meno di un metro e le sue mani erano composte da un palmo modesto con quattro dita magre e lunghe che terminavano con artigli affilatissimi. La sclera dei suoi occhi era di colore rosso sangue con pupille nere come la pece e la sua grossa bocca nascondeva denti aguzzi.
Alla sua vista, dopo un leggero sussulto per i lamenti emessi, i soldati si spaventarono, ma ben presto lo riconobbero come capo supremo sotto dettatura di Abaddon e si abituarono subito alla creatura inneggiandola come loro signore.
Alla fortezza, tutti erano andati a dormire presto, mentre la guardia era ben attenta a controllare ogni movimento fuori dalla stessa.
Joe e gli altri erano seduti sotto la loro abitazione attorno ad un fuoco acceso da Gianni. Avevano consumato una cena a base di carni grigliate e, adesso se ne stavano li in silenzio a guardare le numerosissime stelle luminose che rendono caratteristico il celo in quelle zone. Françoise, Reiner e Nathalie erano appoggiate al petto dei loro uomini e mentre Noemi, Simon e Gianni erano immersi nei loro pensieri.
Joe, mentre fissava il fuoco pensò ad alta voce dicendo, "domani è il gran giorno! L'Armageddon!"
Tutti lo guardarono in silenzio mentre Françoise continuando ad essere attaccata al suo petto, lo strine forte a se. Jet disse, "si... e finalmente sapremo come andrà a finire!"
Albert, sarcasticamente disse, "la vittoria finale dipenderà da noi! Strano! Mi sembra una storia già vissuta!" Abbozzò un sorriso.
Simon, "spero che riusciremo a difenderci! Domani mattina sicuramente ci attaccheranno con un gruppo di uomini per testare le nostre forze e soprattutto le nostre difese!"
Nathalie, "allora ci difenderemo in proporzione di come ci attaccano!"
Françoise, "li affronteremo di persona senza usare i nostri assi!"
Joe, "vorrà dire che basteremo io, Jet ed Albert!"
Françoise rincalzò, "ma Joe... veramente vorrei..."
Joe la stoppò subito, "niente ma! Tu e le ragazze dovete coordinare gli attacchi da dentro la fortezza! Sarete più al sicuro e potrete aiutarci in maniera migliore!"
Jet, "sono daccordo con lui!"
Albert, "anche io! Meglio cosi!"
Françoise, chiudendo gli occhi ed abbassando la testa disse, "va bene!"
Albert, "per attaccare useremo la copertura degli arcieri!"
Jet, "si... per le armi pesanti ci conviene attendere a quando ci attaccheranno in massa."
Joe, "esattamente! Poi... quando uscirà allo scoperto lucifero lo affronterò personalmente!"
Françoise, lo guardò preoccupata mentre il cuore le batteva forte. Avevano già testato la forza della bestia e quel prossimo scontro la preoccupava molto.
Simon, "va bene! Ma non appena apparirà quel bastardo di Abaddon lasciatelo a me! Lo colpirò con il mio fucile di precisione! Ho giurato su Bretagna che lo avrei annientato con le mie mani quel figlio di puttana!"
Joe, esclamò, "come vuoi tu Simon! Adesso però andiamo a letto. Si è fatto tardi! Domani sarà una giornata pesante per tutti... e spero che non sia l'ultima!"
Noemi, "che cosa? Dormire! Ma se ci attaccano stanotte?"
Joe rispose, "per stanotte i nostri nemici se ne staranno tranquilli a riposarsi! Domani è il giorno dell'apocalisse, quindi non ci saranno attacchi oggi! Poi se qualcuno si dovesse avvicinare Françoise se ne accorgerebbe subito quindi dormi serena."
Tutti si ritirarono nelle loro stanze per riposarsi in vista della battaglia dell'Armageddon tranne Jet che rimase per un attimo a fissare il cielo pieno di stelle.
Passò di li in quel momento il Papa, che vedendolo disse, "buona sera Jet...!"
Jet, "buona sera a lei eminenza! Cosa fa in giro nella notte?"
Il Papa, "non riuscendo a prendere sonno, ho deciso di fare una passeggiata al chiaro di luna!"
Jet, "in effetti c'è un bel cielo stanotte!"
Il Papa, "bene, io torno a casa... prima di andare, volevo solo dirti che Dio non abbandona i suoi figli! Facciamo tutti parte del suo disegno di vita e di amore! Siamo tutti suoi figli... buoni o cattivi, i figli sono sempre figli! Ti confesso che se io fossi in lui, sarei orgoglioso di avere un foglio come te!" Dopo queste parole, il Papa andò via lasciando Jet li pensieroso con lo sguardo al celo.
Intanto, arrivati nella stanza, Françoise appariva molto preoccupata e spaventata, Joe notando il suo stato d'animo, chiese, "cos'ai Françoise?"
Alla chiudendo gli occhi ed abbassando il capo rispose, "nulla! Va tutto bene!"
Joe, alzandogli il capo con la mano destra, disse, "a me non sembra! Mi dici cos'ai?"
Françoise, riaprendo i suoi stupendi occhi, gli disse, "come fai ad essere tranquillo! Io sono preoccupatissima! Domani potrei perderti per sempre! E solo il pensiero mi logora dentro!"
Joe, sorridendole gli disse, "tu non mi perderai mai! Siamo legati da un filo che non sarà mai disperso! Siamo una cosa sola... Françoise!"
Françoise, "ti prego Joe abbracciami!"
I due si abbracciarono forte, poi lui disse, "hey... piccola! Stai tremando! Ma cos'hai! Su... coraggio! Andrà tutto bene vedrai."
Françoise rispose, "Joe... ho paura! Un brutto presentimento mi assale la mente! Non voglio che tu ti confronti con il diavolo! Ti prego troviamo un'altra soluzione!"
Joe, cerca di rassicurarla, "ma che dici! Vedrai che andrà tutto bene! Non mi farò battere tanto facilmente. Ma tu devi essere forte e starmi vicino anche moralmente! E poi ricorda che satana aspetta questo tipo di situazione per colpirci! Non dobbiamo farci trovare indifesi e soprattutto non dobbiamo abbassare le nostre difese!"
Joe la bacia improvvisamente e lei non riuscendo a resistergli, si fa avvicinare al letto. I due spogliandosi dolcemente iniziarono a fare l'amore con serenità, tranquillità ed armonia. La passione li travolse senza eccessi ne foga. Quella sera fu tutto speciale. Lei ormai aveva perso tutti i brutti pensieri e successivamente si addormentò sul suo petto.

 

32.     Il giorno dell'Armageddon.

12 dicembre 2012, fortezza di Megiddo ore 08:00.
Joe e gli altri erano già da un'ora sulle mura ad attendere l'attacco dell'esercito di lucifero, mancava solo Françoise che era rimasta addormentata.
Joe, con l'aiuto di Jet, Albert ed il capo dei guardiani, aveva già schierato tutti gli uomini in posizione di difesa. Mentre tutti i guardiani stessi erano pronti davanti al ponte levatoio per intervenire nella lotta corpo a corpo.
Sulla collina di Megiddo alle spalle della fortezza, la base avanzata era ben nascosta e pronta ad usare le armi pesanti coordinati da Simon. Nathalie era con i civili per sostenerli e pronti ad abbandonare la fortezza da un passaggio segreto nel caso essa sarebbe stata violata.
Gianni e Noemi erano nell'edificio cittadino sede del piccolo governo instaurato per decidere strategie di emergenza da adottare in caso di problemi seri.
Le case erano barricate, e molte persone erano col Papa nella chiesa centrale per pregare l'intervento divino tanto atteso che avrebbe salvato il mondo intero.
ore 09:00 appartamento di Joe e Françoise.
Lei, nuda e coperta solo dal lenzuolo, aveva ancora gli occhi chiusi ed in quel dolce tepore del loro letto, sorridendo d'istinto, distese la mano destra dietro di se in cerca di Joe. Ma la mano si perse nel vuoto. Aprì dunque di colpo gli occhi e scattò seduta e, mentre con la mano sinistra teneva su il lenzuolo a coprire il suo seno, guardò malinconica quella parte vuota del letto dietro di se.
Mentre era tutta sola, se ne stette li per un attimo a ragionare ancora frastornata da quella strana sveglia che le aveva fatto sussultare il cuore.
Pensò per un attimo, dapprima a quello che era successo la scorsa serata e poi a quello che ne era seguito la notte stessa. Abbozzò dunque un rilassato e dolce sorriso. Era finalmente serena e non aveva più timore del futuro anche se alle porte c'era l'incubo della battaglia più temuta dal genere umano. Lo scontro finale del bene col male.
Quella notte era stata benissimo, una notte particolare e memorabile. Aveva dimenticato, tutto e tutti... la guerra, i nemici, il diavolo, l'Armageddon e la trasformazione in cyborg. Tutto era sparito in una sola notte che non avrebbe mai dimenticato.
Tornata in se, con la super vista, guardò oltre i muri della sua stanza e localizzò in meno di un secondo Joe e gli altri. Captando anche tutto lo schieramento difensivo. Poi captò, purtroppo, anche le forze di lucifero che avanzavano inesorabilmente nel deserto di pietra che divideva l'accampamento del male dalla loro fortezza. Decise dunque di farsi una doccia prima di raggiungere Joe e gli altri, sapeva di avere del tempo da perdere visto che aveva calcolato l'ora di arrivo del nemico. Si rivestì, indossò la sua tuta rossa da combattimento dai bottoni gialli e si avviò verso la porta d'uscita. Prima di uscire dalla stanza da letto si soffermò a guardarla malinconica come se fosse l'ultima.
Sulle mura della facciata principale che dava sul ponte levatoio della fortezza, Jet era affacciato con una gamba alzata e piegata con il piede poggiato nell'incavo fra due merli. Il gomito della mano sinistra era posto sul ginocchio e il palmo della mano stessa sorreggeva la testa dal mento, mentre le dita erano rivolte alla guancia destra.
Joe, invece, era li accanto a lui che scrutava l'orizzonte da uno degli stessi incavi con gli avambracci all'altezza in su della testa poggiati su i due merli adiacenti facendolo sporgere col corpo.
Jet, un tantino agiato disse, "quest'attesa mi fa impazzire!"
Joe guardò l'amico, poi gli disse, "calma Jet... vedrai che non tarderanno! Sai... penso anch'io che attaccheranno in poche unità!"
Albert sopraggiunto in quel momento attirò la loro attenzione dicendo, "se fosse cosi, non sarà difficile respingerli! L'importante è non utilizzare la nostra forza di fuoco per un niente!"
Una voce giunge da destra, dalle scale che affacciavano sullo spiazzo nei pressi del corpo di guardia dell'ingresso della fortezza, "il demonio sta muovendo con tutte le sue truppe disponibili! E tra non molto ci raggiungeranno!"
Tutti si girarono verso quella voce, Joe esclama, "Françoise!"
Jet, sbalordito. "che cosa hai detto! Allora ha deciso di chiudere subito la partita!"
Albert, esclama, "mpf... me l'aspettavo!"
Joe, guardando Françoise negli occhi, chiese, "Françoise, c'è anche lui... non è vero!"
Françoise, distolse lo sguardo, gli occhi le tremavano e con voce bassa, esclama, "si! E' in testa allo schieramento assieme ad Abaddon ed Asmoday."
A quelle parole, ella rialza lo sguardo fissandolo ancora una volta dritto negli occhi senza parlare. In cuor suo, già sapeva, cosa quello sguardo, voleva comunicarle.
Jet interrompe quell'istante di silenzio, "hey... ci siamo! Guardate la giù!"
Albert, "eccoli finalmente... stanno arrivando!"
Joe, voltandosi verso la nube di polvere che si vedeva in lontananza, disse, "bene... ci siamo! Visto che ci fanno visita in grande stile, li accoglieremo con tutti gli onori di casa! Li colpiremo con tutte le armi che abbiamo per indebolirli. Poi... nel trambusto generale, gli arcieri ci faranno da copertura mentre noi tre insieme ai guardiani li affronteremo corpo a corpo!"
Françoise disse, "vado dalle altre! Ci organizzeremo per la difesa e l'attacco con i mortai, mine e arcieri pronti dalla postazione elevata!" Dando poi le spalle, a Joe, prima di andare, disse, "Joe! Ti prego stai attento!"
Joe continuò a fissarla, senza parlare mentre ella si allontanava da lui. In mente sua esclama, "Françoise... sei la persona più importante della mia vita! Senza di te non sarei mai potuto essere me stesso... non permetterò a nessuno di farti del male!" Poi si voltò per osservare l'avanzata dell'esercito di satana digrignando i denti e, stringendo il pugno sinistro. Egli disse, "maledetto... ti stavo aspettando! Ti annienterò e ti rispedirò all'inferno a costo di doverti seguire!".
Joe, Jet, Albert e i Guardiani si radunarono dunque davanti al ponte levatoio dove lo stesso Joe volle parlare a tutti, i quali a loro volta, lo fissarono in attesa delle sue parole. Molti, infatti, si accalcarono per sentirlo parlare e Jet gli passò il microfono che era collegato con gli amplificatori dell'allarme della fortezza. Adesso tutti potevano ascoltare il discorso di chi veniva definito il leader dei guerrieri del bene.
Egli, assieme a quello che rimaneva degli stessi guerrieri, era dunque pronto a sfidare il diavolo per la salvezza degli uomini.
Joe disse, "assieme ai miei amici, ho passato la mia intera esistenza a combattere ogni forma di male che minacciava la pace nel mondo. Oggi... come recitano molti testi antichi, ci sarà la fine del mondo e noi che siamo qui verremo ricordati come gli ultimi uomini e donne che si sono uniti per far si che questo non accada. Noi... rispetto al mondo, siamo i pochi fortunati ad essere rimasti fedeli al nostro Dio! Noi... siamo una banda di fratelli, perché colui che oggi è con me verserà il suo sangue sul campo di battaglia per frenare l'avanzata del demonio dimostrando che gli uomini non saranno mai sottomessi al male! State per combattere la grande crociata verso la quale hanno teso tutti i nostri sforzi per i lunghi mesi di preparazione. Gli occhi del mondo sono fissi su di voi. Le speranze e le preghiere di tutti porteranno la nostra fede fino a Dio che ci darà la forza di combattere e vincere! Annienteremo il gioco del male e spezzeremo l'incantesimo che satana esercita sui popoli del mondo. Il nostro compito non sarà facile... il nostro nemico è ben organizzato e potente, ben equipaggiato, duro nel combattimento e molto più numeroso di noi. Ma noi ci siamo ben addestrati per combatterlo! Io... sono Joe Shimamura e ho qui davanti agli occhi un esercito di gloriosi cristiani decisi a sfidare il male... siete venuti a combattere da uomini liberi di scegliere... la pace e la giustizia o la tirannia e il male! Ma ricordate... anche se ci toglieranno la vita non ci toglieranno mai... la nostra... umanitààààà! Andiamo fratelli! Combattiamo per la nostra... libertààààààà!"
Tutti inneggiarono alla vittoria e urlando ripetutamente il suo nome si precipitarono, carichi, alle loro postazioni di difesa.
Françoise, esclamò con gli occhi tremolanti, "Joe! Sei stato grande!"
Tutto era ormai pronto, si attendeva solo che il nemico arrivasse nella zona prestabilita per poter sferrare l'attacco. Il giorno dell'Armageddon era dunque giunto.

 

33.     Inizia lo scontro.

Il nemico stava avanzando inesorabilmente verso la fortezza e tutti erano pronti a colpirli.
A circa trecento metri dal ponte levatoio, erano stati fissati dei segnali dove sarebbero caduti i colpi dei mortai lanciati dalla postazione sopraelevata alla fortezza situata sul monte Megiddo. Invece, a duecento metri erano state sistemante delle trappole esplosive comandate a distanza mentre a 100 metri avrebbero colpito le frecce degli arcieri posti sui merli delle mura frontali della fortezza.
Subito dopo, chi sarebbe riuscito a superare queste trappole, sarebbe stato affrontato da Joe e gli altri con in appoggio i guardiani.
Questo era il piano di difesa ed attacco per sconfiggere il nemico e sperare cosi di rispedire lucifero negli inferi.
Ma Joe, in cuor suo, sapeva che non sarebbe stato facile, anzi tutt'altro, senza l'aiuto di Dio la lotta era davvero impari.
Intanto, il Pontefice con tutti i fedeli cercavano di stabilire un contatto con Dio il cui potere era reso debole dal dilagare del Male. Infatti grazie alla trinità del male formata da lucifero, Abaddon ed Asmoday, il potere di Dio era limitato al solo controllo sulla natura e riusciva anche a limitare lo sguardo di satana offuscandogli cosi la conoscenza sull'organizzazione dell'esercito di Joe e gli altri.

Ore 10:00
Le truppe nemiche con al comando la bestia, Asmoday e Abaddon cominciavano a guadagnare terreno e si avvicinarono rapidamente al loro obbiettivo. Essi, raggiunti i trecento metri dall'installazione, come dal piano di difesa, Simon che dirigeva l'attacco con i mortai, da il segnale agli uomini di aprire il fuoco. Dal monte iniziarono a cadere una pioggia di colpi che a sequenza colpirono più volte il nemico, ormai sorpreso, provocando numerose perdite nelle loro fila.
Simon, con soddisfazione, esclamò, "bene...! Maledetti... e questo è solo l'inizio!"
Le forze del demonio continuarono l'avanzata sui loro destrieri ma arrivati a duecento metri, Nathalie responsabile della difesa con le trappole esplosive, fece attivare le mine nascoste sotto il sottosuolo che li colpì inesorabilmente riuscendo a mietere molte altre vittime. In due azioni, l'imponente esercito del male era quasi dimezzato.
Françoise, responsabile degli arcieri, osservava da una torre l'evolversi dello scontro soffrendo per tutte quel sangue versato. Il suo animo non si dava pace per l'enorme ed inutile sacrificio umano che si stava compiendo, ella esclamò, "perchè Dio tutto questo! Perchè tanta crudeltà!" Ti prego ferma tutto questo male!"
Nonostante il duro colpo a sorpresa rimediato, e le numerose perdite, satana e le sue schiere avanzarono ancora. A questo punto gli arcieri tesero i loro archi in attesa di ricevere l'ordine di Françoise, per lanciare i loro dardi, che esitava ad arrivare.
Nathalie, non vedendo ancora neanche una freccia, rivolgendosi a Simon disse, "hanno raggiunto il punto prestabilito... perchè Françoise non attacca???"
Simon, rispose, "non lo so! Non capisco cosa succede!"
Il capo degli arcieri disse, "signora... gli uomini sono pronti!"
Ma Françoise era come paralizzata, e non riusciva a dare quell'ordine che avrebbe ucciso altri esseri umani. Ella cadde sulle ginocchia tra lo stupore di tutti, "mi dispiace, ma non c'è la faccio! Basta con quest'atrocità!"
009, ad alta voce, "maledizione... non c'è la fa... 004 presto vai li e dai quel maledetto ordine prima che si avvicinino troppo!"
Albert, "va bene!"
Joe, "002... usciamo adesso!"
Jet, "ok 009... non vedevo l'ora!" Poi si rivolse ai guardiani urlando, "Guardiani...aaaaaaaaavanti!"
Tutti uscirono dalla fortezza, il ponte levatoio si abbassò rapidamente per poi richiudersi con altrettanta velocità mentre 004 raggiunse rapidamente Françoise e urlò, forza ragazzi coprite i nostri e stendete i nemici. Gli arcieri, cominciarono l'attacco colpendo con i loro dardi tutti i nemici che avanzavano verso Joe e gli altri. Nessuno però riuscì a colpire satana, Abaddon e Asmoday che sembravano prevedere ogni freccia dove sarebbe caduta.
Françoise, "ti chiedo scusa Albert!"
Albert, "tranquilla... non è successo nulla! Ti capisco sai!"
Ella lo guardò con gli occhi tremanti, poi lui disse, "presto adesso! Vai dalle altre!"
009, accelera e colpì subito dieci soldati stendendoli al suolo mentre 002 decollando e volando a bassa quota passò come un caccia in mezzo ai nemici stendendone una dozzina. I guardiani con le loro mortali armi stavano combattendo con valore riuscendo ad atterrare molti nemici. Ci fu un grosso groviglio di uomini che si trucidavano a vicenda, Satana, Abaddon e Asmoday combattevano con una barbarie unica e riuscirono a colpire alcuni guerrieri che vennero straziati e uccisi. Il campo di battaglia divenne un lago di sangue.
Molti arcieri furono colpiti dalle armi da fuoco dei soldati di satana.
009 continuava a fare vittime quando ad un tratto si trovò faccia a faccia con satana in persona che immediatamente cerca di colpirlo con i suoi affilati artigli al volto ed al torace, ma egli agilmente evita i suoi colpi abbassandosi e saltando all'indietro e, con una scatto fulmineo, con un pugno poderoso, violentissimo e pieno di rabbia lo colpisce al petto stendendolo a terra inesorabilmente. Arrivano immediatamente sul posto Abaddon e Asmoday che si contrappongono a 009, Asmoday disse, "maledetto come hai osato, stavolta non avrai scampo!"
Si udì improvvisamente una sparo a distanza, e Abaddon cadde al suolo con un buco in fronte senza avere il tempo di urlare.
Tutti si girarono verso la torretta posta sul ponte levatoio da dove si era udito lo sparo e videro Simon ancora col fucile puntato con la canna fumante. Ella esclamò, "te l'avevo detto che te avrei fatta pagare... maledetto stronzo! Adesso Bretagna è vendicato!"
In quel momento, satana si rialzò ancora frastornato dal colpo ricevuto, dicendo, "giovane sciocco... ti pentirai di avermi colpito!"
Asmoday, disse, "signore degli inferi... hanno colpito Abaddon!"
Satana guardando il corpo del suo adepto morto stecchito, si imbufalì dicendo, "maledetti... hanno spezzato la trinità del male! Adesso non riusciremo a contenere la forza di Dio! La mia vendetta sarà tremendaaaaaaaa!"
Satana con un urlo diabolico e raccapricciante si lanciò con i suoi artigli spianati contro Joe, che colto di sorpresa rimase immobile.
Ormai era 009 era prossimo ad essere colpito quando fra i due si interpose una figura che abbracciando Joe, fu infilzato alle spalle all'altezza del cuore, "aaaaaargh!"
Joe spalancò gli occhi, poi disse "Jet...!"
Jet, ancora tra le braccia di Joe disse aprendo gli occhi a fatica, "Joe... ti... prego! Salva questo mondo! Fai si che Nathalie sia ancora felice!"
Joe, in lacrime rispose, "Jet... coraggio! Ma perchè lo hai fatto! Dai alzati! Lo salveremo assieme questo mondo! Jet... apri gli occhi... ti prego!"
Jet mentre guardava Joe, chiuse gli occhi e prima di lasciarsi andare per sempre esclama a fatica, "Dio mio... a-desso ho capito! Adesso po-sso tornare da te!"
Joe, "Jet... Jet...! Noooooooooooooo!"
Satana, approfittando della situazione cercò di colpirli ancora entrambi, "non salverete un bel niente... addio per sempre leader!"
Satana stava per colpirli di nuovo con i suoi artigli, quando improvvisamente un missile scoppia a terra nei pressi del demone facendolo schizzare a qualche metro di distanza.
Joe, guardando alle sue spalle vide Albert correre verso di loro urlando, "009... 002! Come state! Maledizione hanno colpito 002!"
Nathalie, da lontano aveva assistito a tutta la scena, i suoi occhi erano grondanti di lacrime. Stava soffrendo in silenzio abbracciata subito da Reiner e Simon Mentre Françoise impietrita e lacrimante fissava quella tragica scena senza parole. Non poteva credere che anche Jet era caduto.
Joe, intanto disse, "004 prendi 002 e portalo via da qui!"
Albert disse, "009 cosa vuoi fare! E' troppo forte per noi! Torniamo indietro cercheremo di colpirlo dalla fortezza in altro modo!"
Joe, ancora in lacrime, disse,"004 ti prego! Allontanati! Lo sai benissimo che non abbiamo speranze neanche se ci rintaniamo nella fortezza! Cercherò di fermarlo! Voi preparate un piano alternativo! Abaddon è morto e la trinità del male che bloccava il potere di Dio si è indebolita. Forse adesso abbiamo una speranza! Dio è l'unico a poter ricacciarlo negli inferi!"
Albert, disse, "va bene! Ma mi raccomando amico! Non farti uccidere!"
Joe, con una smorfia di sorriso, esclama, "Mpf... sta tranquillo! Non gl'è la darò vinta tanto facilmente! Dovrà sudare prima di togliermi di mezzo!"
004 carica in spalla 002 e cerca di allontanarsi, quando improvvisamente  viene raggiunto da alcuni colpi di fucile alle spalle sparati da alcuni soldati.
004 cade al suolo con addosso 002, Joe li raggiunse immediatamente e chinatosi su di loro cerca di scuotere Albert, "004... 004 come stai? Rispondimi!"
Il capo dei guardiani si avvicina dicendo, "Joe... è la fine, siamo rimasti in pochi, dobbiamo rientrare alla fortezza per riorganizzarci. Joe tremando dalla rabbia, recupera i due amici ormai senza vita e con i pochi guardiani rimasti di tutta fretta rientra nella fortezza coperti dai pochi arcieri rimasti sulle mura.
Il ponte levatoio si richiuse immediatamente mentre gli arcieri tiravano frecce di continuo sul nemico.
Nathalie e Reiner si fiondarono sui corpi senza vita dei loro uomini. La sofferenza era troppo forte, le lacrime si sprecavano e tutta la gente della fortezza fu assalita dallo sconforto.
Il Papa continuava a pregare con tutti i fedeli mentre improvvisamente nel celo si formò uno strano vortice di nubi.
Satana preoccupato da quell'evento ordinò ai pochi uomini che gli restavano di abbattere il ponte levatoio con un ariete che avevano già preparato per l'evenienza.
Mentre le forze del male cercavano di entrare, Françoise, portatasi vicino ai corpi di Jet e Albert cadde sulle ginocchia piangendo urlò, "perchè! Basta!!! Non c'è la faccio più!"
Joe, in piedi e in lacrime esclama, "dobbiamo farci forza altrimenti saranno morti in vano!"
Simon, esclama "cosa intendi fare Joe, li affronterò ora!"
Françoise, urlando, "che cosa... ma dove vuoi andare non c'è l'ha farai mai! Sono in cento contro di te da solo! Ti uccideranno!"
Capo dei Guardiani, "non sarà solo! siamo solo in quattordici, ma valiamo tre volte tanto!"
Il capo degli arcieri, "il resto lo faremo noi! li uccideremo tutti quei bastardi!"
Joe, rivolgendosi alla sua amata esclama, "Françoise... addio!"
Joe si allontana correndo verso le mura e saltando nel vuoto colpì con un calcio volante i soldati che tentavano di sfondare il ponte levatoio, che abbassandosi permise l'uscita anche ai pochi Guardiani rimasti che si lanciarono sul nemico senza paura.
Françoise vedendo Joe allontanarsi, si fiondò subito sui merli del castello per assistere allo scontro, quando notò il vortice di nubi formatosi sulla fortezza, "ma cosa è quello?"
Davanti alla fortezza lo scontro si fece davvero cruento, i guardiani e Joe stavano decimando tutti gli uomini rimanenti dell'esercito di satana aiutati dalle frecce degli arcieri scoccate dalle mura della fortezza. Ma in quel contesto anche i guardiani stavano cadendo uno per volta infilzati e colpiti dalle armi da fuoco dei nemici.
Joe adesso era di fronte a satana e lo scontro stava per ripetersi, "maledetto ti annienterò!"
Satana, replicò, "la tua ora è giunta! Mi prenderò il mondo. Senza il Leader tutto sarà perduto! Ha, ha, ha, ha, ha!"
Joe salta e cerca di colpire satana con un calcio volante ma quest'ultimo afferrandolo al volo per la caviglia lo scaraventa a terra. Joe appena toccato suolo, si rialza velocemente, accelera e lo colpisce al volto violentemente con un pugno sbattendolo a terra. Satana si rialza immediatamente e, i due, si contrapposero in guardia l'uno contro l'altro.
I due si scambiarono ripetutamente molti colpi dove alcuni andarono a segno e altri andarono a vuoto. Satana riuscì a ferire con i suoi artigli Joe alla spalla destra, alla coscia sinistra ed al petto.
La sua forza stava calando bruscamente tanto da non poter più contenere gli attacchi di satana che a questo punto lo trafigge all'altezza dello sterno nei suoi accumulatori di energia. Joe cade al suolo sbattendo la schiena sotto gli occhi di Françoise e le altre ragazze occorse in quel momento. Françoise era in lacrime, il suo cuore andava a mille battiti al minuto nel vedere il suo amato alla mercé di quel mostro. Ella cadde sulle ginocchia con le mani giunte, come in preghiera, portate vicino alle labbra.
Con Joe a terra senza forze, satana sghignazzava mentre gli camminava intorno dicendogli, "finalmente è giunta la tua ora... tutti quelli che hai amato sono all'altro mondo che ti aspettano dove manderò chi ancora ti è rimasto a fianco. La tua Françoise però resterà con me... diventerà la mia sposa e la trasformerò in un demone spietato e malvagio. D'altronde il re degli inferi ha bisogno della sua regina... ha, ha, ha, ha, ha...!!!"
Joe, frastornato, si guardò in torno vedendo gli ultimi guardiani cadere feriti a morte. Vide il loro capo essere infilzato mentre, al contempo, uccideva Asmoday mettendo cosi fine, con estremo sacrificio, alla trinità del male. Il guerriero prima di chiudere i suoi occhi, disteso da terra riuscì a guardare Joe facendogli un cenno col capo quasi a volergli confermare di aver fatto quello che si doveva fare. Adesso Dio poteva fare la sua comparsa per distruggere satana, bastava solo l'invocazione del leader dei guerrieri del bene che però non sembrava avere la forza di invocarlo.
Joe, capì di non essere quello che tutti credevano. Forse lo aveva sempre saputo. Egli non sapeva come chiedere l'intervento divino, non sapeva neanche come cominciare a pregarlo. Ormai in fin di vita, stava per essere colpito dal demonio che si era fermato in ginocchio di fronte a lui caricando il braccio per infilzarlo con i suoi aguzzi artigli, "con te fuori gioco il tuo Dio non potrà essere invocato! La vittoria è mia! Ha, ha, ha... addio per sempre!"
Improvvisamente si udì una voce sofferente pregare con somma potenza. Quella preghiera bloccò come magicamente la mano del demonio pronta a finire Joe, il quale riconobbe quella voce, era quella di Françoise. Il Corpo di Joe era come diventato inviolabile e satana non riuscendo a restare in equilibrio cadde al suolo all'indietro non riuscendo a capire cosa stesse accadendo. Con un filo di voce, Joe esternò una risata di scherno, poi disse, "sei uno stolto diavolo! Ha, ha, ha... il leader e Françoise... ha, ha, ha... è incredibile! Ella invocherà il Cristo redentore che con la sua schiera di angeli ti spedirà dritto all'inferno, ha, ha, ha!" fece due colpi di tosse.
Satana, "noooooooooo! Non mi arrenderò! Sono ad un passo dalla vittoria!"
La preghiera di Françoise, come in trans, arrivò così a Dio sorretta dalle preghiere del popolo della fortezza guidate dal Pontefice, "o Padre Santissimo, onnipotente e misericordioso, qui prostrata umilmente davanti a te, io ti adoro con tutto il cuore. Ma chi sono io per osare anche solo alzare la mia voce fino a te? O Dio mio... io sono una piccola tua creatura, infinitamente indegna per i miei peccati. Ma io so che tu mi ami infinitamente. Tu mi hai creato traendomi dal nulla, con bontà infinita ed è vero che tu hai dato alla morte di croce il tuo Divino Figlio Gesù per tutti noi donandoci cosi lo Spirito Santo, perché gridasse dentro di me la sicurezza di essere adottato da te come tuo figlio, e la confidenza di chiamarti Padre! Per bocca dello stesso tuo Figlio Gesù, hai voluto assicurarmi che qualunque cosa ti avessi domandato nel Nome suo, me l'avresti concessa. Ora, o Padre mio, per la tua infinita bontà e misericordia, in Nome di Gesù, io ti chiedo di aiutarci a combattere il male. Ti chiedo la grazia per questo mondo. Accogli la mia preghiera, o Padre buono, nel nome dei figli tuoi prediletti fa si che il male venga cacciato nell'inferno da dove e arrivato. Ti prego padre aiutaci."
Immediatamente in paradiso, a supporto della preghiera di Françoise, si presentarono al cospetto di Dio gli apostoli e tutti i martiri, i quali chiesero finalmente vendetta per le malefatte subite nella loro vita terrena dal demonio.
Dio a questo punto accogliendo la preghiera di tutti raccolse le forze e finalmente fece intervenire suo figlio Gesù che su di un cavallo alato bianco in veste di guerriero, impugnando una lunga spada, si presentò d'innanzi a Satana e agli ultimi suoi soldati. Satana tentò una reazione, ma fu colpito con un pugno da Joe che rialzatosi improvvisamente lo scaraventò a terra.
Satana, guardandolo cosi pieno di vita, disse, "da dove prendi tutta questa forza? Eri in fin di vita poc'anzi!"
Joe, circondato da un'aura lucente, disse, "stana... ci rincontriamo ancora!"
Satana, "cosa... ma ti riconosco... sei l'Arcangelo Michele... maledetto sei entrato nel corpo di questo patetico essere umano! Ma non mi batterai!"
L'Arcangelo Michele, nel corpo di Joe, disse, "demonio... tu hai osato ancora una volta levare la spada contro Dio per misurarti con lui... già una volta ti ho sconfitto cacciandoti dal Paradiso, ma sei riuscito a ritornare mettendo a punto il tuo piano di vendetta. Torna di nuovo da dove sei venuto e porta con te tutti i tuoi demoni. Libera il mondo e le creature di Dio della tua presenza, te lo ordino in nome di Dio!"
Satana tentò una reazione cercando di infilzare l'Arcangelo, "stolto stavolta ti sconfiggerò! Il mondo è mio!!!"
Ma l'Arcangelo disse, "come allora io ti rammento, satana... QUIS UT DEUS?" lo sterno di satana fu sfondato da parte a parte da un pugno violentissimo.
Dopo quel tremendo colpo, il diavolo si accasciò a terra dissolvendosi davanti agli occhi di tutti. Il male era dunque sconfitto.
Tutti quelli che avevano adorato il demonio furono poi colpiti dalle parole divine di Gesù che come una lama colpirono senza pietà. I corpi dei nemici di Dio si sciolsero disgregando le loro carni sul terreno. Il sangue fu versato di nuovo in remissione dei peccati ed il mondo fu libero.
Il ponte levatoio si abbassò e Françoise corse verso Joe che cadde disteso con la schiena a terra.
Françoise, seguita da Nathalie, Simon e Reiner, urlò, "Joe...!" Poi raggiungendolo si inginocchio e lo sollevò con la schiena mettendolo in posizione seduto ed in lacrime esclamò, "alzati... Joe! Ti prego! Apri gli occhi!"
Tutta la gente rimase a guardare dalle mura della fortezza, mentre il Papa raggiunse pian piano le ragazze e Joe.
Joe pian piano apri a fatica i tremanti occhi, "Fra...nçoise!!! E' tutto finito!"
Françoise, "zitto ti prego... non ti affaticare!"
Joe, dopo un colpo di tosse, disse, "eri tu il leader! Non avevo dubbi! Lo... sei... sempre s...tata!"
Françoise, "dai Joe adesso ti porto alla fortezza... ti curerò io vedrai!"
Joe, "ormai è tardi! Ho... paura che le nostre strade... (colpo di tosse) si dividono qui!"
Françoise, "ma cosa stai dicendo! Tu non puoi lasciarmi! Hai giurato di starmi sempre vicino!"
Natalie, Simon e Reiner, iniziarono a piangere.
Joe, "io sarò sempre al tuo fianco...Françoise!"
Françoise, "basta Joe...alzati adesso!"
Ad un tratto una voce si udì dalle loro spalle, "il suo tempo sulla terrà e terminato come il nostro... Françoise!"
Nathalie riconoscendo quella voce, si gira di scatto, "Jet... sei tu!"
Tutti si girarono e videro tutti i loro amici li in piedi a fissarli.
Nathalie, "ma è incredibile!"
Simon, in lacrime, "Bretagna... amore mio! Sei tu!"
Reiner, piangendo, "Albert... o mio Dio!"
Françoise non riuscendo a trattenere le lacrime, "ma ci siete tutti... Anisha ci sei anche tu! Ivan piccolo mio!"
Geronimo, "tutti abbiamo ascoltato la tua supplica a Dio... Françoise!"
Punma, "la tua sofferenza ha commosso tutta la volta celeste che si è unita alle tue suppliche dando a nostro signore la forza di contrattaccare!"
Chang, "già, tutti i santi hanno chiesto a gran voce l'intervento di Dio!"
Bretagna, "e tutti noi abbiamo portato la tua voce a nostro signore!"
Ivan, "Françoise... grazie di tutto! Grazie per averti preso sempre cura di tutti noi!"
Nathalie, "voglio abbracciarti Jet!"
Jet, "non puoi! Noi non siamo più di questa terra, ma promettiamo di vegliare su di voi per sempre! Addio mia cara... un giorno ci rivedremo... ma non ancora... non ancora!"
Anisha, "amiche mie... vi chiedo scusa, un giorno ci riabbracceremo!"
Bretagna, "addio mia cara! Ti starò sempre accanto!"
Albert, "Reiner... mia vita! Il mio cuore ti appartiene!"
Il gruppo sparì sotto gli occhi del Papa, Françoise e le altre le quali piansero con sofferenza.
Françoise, in lacrime, "amici miei... perchè mi abbandonate!"
Joe, con le ultime forze, disse, "Françoise devi... essere... forte!"
Françoise, "Joe... non lasciarmi anche tu! Sei tutta la mia vita!"
Joe mentre la fissava negli occhi, chiuse lentamente i suoi mentre una lacrima gli attraversò il viso.
Françoise, "Joe... Joe... Joeeeeeeeeeeeeeeeee!"

Il Papa, "grazie o signore per averci dato la possibilità di redimerci dai nostri peccati! Grazie per averci risparmiato e grazie per averci donato questi tuoi figli, che fin dai tempi che furono si sono battuti, nel tuo nome, per la pace nel mondo!"

 

34.     La ricostruzione.

Francia, cimitero della città di Parigi, 24 settembre 2019 ore 19:00.
Simon, chiese," mia cara, mi passi quei fiori per favore?
Françoise, "si... subito... ecco prendili."
Simon, prendendo i fiori dalle mani dell'amica, disse, "questi li metto davanti alla tomba di Jet! Sono i preferiti di Nathalie! Apprezzerà sicuramente!"
Françoise, "si lo credo anche io! Ma dove sono quelle due... sono sempre in ritardo!"
Simon, "staranno per arrivare ormai!"
Ad un tratto da lontano, una piccola sagoma correva verso di loro urlando, "mamma... mammina...!"
Françoise, disse a Simon, "eccoli stanno arrivando!" Poi urlò, "piano Michel... non correre! Potresti cadere!"
Michel, si catapultò tra le braccia della mamma, "ciao mammina... che fai?"
Françoise, "nulla piccolo mio! Sei proprio una piccola peste! Lo sai!!! Non avrai mica fatto impazzire zia Reiner e zia Nathalie?"
Michel, "no!"
Reiner, "eccoci qua... allora ragazze, avete finito?"
Simon, "si tutt'ok! Abbiamo sistemato tutto... possiamo tornare a casa!"
Nathalie, "Françoise... tuo figlio e proprio un birbante! E' proprio tutto suo padre!"
Françoise, "Già!"
Michel, disse, "mamma mettimi giù!" Françoise mise il piccolo Michel a terra che subito si diresse verso la foto posta sulla tomba di suo padre fissandola per un istante, poi disse, "mammina... ma papà era forte?"
Françoise, trattenendo le lacrime, rispose dolcemente, "ma certo piccolo mio! Il tuo papà era il più forte di tutti!"
Michel, continuò, "sai oggi a scuola abbiamo fatto una gara di corsa, ed io sono stato il più veloce di tutti! Anche papà era veloce?"
Dagli occhi di Françoise caddero alcune lacrime, poi inginocchiandosi mise le sue mani sulle spalle di Michel dicendogli, "ma certo amore mio! Sei proprio come lui, velocissimo!"
Michel, "perchè piangi mamma...!"
Françoise, "la mamma non sta piangendo... mi è andata un po di polvere negli occhi!"
Simon, "allora Michel... visto che sei un piccolo campione... adesso scappa e vediamo se riesci a non farti prendere da me!"
Michel corse via inseguito da Simon ridendo divertito, "zia sei lenta non mi prendi... sono veloce come mio papà!!! Evviva! ha, ha, ha, ha...!"
Nathalie disse mettendo una mano sulla spalla destra di Françoise, "non c'è che dire... è proprio figlio di Joe!"
Reiner divertita, disse, "in effetti! Ma dimmi una cosa Françoise... non te l'ho mai chiesto, ma nell'ultimo aggiornamento hai eliminato l'enzima che non ci permetteva di procreare vero?"
Françoise dopo un attimo di silenzio rispose, "si! Ma le possibilità erano davvero ridotte...!"
Nathalie, "però la cosa ha funzionato solo con te e Joe! Chissà perchè!"
Françoise, "deve essere successo l'ultima sera prima della battaglia finale! Era stata una serata speciale! Non la dimenticherò mai! La serata più bella della mia vita!"
Reiner disse, "secondo voi, quanto durerà la pace?"
Françoise, "purtroppo finché esisterà l'uomo, il male tornerà sempre a mettere in pericolo la pace!"
Nathalie, "purtroppo l'animo umano è costituito per una percentuale dal male! Basta solo non prenderlo in considerazione! Noi possiamo scegliere di essere migliori!"
Françoise, con il viso ancora bagnato dalle lacrime accenna un dolce sorriso. Poi guardò il sole che ormai si accingeva a tramontare e per un attimo, in quell'incantevole orizzonte, gli comparve la figura di Joe sorridente. Lei rimase a fissarlo, con animo denso di malinconia, poi in mente sua esclama, "amore mio... se solo avessi potuto conoscerlo! Vedresti quanto ti somiglia!"
L'immagine di Joe gli sparì davanti agli occhi e in quel tramonto denso di speranza il gruppetto s'incamminò verso casa.

 

A breve distanza, nel boschetto di fronte alle tombe, sospetti individui stavano fissando Françoise, Michel e le altre mentre andavano via.
Voce 1, "quando interveniamo?"
Voce 2, "adesso non è il momento di farci scoprire!"
Voce 3, "non capisco cosa stiamo aspettando! Dobbiamo uscire subito allo scoperto!"
Voce 2, "no! Per il momento c'è ne staremo tutti buoni senza farci notare! Non vorrei che il nostro piano vada in fumo! Dobbiamo avere pazienza! Presto si renderanno conto da sole di essere braccate! E solo allora interverremo!"

 

Le forze del male furono sconfitte il giorno dell'Armageddon il 21 dicembre 2012, a distanza di sette anni era ricominciata una profonda ricostruzione soprattutto nella fede spirituale della popolazione mondiale. Ma all'orizzonte si annidavano nefasti presagi, ma il male era stato del tutto sconfitto? E chi sono quei misteriosi uomini che spiano i movimenti di Françoise e gli altri? Il mondo è davvero al sicuro senza i nostri Cyborg?

 

                                                                     
FINE
© 18/02/ 2014

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